PALMI (RC) – Giuseppe Forleo nuovo commissario cittadino di Noi Moderati

L’on. Nino Foti, membro del Comitato del Direttivo Nazionale di Noi Moderati nonchè Coordinatore Provinciale di Reggio Calabria del Partito guidato da Maurizio Lupi, ha nominato l’ing. Giuseppe Forleo quale nuovo commissario di Noi Moderati a Palmi.

Una nomina che si inserisce nel solco della nuova strutturazione di un movimento sempre più presente su tutto il territorio nazionale ed in particolare nella Provincia di Reggio Calabria dove tantissimi amministratori, ex amministratori ed appassionati di politica stanno aderendo.

Forleo, già amministratore della ridente cittadina reggina, accogliendo l’incarico con grande responsabilità ed entusiasmo ha espresso il suo impegno totale alla causa ed alla crescita del Partito. «Ringrazio di cuore l’amico Nino Foti e tutto il gruppo di Palmi per la fiducia ed il sostegno riposto in me – ha commentato – fiducia alla quale risponderò con il mio massimo impegno».

«La passione per la politica intesa come servizio alla comunità – ha poi aggiunto – mi ha sempre appassionato e continua ad appassionarmi, mi sono sempre ispirato ai principi moderati e liberali e continuerò a farlo cercando di coinvolgere chiunque si rivede in questi ideali consapevole che non sia un compito facile, soprattutto a causa della disaffezione verso la politica da parte della società civile».

«Come gruppo di Noi Moderati di Palmi – ha concluso Forleo – facciamo appello a tutte le forze sane e propositive della città al fine di elaborare una proposta politica più condivisa possibile che dia risposte sostenibili e concrete alla nostra comunità».

Soddisfatto anche l’on. Foti che augurando un proficuo lavoro al nuovo Commissario cittadino ha assicurato «il totale supporto e sostegno del Partito, per il raggiungimento di risultati ambiziosi e di giovamento per il territorio».

PALMI (RC) – Successo per il convegno sull’autismo dell’associazione Presenza

Si è svolto giovedì 4 aprile, presso il Centro di Riconciliazione Culturale Presenza di Palmi, il Convegno sulla Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo (Waad, World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Onu.

Secondo le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità l’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita e in costante aumento.

L’evento è stato patrocinato dal Comune di Palmi e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dall’Ordine Tsrm e Pstrp di Reggio Calabria.

Ha aperto il convegno il Presidente dell’Associazione di Volontariato Presenza Don Silvio Mesiti, tra le autorità presenti hanno partecipato, l’Assessore alle politiche sociali dott.ssa Denise Iacovo, il dott. Stefano Ierace responsabile servizi di Welfare del Comune di Palmi, l’avv. Ernesto Siclari Garante Regionale delle persone con disabilità e il Consigliere Regionale Giuseppe Mattiani i quali hanno dato inizio ai lavori valorizzando l’importanza di questi momenti di condivisione e informazione sociale. Ha moderato il dott. Ettore Russo, coadiuvando i contributi dei tanti relatori presenti.

Hanno relazionato per il centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale: la dott.ssa Fabiana Minutolo psicologa – psicoterapeuta, Responsabile della Formazione e del Centro Socio-Riabilitativo Diurno Emmanuele, la dott.ssa Claudia Zampaglione assistente sociale, Responsabile del Centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale, la dott.ssa Eva Strati Neuropsichiatra Infantile; la dott.ssa Eliana Ciappina Progettista Sociale e Giornalista, l’avv. Carmelo Ciappina Direttore Amministrativo Centro Sophia di Palmi, il dott. Domenico Bellantonio psicologo Centro Fisiokinesiterapia Bagnarese di Bagnara Calabra. Per l’Ordine dei Tsrm e Pstpr di Reggio Calabria hanno relazionato il dott. Massimo Morgante in qualità di presidente, la dott.ssa Graziella Nesci in qualità di presidente cda Tnpee e segretario provinciale dell’ordine Tsrm e Pstrp – Rc e il dott. Domenico Napoli Logopedista.

«In occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’ autismo – è scritto in un comunicato – l’Associazione Presenza ha voluto promuove un incontro, una tavola rotonda invitando i rappresentanti di tutti i Centri di Riabilitazione del territorio al fine di discutere e fare il punto della situazione circa il notevole incremento dei casi di Disturbi dello Spettro autistico e delle difficoltà che gli operatori e le famiglie incontrano nel farsene carico. Gli studi epidemiologici nazionali e internazionali riportano un incremento generalizzato del Disturbi dello Spettro Autistico. Il nostro Centro di Riabilitazione ha avviato uno studio longitudinale epidemiologico per osservare l’andamento circa il sempre più crescente numero di casi di autismo. I dati del Centro di Riabilitazione Presenza rispecchiano i dati nazionali e internazionali. La nostra indagine è stata avviata grazie alla intuizione della dott.ssa Lidia Mesiti, psicologa. Il lavoro è molto interessante perché parte dal lontano 1997 e sintetizza 27 anni della nostra esperienza sul campo».

Continua la nota: «”Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” recita un antico proverbio africano che vale a maggior ragione per tutte le condizioni umane caratterizzate da fragilità importanti, che necessitano di un sostegno costante per affrontare le piccole e grandi battaglie quotidiane. Affinché ciò accada è necessario l’impegno sanitario, certamente indispensabile, ma è necessario il coinvolgimento, sia, delle istituzioni e delle agenzie educative che, a vario titolo, sono chiamate a condividere il processo di crescita dell’individuo, sia, dell’intera società civile quale contesto naturale di vita di ogni persona. Il Centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale Presenza invita ad una riflessione condivisa sul senso profondo di empowerment, di recovery, di concreti percorsi di sostegno e nuove strategie di intervento individuando piste di lavoro innovative in risposta ai bisogni delle persone e delle famiglie».

«Si è voluto fare luce sulla necessità di affidarsi a personale qualificato, avviando un processo di crescita e sostegno che sia il più chiaro possibile per le famiglie e per i loro bisogni. A tal proposito la presenza dei rappresentanti dell’ordine dei Tsrm e Pstrp di Reggio Calabria ha chiarito eventuali dubbi in merito alle diverse figure professionali che spesso ruotano intorno al bambino con disturbo dello spettro autistico. Si sono approfonditi i punti di forza e quelli di debolezza che i Centri di riabilitazione, le agenzie educative le istituzioni incontrano quotidianamente in quanto si parla di un percorso a lungo termine che abbraccia tutto il progetto di vita di una persona. Durante il convegno si è sottolineato l’importanza che riveste la famiglia all’interno di tutto questo processo, essa gioca un ruolo fondamentale al fine del raggiungimento di importanti obiettivi».

«La giornata di giovedì ha voluto essere un imput – è scritto ancora – un trampolino a favore di un cambiamento di rotta ormai necessario a sostegno delle famiglie lanciando un progetto pilota che vede proprio la famiglia come protagonista. Nasce l’idea di attivare dei gruppi genitoriali di auto e mutuo aiuto in collaborazione tra i Centri di riabilitazione del territorio e l’Asp 5, inoltre si vogliono gettare le basi circa un protocollo di intervento multidisciplinare da utilizzare nei casi più complessi di disturbo dello spettro autistico che sia comune per tutti i Centri di Riabilitazione del territorio».

Conclude il comunicato: «Durante il convegno inoltre è stato particolarmente rilevante la discussione circa la fase delicata e critica delle persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie rispetto al passaggio dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta, ciò rappresenta un altrettanto nodo cruciale per la presa in carico, nell’obiettivo di non disperdere il capitale abilitativo conquistato nelle fasi precoci della vita. La coerenza degli interventi e la loro continuità sono nella maggior parte dei casi a carico della famiglia, un carico che tocca aspetti sociali, psicologici ed economici in quanto sul territorio non esistono strutture idonee per rispondere ai bisogni essenziali del progetto di vita». (rrc)

L’OPINIONE / Don Silvio: Dove vanno le persone con disabilità, gli ospiti e gli utenti del Centro Emmanuele di Palmi?

di DON SILVIOLeggo con rammarico sulla stampa e sulla Gazzetta del Sud, la rottura della mediazione della regione Calabria con il cosiddetto comune capofila. 

Abbiamo mandato centinaia di documenti e perizie redatte da professionisti di alto livello, e diverse lettere, in cui abbiamo chiesto invano sopralluoghi di verifica su osservazioni di cui renderemo conto ai palmesi, e di cui tutte le ispezioni da 30 anni non hanno mai avuto da ridire.

Grazie alla dott.ssa Silvia Carbone, avvocato Greco, architetto Bonasera, sempre molto pazienti ed aperti al dialogo che il sig. sindaco di Rosarno a parole cortesemente ha accordato, senza tuttavia attuare le promesse fatte, di cui si è sempre detto convinto, riconoscendone la validità. 

I documenti, come sempre, sono consultabili da parte di tutti i cittadini della piana da cui provengono tutti i nostri carissimi ospiti e centinaia di bambini del centro di riabilitazione con lunghe liste di attesa.

Mi dicono che nel corso dell’ultimo incontro, dalla dirigente del servizio del comune di Rosarno, con la regione è stato assicurato che i nostri giovani saranno ospitati in un’altra struttura già pronta.

Benvenuta!  Se ci daranno la possibilità di esistere ce ne saranno due, e ritengo siano necessarie.

Si sappia, comunque, che oltre 30 ani fa, quando i disabili stavano chiusi in casa per negligenza politica e sociale i palmesi, senza una lira dallo Stato, hanno realizzato il centro presenza, che tutti conoscono. Dopo il fallimento di tante opere esistenti nella nostra città, non si capisce a chi e perché stiamo dando fastidio. Lo dice il caro on. Giuseppe Mattiani, il nostro sindaco Ranuccio e centinaia di persone, incluse le autorità regionali, mentre da Rosarno il sindaco dice e poi nega; ed i burocrati o forse i dirigenti del servizio, sono ciechi e sordi, ma non muti.

Problema? Il muro o gli specchi basculanti, tra l’altro già istallati!

Aspettiamo con fiducia che il buon senso prevalga. (Don Silvio)

PALMI (RC) – Al Teatro Manfroce sabato concerto del Neapolis Ensemble

Sabato 6 aprile alle ore 21,15 presso il teatro Manfroce di Palmi appuntamento con il Neapolis Ensemble composto da Maria Marone, voce, Mauro Squillante, mandolino e mandoloncello, Giuseppe Copia, chitarra classica e chitarra battente, Raffaele Filaci, batteria e percussioni, Valerio Mola, basso elettrico e Fabio Soriano, flauti e direzione musicale.

Il concerto è organizzato da Ama Calabria con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione Generale dello Spettacolo, dell’Assessorato Regionale alla Cultura e della città metropolitana di Reggio Calabria.

Dalla sua fondazione il Neapolis Ensemble ha suonato in ambiti prestigiosi di una quindicina di paesi, tracui ricordiamo il Festival d’Ile-de-de France, il Festival de Saint-Chartier, il Festival International de Musique de Besançon, il Teatro dell’Opera di Lilla, il Teatro dell’Opera di Lione, il Teatro Louis Jouvet di Parigi, i Teatri Nazionali di Narbonne, La Rochelle, di Saint-Quentin-en-Yvelines, Aubusson, La Roche sur Yon, Quimper e Forbach (Francia), il Monastero di Montserrat (Spagna), la Filarmonica di Colonia, il Radialsystem V di Berlino, al Musikfestspiele Potsdam Sanssouci (Germania), il Festival delle Fiandre di Bruges (Belgio), il FolkClub di Torino, le Settimane Musicali di Merano (Italia), il Teatro Coliseo di Buenos Aires (Argentina), il Teatro Oriente di Santiago (Cile), il Centro Cultural Universitario di Città del Messico (Messico), il Ballroom Radisson di Montevideo (Uruguay), al Festival dei Palazzi di San Pietroburgo e la Dom Muziki di Mosca (Russia), la Muziekgebouw di Amsterdam (Olanda), la Eesti Concert Hall di Tallinn (Estonia).

Di grande successo i cd Napoli, un ambizioso lavoro sulla storia della capitale del sud, rappresentata attraverso undici brani che vanno dal 1200 al 1977, Palummella, caratterizzato da una ricerca ed esplorazione dei valori autentici dei repertori tradizionali napoletani, 77 – Ritmo e magia nella tradizione musicale napoletana incentrato sulla figura della donna e sulla cabala napoletana in cui il numero 77 corrisponde alle figure dei diavoli. (rrc)

Tutto pronto a Palmi per l’11esimo Festival del Diritto e della Letteratura

di BRUNELLA GIACOBBEL’attesa è alle stelle per il Festival Nazionale di Diritto e Letteratura di Palmi, che si terrà dal 18 al 20 aprile, con un programma ricco di eventi che promettono di esplorare la connessione tra musica, giustizia e cultura. 

Presentato di recente a Palmi, l’evento si annuncia come una kermesse dalla solida organizzazione, quest’anno alla sua XI edizione, con un super ospite speciale previsto per il 18 aprile: Claudio Baglioni

Mimma Sprizzi, vicepresidente della Fondazione Varia di Palmi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa e la sua rilevanza per l’intera comunità e ha dichiarato in conferenza stampa: «Abbiamo costruito insieme all’amministrazione comunale tantissimi eventi. Un’estate straordinaria con numeri impressionanti e Palmi in questo momento è una delle città più attrattive della Calabria. Le parole d’ordine di questa edizione della Varia sono bellezza ed emozione e crediamo che la bellezza della città non possa che coniugarsi in maniera perfetta con l’emozione di questa bellissima macchina che tutti noi attendiamo di vedere scasare».

Il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, sempre in conferenza stampa,  ha evidenziato il carattere unico del Festival, capace di attrarre non solo l’interesse dei giovani studenti, ma anche di richiamare il turismo nella regione. La partecipazione degli studenti delle scuole superiori, non solo locali ma provenienti da tutto il paese, è un elemento fondamentale della fase introduttiva del Festival, denominata “On the Road”, che si svolgerà il 17 e 18 aprile presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.

Il culmine dell’evento sarà rappresentato dall’incontro tra il celebre cantautore Claudio Baglioni e lo scrittore Michele Caccamo, previsto per la sera del 18 aprile al Teatro Manfroce di Palmi. Questo momento di confronto, intitolato Uomini persi. Note sparse sulla fragilità e giustizia sociale nelle canzoni di Claudio Baglioni, promette di offrire spunti di riflessione sulle tematiche dei diritti umani e dell’alienazione sociale presenti nei testi del cantautore cha ha di recente annunciato il ritiro dalle scene.

Sì perché, dopo sessant’anni di una carriera straordinaria, Claudio Baglioni ha deciso che è giunto il momento di dire addio alle scene. Il musicista romano ha annunciato la sua prossima uscita di scena il 20 gennaio, fissando il 2026 come l’anno del suo ritiro definitivo.

«Mi ricordo ciò che diceva mio padre – ha condiviso l’artista – dal ring si scende quando si è vincenti. Chiamo il mio giro d’onore, vorrei cantare e suonare per 1000 giorni ancora e concedermi quello che fanno gli sportivi».

Baglioni ha spiegato che terminerà la sua attività entro il 2026, realizzando una serie di progetti e mettendoli in atto, ma sottolineando che saranno tutti “ultimi giri”. Quello di Palmi sarà, dunque, un incontro imperdibile per i tanti fan calabresi che, da sempre, seguono il grande cantautore e musicista.

Il 19 aprile, al Teatro Manfroce, sarà la volta di un ensemble unico tra musica e norme giuridiche, con la partecipazione dello storico giurista Sabino Cassese e dei magistrati Gaspare Spedale e Claudio Paris.

La giornata culminerà con un processo simulato contro il personaggio di Bocca di Rosa, ispirato alla canzone di Fabrizio De André, con la partecipazione dell’attore Peppe Barra. Il 20 aprile, l’attenzione si sposterà nuovamente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria per una sessione dedicata all’avvocatura, mentre a Palmi si terrà un cineforum organizzato dal Circolo del Cinema “C. Zavattini”.

Il Festival concluderà la sua undicesima edizione con un dibattito sulla Costituzione come spartito della sinfonia del vivere civile, che si terrà il 21 aprile presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palmi, con la partecipazione di illustri ospiti come la giornalista e scrittrice Donatella Stasio e il vicepresidente del Consiglio Nazionale Forense, Francesco Napoli.

Infine il 10 maggio si terrà un evento speciale presso la Pinacoteca “Leonida e Albertina Repaci” della Casa della Cultura di Palmi, dove altri incontri tra musica, giustizia e cultura porteranno nuove note di approfondimento. Un’occasione unica per riflettere su temi fondamentali attraverso l’arte e la musica.

Non mancate, noi di Calabria.Live non lo faremo. (bg)

PALMI (RC) – Successo di pubblico per la parodia de “I promessi sposi”

Un grande successo di pubblico. Sì è conclusa il 22 marzo al Cineteatro Sciarrone “I promessi sposi” , parodia scritta da Damiano Tripodi ed interpretata dalla compagnia Teatro instabile palmese e Compagnia dei mastroni.

Due serate sold out, il fondatore della Compagnia dei mastroni Antonio Gelardi soddisfatto dell’evento annuncia a sorpresa una terza serata dopo Pasqua, per accontentare chi è rimasto fuori e non ha potuto assistere allo spettacolo, ed aggiunge: «questo vuole essere un esempio di sinergia tra due compagnie con un ritrovato accordo ed un fine solidaristico perché l’intero incasso verrà trasformato in buoni pasto da distribuire ai cittadini bisognosi palmensi».

In più sottolinea: «ho voluto sul palcoscenico del Cineteatro l’associazione Chrisma odv che da anni si occupa di solidarietà chiedendo di esporre al presidente Giovanni Palermo il progetto “CostruiAmo insieme il suo Sorriso”».

Lo stesso Palermo ringrazia ribadendo il concetto della solidarietà, chiave di svolta per molte famiglie, ed aggiunge: «questo è un esempio da seguire in questo momento così difficile della nostra economia, ciò è suggerito da chi quotidianamente lavora e dedica la loro passione alla cultura, arte e spettacolo».

Due ore circa in un Cineteatro stracolmo dove tra battiti di mani e risate la serata è scivolata via, ed alla fine ci si accorge che è bello ritrovare un pò di felicità ma nello stesso tempo aver aiutato il prossimo.

PALMI (RC) – Lunedì arriva al teatro Manfroce “Un sogno ad Istanbul”

Lunedì 25 marzo, alle 21.15 nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, andrà in scena al teatro Manfroce di Palmi lo spettacolo “Un sogno ad Istanbul” con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi.

“Un sogno a Istanbul” racconta di Max, ingegnere austriaco inviato a Sarajevo per un sopralluogo nell’inverno del 1997, e di Maša conosciuta lì. Una donna splendida e inaccessibile, vedova e divorziata, due figlie che vivono lontane da lei. Un’attrazione potente che però rimane tale, almeno in quel frangente. Max torna, infatti, in patria e riuscirà a ritrovarla solo dopo tre anni. Maša sarà malata ma il loro tempo finalmente sarà arrivato e il loro viaggio inizierà.

Ispirato dal best seller di Paolo Rumiz “La cotogna di Istanbul” – La gialla cotogna di Istanbul è, infatti, la canzone d’amore che Maša cantava. Alberto Bassetti trae un testo teatrale ardente di grande forza e suggestione. La regia è di Alessio Pizzech.

La tematica dell’amore emerge come fulcro centrale, superando le barriere dell’impossibilità e scontrandosi con le dure realtà della guerra, della malattia e della morte.

«La narrazione – si legge nella sinossi dello spettacolo – si articola su diverse tappe, dall’incontro alla separazione fino al ricongiungimento, evidenziando il costante rinnovarsi e riaffermarsi del legame amoroso. La messa in scena di Alessio Pizzech, arricchita dalla presenza di quattro attori e di un cantastorie, regala al pubblico un’esperienza coinvolgente e emozionante. La musica di Mario Incudine accompagna la narrazione con note dolci e struggenti, conferendo ulteriore profondità alle dinamiche emotive dei personaggi. Maša e Max, rappresentanti di mondi culturali e geografici differenti, incarnano un amore che trascende le divisioni e le avversità, sostenuto dalla forza dei loro sentimenti reciproci».

«L’ambientazione nei Balcani, in un’Europa segnata dai conflitti e dalla complessità storica – continua – conferisce alla storia un forte impatto simbolico e universale. Maddalena Crippa e Maximilian Nisi, nei ruoli principali, offrono interpretazioni vibranti e coinvolgenti, dando vita a un duo artistico di grande intensità e profondità emotiva. Lo spettacolo, acclamato dal pubblico e dalla critica, si distingue per la sua capacità di trasmettere un messaggio universale sull’amore e sulla resilienza umana, invitando gli spettatori a riflettere sulle sfide e sulle gioie dell’esistenza umana». (rrc)

PALMI (RC) – Plastic free e Seconda chance raccolgono rifiuti con i detenuti

Sabato 23 marzo, alle ore 9 dalla Quiete-Angolo verde per poi spostarsi alla vicina spiaggia, Plastic free e Seconda chance tornano a collaborare in un nuovo appuntamento dedicato all’ambiente e all’inclusione sociale.

Le due associazioni di volontariato realizzeranno una giornata di sensibilizzazione e pulizia ambientale, organizzata in collaborazione, che coinvolgerà i volontari di Plastic free insieme ai detenuti degli istituti penitenziari di Palmi, Locri e Laureana di Borrello. L’evento è patrocinato dal Comune di Palmi.

«Siamo felici di replicare anche quest’anno questo evento speciale, che ci ha insegnato a guardare oltre i pregiudizi e a lavorare insieme per costruire un futuro diverso e migliore. Sarà un’ulteriore occasione per fare squadra e condividere buone pratiche per il bene del Pianeta e della nostra società», affermano i referenti Plastic free organizzatori dell’evento: Serena Pensabene, Ludovica Monteleone, Maria Cristina Altomonte e Alberto Fio.

La partecipazione è aperta ad adulti e bambini. Per partecipare è necessario iscriversi gratuitamente al sito di Plastic free cliccando “Partecipa” a questo link: https://www.plasticfreeonlus.it/eventi/6656/23-mar-palmi

Si consiglia di portare con sè dei guanti da lavoro e una borraccia con l’acqua. Tutto il resto dell’occorrente sarà fornito da Plastic free e dal Comune di Palmi, che si ringrazia per la collaborazione. (rrc)

PALMI (RC) – Applausi a scena aperta per Remo Girone al Teatro Manfroce

Standing ovation per Remo Girone che sul palcoscenico del teatro Manfroce di Palmi ha vestito i panni di Simon Wiesenthal. Scomparso nel 2005, sopravvissuto ai lager, Simon Wiesenthal aveva dedicato il resto della sua esistenza a dare la caccia ai responsabili dei crimini del regime nazista, consegnandone alla giustizia oltre mille.

“Il Cacciatore di Nazisti” è appunto il titolo dell’opera teatrale scritta e diretta da Giorgio Gallione e ispirata alla sua storia. L’intenso monologo interpretato da Remo Girone, noto per il ruolo di Tano Cariddi nella celebre serie televisiva La piovra, è stato proposto nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione eventi culturali 2022 della Regione Calabria.

Rivive con Simon Wiesenthal, la storia dei tanti civili sterminati nei lager nazisti. Tra questi 6 milioni di ebrei. La sua attività di ricerca ha rappresentato un antidoto al negazionismo e all’oblio e anche un contributo essenziale all’affermazione della giustizia. «Se vuoi curare la malaria devi vivere in mezzo alla zanzare, dunque sarei stato molto più utile in Europa dove ho scelto di restare», diceva. Così “il nuovo Don Chisciotte” o “il James Bond ebreo”, come fu definito, iniziò la sua caccia che fu anche una raccolta di testimonianza perché ricordare era ed è doveroso e necessario.

Nello spettacolo di Giorgio Gallione, interpretato dal magistrale Remo Girone, il racconto avviene a ritroso, pur restando costantemente ancorato alla realtà di una storia che non è completamente finita. La scena è il suo ufficio, che non è solo la stanza e un archivio del Centro di documentazione ebraica da lui fondato ma è anche lo scrigno del dolore e dell’ingiustizia. Lì Simon Wiesenthal/Remo Girone muove i suoi passi nella storia, avvalendosi di libri che legge e di storie che rievoca. Attraverso il celebre e universale diario di Anna Frank, attraverso il diario di Masha Rolnikaite spinta dal dovere urgente di raccontare, attraverso le lettere trovate e custodite e le testimonianze raccolte e documentate, incede il passo nella storia di Simon Wiesenthal/Remo Girone.

Un passo che si imbatte in Karl Silberbauer il sottoufficiale della Gestapo responsabile dell’arresto di Anna Frank, in Franz Stangl comandante dei campi di Treblinka e Sobibor estradato dal Brasile, e in Adolf Eichmann l’uomo che pianificò “la soluzione finale”. Estradato dall’Argentina fu imputato in uno dei processi più importanti del secolo conclusosi con la sua condanna a morte per “crimini contro l’umanità”.

«Quali tempi sono questi, quando discorrere d’alberi è quasi un delitto/perché su troppe stragi comporta silenzio!», questi sono solo alcuni versi della poesia “A coloro che verranno”. Il drammaturgo tedesco, fondatore del teatro epico, Bertolt Brecht la scrisse nel 1939 per lasciare alle generazioni future il testimone del monito degli orrori del nazismo. Un’azione necessaria anche per Simon Wiesenthal/Remo Girone che, attraverso questi versi durante lo spettacolo, propone un viaggio intenso ed emozionante chiamando il pubblico alla responsabilità della memoria. «Non si può affidare tutto ai libri, è necessario diventare testimonianza vivente. È il racconto orale a tenere viva la memoria», dice. Dunque lo spettacolo diventa un vero e proprio atto di affidamento al pubblico affinché non dimentichi e non consenta ad altri di dimenticare.

«La memoria è fondamentale. Ricordo – racconta Remo Girone – che a scuola la storia si fermava agli inizi della Seconda Guerra mondiale, non arrivava alla Shoah. Invece i giovani devono recarsi ad Auschwitz e devono conoscere l’orrore che è stato perpetrato. Dalla storia si deve imparare anche se non tutti imparano. Ogni spettacolo per me è un tributo a questo dovere di memoria ma è anche un tunnel oscuro e buio dentro il quale devo necessariamente avventurarmi. La figura di Simone Wiesenthal è stata per me una scoperta. Non solo il rigore e l’austerità della ricerca ma anche l’ironia e lo spirito di una persona che conosceva l’Italia e che amava il prosciutto e il vino. A Stradella mi capitò di conoscere il figlio di un deportato che era stato in baracca con lui e con il quale era rimasto in contatto. Un incontro che mi permise di conoscere anche questi aspetti di Simon Wiesenthal e che mi ha dato l’onore di essere iscritto all’Associazione nazionale dei deportati Italiani nei campi», racconta ancora Remo Girone che poi si sofferma sul suo rapporto con la Calabria.

«A questa terra ospitale e accoglienza mi lega la profonda amicizia avuta con Pino Sposato, che oggi non c’è più, e con i suoi fratelli di Crotone. Inoltre io sono nato in Africa, in Eritrea. Nel luogo in cui sono cresciuto c’è un solo negozio alimentare che era gestito da un calabrese che si chiamava Romeo. Io ero davvero molto amico del figlio Augusto che ricordo con tanto affetto», così conclude Remo Girone. (rrc)

PALMI (RC) – “Uno, nessuno e centomila” con Lo Verso fa sold out

“Uno, nessuno e centomila” a Palmi con Enrico Lo Verso fa sold out. Un attore, Enrico Lo Verso. I suoi personaggi, Vitangelo Moscarda, Dida, Anna Rosa, Quantorzo e Firbo, Marco di Dio e sua moglie Diamante. Un palcoscenico quello del teatro Manfroce di Palmi che per la serata ha segnato un altro sold out.

Dopo il successo strepitoso del concerto dell’Orchestra Tzigana di Budapest, la grande prosa nella rassegna Synergia 48 organizzata dell’associazione Nicola Antonio Manfroce, ha proposto al pubblico il romanzo “Uno, Nessuno e Centomila” del premio nobel per la Letteratura siciliano Luigi Pirandello nell’adattamento di Alessandra Pizzi.

Uno spettacolo che dal 2016 ha riportato l’attore palermitano Enrico Lo Verso al teatro, collezionando oltre seicento repliche. Questa la prima tappa nel reggino, dopo Cosenza e Catanzaro negli anni scorsi.

La produzione Ergo Sum è stata proposta nell’ambito della rassegna Synergia 48, organizzata dell’associazione culturale Nicola Antonio Manfroce, presieduta da Antonio Gargano, e finanziata con l’avviso pubblico Promozione Eventi Culturali 2022 della Regione Calabria.

In una scenografia essenziale interroga sé stesso e il pubblico il protagonista, figlio di un banchiere, Vitangelo Moscarda. Egli si aggira nei meandri della propria mente con l’urgenza di decodificare lo sguardo che gli altri posano su di lui, come se la sua vita fosse tale nella misura in cui potesse vederla scorrere attraverso lo sguardo altrui, in un incessante “vedersi vivere”. Mai solo sulla scena, pur interpretando un monologo, il magistrale Enrico Lo Verso, è capace di far vivere attorno a sé tutti gli altri personaggi. Dunque sembra solo ma non lo è. Sembra l’interprete di un solo personaggio ma niente è come sembra e lui è l’archetipo del figlio del caos.

«Quest’opera è nata per il teatro. Il ragazzo che l’ha scritta, Luigi Pirandello – ha sottolineato con ironia Enrico Lo Verso – ha sbagliato a classificarla come romanzo perchè parla della vita e delle maschere che inesorabilmente indossiamo per passarci dentro. Dunque è da sempre un’opera destinata al teatro perché è il teatro che racconta la vita. Noi tutti siamo irriducibilmente molteplicità. Vitangelo Moscarda condensa proprio la tensione costante verso la conoscenza di sé stesso che in fondo è l’unica verità profonda del nostro essere. In un flusso continuo ci evolviamo, specchiandoci nello sguardo degli altri. Siamo esseri fluttuanti di cui solo un siciliano, avvezzo a macinare e a ragionare per arrivare all’essenza, a frantumare a qualunque costo, avrebbe potuto scrivere. Una dimensione nella quale io mi riconosco».

Così l’attore Enrico Lo Verso che si è detto anche legato alla Calabria da un rapporto profondo. «Una terra nella quale mi sento a casa come in Sicilia. Non è possibile distinguere. Siamo fatti allo stesso modo», ha detto ancora l’attore palermitano che al termine dello spettacolo dal palco e in platea ha voluto soffermarsi a parlare con il pubblico.

Presente allo spettacolo anche la regista Alessandra Pizzi. «Quando scrivo gli adattamenti per il teatro, vedo già lo spettacolo in scena. È stato così anche questa volta. Questo spettacolo è stato scritto oltre otto anni fa per Enrico Lo Verso e se lui, che io neppure sapevo che all’epoca non recitasse più in teatro, non avesse alla fine accettato di interpretarlo, sarebbe rimasto nel cassetto. La sicilianità è una peculiarità essenziale. Non si tratta solo di inflessione linguistica ma di approccio al pensiero di Pirandello che solo un altro siciliano avrebbe potuto praticare. Siamo davvero molto soddisfatti di questi otto anni di tournée nei teatri e sono particolarmente contenta di essere venuta qui a Palmi. Non mi è più possibile seguire lo spettacolo come all’inizio ma tenevo a essere qui dove, per il secondo anno consecutivo, è stato proposto un mio progetto. La scorsa stagione fu la volta dell’Omaggio a Enrico Caruso di Danilo Rea e Barbara Bovoli. Dunque tenevo a salutare e ringraziare il dottore Antonio Gargano e questo meraviglioso pubblico», ha concluso la regista Alessandra Pizzi. (rrc)