A Polistena la nuova stagione teatrale “Il teatro in tutti i sensi”

Al via la nuova stagione teatrale a Polistena del Centro sperimentale d’Arti sceniche Dracma. Il tema della stagione è “il teatro in tutti i sensi”.

Da ottobre 2022 ad aprile 2023, un cartellone eterogeneo per linguaggi temi e storie trattate, con una proposta incentrata sui linguaggi del teatro contemporaneo e di ricerca, ma che tocca anche altri ambiti del performativo, dalla musica alla danza. “Il Teatro in Tutti i Sensi”, nomen omen, è la nuova stagione presentata da DRACMA – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche, che si conferma una delle compagnie più attive e consolidate del territorio, e che da quest’anno può vantare anche il riconoscimento ufficiale del Ministero della Cultura come “Organismo di programmazione teatrale”.

Un’esperienza culturale mai così ricca come in quest’edizione: quattordici spettacoli serali, otto spettacoli pomeridiani dedicati a famiglie e bambini, otto appuntamenti di danza contemporanea che sarà la più corposa sezione regionale del festival di danza contemporanea “Ramificazioni” (unico riconosciuto dal MIC), tre appuntamenti musicali (“Autunno In Jazz”) e un’offerta di circa quindici spettacoli dedicati alle scuole. Una stagione in cui, come sottolineano gli organizzatori, “rimarchiamo l’urgenza di tenere uno sguardo attento alle nuove proposte del teatro contemporaneo ampliandolo alle proposte offerte del mondo della danza e della ricerca in ambito musicale, in un’ottica di creazione continua di nuovo pubblico e di contaminazione dei linguaggi scenici”.

Palcoscenico della rassegna, come ormai consuetudine, l’Auditorium Comunale di Polistena, che quest’anno trova nuova vita grazie ad una serie di interventi che miglioreranno l’esperienza della visione teatrale e che ridanno al teatro la sua funzione primaria, luogo della e per la comunità.

La nuova stagione di DRACMA presenta spettacoli che provano a dare un senso alla complessità di un presente sempre più incerto, mettendo in scena la magia, le contraddizioni, la comicità e al contempo i drammi del nostro presente. Storie e narrazioni che spaziano dal tema della guerra e dei diritti al rispetto delle diversità, dal racconto di atti di resistenza civile alla dimensione fragile delle relazioni familiari, dalle vicende di uomini e donne che hanno costruito la cultura italiana a microstorie di libertà. 

Grandi nomi del teatro italiano e giovanissimi artisti già affermati si avvicenderanno sul palcoscenico di Polistena, con spettacoli riconosciuti e apprezzati dalla critica nazionale e dal grande pubblico. In cartellone trovano spazio Premi Ubu (il riconoscimento più importante del teatro italiano) come Mariano Dammacco e Serena Balivo (“La buona educazione”, in programma il 31 marzo), Michele Abbondanza e Antonella Bertoni (3 dicembre), Virgilio Sieni (17 dicembre); Premi In-Box (il riconoscimento dedicato alle compagnie emergenti) come “Questa splendida bellezza” di Marco Ceccotti, che aprirà la stagione il 15 ottobre; il Premio Verso Sud 2022 della giovane drammaturga e regista calabrese Elvira Scorza (“Tutta colpa di Ugo”, il 15 aprile). E non mancheranno i nomi storici, conosciuti e apprezzati dal grande pubblico, da Francesco Montanari (“Play House”, il 29 ottobre), Paolo Triestino e Edy Angelillo (“Que Serà”, il 7 gennaio), Gianmarco Tognazzi (“L’onesto fantasma”, il 25 febbraio), Peppe Barra (“Non c’è niente da ridere”, il 24 marzo) e due “mostri sacri” del teatro nazionale come Massimo Verdastro (“Eros e Priapo – Il libro delle furie”, il 27 gennaio) e Elena Bucci (“Cento anni di Pasolini”, 11 novembre).

Ma l’offerta stagionale di DRACMA mantiene alta anche l’attenzione verso il “nuovo” pubblico: giunge alla sesta edizione, infatti, la rassegna di “TeatroFamiglie”, teatro tout public per tutte le generazioni, e al quarto anno il progetto di teatro per le scuole “Aiutami a dire Teatro”, percorsi di visione teatrale per le studentesse e gli studenti degli istituti scolastici del territorio.

Con questa nuova stagione DRACMA si attesta ancora una volta come laboratorio capace di regalare al territorio un respiro nuovo, attraverso spettacoli che aprono orizzonti culturali e stimolano, come da incipit, tutti i sensi, con l’augurio che i semi di queste buone pratiche germoglino e fioriscano nel futuro, così come nell’immediato presente. (rs)

A Verbicaro il regista Costabile presenta “Una femmina” nei luoghi delle riprese

È stato girato in Calabria, con attori calabresi, in gran parte nell’entroterra della Riviera dei Cedri, tra maggio e giugno del 2021, e più precisamente nei comuni di Verbicaro, San Donato di Ninea, Santa Maria del Cedro, Orsomarso e Papasidero. Ed è proprio a Verbicaro (CS), uno dei tanti borghi meravigliosi dell’entroterra calabrese, un borgo piccolo, dai vicoli stretti e chiusi- tanto amati per raccontare questa storia dal regista calabrese Francesco Costabile – che ritorna il film Una Femmina dopo il grande successo internazionale. 

Distribuito da Medusa Picture  è stato presentato nella sezione “Panorama” del 72esimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino ottenendo grandi consensi e candidato anche ai David di Donatello. Numerosi i Premi e riconoscimenti avuti in numerosi Festival del cinema. 

La proiezione in piazza, dedicata alla gente di Verbicaro e di tutti i centri che hanno ospitato le riprese, è stato fortemente voluta dal Location Manager del film, Agostino Cirimele che da tempo ormai svolge tale importante ruolo mettendo a servizio del cinema l’esperienza e l’archivio dei luoghi selezionati nel tempo ( in un recente passato nella produzione del film La Moglie del Sarto e, come assistente location manager- nella pellicola Rapiscimi). 

Un amore per il Cinema (è anche direttore artistico del Progetto “Il Cinema sui Muri – Street Art” a Verbicaro) ma soprattutto la passione e l’impegno per valorizzare, attraverso il Cinema, i suoi luoghi creando promozione, visibilità ed anche non indifferenti indotti economici. 

Il film, liberamente ispirato al libro inchiesta Fimmine Ribelli- Come le donne salveranno il Paese dalla ‘ndrangheta del giornalista Lirio Abbate, racconta una storia dolorosa di disperazione e ribellione ma che ne racchiude tante altre: storie di donne che si sono ribellate alla criminalità organizzata pagando anche con la propria vita. Quindi rilevanti tematiche i cui aspetti sociali e culturali che saranno dibattuti ad inizio serata. 

La proiezione si terrà stasera, venerdì 26 Agosto alle 21,30 in corso Umberto, nel centro del borgo di Verbicaro e vedrà anche la presenza dello stesso regista Francesco Costabile, nonostante i molteplici impegni nazionali ed internazionali per promuovere il suo film, e quella degli attori Luca Massaro e Vincenzo Di Rosa.

«Il cinema è nel DNA di Verbicaro. Dagli anni Ottanta è stato paese di iniziative del cinema d’ impegno sociale e della Cinevideoteca della memoria visiva  della gente comune unica in Europa» – afferma il Sindaco di Verbicaro, Francesco Silvestri. «Oggi per me è stato facile in qualità di primo cittadino riflettere e proporre un’ idea vincente come il Cinema sui muri e cogliere con entusiasmo  in un momento difficile  per la pandemia la proposta del  set cinematografico  di Agostino Cirimele artista di qualità del nostro territorio del Film “Una Femmina” girato soprattutto a Verbicaro dal giovane regista Francesco Costabile. La valorizzazione di un paese suggestivo come il nostro passa anche attraverso le tradizioni secolari, l’enogastronomia, luoghi incantevoli e proposte innovative. Complimenti ancora per l’ottimo lavoro e il successo internazionale del film. La Calabria è anche questa”. 

L’estate dei Bronzi: a Reggio Edipo Re-make all’Arena dello Stretto

L’Arena dello Stretto “Ciccio Franco”, sul Lungomare di Reggio Calabria, ospita stasera alle 21.30 lo spettacolo “Edipo Re_Make” da Sofocle.

L’appuntamento (a ingresso gratuito), organizzato dal Centro Teatrale Meridionale, è promosso e finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito del cartellone dedicato alle celebrazioni del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Edipo Re_Make – prodotto da Bottega del pane – per la regia e drammaturgia di Cinzia Maccagnano, vedrà in scena gli attori: Dario Garofalo, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale e la stessa Cinzia Maccagnano. Scene e costumi: Monica Mancini; consulenza musicale: Lucrezio de Seta; assistente alla regia: Marta Cirello.

Una trasposizione moderna del classico e scandaloso Edipo Re di Sofocle. La tragedia narra le vicende di Edipo, figlio di Polibo e principe di Corinto, al quale l’oracolo di Delfi aveva predetto un terribile destino: uccidere il padre e sposare la madre. 

Da questi presupposti prende il via il complesso meccanismo che porterà al tragico finale.

Quello di Edipo è il dramma della conoscenza, il dramma di un uomo vinto dalla fatalità malgrado la sua volontà e la sua ribellione. E innanzitutto la ribellione avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati, che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce. Edipo sa e ha dimenticato, perciò intraprende un percorso dall’interno verso l’esterno che riporta se stesso e lo spettatore a quella Verità inevitabile, già presente. Il dentro e il fuori: il male è fuori come rappresentazione del dentro, e il dentro emerge e incalza.

Alla storia dell’Edipo Re, nonostante i suoi 2.500 anni, calzano come un guanto i panni scelti da Cinzia Maccagnano, della detective story, o, meglio ancora, del “cold case”, l’omicidio irrisolto. 

È un gioco di illusioni, dove niente è quello che sembra, ma anche di rivelazioni, di squarci di luce che scandiscono l’avanzamento della storia. Mentre tutti, però, seguono il flusso degli eventi, Edipo rimane immobile, bloccato dalla sua ossessione.

L’errore di Edipo, in questo re_make, non è infatti quello di aver ucciso il proprio padre e di aver sposato la propria madre, ma di aver cercato a tutti i costi la verità, distruggendo se stesso e quelli che lo circondano.

“Luce, ora ti vedo per l’ultima volta!” grida quando ormai è tutto rivelato e la luce abbagliante del vero non può che lasciare spazio alle tenebre. Ma per quanto accecante la verità, è l’unica strada verso la consapevolezza a cui alla fine giunge Edipo che, privandosi degli occhi e dell’inganno che da essi ne è venuto, intraprende la via della conoscenza di sé e della catarsi: “La vita finisce dove comincia”.

Un appuntamento, dunque, con il grande teatro da non perdere in riva allo Stretto, messo a punto dal CTM, diretto dal regista e attore Domenico Pantano, una realtà importante che si distingue da molti anni sulla scena culturale nazionale, per la grande qualità delle proprie rassegne e produzioni. (rs)

Scena Nuda a Portigliola: anteprima “A proposito di Medea”

Il Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia ospita la prima nazionale di Elegia per la principessa barbara

Lo spettacolo della Compagnia Scena Nuda, che vi attende stasera mercoledì 24 agosto e domani giovedì 25, promette di porci dinanzi alle domande senza risposta che invitano alla conoscenza grazie alla regia di due grandi nomi del teatro: Elena Bucci e Marco Sgrosso.

La VII edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia è pronta a proporvi, in prima nazionale, Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea, che vi attende al Palatium Romano di Quote San Francesco a Portigliola mercoledì 24 agosto e, in replica, giovedì 25 alle ore 21:15.

Il settimo appuntamento della manifestazione quest’anno curata dal GAL Terre Locridee e dell’APS Cultura e Territorio di Portigliola, inserita nel programma di promozione della Locride in qualità di Capitale Italiana della Cultura 2025 e che vanta la direzione artistica di Elisabetta Pozzi, sarà una produzione della Compagnia teatrale Scena Nuda che, dopo l’esperienza della scorsa estate con La festa delle donne, porta nuovamente il Mito nella terra del Mito con uno spettacolo che guarda alla figura di Medea (approfondendo il suo personaggio nel tempo, da Euripide a Seneca, fino a Corrado Alvaro).

Diretti da due importantissimi nomi del panorama teatrale, Elena Bucci e Marco Sgrosso, gli attori Francesca Ciocchetti, Filippo Gessi, Teresa Timpano, Alfonso Paola, Miryam Chilà e Francesca Pica ci accompagneranno in un vero e proprio viaggio nel tempo che ci porrà accanto ai nostri avi in un luogo evocativo come solo le rovine del Palatium di Quote San Francesco sanno essere, ponendoci dinanzi a domande senza risposta che invitano alla conoscenza.

Grazie anche al potere suggestivo della musica dal vivo eseguita da Alessandro Calcaramo con l’accompagnamento vocale di Caterina Verduci, assisteremo a un racconto originale della figura di Medea, regina, maga e madre assassina, innamorata e abbandonata, violata e violenta, temuta, umiliata ed esiliata, scoprendo che la sua storia dolorosa ci tocca ancora da vicino nel modo in cui fa riferimento ai meccanismi insondabili dell’animo umano che provocano la metamorfosi dei sentimenti.

Uno spettacolo che trae la propria forza dalla potenza delle parole, dall’incanto di un movimento e dall’emozione del canto ponendosi in armonia con le antiche rovine che ospitano la manifestazione e che permetterà agli attori sul palco, entrando e uscendo dai personaggi della favola antica, di rinsaldare il prezioso filo magico con coloro che ascoltano.  (rs)

Piace il cinema dei Borghi: un successo il festival Borgia Movie

Piace il cinema dei borghi: un successo la prima edizione del Borgia Movie il festival del cortometraggio appena concluso, con ottimi riscontri di pubblico che ha apprezzato la qualità degli eventi proposti.

il Borgia Movie-Cinema Borghi è una rassegna di cortometraggi, realizzata da Nastro di Mobius – in collaborazione con la Style, con il sostegno della Calabria Film Commission, il patrocinio del Comune di Borgia e il partenariato dell’Unicef Calabria. – La direzione artistica è dei registi Saverio Tavano e Salvatore Chiarella. Il Festival  ha valorizzato e raccontato gli artisti del territorio, con cinque giornate intense, tra laboratori, proiezioni, talk e performance musicali, durante le quali si sono ritrovate le eccellenze del cinema calabrese.

Belle emozioni nella serata finale a Palazzo Mazza a Borgia, dove i direttori artistici hanno ringraziato fortemente la Calabria Film Commission per il lavoro che sta realizzando nella regione; l’Amministrazione Comunale di Borgia, in particolare il sindaco Elisa Sacco, l’assessore al Cultura Virginia Amato e il vice sindaco Irene Cristofaro, per credere con passione all’importanza della cultura come mezzo per elevare il territorio; l’Unicef Calabria e tutta la straordinaria squadra che ha reso possibile il Borgia Movie.
La finale è stata aperta in musica con Salvatore Vitaliano e Francesco Silvestri.
Protagonisti della serata sono stati il regista Alessandro Grande e l’attore Francesco Colella che hanno molto apprezzato il progetto Borgia Movie che «consente di ritrovarsi, di confrontarsi e di vivere un’esperienza collettiva di condivisione».
Sono stati proiettati due lavori di Grande, il corto Bismillah, prodotto da Indaco Film di Luca Marino, e vincitore del David di Donatello come miglior cortometraggio nel 2018, e l’opera prima, Regina.
Gli artisti hanno ricevuto la maschera apotropaica realizzata dagli orafi Antonio e Michele Affidato. (rs)

Carmen diretta da Arlia chiude la stagione 2022 di CatonaTeatro

Si conclude stasera, domenica 21 agosto,presso l’Arena Alberto Neri la XXXVII edizione del Festival Catonateatro con uno dei componimenti lirici più eseguiti e popolari al mondo: Carmen, un’opéra-comique in quattro atti, composta da Georges Bizet nel 1875 su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy che si ispirarono alla novella omonima di Prosper Mérimée, pubblicata quasi trent’anni prima. Venne rappresentata per la prima volta a Parigi a cura dello stesso Bizet, che morì dopo soli tre mesi, prima di vederne il clamoroso successo.

Con il linguaggio musicale moderno, questo capolavoro di cui facilmente si ricordano le arie, i duetti, i cori e le danze che ritmano il racconto devastante di un amore impossibile che avanza sotto il cielo andaluso, ha cambiato profondamente la storia della musica lirica.

La Spagna creata da Bizet è prima ancora che un luogo geografico, il luogo della psicologia umana, il luogo della passionalità e dell’istinto: amore e odio, libertà e legami, maschio e femmina. Ed è in questi dualismi che va ricercata l’universalità dell’opera di Bizet e dei due caratteri di Carmen, interpretata dal mezzosoprano Karina Demurova, negli scorsi anni selezionata per l’Academie de l’Opéra de Monte-Carlo, dove ha perfezionato il repertorio italiano e francese, vincitrice del Concurso Internacional de Mozart (Granada, Spagna) e scelta per far parte del programma Zurich Opera International Young Artist. Karina ha già debuttato nel ruolo di Carmen nel 2018 a Sao Paulo, in Brasile, con un bis anche al Teatro del Maggio Fiorentino per il quale ha vinto il primo premio nel concorso Roma Caput Mundi. Nella parte del sergente, Don Josè, il tenore Edoardo Sandoval, che può vantare un’intensa carriera nel repertorio operistico, ma anche in quello sinfonico, distinguendosi per brillantezza e naturalezza.

I personaggi dell’opera sono lontani dall’originale letterario di Mérimée e rappresentano dei veri e propri personaggi simbolo: una gitana libera, Carmen, e un angelo casalingo, Micaela, come due poli dell’anima di Don José. Quest’ultimo è alla ricerca della libertà che finirà per trovare solo nel compiere un gesto estremo come quello dell’uccisione di un altro essere vivente. L’Opera sarà eseguita dal vivo dall’Orchestra Filarmonica della Calabria diretta dal Maestro Filippo Arlìa, un progetto nato oltre dieci anni fa che è cresciuto e si è distinto come fucina e vetrina per tanti giovani talenti del territorio, sostenuti dall’Istituto Superiore di studi musicali “P. I. Tchaikovsky”. L’allestimento scenico è posto sotto la guida registica di Enrico Stinchelli storico autore e conduttore della “Barcaccia”, popolare show radiofonico dedicato all’opera lirica andato in onda, per tanti anni, su RadioTre con record di ascoltatori in tutto il mondo. Da regista, negli ultimi anni, ha curato Turandot al Festival Puccini di Torre del Lago, l’Histoire du Soldat al Rome Chamber Music Festival ed una rivoluzionaria Carmen al Teatro Greco di Siracusa. Alla musica si affiancherà la straordinaria cornice vocale del Coro Lirico Siciliano sotto la direzione del maestro Francesco Costa, una realtà che in pochi anni si è imposta nel panorama del settore divenendo il coro ufficiale delle due maggiori stagioni liriche della Sicilia, il Taormina Festival (ex Taormina Arte) e il Luglio Musicale Trapanese Ente di Tradizione. Nel campo della musica sacra, collabora con la Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale (PA) ed è stato scritturato per numerose opere trasmesse, in diretta dal Teatro Antico di Taormina, in mondovisione attraverso i canali Rai, Sky ed il circuito Microcinema.

Le scenografie sono state realizzate, inoltre, da Alfredo Troisi, professionista specializzato nella video art e capace di unire la conoscenza della scenografia tradizionale ad un linguaggio moderno e personale.

Le coreografie sono curate dalla coreografa Gorane Ugarte, di origine spagnola ma da tempo calabrese d’adozione. Tra le sue esperienze più importanti, la tournée in Cina nel 2019 con il manager internazionale di danza e fondatore del Romae Capital Ballet, coreografie di Maria Grazia Garofoli, già Direttore del Corpo di Ballo della Fondazione Arena di Verona.

Un grande allestimento insomma che vede in scena oltre cento artisti coinvolti sotto l’attenta direzione artistica del Maestro Filippo Arlìa e che approda all’Arena Alberto Neri per chiudere in grande stile la trentasettesima edizione di Catonateatro, dopo i Teatri antichi di Siracusa, Taormina e Tindari. (rs)

Al Museo dei Bronzi stasera MagnaGrecàntico con Daniele Castrizio e Fulvio Cama

Stasera al Museo Archeologico Nazionale di Reggio, per gli appuntamenti de Le Notti d’estate al MAaRc lo spettacolo di Daniele Castrizione e il musicantore Fulvio Cama Magnagregàntico. Musica e immagini per raccontare in modo originale (e piacevolissimo) per il pubblico la storia dei Bronzi

La serata fa parte dell’intenso programma di eventi per celebrare il Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi nel mare di Riace. In queste settimane decine di migliaia di visitatori hanno voluto ammirare e rendere omaggio a questi due capolavori della grande bronzistica greca del V secolo a.C., simboli della cultura di tutto il territorio. Molteplici le iniziative proposte dal MArRC tra conferenze, concerti e ben quattro diverse mostre temporanee, offerte senza alcun sovrapprezzo sul normale biglietto d’ingresso. 

Tra queste sta riscuotendo successo la grande esposizione inaugurata venerdì 12 agosto, nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, dal titolo L’età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace: un tributo di tutti i principali Musei dell’Italia meridionale e della Calabria alle due statue che rendono celebre il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria in tutto il mondo.

Stasera, giovedì 18 agosto, torneranno gli appuntamenti delle Notti d’Estate al MArRC, con un evento promosso in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria. Proprio i Bronzi di Riace saranno protagonisti della serata con Magnagrecàntico, un racconto con musica e immagini ideato dal prof. Daniele Castrizio e dal musicantore Fulvio Cama.

«Una Notte d’Estate che il Museo dedica tutta ai Bronzi di Riace – commenta il direttore Carmelo Malacrino. Una storia tra ipotesi e suoni evocativi per celebrare gli Eroi venuti dal mare a cinquant’anni dal loro ritrovamento. Ringrazio Daniele Castrizio, componente del Comitato Scientifico del Museo, e gli altri narratori di questo affascinante racconto, che certamente coinvolgerà tutto il pubblico presente. Ringrazio anche il Centro Internazionale Scrittori della Calabria, presieduto da Rosita Loreley Borruto, per la continua collaborazione, volta alla promozione di una cultura inclusiva».

Magnagrecàntico è a metà strada tra uno spettacolo e una conferenza multimediale, nell’ottica della public history, la divulgazione scientifica aperta a tutti i tipi di pubblico e a tutte le età anagrafiche, che riesce a coniugare assieme diverse discipline. Oltre a Cama e a Castrizio, che ne cura il racconto storico-archeologico, saranno presenti il grafico Saverio Autellitano e Dario Zema alle percussioni. 

Spiega il prof. Castrizio: «Attraverso le canzoni appositamente composte, la narrazione video e le spiegazioni scientificamente corrette, si approfondirà in modo piacevole la storia dei Bronzi di Riace a 50 anni dalla loro scoperta, cercando di chiarirne la provenienza, la paternità artistica, l’identificazione dei soggetti rappresentati, il contesto storico, il loro significato morale e politico, il restauro a Roma, il viaggio verso Costantinopoli, interrotto da un incidente ancora non compreso completamente».

«Sarà un viaggio culturale e didascalico che metterà in scena la storia dei Bronzi di Riace» conclude Rosita Loreley Borruto, Presidente del Centro Internazionale Scrittori della Calabria, che introdurrà lo spettacolo. (rrc)

Cine-Festival a San Nicola Arcella grandi ospiti per la chiusura

Si è concluso sabato sera con la partecipazione di numerosi importanti ospiti il Cine Festival di San Nicola Arcella. Un evento sostenuto dalla Calabria Film Commission.

Giornate di incontri che hanno certificato il lavoro sul campo e le relazioni positive della Fondazione con le importanti figure presenti: dai registi, Pupi Avati, Michele Placido, Francesco Costabile, Giorgio Verdelli e Gianluca Ansanelli; alle attrici Laura Morante ed Isabella Ferrari, gli attori Adriano Giannini e Francesco Scianna, lo sceneggiatore  Nicola Guaglianone. Tutti concordi nell’evidenziare il ruolo forte della Film Commission, dal supporto alle produzioni, fino al sostegno alle tante manifestazioni (19 tra Festival e Rassegne) che animano la lunga estate 2022 della Calabria.

Eco positiva raccolta con favore dal Commissario straordinario Anton Giulio Grande che, nel corso delle serate incorniciate dalla bellezza paesaggistica di San Nicola Arcella, ha premiato Laura Morante, Alessandro Preziosi e Isabella Ferrari, con motivazioni culturali solide, relative alla carriera degli artisti e alla loro storia professionale. La fotografia finale sul palco del Festival, che  rappresenta una bella immagine per il cinema italiano e per i tanti progetti della Calabria Film Commission. (rs)

Pietrapaola set del film “Il Monaco che vince l’Apocalisse”

Si sono concluse, a Pietrapaola, le riprese di alcune scene del film Il Monaco che vinse l’Apocalisse diretto da Jordan River, ispirato all’apocalisse descritta dall’esegeta biblico Gioacchino da Fiore, figura di spicco della nostra Calabria che Dante colloca fra gli spiriti sapienti del Paradiso.

Set delle riprese, La Grotta del Principe, scavata nella roccia detta “Rupe del Salvatore” che sovrasta l’entrata di Pietrapaola Centro,  che è stata resa agibile e arredata grazie all’impegno del presidente dell’Associazione Ricchizza PietrapaolaVincenzo De Vincenti e dei suoi collaboratori.

«Innanzitutto – ha detto De Vincenti – desidero ringraziare il regista Jordan River per aver accolto il nostro invito e a seguire gli amici Fullone e Amodeo che hanno dato il loro contributo per rendere accessibile la Grotta, mastro Ciccio Talarico che ha realizzato l’arredo, nonché le autorità che hanno accolto il Regista in occasione del primo sopralluogo. Un particolare ringraziamento lo voglio rivolgere al neo sindaco Manuela Labonia per l’accoglienza riservata al Regista e alla sua troupe e per aver fornito la massima collaborazione per la riuscita dell’evento. Un evento, mi piace ricordare a me stesso, che oltre a costituire un fatto storico per la nostra piccola comunità, potrebbe essere motivo di stimolo e di richiamo per visitare non solo il sito cinematografico ma l’intero paese e le tante grotte rupestri che lo caratterizzano».

«Perché l’ho fatto? – ha aggiunto –. Perché la nostra associazione ha a cuore la valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni, della sua arte e della sua cultura. Solo per questo? No, anche perché, come associazione, vorremmo dare un segnale forte alla nostra comunità, ossia che per migliorare le condizioni di tutti e per valorizzare i nostri “tesori” (vedi Muraglia di Annibale, scavi archeologici in località Cerasello ecc.) e la nostra località marina, è necessario passare dalle parole ai fatti e soprattutto è necessario che vi sia la collaborazione di tutti i residenti». (rcs)

 

Successo al Comunale di Catanzaro di Alex Elton

Molto apprezzato lo show di Alex Elton Al Teatro Comunale di Catanzaro. Una curiosa ambientazione per un incontro dove magie, ricordi, avventure, musiche e canzoni si mischiano, lasciando sullo sfondo un grande dubbio: siamo di fronte ad un sogno, e quale delle due figure che si muovono lungo un marciapiede notturno è il sognatore? Al Teatro Comunale, nel centro del centro storico di Catanzaro, il pubblico resta incantato, fermo e sospeso: sul palcoscenico un musicista di strada (Clark), taciturno e burbero “scarica” una donna (Ara) semiaddormentata, in preda ai postumi di una sbronza.

E questo grazie al monologo con musiche dal vivo messo in scena da Alex Elton, in “Dove, la notte della scimmia rosa” con Ermanno Dodaro. Le musiche originali e la selezione musicale è proprio del talentuoso Dodaro (drammaturgia e regia di Riccardo Bàrbera, aiuto regia Michele Mancarella, movimenti coreografici Leda Lojodice), e la magia è tutta nella straordinaria arte di Alex.

Attrice italo-inglese, doppiatrice, Elton è stata allieva di Gigi Proietti, specializzata nel teatro fisico, emozionale, d’improvvisazione e nelle clownerie, come si coglie perfettamente nella sua performance dalle tante sfumature.

In scena due solitudini: Ara si sveglia da uno stranissimo sogno e nel raccontarlo al suo interlocutore, che resta muto fino alla fine – non parla ma suona benissimo – si accendono ricordi, avventure, emozioni mancati e osservazioni semi serie. Clark resta in silenzio, non usa le parole ma il pentagramma: è quello della musica l’unico linguaggio che gli permette di comunicare con la don. Oltre alle suggestioni musicali, scelte e create appositamente per lo spettacolo, tanti sono gli omaggi musicali: da Charles Trenet a Ivano Fossati a Dorothy Fields. E tanti sorrisi, che restano dietro la mascherina ma si sentono.

Una partecipazione sentita, quella del pubblico del Teatro Comunale come sempre accolto in sicurezza dal direttore artistico Francesco Passafaro e dal suo grande staff, già pronto per il nuovo appuntamento della settimana, quello molto atteso con “I Soldi spicci”, venerdì 21 gennaio alle 20.30, con lo spettacolo “Chi dice donna dice camion”.

“I Soldi spicci” sono un duo comico italiano, precisamente di Palermo, formatosi nel 2012 ed è formato da Claudio Casisa e Annandrea Vitrano due giovani attori sono autori dei testi insieme a Salvo Rinaudo, e firmano anche la regia di un lavoro che segna una nuova importante tappa della loro carriera. Lo spettacolo prende spunto dai numerosi video, pubblicati sui loro social, che hanno registrato milioni di visualizzazioni, in cui viene rappresentata la donna forte e di carattere, la cosiddetta donna camionista, che il duo comico analizza in chiave umoristica, mettendo sotto esame con spunti comici e critici la mascolinità che si è impossessata delle nuove generazioni femminili. (rs)