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NON SERVE MAPPARE LA SPESA STORICA
HA GIÀ LEVATO I 61,5 MLD DOVUTI AL SUD

Roberto Calderoli

di MASSIMO MASTRUZZOL’ultima uscita di Calderoli ha dell’incredibile sia per quanto riguarda la “mappatura di come in passato sono state spese le risorse che lo Stato ha erogato” ovvero la spesa storica, sia per l’assurda dichiarazione riguardante il timore di finire assassinato. 

Su quest’ultima, se fosse vera, non è comprensibile come non sia stata presentata una denuncia o come questa, visto che a fare la dichiarazione di un potenziale reato è un ministro in carica, acquisita la notizia del possibile reato, il pubblico ministero non abbia incaricato la polizia giudiziaria di effettuare tutte le investigazioni necessarie per verificare la fondatezza del presunto crimine.

Se non fosse vera… ça va sans dire.

Per quanto riguarda la dichiarazione sul lavoro di mappatura per capire come in passato sono state spese le risorse che lo Stato ha erogato, territorio per territorio, un lavoro che secondo il ministro smentirà “la balla che al Sud arrivino meno soldi rispetto al Nord“, probabilmente Calderoli si è dimenticato, o fa finta di farlo, che la “mappa” è già stata fatta. 

Nel 2009, quando i leghisti andarono al governo con Berlusconi, fecero passare la legge, nota proprio come legge Calderoli, sul federalismo fiscale, convinti che il “Sud fannullone” derubasse il Nord, “Roma ladrona”, etc… Analizzando i dati si scoprì che non era così, anzi, le regioni del Nord, nella redistribuzione, ricevevano molti più soldi procapite.

Nello specifico fu Giorgetti a scoprirlo, che dal 2013 al 2018 fu presidente della commissione per il Federalismo Fiscale. Su sua richiesta, ricevette i dati sulla redistribuzione dei fondi dal ministero dell’Economia e alla fine insabbiò tutto (i dati fornitigli ufficialmente non risultano infatti agli atti).

Chiese anche di fare una seduta segreta come in antimafia, la cosa risulta dagli atti, dando come motivazione che: “i dati sarebbero potuti essere scioccanti“. E in effetti i dati erano scioccanti, aveva scoperto, analizzando la spesa storica, che ogni anno al Sud arrivano miliardi in meno per la spesa pubblica.

Si scoprì, ad esempio, che se vai in due comuni italiani che hanno lo stesso nome e lo stesso numero di abitanti, come ad esempio Reggio Emilia e Reggio Calabria, dato appunto che i Lep non ci sono, e i fabbisogni continuano ad essere stabiliti principalmente sulla base della spesa storica: “tanto avevi speso tanto ti do”, sembra di trovarti in due nazioni diverse, addirittura in epoche diverse.

A Reggio Emilia, che offre più servizi, viene riconosciuto un fabbisogno standard di 139 milioni; Reggio Calabria, che di servizi ne ha molti meno, 104 milioni: 35 milioni di euro in meno, pur avendo quasi 10 mila abitanti in più. Un neonato di Reggio Calabria ha diritto a 570 euro di spesa pubblica pro capite; Un neonato di Reggio Emilia a 700.

E questo accade ogni anno, con dati visibili dal 2009, perché prima avveniva senza avere contezza, anzi pensando che avvenisse esattamente il contrario, il che moltiplicato per ogni comune del sud porta, ripeto almeno dal 2009, ad una mancata assegnazione di circa 60 miliardi di euro ogni anno.

Ovvero, il Sud con una popolazione pari al 34,3% di quella nazionale, riceve il 28,3% della spesa pubblica complessiva, mentre il Centro-Nord con il 65,7% della popolazione italiana percepisce il 71,7% del totale di denaro pubblico. In altre parole, al Sud viene tolto il 6% di quello che secondo la Costituzione gli spetta, per essere elargito al Centro-Nord. Un 6% che equivale a 61,5 miliardi di euro illegittimamente sottratti ogni anno al Meridione.

Quindi, ministro Calderoli nell’esprimerle la mia solidarietà per le eventuali minacce ricevute e al contempo invitarla a presentare denuncia, le suggerisco di chiedere al suo collega di partito, Giancarlo Giorgetti, lumi in merito ai dati sulla redistribuzione dei fondi ricevuti dal ministero dell’Economia, e visto che si trova chieda anche chiarimenti sui motivi che lo indussero a farseli inviare “in modo riservato o facciamo una seduta segreta come avviene in commissione antimafia” . (mm)

[Massimo Mastruzzo è del direttivo nazionale Movimento Equità Territoriale]

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