È stato un corso interessante, quello tenuto lo scorso 10 dicembre dalla Simeup Crotone, dedicato alla formazione della Croce Verde di Cutro all’uso del defibrillatore.
Il corso è stato tenuto alla presenza di personale medico istruttore certificato e istruttori nazionali, che hanno articolato il corso della durata di 8 ore in una prima parte teorica, basata sull’esposizione video e orale di tutte le manovre necessaria per prevenire il peggio in caso di arresto e una seconda parte, quella che permette di entrare nel vivo del corso rappresentato dalla parte pratica svolta su manichini di ultima generazione, digitali che simulano al meglio il contatto con un vero torace.
Un corso intenso, voluto fortemente dalla cittadinanza che ha visto coinvolto e presente anche il primo Cittadino .
Conoscere le manovre salvavita permette infatti di ampliare quelle che noi definiamo “postazioni salvavita”, un cittadino che intende infatti seguire questo corso diventa una speranza in più per chi è colpito da arresto.
La Croce Verde di Cutro rientra nell’importante progetto finalizzato alla collocazione sul territorio di postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico (Pad). A seguito della diffusione della defibrillazione precoce sul territorio e la formazione di un numero sempre maggiore di cittadini alle manovre di Rianimazione Cardio-Polmonare RCP), il tasso di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco è passato da poco meno del 5% a oltre il 50%: questo significa aver ridotto di molte migliaia il numero dei decessi all’anno causati da arresto cardiaco sull’intero territorio italiano.
La dura realtà è che in Italia le vittime di arresto cardiaco sono oltre 70.000 ogni anno e oltre l’80% dei decessi avviene lontano da ospedali e strutture sanitarie: a casa, negli uffici pubblici, nelle strade, sul lavoro.
L’arresto cardiaco non dà segni premonitori e colpisce chiunque e dovunque. Il cuore smette di compiere la sua normale funzione di pompa, spesso a causa di una sopraggiunta aritmia chiamata fibrillazione ventricolare, e la persona cade a terra priva di vita. Se non si interviene entro i primi 4 minuti dall’arresto cardio-circolatorio somministrando una scarica elettrica al cuore attraverso l’utilizzo di un defibrillatore Dae semiautomatico esterno, le possibilità di salvezza per la persona colpita sono praticamente nulle.
L’unica possibilità di salvezza in caso di arresto cardiaco è quella di avere subito a disposizione un defibrillatore Dae, accenderlo ed utilizzarlo sul paziente seguendo le istruzioni che l’apparecchio stesso offre al soccorritore.
Un progetto di defibrillazione pubblica prevede la collocazione di postazioni di defibrillazione ad accesso pubblico sul territorio, sia in versione per interni che per esterni. Le postazioni per interni saranno composte dal dispositivo DAE, dalla teca di contenimento e dalla relativa segnaletica murale di segnalazione della postazione. Quelle per esterni, saranno personalizzate in funzione delle singole esigenze di collocazione, con armadietti ad apertura e temperatura controllata, pensiline e basi di supporto, sistemi automatici di chiamata e segnalazione ai servizi d’emergenza.
Attraverso la mappatura informatizzata delle postazioni e la registrazione dei cittadini addestrati alle manovre di rianimazione cardio-polmonare è possibile creare una rete di soccorso efficace e perfettamente integrata con i servizi d’emergenza già presenti sul territorio ed offrire la miglior terapia salvavita a chiunque venga colpito da un arresto cardiaco improvviso. (rkr)