Manca l’acqua e la sindaca va dai carabinieri a sporgere denuncia. Ieri mattina, il sindaco Maria Grazia Vittimberga di Isola Capo Rizzuto, insieme a una delegazione politica composta dal vicesindaco Andrea Liò, dagli assessori Gaetano Muto, Davide Loprete, Antonella Pagliuso, il presidente del Consiglio Luigi Rizzo e i consiglieri Carlo Cassano e Santino Iuliano, ha depositato una denuncia/querela contro ignoti presso la caserma locale.
L’obiettivo principale è quello di permettere alla Procura di individuare i responsabili dell’interruzione del servizio idrico che sta interessando il territorio da cinque giorni, una situazione ormai insostenibile che si presenta, puntualmente, quasi ogni settimana e che raggiunge il culmine del disagio nel periodo estivo.
«La situazione a Isola Capo Rizzuto – si legge in un comunicato stampa del Comune – è drammatica e indegna e minaccia la salute di tutti i cittadini: intere famiglie, persone con disabilità, anziani e bambini, che si trovano a vivere in condizioni igienico-sanitarie precarie. In un Paese civile come l’Italia, nel 2024, tale situazione è del tutto inaccettabile. Ogni individuo ha il diritto fondamentale di accedere ai servizi minimi essenziali, e pertanto, si richiede pubblicamente, a chi di competenza, di porre rimedio a questo atavico problema che vanifica tutti gli sforzi messi in atto dagli amministratori».
«Inoltre – è scritto ancora – si chiede con urgenza alla Regione Calabria di rivedere la convenzione con A2A, datata 1968 e non più al passo con le esigenze attuali e che si dimostra, dunque, inadeguata, anacronistica e svantaggiosa per una comunità di 18 mila abitanti come quella di Isola Capo Rizzuto. Non è accettabile che il servizio idrico venga garantito solo in risposta a situazioni di protesta o disagio pubblico come il blocco della 106. Ciò che si chiede da tempo è soltanto il ripristino di una condizione di normalità e il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i cittadini». (rkr)