di BIANCA RENDE – La riduzione dei trasferimenti statali agli Enti Locali, insieme alla situazione debitoria del comune di Cosenza, ha determinato nel corso degli anni una riduzione di servizi essenziali offerti alla cittadinanza: asili nido, servizi per la non autosufficienza e per la disabilità, servizi educativi per minori, trasporti, centri diurni per anziani, interventi di sostegno al reddito, progetti di housing sociale.
Le necessità e le difficoltà dei cittadini si manifestano e rivolgono con maggiore intensità ed urgenza proprio a livello locale: al municipio, alle associazioni di volontariato, ai centri antiviolenza, alle organizzazioni sociali o ad altri soggetti presenti sul territorio con cui bisogna collaborare mettendo in campo un confronto, una contaminazione, attraverso una idea culturale fondata sulla solidarietà ed integrazione.
Sono quanto mai urgenti nuovi interventi sul welfare, in un momento di grande crisi economica tra due guerre e le conseguenze ancora brucianti della pandemia, in una Città che da tempo si limita a gestire le risorse, sempre più scarse, provenienti dagli enti superiori.
Costituisce, dunque, un’opportunità da cogliere l’audizione del dirigente al bilancio, arch Bruno, tenutasi nei giorni scorsi all’interno della competente commissione consiliare, che ha riferito della disponibilità di una cospicua somma derivata dalla vendita dell’immobile di via degli Stati all’Asp e dal ricalcolo degli importi delle entrate legate all’Irap. Si parla di circa 3,5 milioni di euro per quest’anno e di altrettanti per il prossimo.
Una buona notizia che proprio per la ristrettezza complessiva di risorse deve far si che questo “tesoretto” venga utilizzato per dare risposte alle fasce deboli della popolazione.
A Cosenza ci sono più di 13000 famiglie con un reddito al di sotto dei 10000 euro e molte altre che avendo più di un componente in età scolare, fanno fatica a fronteggiare bisogni essenziali, come asilo e mensa scolstica: a questi nuclei dobbiamo dare risposte partendo dai servizi educativi e di Welfare.
Troppo spesso, inoltre ci limitiamo ad esprimere orrore verso i casi di violenza sulle donne, senza offrire loro un rifugio o un’alterntiva di vita protetta. È tempo di costruire in questa Città, sensibile e solidale, una iniziativa di aiuto concreto a chi di loro decida di denunciare maltrattamenti e abusi.
Ecco perché, in vista dell’approvazione del nuovo bilancio di previsione, che avverrà in Consiglio comunale nei prossimi giorni, vorrei avanzare formalmente all’amministrazione ed ai colleghi consiglieri di entrambi gli schieramenti, la richiesta di includere tra le poste nel bilancio di previsione alcune misure che finora non hanno trovato disponibilità nella gestione finanziaria: l’istituzione di un capitolo bilancio atto a sostenere, insieme ad altri soggetti pubblici e no-profit, e attraverso procedure di evidenza pubblica e nel rispetto delle leggi sovranazionali (es. convenzione di Istanbul), per la selezione del soggetto gestore, la realizzazione di una casa rifugio per donne che hanno bisogno di allontanarsi da situazioni di violenza e di pericolo per la sicurezza personale e dei propri figli; l’abbassamento delle tariffe per il servizio di asilo nido, di mensa scolastica e la reintroduzione dell’esenzione totale per le fasce di reddito da zero a 6000 € per i servizi a domanda individuale.
Il finanziamento di una politica misurabile di efficace contrasto alla dispersione scolastica, che presenta ancora numeri altissimi, specie tra la popolazione straniera, denunciati delle associazioni dedicate e figlia di un povertà educativa e materiale persistente in consistenti fasce della popolazione, incompatibile con il nostro grado di civiltà;
⁃ l’ampliamento dei servizi di trasporto scolastico, senza costi aggiuntivi, da destinare alle scuole più periferiche, così da consentire a tutti gli studenti di partecipare alle attività extra curricolari (cinema, musei, teatri), allo stesso modo di coloro che frequentano altre scuole del centro, avvantaggiati dal fatto di poter raggiungere a piedi i siti di interesse culturale.
Il sostegno del diritto all’abitare delle famiglie che a causa delle limitazioni dei fondi nazionali hanno subito ulteriori negazioni di cittadinanza.
La istituzione di alcune borse di studio per la frequenza del convitto Nazionale in modo da poter offrire ai ragazzi di famiglie disagiate, specie residenti nel centro storico, la possibilità di frequentare gratuitamente un prestigioso istituto che per molti anni ha assicurato un valido servizio sociale e che in mancanza di contributi pubblici, previsti per legge, è diventato proibitivo per i figli delle famiglie svantaggiate e dunque, di fatto, non inclusivo.
“Il Comune è l’Ente Locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo”. Così recita il testo unico degli enti locali. Penso sia giunto il momento per questa amministrazione di cogliere la sfida per il miglioramento della qualità della vita di un gran numero di persone attraverso scelte di campo e la costruzione una vera comunità solidale, incoraggiando proprio le famiglie più giovani e numerose ad insediarsi nella nostra città, anche per l’accessibilità dei servizi offerti, e a non alimentare un preoccupante e continuo flusso migratorio. (br)
[Bianca Rende è capogruppo Brs nel Consiglio comunale di Cosenza]