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ELEZIONI REGIONALI / “Pazza” Idea Tansi per un Pd ancora sotto scopa M5S

Carlo Tansi

Pur di battere il centrodestra alle ormai prossime regionali del 14 febbraio, un pezzo del PD calabrese tratta per candidare a presidente l’ex capo della Protezione Civile, Carlo Tansi. Una “pazza idea” che sta viaggiando sottotraccia, a fari spenti, ma che convince i segreti promotori.

Il ragionamento è semplice. Solo mettendo tutti assieme, dal centrosinistra classico ai Cinquestelle e ai movimenti civici, la partita – che vede sulla carta in vantaggio il centrodestra – potrà riaprirsi. E poiché l’ondata antipolitica coinvolge anche il PD, Tansi potrebbe essere la foglia di fico ideale per fare dimenticare le responsabilità dell’era Oliverio e il fallimento della breve esperienza Callipo.

La strada per giungere a questo obiettivo è piena di ostacoli. Tansi non è stato tenero in questi mesi con il PD che egli considera alla stregua del centrodestra responsabile dei mali della Calabria. E poi il geologo prestato alla politica è un personaggio anomalo, un po’ anarchico, che difficilmente potrebbe piegarsi ai desiderata dei partiti tradizionali. Sarebbe, in altri termini, un presidente che difficilmente obbedirebbe alle logiche spartitorie dei partiti.

Eppure, la “pazza idea” cammina perché c’è la consapevolezza che il centrosinistra non ha un nome pronto e spendibile. Certo non mancano i dirigenti di apparato, come il reggino Nicola Irto. Oppure opzioni della cosiddetta società civile vicina al PD, dall’editore Florindo Rubbettino al re delle cravatte Maurizio Talarico, già interpellati con scarso successo nelle ultime regionali.

Il problema è che Tansi, con le sue tre liste civiche, vale all’incirca il 10%, una percentuale di tutto riguardo che potrebbe risultare decisiva per la vittoria della “grande alleanza” anti-centrodestra.

Questo ragionamento, da quanto ha potuto apprendere Calabria.Live, sarebbe già stato posto all’attenzione del segretario nazionale Nicola Zingaretti che si sarebbe riservato una valutazione dopo avere “sentito” il territorio.

La sensazione è che se entro due settimane il centrosinistra allargato ai Cinquestelle non avrà indicato un suo nome per la presidenza, la “pazza idea” potrebbe prendere quota. (rp)

 

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