Coinvolte quasi duecento persone di tutte le età. Sei uscite in alcuni dei luoghi più significativi del patrimonio storico-culturale e naturalistico cittadino: la visita guidata al museo archeologico, al complesso monumentale S. Domenico, all’abbazia benedettina e al museo diocesano; l’esperienza di trekking urbano al Mulino delle fate e nella zona storica intorno a S. Teodoro; viaggio nella natura e nelle sue ricchezze alla fattoria didattica dell’agriturismo Trigna e al mercato ortofrutticolo comunale. Circa 50 tra volontari e operatori coinvolti, nell’ambito di una rete con oltre dieci diverse realtà associative e istituzionali del territorio.
Questi i numeri del progetto “Strade di memoria”, promosso dal Progetto Policoro di Lamezia Terme, conclusosi con un convegno al Tip Teatro, nel corso del quale i diversi protagonisti hanno raccontato le attività, lo spirito e soprattutto il valore delle relazioni costruite insieme a partire dal mese di marzo.
“Strade di memoria” è stato tra i sei vincitori in tutta Italia del XVII bando di progettazione sociale “Idee in movimento”, indetto dal Movimento Lavoratori di Azione Cattolica in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza Episcopale Italiana, Progetto Policoro, Caritas Italiana, e 8×1000 alla Chiesa Cattolica.
«Con questo progetto – ha evidenziato Elvira Pelle animatrice di comunità – abbiamo vissuto la straordinaria possibilità di stare insieme e di lavorare insieme. Proseguendo sulla traccia già iniziata con il progetto Caritas “Scrigni di memoria e custodi di radici”, con la spinta del movimento lavoratori Azione Cattolica che ringraziamo per il supporto e la vicinanza in ogni fase del progetto, abbiamo cercato di dare concretezza alle tre parole chiave del progetto Policoro: giovani, Vangelo, lavoro. Vogliamo restare in questa terra per prendercene cura e dare valore a luoghi straordinari come quelli che insieme, giovani e meno giovani, abbiamo visitato in questi otto mesi».
Ha parlato dello spirito del concorso di progettazione sociale, promosso da ormai diciotto anni dal movimento lavoratori Azione Cattolica, il vicesegretario nazionale Maurizio Biasci ricordando come «diciotto anni fa, in Puglia, nel corso di un campo nazionale del movimento lavoratori, ci siamo interrogati su cosa poter fare per dare risposte alle istanze dei nostri territori, in particolare all’emorragia di giovani da queste terre. Ecco come nasce il bando di progettazione, che ha poi ha incontrato subito il supporto della Cei, di Caritas Italiana e del Progetto Policoro. Siamo partiti con piccoli finanziamenti ai progetti vincitori, gradualmente abbiamo aumentato ma non è la quantità di risorse l’elemento centrale ma la capacità di questo progetto di mettere insieme realtà e persone, la capillarità, la capacità di avviare processi». Plauso dal vicesegretario nazionale per il progetto portato avanti dalla realtà lametina dove «avete avuto la possibilità di scoprire le bellezze di questo territorio e di mettere insieme competenze ed esperienze».
Richiamando i dati del Rapporto Caritas 2024, che evidenzia il dato crescente della solitudine in vaste fasce della popolazione, il direttore Caritas diocesana e tutor del progetto Policoro don Fabio Stanizzo ha sottolineato il valore di un progetto che «ha regalato a tante persone, di tutte le età, la possibilità di vivere momenti belli, di conoscersi tra loro, ai più giovani l’occasione di regalare agli altri tempo e attenzione. L’auspicio è quello di continuare su questa strada e di continuare a creare processi».
«La gioia e la grazia dello stare insieme» è stata evidenziata dal presidente dell’Azione Cattolica diocesana Luca Torcasio mentre per l’assessore alla cultura del Comune di Lamezia Terme Giorgia Gargano la cifra distintiva di “Strade di memoria” è stata «la capacità di prendersi cura delle persone e del territorio».
Un itinerario di percorsi, esperienze e soprattutto di incontri tra persone dal quale, per il coordinatore regionale del progetto Policoro don Luca Gigliotti e il direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro don Giuseppe D’Apa, emerge «il volto bello della Chiesa e la ricchezza della nostra chiesa diocesana».
Hanno condiviso le loro testimonianze i rappresentanti di alcune delle realtà partner del progetto: Alessandra Cugnetto per “Integrazioni Calabria”, Domenico Benedetto D’Agostino per Manifest e Scenari Visibili, Luisa De Fazio per l’associazione “Anni d’Argento”, Rosalba De Fazio per “Un anthurium per Francesco”, Claudio Petronetti per Open Space. (rcz)