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CONSIGLIO, C’È INTESA SULLE COMMISSIONI
E CALLIPO PENSA DI CONFERMARE L’ADDIO

Pippo Callipo

In attesa di conoscere le decisioni di Pippo Callipo sulle “irrevocabili” dimissioni da consigliere, in Consiglio regionale – convocato per martedì prossimo – si cercherà di trovare un compromesso che metta fine alla spiacevole situazione di stallo provocata dalle elezioni dei vertici delle Commissioni. Non è pace, ma certamente una accettabile tregua che dovrebbe permettere di rimettere in moto l’attività piena del Consiglio e agevolare il lavoro delle Commissioni. Callipo ha raccolto molti inviti a ripensarci, non solo dalla sua parte politica, ma lo stesso presidente Tallini e qualche altro esponente della maggioranza si sono augurati che il cavaliere possa cambiare idea. Persone vicine a Callipo sussurrano che l’imprenditore, molto amareggiato, è sempre più convinto di abbandonare il Consiglio, ma non si può escludere un ripensamento dovuto alle varie sollecitazioni che stanno arrivando da ogni parte politica. Di sicuro non sono previsti prima di martedì anticipazioni o annunci definitivi sulla scelta che l’imprenditore vibonese deciderà di adottare.

All’ordine del giorno di martedì ci sono anche le sue dimissioni: salvo colpi di scena in apertura di Consiglio, l’Assemblea regionale dovrà esprimersi sulle dimissioni presentate da Callipo. Come da prassi, in prima istanza dovrebbero essere respinte dal Consiglio, ma se il capogruppo di Io resto in Calabria dovesse ribadirle, a fronte di un voto contrario dell’Aula, il Consiglio dovrà prendere atto e formalizzare l’addio al Consiglio del capo dell’opposizione. Nel qual caso, sta scaldando i muscoli per l’eventuale subentro l’ingegnere di Palmi Antonio Billari che, però, è in quota Democratici e Progressisti. Quindi, l’equilibro nella minoranza potrebbe avere un ulteriore piccolo scossone, visto che serpeggia qualche malumore tra dem e Dp, soprattutto dopo la decisione di Flora Sculco di non dimettersi dalla vicepresidenza della Commissione Bilancio, alla quale l’ha mandata un voto della maggioranza.

A proposito delle Commissioni, occorre prendere atto degli sforzi del presidente Tallini di evitare di dover azionare «i poteri sostitutivi al fine di garantire il buon funzionamento dell’Assemblea,l’esercizio dei diritti dei consiglieri e la principale  ‘mission’ consiliare, ossia la funzione legislativa». Il presidente Tallini si è augurato che «superate queste frizioni politiche, maggioranza ed opposizione possano contribuire, ciascuna per la propria parte e per la propria responsabilità, a fronteggiare e risolvere i tanti problemi che in questa grave congiuntura economica e sociale stanno angustiando i calabresi».     

La Giunta del Regolamento, riunitasi martedì per la prima volta in questa legislatura, a proposito delle procedure per l’elezione degli Uffici di Presidenza delle Commissioni permanenti  e speciali ha confermato che «sono state adottate nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti», nel corso della seduta consiliare del 12 giugno scorso. Dopo quattro ore di confronto, la Giunta per il Regolamento,  col voto contrario dei consiglieri d’opposizione, ha approvato (hanno votato a favore i consiglieri De Caprio, Pitaro Vito, Crinò, Sainato, Minasi, Paris, mentre alla discussione generale hanno partecipato anche i consiglieri Neri e Pietropaolo),  la determinazione illustrata poi dal presidente Mimmo Tallini: «Alla luce del quesito posto e degli orientamenti prevalentemente emersi nel corso della discussione non si può non concludere che le designazioni disciplinate dall’articolo 27 comma 1 del Regolamento interno non sono da considerarsi necessariamente propedeutiche e vincolanti ai fini dell’elezione degli Uffici di Presidenza delle Commissioni e che le procedure seguite per le relative elezioni tenutesi nel corso della seduta consiliare del 12 giugno sono avvenute nel pieno rispetto delle disposizioni delle Regolamento, della consuetudine e della prassi consolidata nell’Assemblea legislativa calabrese». 

Dopo le osservazioni dei consiglieri d’opposizione (Bevacqua, Notarangelo, Pitaro e Anastasi) che hanno ribadito «lo strappo politico verificatosi quando la maggioranza ha eletto in Consiglio sia i presidenti che i vicepresidenti spettanti all’opposizione», in vista del superamento dell’impasse per consentire alle Commissioni di entrare il più rapidamente possibile in funzione,  si è all’unanimità convenuto che prossimamente  occorrerà elaborare una riforma organica del Regolamento del Consiglio, onde evitare in futuro disguidi, incomprensioni e fraintendimenti. (rp)

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