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De Magistris scioglie la riserva: Correrà a Governatore della Calabria

De Magitris

«Mi candido per amore della Calabria» ha dichiarato Luigi De Magistris, annunciando la sua ‘corsa’ alla presidenza della Regione Calabria.

Il sindaco di Napoli, infatti, è in queste ore a Cosenza e a Rende per una serie di incontri per l’avvio della campagna elettorale e, in una nota, ha raccontato del suo legame indissolubile, fin da bambino, per la nostra terra: «le estati dal 1975 al 1992; la prima sede da pubblico ministero (per scelta) dal 1995 al 1998; il ritorno (per scelta) dal 2003 al 2008 (cacciato dal Sistema per aver investigato il Sistema criminale); le estati dal 1995 ad oggi. Moglie calabrese, un figlio nato in Calabria. Sono napoletano doc, genitori napoletani, nonni paterni di origini lucane, nonno materno di origini siciliane. Insomma orgogliosamente un uomo del Sud».

Sempre in una nota ha, poi, spiegato i motivi della sua candidatura: «Mi rivolgerò, con umiltà e rispetto – continua ancora la nota – a tutte le donne e a tutti gli uomini di questa Regione. So quanto sia profonda la sete di giustizia. Migrazioni di migliaia di giovani che vanno via, ambiente spesso violentato, servizi non sempre all’altezza di un popolo che ha una grande umanità e dignità, una criminalità non di rado oppressiva, una borghesia mafiosa alquanto dominante in settori della politica e delle istituzioni. Non sono un candidato calato dall’alto, ho sempre affrontato le sfide con la gente e tra la gente. Il popolo è la forza di quella rivoluzione che deve coniugare rottura del sistema e capacità di governo. Posso essere strumento per un processo di liberazione dal basso per dare voce ai tanti calabresi che non si piegano, che lottano per i valori costituzionali».

«Per una Calabria forte e autorevole – si legge ancora nella nota – mai con il cappello in mano e il guinzaglio di un ceto politico trasversale che ha annichilito la potenzialità di questa terra. Abbiamo dimostrato di saper governare, con le mani pulite, senza mai cedere al compromesso morale e spezzando i legami tra criminalità organizzata e politica. Porto in dote autonomia, indipendenza, libertà, coraggio, amore e passione. Costruiremo insieme un programma chiaro e forte. Candideremo persone che hanno storie individuali e collettive credibili».

«Voglio dare voce a chi non l’ha avuta – conclude la nota – potere a chi considera il potere come servizio per il bene comune e non come luogo per perseguire interessi di parte. Sono consapevole dell’impresa che appare impossibile, ma nulla è impossibile se c’è la volontà e lotterò con entusiasmo fino alla fine per la vittoria insieme alla maggioranza del popolo calabrese che desidera riscatto, sviluppo, libertà, giustizia sociale e uguaglianza».

«Da magistrato in Calabria – ha detto in una nota De Magistris – ho dimostrato fedeltà alla Costituzione applicando l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Ho pagato un prezzo altissimo perché non sono scappato, e non mi sono girato dall’altra parte anche quando ero consapevole che mi avrebbero fatto fuori. Sono autonomo e libero, senza prezzo. Sono stato fermato (scippandomi indagini su fatti gravissimi, strappandomi le funzioni di Pm e trasferendomi per incompatibilità ambientale) per aver individuato un Sistema criminale – composto da politici, affaristi, magistrati, professionisti e uomini delle istituzioni – che gestiva in modo illecito fiumi di denaro pubblico che erano destinati allo sviluppo della Calabria».

«La mia radice è questa – continua la nota – un uomo di giustizia che si è anche scontrato con la legalità formale divenuta abuso del diritto. Sono stato poi eletto deputato al Parlamento Europeo, con circa 500.000 voti, per due anni ho svolto le funzioni di presidente della Commissione controllo bilancio, occupandomi dei fondi europei. Poi ho accettato la sfida, inizialmente folle, di candidarmi a sindaco di Napoli, con una coalizione civica. Ho vinto al ballottaggio con circa il 70% dei voti. Poi confermato, al ballottaggio e sempre con circa il 70% del consenso, nel 2016, con una coalizione prettamente civica. Unica esperienza in Italia di una grande città con un’amministrazione autonoma che ha vinto contro tutto il ceto politico dominante. Ho ereditato Napoli con i rifiuti sino al primo piano e l’abbiamo portata, prima della pandemia, ad essere la città d’Italia che più è cresciuta in cultura e turismo. Ma ora non è il momento di parlare di Napoli. Ma della Calabria».

L’annuncio di De Magistris se da una parte ha trovato il consenso di molti cittadini, dall’altra ha raccolto critiche da parte dei partiti. Il leader della LegaMatteo Salvini, ha commentato la candidatura, su Twitter, scrivendo che «De Magistris si candida in Calabria ma continua a fare (male) il sindaco di Napoli. Mancanza di rispetto sia per i cittadini napoletani che per i calabresi, ormai la fame di poltrone della sinistra non conosce limiti».

Duro anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha ricordato che «la Calabria è una grande terra, ricca di personalità e di storia e non può essere una colonia per una candidatura alla presidenza di chi viene da altre realtà, dove già ha arrecato gravi danni».

«La Calabria – ha aggiunto – non è un luogo per appagare sete di poltrone, e quindi De Magistris offende i calabresi e umilia la sinistra locale, che dovrebbe adattarsi a una candidatura perdente e di serie B, di una persona che non ha nulla a che vedere con una Regione che ha bisogno di una guida forte ed espressione del territorio e non certo di avventurieri che la vorrebbero usare per inseguire poltrone che in ogni caso non otterranno mai».

«Sarà il centrodestra unito – ha concluso – a fare rapidamente scelte sagge e ben radicate in Calabria, per dare continuità alla stagione di rinnovamento che era stata aperta da Jole Santelli. Gli avventurieri al bando, a meno che la sinistra non voglia gettarsi definitivamente al macero facendo da cavalier servente di candidature estranee al territorio e comunque perdenti». (rrm)

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