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CROTONE, ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO…
E RYANAIR LASCIA LO SCALO ‘PITAGORICO’

Manifestazione per l'Aeroporto di Crotone

Crotone e i crotonesi rischiano di rimanere, di nuovo, isolati. Ryanair, infatti, ha cancellato dal 17 gennaio i voli da e per Bologna e quelli da e per Milano-Bergamo fino al 27 marzo (ultimo imbarco da Crotone il 19 gennaio) per «esigenze di carattere commerciale». In buona sostanza, Crotone resta senza voli, isolata e beffata da un apolitica commerciale che non tiene conto delle esigenze del territorio e dei suoi abitanti. L’alternativa? Il FLixbus, oppure un comodo pullman per il Lamezia Airport, dove, invece, i voli continuano e, anzi, nonostante la crisi covid, crescono pure. La denuncia arriva dal Comitato Cittadino Aeroporto di Crotone che, in un post su Facebook, ha scritto di essere «basiti dal silenzio istituzionale. Nessuno ha fatto alcun accenno alla prossima cancellazione del volo Crotone-Bologna. Nessuno fa alcun accenno alla prassi, ormai consolidata di Ryanair, di cancellare i voli anche in aeroporti in continuità territoriale».

«Procedendo con questo ritmo – continua il post su Facebook – da Crotone sempre meno viaggiatori prenoteranno preferendo comprare voli per l’aeroporto di Lamezia Terme che non ha mai problemi simili. Pensiamo che un gestore aeroportuale attento debba far sentire la propria voce verso la compagnia aerea ed evitare la cancellazione dei pochi voli dallo scalo pitagorico».

A peggiorare la situazione, è la cancellazione definitiva del volo Crotone-Bologna, che il Comitato aveva cercato di scongiurare con una petizione online.

Il Comitato, poi, ha incontrato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, per «illustrare i problemi dell’aeroporto affinché possa intervenire ed incontrare la Sacal e far presente i disagi vissuti dai cittadini».

«Abbiamo consegnato a lui – fanno sapere dal Comitato – con la massima disponibilità tutte le nostre idee, elaborate ed organizzate in un Piano dei trasporti ionico. Una base da cui partire per avere idee comuni per fare decollare la fascia ionica. Un documento che, come sempre, verrà condiviso affinché possa essere migliorato».

«Abbiamo parlato della Sacal – ha proseguito il Comitato – di un gestore che non gestisce, e ha reso precario il nostro scalo. Abbiamo parlato di un’eventuale futura partecipazione del Comune di Crotone nel capitale sociale del gestore aeroportuale calabrese. Abbiamo invitato il sindaco di Crotone a non cedere ad alcun “ricatto” con la Sacal sul nostro diritto alla mobilità in cambio di soldi. La Sacal ha partecipato, volontariamente, ad un bando pubblico nazionale per la gestione di un aeroporto in continuità territoriale con tanti problemi».
«Deve provvedere – hanno aggiunto – al rilancio di tale infrastruttura con propri mezzi, e non facendo affidamento ad un territorio che è già fortemente penalizzato! Speriamo che il sindaco Voce faccia tesoro dei nostri consigli. Noi continueremo a lottare in ogni sede, affinché ciascun cittadino possa esser libero di partire, libero di tornare».
In merito a questa situazione grave, la segreteria provinciale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo e la Filt Cgil regionale, in una nota a firma del segretario generale Enzo Scalese e di Rossella Napolano, e di Nino Costantino della Filt Cgil regionale, hanno espresso preoccupazione per le conseguenze che si determineranno sul Crotonese in seguito alla cancellazione dei voli Ryanair e hanno chiesto al presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, l’urgente convocazione di un tavolo con Sacal per capire la situazione.

«La compagnia aerea Ryanair – si legge in una nota – ha cancellato tutti i voli dall’aeroporto di Crotone per Bergamo e Bologna, non solo quelli in programma dal 19 gennaio prossimo, ma anche quelli in calendario per febbraio e marzo, che pure erano ancora prenotabili sul sito della compagnia aerea. Ne consegue che lo scalo Sant’Anna fra pochi giorni non sarà più operativo per mancanza di collegamenti. Nè per i mesi successivi si prevede alcuna ripresa atteso che Ryanair, l’unica compagnia che operava collegamenti da Crotone».

«Davanti a questa situazione – continua la nota – non possiamo rimanere in silenzio, e non dovrebbero farlo nemmeno le istituzioni, ad ogni livello».

«La provincia Crotonese – continua la nota – e gran parte della fascia ionica versano in un atavico isolamento determinato da  una linea ferroviaria insufficiente e obsoleta, l’unica strada di collegamento, la Statale 106, frammentata e pericolosa. Parliamo, quindi, dell’incapacità di sopperire alla necessità di collegare il territorio al resto della regione in modo efficace e sicuro».

«Pertanto – hanno scritto Scalese, la Napolano e Costantino – chiediamo al presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, di convocare nel più breve tempo possibile le organizzazioni sindacali, gli Enti territoriali e la Sacal per capire come affrontare la situazione di emergenza per fare in modo di sbloccare l’isolamento di questo territorio che aggrava la già compromessa situazione economica e sociale, acuita  ulteriormente dall’emergenza Covid».

«Lo scalo – conclude la nota – rappresenta, infine, la possibilità, anche se parziale, di rimanere in contatto con il resto del paese e mantenere viva la speranza di una ripresa».

Bisogna, comunque, dire che tutti i rappresentanti politici istituzionali crotonesi hanno deciso d fare fronte comune per difendere l’operatività dell’Aeroporto di Crotone, e fare sentire con forza la voce della città indipendentemente dallo schieramento in cui militano. Accanto al sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, i parlamentari Sergio Torromino ed Elisabetta BarbutoMargherita CorradoElisabetta BarbutoNico Stumpo e il consigliere regionale Flora Sculco, che hanno chiesto un confronto immediato con il presidente della Sacal, Giulio De Metrio, che si è detto disponibile a incontrare la delegazione già nella prossima settimana.

L’iniziativa è nata dalla notizia dell’impossibilità «di prenotare, nei prossimi mesi e fino alla fine di marzo, i voli per Bergamo e Bologna ha determinato tutti, senza esitazione, a decidere di agire congiuntamente per scongiurare che una eventuale sospensione possa tramutarsi in una chiusura definitiva. Anche se questa ipotesi che, in maniera allarmistica, è stata diffusa sembra essere irrealistica poiché le sospensioni dei voli sono state operate da Ryanair su tutto il territorio nazionale in coincidenza con il periodo dello stato d’emergenza e con l’intero settore aereo in crisi a livello mondiale».

«Il che porta a pensare – si legge in una nota – che le ragioni della stessa siano da ricercare nella contrazione della richiesta in conseguenza delle note restrizioni alla mobilità interregionale e, come tali, quindi, temporanee. Le stesse ragioni che, probabilmente, hanno scoraggiato le compagnie aeree a presentare offerta in questa prima gara per l’aggiudicazione delle tratte onerate».

«Il confronto immediato sulle iniziative da adottare – continua la nota – è stato preceduto dalle doverose e necessarie interlocuzioni con la Sacal, in persona del suo presidente, ing. Giulio De Metrio, il quale ha comunicato che la società di gestione aeroportuale ha, finora, ricevuto esclusivamente la notizia di una sospensione dei voli fino alla fine di gennaio. Nel ribadire, inoltre, che la Sacal, contrariamente alle notizie diffuse in maniera assolutamente impropria, non ha assolutamente intenzione di abbandonare al proprio destino l’aeroporto crotonese sul quale punta al pari degli altri scali calabresi, il presidente si è dichiarato disponibile ad incontrare la delegazione crotonese già nella prossima settimana».

«Tutti insieme – prosegue la nota – per fare comprendere a chiunque, ed in qualunque sede, che le fisiologiche contrapposizioni politiche non saranno mai in grado di impedire loro di difendere la città e, nel frangente specifico, lo scalo pitagorico che continua ad essere un tassello importante, se non fondamentale, della logistica dei trasporti dell’area jonica».

«Vorremmo che fosse chiaro – hanno dichiarato i componenti la delegazione – che non siamo disposti a consentire che il nostro territorio sia ulteriormente mortificato e per ribadire la nostra ferma convinzione abbiamo deciso di fare sentire la nostra voce in maniera unitaria. Tante, troppe volte, la mancanza di unità di azione, ha fatto il gioco di altre realtà. Non deve più accadere. La città e l’intero territorio hanno bisogno di sperare in un futuro degno di essere vissuto dai nostri figli». (rkr
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