La città di Cosenza è stata confermata Città che legge dal Centro nazionale per il libro e la lettura.
«La cultura e la lettura rappresentano valori importanti ed imprescindibili su cui investire, in linea con quanto viene ribadito nelle politiche pubbliche, europee e nazionali, e la lettura, in modo particolare, è, senza ombra di dubbio, uno degli strumenti più efficaci per contrastare la povertà educativa. In questi valori l’Amministrazione comunale di Cosenza ha sempre creduto, sin dall’inizio del mio mandato, orientando in questa direzione ogni sua azione e i risultati che sono arrivati nei primi tre anni del mio cammino amministrativo lo confermano ampiamente», ha commentato il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, esprimendo soddisfazione per la conferma, fino al 2026, della qualifica di città che legge ottenuta da Cosenza e la cui notizia è arrivata proprio in questi giorni dal Centro nazionale per il libro e la lettura, l’istituto autonomo del Ministero della Cultura che gestisce le risorse per l’attuazione della legge n.15 del 2020, sorta per promuovere e sostenere la lettura.
«Siamo molto lieti del fatto – ha sottolineato Franz Caruso – che Cosenza abbia riottenuto la qualifica di città che legge per il triennio in corso. La riconferma è frutto del lavoro portato avanti dall’Amministrazione comunale e, in modo particolare, dalla consigliera delegata alla cultura, Antonietta Cozza che, con il supporto tecnico della direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, Marilena Cerzoso, ha promosso una considerevole mole di attività».
Il sindaco Franz Caruso ha ricordato a questo proposito la rassegna “LibrinComune”, con più di 70 eventi legati alla presentazione di libri, «con la partecipazione – ha sottolineato ancora il primo cittadino – di scrittori di grande caratura nazionale come Maurizio De Giovanni o Antonio Monda».
Ad accrescere la qualifica per Cosenza di città che legge hanno, inoltre, contribuito – ha ricordato ancora Franz Caruso – la rassegna estiva di attualità librarie “Aperinchiostro”, tenutasi prevalentemente nello splendido chiostro del Museo dei Brettii e degli Enotri, l’adesione della città, insieme alle scuole, alle iniziative “Libriamoci” e “Maggio dei Libri”, caratterizzate entrambe dalla loro territorialità e dal fatto che, per volere dell’Amministrazione, i libri “camminano” per la città, arrivando dove difficilmente arrivano: in carcere, tra i bambini ricoverati in Ospedale, tra gli ospiti delle case famiglia. Da ricordare ancora l’apertura delle biblioteche di quartiere come la “Stancati-Chiappetta” in corso Garibaldi e la Biblioteca dei bambini, intitolata a “Rosanna Rovito”, al Museo dei Brettii e degli Enotri. Ma nelle buone pratiche volte alla diffusione del libro, c’è anche la recentissima apertura della “Bibliocabina” di Piazza Loreto, con la duplice funzione di accogliere i libri che potranno essere conferiti e scambiati dai cittadini e dall’altro di essere utilizzata anche come Green Power Hub per la ricarica dei cellulari. A questo si aggiunga il contributo offerto alla diffusione della lettura dal Festival della poesia, promosso dal Comune insieme alla Fondazione “Attilio ed Elena Giuliani».
«Dove più diffuse sono la lettura e la cultura – ha concluso Franz Caruso – c’è più sviluppo dei territori e delle comunità che li rappresentano. E il Patto locale per la lettura promosso a suo tempo dall’Amministrazione comunale e dal quale tutto è scaturito, va proprio nella direzione di rappresentare un manifesto al quale ogni cittadino può aderire costruendo un’alleanza composta da soggetti pubblici e privati, imprese, istituzioni culturali, scuole, università, professionisti e associazioni. Una rete che, per fortuna, continua a crescere e ad arricchirsi di sempre nuovi contributi e adesioni». (rcs)