«Dopo i concorsi per dirigenti, i cambi di destinazione d’uso di immobili ed altre amenità, anche la toponomastica irrompe nella campagna elettorale e nel modo più circense possibile. E si, perché il Sindaco, dopo cinque anni e ad un mese dal voto, attenzione attenzione, decide di insediare nientemeno che la commissione per dare risposte alle richieste di intitolazione delle strade. Ecco un’altra delle sue priorità dell’ultimo minuto, sfuggita forse nella fase rivoluzionaria, quella dell’ordinaria amministrazione. Quale sarebbe, infatti, l’urgenza della pratica in questione, se non l’approssimarsi del giorno del voto? Dopo l’acquisto a prezzi faraonici di immobili fatiscenti venduti da suoi grandi elettori, le persecuzioni e le ritorsioni ai dipendenti comunali non allineati, i favori alle associazioni amiche e le regalie di ogni sorta che abbondano in determine pubbliche e nascoste, si è persa ormai qualsiasi vergogna!».
Per la coalizione a sostegno di Pasqualina Straface Sindaco si è di fronte «all’ennesima, plateale conferma della incapacità programmatica e della totale assenza di visione di governo di un sindaco e di una Giunta che per cinque anni consecutivi e fino all’ultimo giorno di ordinaria amministrazione, continuano a fare della improvvisazione la chiave di lettura della loro sopravvivenza, politica, si fa per dire».
E se, da una parte, «la programmazione e la pianificazione sono state le vere latitanti eloquenti nel quinquennio demagogico e populista di questa ammucchiata al potere, dall’altra, il primo cittadino, in perfetta solitudine e da autarca movimentista, in questo avvio di campagna elettorale continua senza sosta a predicare, come a capo di una setta, la presunta diversità sua e dei suoi fedeli, rispetto al male che sarebbe impersonato da quanti hanno deciso, peccando quindi di coerenza e unità, di sostenere tutti insieme Pasqualina Straface. Che delirio e che presunzione!».
Continua la nota: «Si confronti, se ne è capace e se ne ha, sui contenuti. Parli di programmi se può. Spieghi uno dicasi uno soltanto degli improbabili risultati che la terza città della Calabria si aspettava e si sarebbe aspettata da un’amministrazione comunale che ha incassato in questi 5 anni decine e decine e decine di milioni di euro di documentati trasferimenti statali di cui non si ha più traccia degna di essere narrata e vantata. Solo spreco».
«Invece dunque di far finta – conclude il comunicato stampa – pensare, con una urgenza che esiste più dopo cinque anni, ai nomi delle strade lasciate per altro senza un minimo di segnaletica degna di questo nome e adeguata all’esigenza di rafforzare la fusione; invece di far finta di pensare, con una urgenza che non esiste più a pochi giorni dal voto, ad un piano spiaggia che si è tentato però di trasformare in ulteriore strumento di clientela; invece di affidare incarichi per ringhiere in piazze e monumenti di cui non si mai occupato fino ad oggi in centri storici abbandonati al loro destino; invece di continuare a sperperare fiumi di denaro pubblico a poggia rinunciando ad una propria idea e strategia di sviluppo turistico della destinazione Corigliano-Rossano; invece di attardarsi a parlare addirittura di monumenti giganti come il Patire, impersonando i panni dell’ospite obbligato in eventi che appaiono costruiti su misura e di cui sarebbe interessante conoscere quanto sono costati alla comunità; invece, infine, di continuare ad abusare della funzione di sindaco per far farsi propaganda elettorale con strumenti e risorse pubbliche destinate al contrario alla comunicazione istituzionale, fino ad oggi calpestata nella sua finalità di fonte di trasparenza amministrativa, sindaco, giunta e maggioranza abbiano la decenza di astenersi da questi continui tentativi di prevaricare ed ipotecate un futuro che non appartiene loro, rispettando non solo leggi e legalità ma anche il buon senso e l’intelligenza di tutti e trovino la faccia e le parole per spiegare ai cittadini cosa hanno fatto delle casse comunali e cosa vorrebbero fare per rimediare». (rcs)