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LE “PICCONATE” DI ROSARIA SUCCURRO
FANNO BENE E RISVEGLIANO LA POLITICA

LE “PICCONATE” DI ROSARIA SUCCURRO FANNO BENE E RISVEGLIANO LA POLITICA

di MIMMO NUNNARI – Le parole sono state chiare, sincere, coraggiose e soprattutto lontane dal politichese astruso e incomprensibile: «Non siamo affatto disposti ad accettare questo provvedimento ingiusto [l’Autonomia differenziata ndc], irragionevole e gravato da evidenti incertezze, che creerebbe una frattura insanabile tra il Nord e il Sud, aumenterebbe le diseguaglianze già esistenti tra le due aree, impoverirebbe il Mezzogiorno e ridurrebbe in misura irrecuperabile i diritti dei cittadini meridionali, a partire da quello alla salute e allistruzione». Firmato Rosaria Succurro, sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente dellAnci Calabria, esponente di Forza Italia, che così lancia un’invettiva, di tipo dantesco, contro l’Autonomia differenziata: la “spacca Italia”, voluta dalla Lega di Salvini e Calderoli.

In un’epoca in cui, come profetizzava Pier Paolo Pasolini, le parole della politica sono generalmente pronunciate solo per rafforzare il potere omologato e creare nuove disuguaglianze e ingiustizie, le parole libere, fuori dal coro, di Succurro, meritano applausi per il tono, il linguaggio, il coraggio di rompere la “potenza omologativa” del suo stesso schieramento di centrodestra, che comprende il suo partito Forza Italia e per il proposito di agire, o intervenire, con coscienza civica – come rappresentante istituzionale – di fronte a una situazione che le sarà sembrata incompatibile con i propri valori fondamentali di donna e politica del Sud, correndo anche i rischi di “scomunica”. Scomunica, che è arrivata subito, con un irato j’accuse della deputata calabrese della Lega Simona Loizzo, che si conclude con parole in linea col linguaggio litigioso della politica di oggi, parole, a dir poco, ineleganti: …«Alla donna di San Giovanni in Fiore che si adopera per cittadinanze onorarie a Sinner consiglio di dedicarsi a commentare il tennis. Almeno eviteremo di ascoltare castronerie allo stato brado…».

Parole forti, col profumo di insulti, qualcuno ha detto pure sessiste, “coerenti”, però, con il metodo dell’aggressione verbale diventata linguaggio comune, da quando c’è la Lega nel panorama politico italiano. Parole che forse nascondono una malcelata preoccupazione e che il gioco sia più grande della “lite” locale. E cioè che le “picconate” di Succurro respinte con furia, come solitamente si fa con un avversario e non con un alleato a cui si manda a dire: “Non è tempo di Masanielli con la gonna e di muine” neoborboniche”, siano solo l’inizio di un cambiamento di passo di Forza Italia, che al Sud, in Calabria in particolare, ha la sua roccaforte: con una prevalenza politica indiscutibile e difficilmente soppiantabile, a meno che non compia errori “mortali”, come il consentire un passaggio storico dell’Italia – tutto sommato ancora unita – all’Italia “due”: con un Nord somigliante al Belgio grasso e un Sud abbandonato al suo sottosviluppo e a una deriva inevitabilmente mafiosa. (mnu)

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