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L’estate dei Bronzi: a Reggio Edipo Re-make all’Arena dello Stretto

Una scena di Edipo Re-make (foto di Sandro Gismondi)

L’Arena dello Stretto “Ciccio Franco”, sul Lungomare di Reggio Calabria, ospita stasera alle 21.30 lo spettacolo “Edipo Re_Make” da Sofocle.

L’appuntamento (a ingresso gratuito), organizzato dal Centro Teatrale Meridionale, è promosso e finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito del cartellone dedicato alle celebrazioni del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Edipo Re_Make – prodotto da Bottega del pane – per la regia e drammaturgia di Cinzia Maccagnano, vedrà in scena gli attori: Dario Garofalo, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale e la stessa Cinzia Maccagnano. Scene e costumi: Monica Mancini; consulenza musicale: Lucrezio de Seta; assistente alla regia: Marta Cirello.

Una trasposizione moderna del classico e scandaloso Edipo Re di Sofocle. La tragedia narra le vicende di Edipo, figlio di Polibo e principe di Corinto, al quale l’oracolo di Delfi aveva predetto un terribile destino: uccidere il padre e sposare la madre. 

Da questi presupposti prende il via il complesso meccanismo che porterà al tragico finale.

Quello di Edipo è il dramma della conoscenza, il dramma di un uomo vinto dalla fatalità malgrado la sua volontà e la sua ribellione. E innanzitutto la ribellione avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati, che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce. Edipo sa e ha dimenticato, perciò intraprende un percorso dall’interno verso l’esterno che riporta se stesso e lo spettatore a quella Verità inevitabile, già presente. Il dentro e il fuori: il male è fuori come rappresentazione del dentro, e il dentro emerge e incalza.

Alla storia dell’Edipo Re, nonostante i suoi 2.500 anni, calzano come un guanto i panni scelti da Cinzia Maccagnano, della detective story, o, meglio ancora, del “cold case”, l’omicidio irrisolto. 

È un gioco di illusioni, dove niente è quello che sembra, ma anche di rivelazioni, di squarci di luce che scandiscono l’avanzamento della storia. Mentre tutti, però, seguono il flusso degli eventi, Edipo rimane immobile, bloccato dalla sua ossessione.

L’errore di Edipo, in questo re_make, non è infatti quello di aver ucciso il proprio padre e di aver sposato la propria madre, ma di aver cercato a tutti i costi la verità, distruggendo se stesso e quelli che lo circondano.

“Luce, ora ti vedo per l’ultima volta!” grida quando ormai è tutto rivelato e la luce abbagliante del vero non può che lasciare spazio alle tenebre. Ma per quanto accecante la verità, è l’unica strada verso la consapevolezza a cui alla fine giunge Edipo che, privandosi degli occhi e dell’inganno che da essi ne è venuto, intraprende la via della conoscenza di sé e della catarsi: “La vita finisce dove comincia”.

Un appuntamento, dunque, con il grande teatro da non perdere in riva allo Stretto, messo a punto dal CTM, diretto dal regista e attore Domenico Pantano, una realtà importante che si distingue da molti anni sulla scena culturale nazionale, per la grande qualità delle proprie rassegne e produzioni. (rs)

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