Ieri mattina il sindaco Giovanni Papasso insieme al vescovo di Cassano monsignor Francesco Savino, accompagnati dal vicesindaco Antonino Mungo, dal presidente del Consiglio Lino Notaristefano, dalla consigliera con delega insieme ai tecnici, l’ingegnere Luigi Serra-Cassano, responsabile del settore Lavori pubblici, il geometra Diego Falcone, responsabile del settore Urbanistica e della Protezione civile, il dottor Mauro Stellato, responsabile dell’ufficio Patrimonio, e Peppino Perri, responsabile della Manutenzione, il geometra Lorenzo Piccoli, il responsabile del cimitero Lorenzo Muscolino, dalla polizia locale con in testa il vicecomandante Marcello Papasso hanno effettuato un nuovo sopralluogo per verificare le condizioni delle Cappelle San Domenico, SS Crocifisso e Sant’Agostino che versano, ognuna a suo modo, in condizioni molto difficili. Il gruppo ha visitato le tre cappelle notando come, più passi il tempo, e più le condizioni peggiorino: si parla di strutture costruite circa 150 anni fa.
Il sindaco Papasso ha spiegato che – a suo avviso imprudentemente visto lo stato in cui già versavano da tempo – queste cappelle vennero acquisite al patrimonio dell’ente dalla Diocesi con i commissari straordinari nel 2019. Tuttavia, come amministrazione comunale, tenendo fede a quanto detto ai cittadini nel corso di un incontro pubblico che si tenne proprio al cimitero stesso, erano stati poi pubblicato due avvisi di manifestazione di interesse per la ricerca di partner di project financing.
Il primo avviso aveva riguardato la ristrutturazione completa delle Cappelle del SS Crocifisso e Sant’Agostino mentre il successivo ha fatto riferimento alle Cappelle del SS Crocifisso e San Domenico. In entrambi gli avvisi, per renderli più appetibili, era stata anche ricercata la partnership per la costruzione del nuovo cimitero di Sibari. Purtroppo nessuno ha partecipato o se qualcuno lo ha fatto le proposte di recupero delle cappelle non erano concrete.
I capitali da investire per il recupero delle tre cappelle – che certamente consisterà nello svuotamento di tutti i resti mortali (parliamo di circa 5-6mila defunti) la demolizione e la ricostruzione – sarebbero tantissimi. Visti i numeri, occorrerebbero quasi 6 milioni di euro solo per questa operazione a cui poi bisognerebbe aggiungere un’altra spesa per la ricostruzione e il ricollocamento delle stesse: cifre a cui con il bilancio comunale non può assolutamente far fronte.
Proprio per questo si era concordato questo nuovo sopralluogo col vescovo Savino e ieri, a seguito della visita congiunta, si è deciso che il Comune pubblicherà una nuova manifestazione di interesse aperta a livello europeo per cercare investitori anche oltre i confini nazionali.
«Ho detto a mons. Savino che ci darà una mano per quanto possibile e lo ringrazio per la disponibilità – ha ribadito Papasso – che se come Diocesi troveranno loro investitori per rimettere a posto almeno una cappella loro noi siamo disposti a tornare indietro sull’accordo firmato nel 2019 dai commissari e ripassarla alla Diocesi. La dignità dei morti e il rispetto del culto dei defunti è la prima cosa che interessa alla mia amministrazione proprio per questo motivo ho già mobilitato gli uffici per costruire circa 100-150 nuovi loculi per non avere problemi con le sepolture e dare degna sepoltura ai nostri defunti che ci lasciano. Se non ci fossero state le tre cappelle, il cimitero a Sibari sarebbe stato realizzato ma, in ogni caso, puntiamo a realizzarlo nell’area dei beni confiscati all’ex boss Cirillo. Siamo al lavoro per questo». (rcs)