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E la Regione trascura i calabresi nel mondo
Nel bilancio ha cancellato la voce “Consulta”

Emigrazione calabrese d'inizio secolo

di SANTO STRATI

L’approvazione frettolosa del Bilancio regionale per il periodo 2020-2022 lo scorso 27 aprile a Palazzo Campanella ha giocato un brutto tiro ai calabresi nel mondo. Non alla fantomatica quanto discutibile omonima Fondazione che il presidente Oliverio sciolse in fretta a metà dello scorso anno per liberarsi di uno scomodo fardello divenuto incontrollabile. No, di quella parleremo più avanti, ci riferiamo, invece, proprio ai “calabresi” che vivono al di fuori della Calabria, in Italia (500mila solo a Roma) e in ogni parte del mondo. Una cifra considerevole, vicina ai 4 milioni, tra prime e ultime generazioni, che nessun dato del Ministero degli Affari Esteri o l’Aire anagrafe degli italiani residenti all’estero, è mai riuscito a censire in modo specifico. Lo hanno fatto centinaia di associazioni, quasi tutte spontanee nate per l’orgoglio dell’appartenenza, nella segreta speranza di essere almeno virtualmente vicini alla propria terra, raccogliendo soci e, sostenitori e amici, in nome della Calabria. A tutti questi calabresi la Regione ha offerto un non-simbolico “arrangiatevi”. Una cosa inaudita e intollerabile, perché se è vero che in passato ci sono state ruberie e interessi personali su cui deciderà la magistratura (il 17 luglio saranno a processo l’on. Antonio Galati e l’intero staff della Fondazione per uso improprio di fondi), occorre però considerare che il legame con la Calabria è autentico, sincero e va alimentato, sostenuto, promosso.

Non che ci fosse da scialare negli ultimi anni: a qualche associazione oltre oceano che voleva organizzare qualche evento di grande respiro, la Giunta regionale di Oliverio offriva al massimo un rimborso di appena 1500/2000 euro, buoni neanche a pagare un biglietto d’andata e ritorno per l’Argentina o l’Australia. Ecco, se prima c’è stata una grande dispersione di fondi (su cui qualche giudice prima o poi farà la dovuta chiarezza)  dopo il 2018, con la nuova legge che mandava in soffitta quella del 2012, i fondi si sono assottigliati sempre di più, a vantaggio dei soliti noti, con viaggi del Presidente e della sua corte a celebrare la calabresità oltreoceano, senza arrecare un minimo di utilità alle comunità interessate. Sia in ogni angolo del mondo, ma anche in Calabria. Perché, intendiamoci, il discorso calabresi nel mondo non può essere inteso soltanto in maniera unidirezionale: se da un lato ci sono ormai naturalizzati extra Calabria che hanno in comune la voglia di vedere la terra dei padri o dei nonni, dall’altro c’è la gente di Calabria che vive in Calabria che vuole conoscere, sapere, incontrare i conterranei che vivono all’estero. Come vivono, cosa fanno (molti sono ricchi e famosi o occupano posizioni di rilievo nella società civile, nelle imprese, nelle istituzioni, negli affari), come si potrebbe consolidare questo senso di appartenenza che tutti gli altri italiani ci invidiano. Calabrese non è un’espressione geografica – scriveva il grande Leonida Repaci – ma categoria morale: « Calabrese, nella sua miglior accezione metaforica, vuol dire Rupe, cioè carattere. È la torre che non crolla giammai la cima pel soffiar dei venti».

Ma torniamo al bilancio che ha cancellato la Consulta dei calabresi nel mondo. Una mail, datata 5 maggio, ha avvisato tutte le associazioni che «l’Ufficio Emigrazione non ha più risorse sufficienti, per finanziare i progetti, che non erano rientrati nella graduatoria dei progetti prioritari 2019 e che si sarebbero dovuti finanziare nel 2020. Nel caso in cui desideriate, comunque, portare avanti l’attività già programmata, dovrete contare esclusivamente sulle vostre risorse». In poche parole, come disse Totò nell’omonimo film del 1959: «Arrangiatevi!».

Su questa inaudita “dimenticanza” del Consiglio regionale e della Giunta Santelli Calabria.Live ha sentito il presidente della federazione Italiana dei Circoli Calabresi, Salvatore Tolomeo, già consultore “esperto”, uno dei più attivi nella promozione della calabresità nel mondo.

– Presidente Tolomeo, cosa significa questo taglio improvviso e improvvido nel bilancio?

« In Italia e nel Mondo sono attive 211 Associazioni di Calabresi rappresentate dalla Consulta Emigrazione disciplinata dalla più recente legge regionale n.8 del 2018. Essa viene nominata entro 30 giorni dopo l’insediamento del Presidente della Giunta che lo è anche della Consulta stessa. Ovviamente il buon senso di ognuno di noi non pretende che si debba pensare ora a questo passaggio istituzionale, però preoccupa che nel nuovo Organigramma regionale non ha trovato posto la parola Consulta Emigrazione. È una non voluta dimenticanza o una intenzione ben precisa di abrogarla? Stando alle risultanze del Bilancio regionale pubblicato sul BURC n.40 del 40 aprile 2020 viene da propendere per la seconda ipotesi».

– La regione non aveva già messo in calendario diverse iniziative?

«Erano programmati e stanziati per l’anno 2020, con delibera della precedente Giunta del 25 ottobre 2019, 300 mila euro per il funzionamento della Consulta, per l’esecuzione di 9 progetti validi per la valorizzazione della cultura e dei prodotti agroalimentari in Australia, Americhe del Nord e Sud, Italia. Il nuovo esecutivo ha azzerato ogni iniziativa per il 2020 e ridotto le risorse finanziarie per il 2021 e 2022 a soli euro 100 mila. Praticamente eliminando ogni iniziativa della Calabresità nel Mondo.

– Le associazioni dei calabresi nel mondo sono sostenute economicamente dalla regione?

« Bisogna tener presente che la Regione contribuisce solo in minima parte alle spese delle Associazioni fortemente legate al valore delle origini e che contribuiscono ad alimentare in modo notevole il turismo di ritorno, il consumo dei prodotti enogastronomici, il mantenimento delle tradizioni storiche e culturali della Calabria in Italia e all’Estero.

In passato la Regione dava grande importanza a questa realtà per il ritorno economico e commerciale che si realizzava. Venivano pubblicate 2 riviste bimestrali: una del Consiglio Regionale e una della Giunta: Calabria e Calabresi nel Mondo, inviate in migliaia di copie alle Associazioni all’estero. Si auspica un recupero della comunicazione adeguandosi alle nuove tecnologie consentite dal web».

– La presidente Santelli, durante la campagna elettorale aveva dato molto risalto alla reputazione e ai calabresi nel mondo come tratto distintivo del futuro governo…

«Ora la Giunta Regionale sta dimostrando che queste Comunità Calabresi non sono più di interesse né politicamente né istituzionalmente. Non serve l’enfasi quando un calabrese eccelle ovunque si trovi fuori Regione. Così si riduce tutto quell’orgoglio di appartenenza che ogni Calabrese mantiene nel tempo e ovunque sia stato costretto a emigrare.

– Come reagiscono i rappresentanti delle associazioni dei calabresi sparsi in ogni angolo della terra?

«La delusione profonda non è solo questa: in campagna elettorale la Presidente Santelli ci aveva trasmesso entusiasmo e voglia di collaborare in modo concreto e operativo alla partecipazione della Regione fuori della Calabria mettendo a disposizione esperienze e conoscenze del territorio. Aveva ipotizzato se non un Assessorato almeno un Dipartimento dedicato per un ambizioso processo di crescita all’estero. Ciò non è avvenuto per il momento ma il fossato di relazioni che al momento è evidente, non lascia sperare alcunché di positivo.

«Sono stati invece stanziati 3 milioni di euro per sostegno alle spese in favore degli studenti fuori sede, che invece per la gran parte sono rientrati in famiglia. Un preventivo coinvolgimento dei Consultori avrebbe suggerito una migliore destinazione di questi fondi e magari incentivando il rientro con treni dedicati e controlli in loco prima del viaggio come da oltre un mese avevamo segnalato inascoltati.

C’è ancora poco tempo per rimediare prima che subentri la rassegnazione che ci ha esortato lo scrittore Gioacchino Criaco: cari calabresi fuori Regione, la Calabria terra nostra vi aspetta sempre, ma la politica non vi vuole!».

Amarezza e delusione sono sentimenti abituali nel forte temperamento dei calabresi. In questo caso si aggiunge l’indignazione, legittima, di tutti coloro che appassionatamente hanno dedicato e continuano a dedicare, gratuitamente e senza secondi fini, il loro tempo per riunire i calabresi, farli sentire comunque vicini, in un comune senso di comunità che non può esser ignorato e cancellato da una dimenticanza in bilancio. Si può ancora provvedere? La politica è l’arte del possibile, lo sappiamo tutti: è stata dunque una imperdonabile dimenticanza, un errore formale l’eliminazione della relativa voce di bilancio, signori della Giunta, Presidente Santelli, provvedete subito a sanare questo sciocco scivolone. Dimostrate che non solo la Calabria ama i calabresi, ovunque essi si trovino, ma anche la politica, qualche volta… (s)

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