La sezione femminile del carcere “S. Pietro” di Reggio Calabria, con il progetto Ricuciamo, si impegna per la società, e lo fa realizzando, nel laboratorio di sartoria, le mascherine in tessuto non tessuto destinate, in via prioritaria, ad uso interno dell’Amministrazione Penitenziaria.
Tale iniziativa è stata possibile grazie ad Area Democratica per la Giustizia – Sezione Reggio Calabria che ha voluto riattivare la collaborazione insieme alla Direzione della Casa Circondariale, e al Garante regionale delle Persone Detenute o private della Libertà Personale della Calabria e alle donne detenute già coinvolte nel progetto.
Una simile produzione, poi, sarà avviata anche nell’altra sezione femminile in Calabria, al carcere di Castrovillari.
«Vogliamo costruire – si legge in una nota di Area Democratica per la Giustizia di Reggio Calabria – una società più solidale e giusta, e pensiamo di doverlo fare partendo dal carcere, crocevia della sofferenza umana e simbolo del riscatto cui tutti, individualmente e collettivamente, aneliamo oggi più che mai».
Inoltre, Area Democratica ha avviato una raccolta fondi per la produzione delle mascherine in carcere, a tutela del diritto alla salute delle persone detenute e di tutta l’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, «alimentando un virtuoso dialogo istituzionale con quanti interagiscono con le complesse problematiche del carcere e con l’intera popolazione».
«Come Garante regionale dei Detenuti – ha dichiarato Agostino Siviglia – mi sento di rivolgere un sentito grazie alla Magistratura reggina di Area Democratica per la Giustizia, per la sensibilità e attenzione riservata al carcere, non senza ribadire, ancora una volta, il mio ringraziamento alle persone detenute in Calabria ed a tutta l’Amministrazione Penitenziaria calabrese, per l’alto senso di responsabilità collettivo fin qui posto in essere incentrato, in sostanza, su una collaborazione autentica e su un dialogo veritiero e, perciò, costruttivo». (rrm)