La Compagnia Flamenco Nuevo ha chiuso, a Palmi, la celebrazione dei beni immateriali dell’Unesco, nel decennale del prestigioso riconoscimento attribuito alla Varia. La compagnia, infatti, si è esibita al Teatro Manfroce di Palmi per la rassegna Synergia 48, promossa dall’Associazione Culturale “Antonio Manfroce” presieduta da Antonio Gargano.
A guidare il pubblico e i ballerini nel viaggio di questa danza che ormai ha conquistato una dimensione universale, Jose Salguero (voce), Marco Perona (chitarra), Claudio Merico (violino), Gabriele Gagliarini (cajon). Con il ballerino di calibro internazionale, Daniel Navarro, il direttore artistico della compagnia Dario Carbonelli e le ballerine Michela Mancini, Sonia Germani, Sara Vallucci e Flavia Bernardini.
«Resto sempre incantato in questa terra. Per noi è un gradito ritorno su invito dell’agente Massimo Cappello, al quale mi unisce un legame quasi familiare. Con l’associazione Amici della Musica Manfroce di Palmi, la compagnia da me diretta collabora ormai dal 2010. Indimenticabile le cornice del teatro della Marinella. Questo spettacolo qui al Manfroce – racconta il ballerino e direttore artistico della compagnia Flamenco Nuevo, Dario Carbonelli – ha abbracciato la tradizione e l’innovazione del flamenco. Sempre forte la commistione di generi dentro le coreografie. Così ogni storia in danza ha assunto sonorità assolutamente originali, pure richiamando le radici e condensando movenze maschili e femminili».
«L’incontro con Daniel all’inizio dello spettacolo ha suggellato il nostro sodalizio artistico sul palco e fuori, precedendo l’esplorazione della zona nera, dove albergano il dolore e la nostalgia di chi non c’è più, e l’incontro corale poi esploso nella festa in cui sorridere alla vita, bella nonostante tutto, con leggerezza e ironia. Il flamenco per me è libertà di espressione. È ciò che mi ha permesso di essere me stesso. Io vengo dalla danza classica dove il repertorio non concede grandi margini. Invece io sentivo l’esigenza di dare corpo e anima alla percussione della terra da dove ogni danza nasce e alla quale il flamenco conferisce tutta la sua autentica forza primitiva», commenta ancora il direttore artistico della compagnia Flamenco Nuevo, Dario Carbonelli.
«Il flamenco – racconta Daniel Navarro, ballerino di calibro internazionale – è l’arte più meticcia del pianeta, quella che più si nutre di contaminazioni. Grazie ai paesi del mondo, come Olanda, Italia, Francia, Sudamerica e Centroamerica che lo hanno coltivato, il flamenco è oggi un’arte universale. Lo spettacolo qui a Palmi, dove non ero mai stato, mi ha regalato tante emozioni: quella di ballare con la compagnia dell’amico Dario Carbonelli e quella di averlo fatto per il pubblico. Per me il flamenco è vita ed è sempre una grande responsabilità. Io sono grato al flamenco, danza che mi conduce in giro per il mondo e che mi emoziona sempre moltissimo», ha concluso il ballerino Daniel Navarro. (rrc)