Bianca Iusi, Assemblea regionale Pd Calabria; Lorenzo Principe, Assemblea provinciale Pd Cosenza; Francesco Adamo, già segretario Pd Rende; Francesco Midulla, già coordinatore Pd Rende e Gianluca De Rango, iscritto Pd Rende, lanciano un appello per l’unità per la ricostruzione del Partito democratico.
«Il Partito democratico alle nostre latitudini – scrivono – non gode di buona salute, è da troppi anni che le divisioni personali ed il correntismo privo di idee minano la stabilità di una comunità politica che nonostante le tante criticità è costituita da Amministratori locali di qualità e da appassionati dirigenti politici, militanti ed attivisti, i quali se ben stimolati e mobilitati, per una nobile causa, hanno le carte in regola per ricostituire un’area progressista e riformista in grado di parlare a quel mondo cattolico e moderato che non ha alcuna intenzione di finire inghiottito dall’egemonia culturale sovranista, arrogante e populista del centrodestra nazionale a trazione Meloni e Fratelli d’Italia. Emblema della crisi del Pd calabrese e cosentino, in particolare, è la situazione che ormai da tempo vede impantanato il Circolo Pd della Città di Rende, un tempo culla del riformismo socialista calabrese ed oggi segnata da un doloroso commissariamento per infiltrazioni mafiose e minacciata dal governo regionale attraverso un progetto di fusione a freddo con Cosenza e Castrolibero, del tutto autoreferenziale e privo dei requisiti minimi di democraticità, partecipazione e condivisione con la cittadinanza».
Continuano gli iscritti al Partito democratico: «Oggi a Rende il Pd è scomparso, senza una guida e un indirizzo politico, privo di una sede dove confrontarsi ed assente da anni dal dibattito politico cittadino. Eppure, la Città ed il suo tessuto sociale, per storia e tradizione politica, per vivacità sociale, economica e culturale che la contraddistingue da decenni dal critico contesto regionale, favorita dalla presenza dell’Università della Calabria, potrebbe essere terreno fertile per ricostruire un circolo in grado di dar manforte alla ripartenza dell’area politica progressista e riformista calabrese. E’ necessario sfidare le destre sui grandi temi, mediante la proposta di un modello economico e sociale alternativo a quello del Governo nazionale e regionale, che rimetta al centro la Persona e ritorni a parlare al mondo degli esclusi, una piattaforma politica credibile e popolare, in cui il diritto e la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente devono essere i capisaldi di un moderno Partito che si rivede nei valori del socialismo europeo».
E’ per queste ragioni che abbiamo deciso di rinnovare la tessera del Partito democratico, anche quest’anno e nonostante tutto! – concludono – Siamo consapevoli che la strada sarà in salita. Tuttavia, siamo convinti che il Pd e la sua comunità politica abbiano le capacità, le risorse culturali e umane per ricostruire un’area democratica in cui il merito ed i bisogni della gente vengano promossi, tutelati e salvaguardati. Di certo il correntismo e le lotte intestine che da anni dilaniano la nostra comunità vanno messe da parte, attraverso un generoso confronto sui temi che interessano realmente i cittadini. Solo in questo modo il processo di rigenerazione del Partito Regionale a tutti i livelli, ben avviato dal nostro segretario regionale Irto e proseguito in Provincia dal giovane segretario Pecoraro potrà essere sostenuto e rafforzato». (rcs)