Il 9 giugno scorso l’Ufficio Statistico del Mur ha reso noti i dati sulle immatricolazioni dell’anno accademico 2022/2023 dai quali è emerso che i ragazzi e le ragazze che si sono per la prima volta immatricolati nelle università italiane sono stati 329.817.
Questi dati sono stati a loro volta analizzati dalla Talents Venture società che sostiene persone ed organizzazioni nei loro percorsi di crescita attraverso dati e tecnologie applicate al mondo dell’istruzione.
In particolare la Talents Venture si è soffermata sull’elaborazione di quelle informazioni rese note dal MUR relative ai corsi di laurea magistrali.
Da questo studio statistico è emerso che l’offerta dei corsi di laurea delle magistrali dall’a.a. 2018/2019 ad oggi è aumentata in quasi tutti gli atenei italiani.
Questo dato è al centro del tema del quarto report di Discovery, la banca dati di Talents Venture dal titolo “Lauree magistrali. Il sentiero stretto degli atenei italiani (e come attraversarlo)”, pensata per formare la governance degli atenei italiani, e che porta alla luce sia criticità, sia risultati ragguardevoli per alcune università.
Fra le criticità certamente l’incapacità di chiudere quei corsi di laurea meno richiesti dagli studenti e dal mercato del lavoro e paradossalmente anche l’aumento sulla crescita dei corsi dall’a.a. 2018/2019 all’a.a. 2022/2023 ha generato delle difficoltà, si parla di una percentuale in decrescenza del 30%.
Infatti se è vero sì, che ce stato un aumento dei corsi rispetto a cinque anni fa, risultano però esserci meno iscritti al primo anno delle magistrali.
Questo ha causato un dislivello importante nella percentuale di immatricolati alle magistrali che ha facilitato ulteriormente le grandi università a discapitato di quelle più piccole.
In questo quadro complessivo di informazioni, che se da un lato preoccupa per via di una non uniforme iscrizione degli studenti, dall’altro invece si sta generando una forte e sana competizione tra le università.
Dai dati analizzati, inoltre, emerge un risultato importantissimo per l’Umg.
Infatti oltre alle grandi università, anche alcuni Atenei del Centro Italia e del Mezzogiorno, hanno subito un aumento degli iscritti ai loro corsi di laurea magistrali, fra questi spicca l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, che fra il 2018 e il 2022 ha avuto un aumento del 73% degli immatricolati, classificandosi terza nella top 10 degli Atenei per variazione percentuale negli iscritti al 1° anno dei corsi di laurea magistrali.
Alla luce di questi straordinari risultati il Rettore dell’Umg Giovambattista De Sarro si ritiene soddisfatto per avere in questo ultimo sessennio contribuito anche a questo successo.
Questa una ulteriore prova della fiducia che gli studenti hanno dato all’Ateneo catanzarese confermando l’impegno, l’operato e la dedizione che l’Ateneo a guida De Sarro ha rivolto agli studenti, concludendo il suo mandato con la consapevolezza di aver creato ottime opportunità per le generazioni del futuro.
Fra le lauree magistrali dell’Università Magna Graecia che hanno subito una forte crescita troviamo Psicologia Cognitiva e Neuroscienze, Scienze Infermieristiche ed Ostetriche, Scienze e Tecniche dello Sport e delle Attività Motorie Preventive e Adattate ed Ingegneria Biomedica.
Degne di nota anche da considerare diverse lauree triennali che sono state scelte principali per molti studenti, i quali hanno portato corsi di laurea come Infermieristica, Logopedia, Fisioterapia, Sociologia e Dietista a diventare fra i più scelti e frequentati dai ragazzi.
L’Umg con questi risultati continua a confermare la prestigiosità dei suoi corsi mantenendo così sempre più alta la qualità della formazione. (rcz)