Celebre (Fillea (Cgil): Attivarsi per realizzare al più presto Ospedali di Palmi, Vibo e Sibaritide
Il segretario generale generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, «ha sostenuto che chi di dovere ha l’obbligo di non tergiversare più e di attivarsi affinché i tre ospedali della Sibaritide, di Palmi e di Vibo Valentia siano realizzati al più presto, possibilmente rispettando i cronoprogrammi a suo tempo stabiliti».
Per quanto riguarda l’Ospedale della Sibaritide, il sindacalista ha ricordato come «dopo la sospensione “necessaria” per l’approvazione della variante e a seguito dell’avvenuta approvazione e degli ultimi incontri tenutesi in Prefettura alla presenza del Prefetto e delle istituzioni Locali e Regionali come Fillea Cgil Calabria auspichiamo che i lavori, da poco ripartiti, possano procedere speditamente e senza intoppi. La costruzione dell’Ospedale della Sibaritide rappresenta un passo fondamentale verso la realizzazione di un’infrastruttura sanitaria cruciale per il territorio che contribuirà, in maniera significativa, al miglioramento dei servizi sanitari dell’intera Regione».
«A oggi, dopo la ripartenza – ha aggiunto – siamo al 19% e la fine lavori è prevista per fine 2026. Un ospedale moderno e adeguato alle esigenze della popolazione locale come quello della Sibaritide è una priorità non solo per garantire cure migliori e più accessibili, ma anche per ridurre i tempi di attesa e offrire un servizio di qualità agli operatori e all’utenza, riducendo drasticamente l’emigrazione sanitaria. Sia chiaro però che la Fillea Calabria, da sempre attenta alla tutela dei lavoratori e alla promozione di un’occupazione stabile e di qualità, vigilerà affinché la ripresa dei lavori avvenga nel rispetto dei diritti e della sicurezza dei lavoratori impiegati nel cantiere dove attualmente a oggi sono impegnate 60 maestranze e 5 ditte nella costruzione».
«Saremo vigili nel monitorare costantemente il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro – ha detto ancora – per garantire condizioni lavorative dignitose e prevenire incidenti o irregolarità come già fatto con le numerose richieste di intervento in Prefettura. Saremo vigili, altresì, affinché l’Ospedale della Sibaritide possa essere completato nel rispetto delle tempistiche previste, rispondendo così alle urgenti esigenze sanitarie dell’intera comunità».
Per quanto riguarda lo stato dei lavori dell’Ospedale di Palmi, «come è noto a tutti – ha spiegato Celebre – è un tema che ha suscitato notevoli polemiche e frustrazione tra i cittadini e le autorità locali. Questo progetto, che avrebbe dovuto fornire una struttura sanitaria essenziale per il territorio, ha subito una serie di ritardi, problematiche burocratiche e difficoltà gestionali che hanno portato a una situazione, a dir poco, “vergognosa”».
«Un cantiere che è stato avviato molti anni fa, ma i lavori sono stati caratterizzati da interruzioni frequenti e tempi di realizzazione estremamente dilatati. Nonostante i numerosi annunci di ripresa e completamento dei lavori – ha rilevato – i cantieri sono stati spesso fermi, causando un enorme disagio per la popolazione. Questa infrastruttura ha affrontato anche difficoltà economiche, con problemi di finanziamento che hanno ulteriormente complicato l’avanzamento dei lavori, con revisioni del budget e nuove negoziazioni per garantire la continuità del progetto. Attualmente i cantieri sono solo parzialmente attivi, con avanzamenti limitati rispetto alle aspettative iniziali. Non ci sono però certezze sulla data di completamento, il che alimenta ulteriori preoccupazioni fra i cittadini. Le istituzioni locali e regionali hanno promesso più volte di intensificare gli sforzi per completare i lavori, ma la mancanza di progressi concreti fino a oggi ha lasciato e ci lascia molti scettici. Per noi della Fillea questa vicenda rappresenta un caso emblematico di inefficienza amministrativa e di cattiva gestione dei progetti pubblici».
La situazione dei lavori per la realizzazione dell’ospedale di Vibo, per il sindacalista, infine, è «la più preoccupante tra le tre.
«Il progetto per la costruzione dell’Ospedale di Vibo Valentia – ha spiegato – ha avuto un iter molto travagliato tra difficoltà e ritardi. Solo ultimamente i lavori sono ufficialmente ripresi e le autorità locali, assicurano, bontà loro, che questa volta proseguiranno fino al completamento, previsto per il 2026. Noi, come Fillea Cgil Calabria, nutriamo molti dubbi. Nonostante le lavorazioni relative alle solo opere preliminari siano a oggi vicine al loro completamento, si riscontrano serie problematiche e ritardi significativi nell’approvazione del progetto esecutivo complessivo dell’opera e ancora, nonostante le continue rassicurazione della Giunta Regionale, l’avvio delle opere principali non ha una data certa».
«Così come persistono forti dubbi sulla disponibilità effettiva dei fondi necessari – ha spiegato ancora – a coprire il costo complessivo del progetto che è lievitato a circa 190 milioni di euro. I dubbi che l’opera possa essere realizzata entro i tempi previsti sono molto forti, ma il nostro auspicio è che il cantiere, anche per quanto attiene le opere principali, possa prendere il via in tempi stretti e questa importante opera pubblica di centrale rilevanza per la Città di Vibo Valentia, è l’intero territorio provinciale, possa sviluppare ricadute occupazionali per le maestranze del territorio e consegnare nei tempi previsti il nuovo nosocomio per far fronte ai fabbisogni sanitari della cittadinanza. Sarebbe auspicabile, visti i ritardi e confusione sullo stato della progettazione esecutiva, che chi di dovere comunicasse la data certa dell’avvio del cantiere». (rcz)
LA VARIA PATRIMONIO UNESCO, RISCHIA
DI DIVENTARE UNA FESTA DA STRAPAESE
di SANTO STRATI – Alcuni calabresi sparsi in varie località del mondo mi hanno scritto chiedendo notizie della “festa di Palmi, quella della Madonna” che si tiene ad agosto… Non ricordavano che si chiamasse Varia e non sapevano dove cercare informazioni: quale più evidente segnale che la grande festa della Devozione, patrimonio immateriale dell’Umanità per l’Unesco, non trova la dovuta promozione, adeguata al valore simbolico che l’evento stesso rappresenta.
Al contrario della festa di Santa Rosa a Viterbo (altro patrimonio Unesco unitamente alla Discesa dei Candelieri di Sassari) che riesce ad avere un’eco mondiale. Ma il confronto non regge: la Varia è tutt’altra cosa, è una rappresentazione di sapore rinascimentale che utilizza persone vere (l’animella, il Padreterno, gli angeli, etc), ovvero figuranti reali che danno un particolare senso alla devozione popolare.
La Varia, originariamente era un evento a cadenza triennale o quadriennale, poi lo scorso anno il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio – sembrerebbe senTIza consultare nessuno – ha deciso che ci sarebbe stata anche quest’anno. Nulla di che, anzi un appuntamento aggiuntivo con la Fede e l’impegno appassionato dei mbuttaturi e di quanti, in un modo o nell’altro, collaborano alla realizzazione di questo meraviglioso evento che ha caratteristiche di unicità mondiali.
Solo che, pur avendo ricevuto sostanziosi contributi da Reggio e Città Metropolitana, la Città di Palmi sta facendo di tutto per trasformare un evento popolare di respiro mondiale in una modestissima festa strapaesana, di cui non importa nulla ad alcuno.
Tutto ciò è inaccettabile. Non ci interessa sapere l’ammontare dei debiti che la Fondazione ha accumulato (probabilmente più per eventi legati all’Estate Palmese, che alla Varia) perché, nel caso riguarda la magistratura, ma non si può vedere ridotta in una festa paesana una tradizione ricca di storia e di grande suggestione turistico-culturale.
Con il rischio di vedersi ritirare la qualifica Unesco (possibile, ove non vengano rispettati i requisiti prestabiliti nel 2013 dall’apposita Commissione) e togliere ai calabresi un vanto che riempie dì orgoglio non solo i palmesi bensì tutta la regione.
Ebbene, la sensazione che di Varia quest’anno si parlasse poco o niente, che avevo avvertito, è divenuta rapidamente realtà: qualche breve notizia nei quotidiani locali (nelle pagine provinciali, nemmeno regionali), vuoto assoluto nei media nazionali e persino sui social. Frutto evidente di una mancata programmazione e dell’assenza dei più elementari principi di marketing territoriale.
Intendiamoci, non è solo sulla Varia che la Calabria, intesa come Regione, toppa clamorosamente nella promozione e nella comunicazione. Abbiamo esempi in quantità industriale che non val la pena nemmeno di citare, tanto sono evidenti i modestissimi risultati ottenuti in termini di attrazione turistica e culturale. Il sospetto è che in Regione abbiamo a che fare con dilettanti allo sbaraglio che trovano, con grande abilità contabile, i fondi necessari per far realizzare eventi e manifestazioni, ma poi scivolano sulla necessaria azione promozionale da attuare sulle stesse.
In poche parole, non puoi organizzare un evento e poi trascurare di farlo sapere in giro. Il tam-tam va bene per la presentazione di un libro o un convegno di giuristi o professionisti e quello che sia, ma di fronte a eventi della portata della Varia è impensabile non studiare un piano di comunicazione efficace e foriero di grandi risultati.
Nel caso specifico, quest’anno, hanno giocato contro alcune scelte poco felici dell’Amministrazione, ma si può giustificare l’inezia con cui è stata affrontata un’edizione – fuori calendario della tradizione – calpestando un minimo di buon senso e riducendo il tutto a una festa di piazza, bellissima quanto volete, ma molto vicina a una giornata da strapaese di cui non rimarrà traccia.
Eppure la Varia ha una storia antica e sorprendentemente suggestiva, ricca di valori che partono
dalla fede e dalla devozione e finiscono all’idea di una comunità praticante, impegnata in mille modi diversi alla riuscita dell’evento.
Il marketing territoriale è una spina nel fianco della Regione e si continua a perdere occasioni e opportunità di valorizzazione di territori, luoghi, eventi e personaggi che hanno dato e danno lustro alla Calabria. Abbiamo decine e decine di testimonial del passato su cui costruire una narrazione di cultura unica e inimitabile, ma in Regione si dimenticano di ricorrenze, anniversari e occasioni, mentre sono attenti alle feste in costume medievale (ottima iniziativa, per carità) o alle rassegne e festival di tarantella e peperoncino, che sono pur sempre – diciamo – marcatori identitari di questa terra. Ma non è con la festa della ‘ndujia che si può creare attrazione culturale, sostenere e alimentare, per esempio, il turismo religioso (trascuratissimo in Calabria), attivare nuovi interessi su una vastissima platea di potenziali visitatori.
I numeri del mese di agosto del Museo dei Bronzi, peraltro, indicano chiaramente che c’è un forte afflusso di “forestieri” che amano scoprire la millenaria civiltà magnogreca e i due capolavori restituiti dal mare. Ulteriori segnali positivi sono venuti da altri siti archeologici di un certo interesse, ma la trascuranza che l’Ente Regione dedica all’enorme patrimonio archeologico della Calabria sfiora l’orrore. Non si può tollerare che, nonostante la ricchezza artistica, culturale – oltre a quella paesaggistica e ambientale –, i numeri del turismo calabrese siano modestissimi. La narrazione “turistico-culturale” della Calabria va completamente ripensata e non si può improvvisare (come è stato fatto fino ad oggi). Non ci sono giustificazioni – e il caso della Varia 2024 parla da solo – a coprire la mancanza di visione e presumibilmente l’enorme incompetenza di chi deve decidere sulle iniziative necessarie per promuovere eventi e manifestazioni.
È facile riempire le piazze con concerti gratuiti (pagati da noi contribuenti) con nomi di grido: ma cosa portano in termini di promozione turistica? Forse zero.
Palmi, con la sua tradizione e la sua macchina a spalla “animata”dovrebbe avere servizi televisivi in tutto il mondo, pagine di quotidiani nazionali e internazionali, potrebbe richiamare una grande affluenza di pubblico (che ci sarà comunque, ma ristretta agli ambiti della provincia), che a sua volta avrebbe fatto da testimonial di una Calabria non solo accogliente e straordinariamente bella, ma anche ricca di suggestioni uniche come la Varia. (s)
Al Palmi Jazz Festival omaggio a Lucio Dalla
Applausi ed emozioni per l’omaggio a Lucio Dalla che il trio composto da Peppe Servillo (voce), Natalio Mangalavite (voce, piano e tastiere) e Javier Edoardo Girotto (sax soprano e baritono) ha fatto al Palmi Jazz Festival, manifestazione organizzata dalla Fondazione Varia.
Il ricordo di Dalla ha legato lo stile unico del cantautore ai vari periodi poetici della sua carriera, incluso il rapporto di amore-odio con Roversi, alle improvvisazioni latin jazz di Mangalavite e Girotto, che traggono ispirazione dalla capacità “profetica” di Dalla di anticipare i tempi.
La scaletta ha spaziato tra jazz e cantautorato, riflettendo l’intera carriera di Servillo, noto come frontman degli Avion Travel, con cui ha trionfato tra i Big a Sanremo 2000 col raffinato brano “Sentimento”. Compositore per altri cantanti (ha scritto per Patty Pravo e Fiorella Mannoia) e voce jazz, Servillo ha collaborato con i più importanti artisti italiani, tra cui Danilo Rea. Forte è la sua collaborazione con Mangalavite, con cui ha inciso i dischi “Futbòl” e “L’amico di Cordoba” (in trio con Girotto). Il pianista e compositore argentino, dotato di grande creatività e capace di spaziare tra vari generi, ha lavorato per le musiche di programmi televisivi come “Fantastico” e “Domenica In”, collaborando con celebri artisti come Fabrizio Bosso, Horacio Hernandez, Ornella Vanoni, i Solis String Quartet, Fabio Concato, Tosca e Luca Barbarossa.
Il sassofonista argentino Girotto, nella sua lunga carriera, ha creato una rete impressionante di collaborazioni illustri, tra cui l’Orchestre Nationale de Jazz in Francia, e ha suonato con musicisti del calibro di Mercedes Sosa, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Ralph Towner e Paolo Silvestri. Stabilitosi in Italia dall’età di 25 anni, ha formato molteplici gruppi jazz, tra cui gli Aires Tango, che hanno segnato un connubio tra Tango e Jazz. È stato anche insegnante della Cattedra Jazz al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e ha fondato una sua casa discografica. (rrc)
Verso la Varia di Palmi
È stato pubblicato il programma dell’estate palmese e degli eventi che accompagneranno la città fino alla Varia di Palmi, in programma il prossimo 25 agosto.
Un programma che, come anche comunicato dall’Amministrazione Comunale di Palmi, prevede tante sorprese ancora da svelare. Il programma di quest’anno vedrà una forte riconoscibilità degli eventi della tradizione, con l’introduzione di giornate di racconto della Varia
attraverso i settori della Fondazione. Queste giornate, a fruizione gratuita, permetteranno al pubblico di scoprire la storia di questa manifestazione. Non mancheranno ovviamente gli eventi di intrattenimento, sia culturali che spettacolari: come l’anno scorso, il
programma non è ancora definitivo e prevede la definizione di almeno due concerti con artisti di fama nazionale e internazionale. Altri eventi minori verranno ufficializzati non appena altri sostenitori confermeranno il loro contributo. Quest’anno, il grande opening è stato
curato da Rds, con la partecipazione di artisti come i Negramaro, Noemi, Irama, tra gli altri, offrendo una visibilità alla città che non si era mai registrata prima».
«Per prima cosa vorrei dire che – ha sottolineato Daneiele Laface, presidente della Fondazione Varia – il programma è stato reso possibile grazie al sostegno del nostro main sponsor Project
Management, che anche quest’anno ha voluto supportarci con un contributo ancora più significativo, degli sponsor platinum e di tutti gli altri».
«Un ringraziamento particolare – ha aggiunto – va al Comune di Palmi e al sindaco Giuseppe Ranuccio, che come sempre ha fatto il possibile per sostenerci sia economicamente che logisticamente. Ovviamente, non dimentichiamo la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il sindaco Giuseppe Falcomatà, per aver condiviso il progetto di Fondazione per la salvaguardia della Varia e per la valorizzazione del territorio attraverso la manifestazione».
«Come Fondazione – ha proseguito Laface – rimaniamo fiduciosi circa un contributo anche da parte della Regione Calabria. Già lo scorso anno, il contributo regionale è stato ufficializzato solo pochissimi giorni prima della scasata, a festa praticamente finita, mettendoci in estrema difficoltà essendo il nostro un ente che deve muoversi ed organizzare con anticipo. Quest’anno, ovviamente, non potremo percorrere lo stesso percorso».
Nonostante il Comune, d’intesa con la Fondazione e con la Comunità Festiva – ha concluso – abbia inviato la richiesta di finanziamento nei
termini previsti dalla legge regionale alla fine del mese di marzo, abbiamo registrato il silenzio della Regione. L’auspicio è che questa manifestazione possa diventare anche un simbolo di condivisione e unità».
Elettra di Sofocle al Teatro dei Taurani di Palmi
Prevendita a gonfie vele per l’Elettra di Sofocle che sarà proposta stasera (e in replica domani, domenica 7 luglio) a Palmi. per la regia di Giovanni Parrello (nonché attore).
Ad organizzatore la rappresentazione teatrale “Elettra” di Sofocle è stata la compagnia teatrale dell’associazione culturale “Great Talent” di Palmi, con la collaborazione del movimento culturale “San Fantino” (istituzione incaricata della gestione del Parco dei Tauriani di Palmi, in provincia di Reggio Calabria), e con la partecipazione delle associazioni culturali “Accademia San Johannes”, “Olimpia ad maiora”, “Ecale” e “Fogghj di luna”. La manifestazione è stata autorizzata dalla Soprintendenza archeologica delle belle arti e paesaggio di Vibo Valentia e Reggio Calabria e fa parte del programma del Parco dei Tauriani per la stagione estiva 2024. Il testo, rivisitato e adattato dal regista Giovanni Parrello, è quello della traduzione di Nicola Crocetti, che è stata messa in scena dalla Fondazione INDA di Siracusa nell’anno 2016, in occasione del 52 esimo ciclo delle rappresentazioni classiche.
A tal proposito, di straordinaria importanza risulta il patrocinio concesso proprio dal prestigiosissimo INDA (Istituto Nazionale per il Dramma Antico).
La volontà di realizzare una rappresentazione teatrale presso il teatro romano del Parco dei Tauriani di Palmi nasce da un progetto culturale identitario, che ha come finalità la riscoperta dei luoghi in cui visse l’antica popolazione italica dei Tauriani sin dal IV secolo a.C., che furono i primi abitanti del territorio dell’attuale Taureana di Palmi. Secondo alcuni archeologi e storici che hanno preso spunto dagli scritti di Catone nel corso dei secoli vi è stato anche un legame tra i Tauriani e le popolazioni greche degli Achei, durante il periodo storico della Magna Grecia; a tal proposito, la tradizione mitologica collega i fatti, narrati e tramandati, con i luoghi vicini a Taureana, per il noto viaggio di Oreste, figlio del re Agamennone, che fu condannato a vagare rincorso dalle Erinni, dopo aver compiuto il matricidio di Clitennestra, e che per tornare libero dovette bagnarsi nel fiume dai sette affluenti che corrisponde gli studiosi più autorevoli indicano nel Metauro, attuale fiume Petrace, che segna il confine tra Palmi e Gioia Tauro.
Il regista della compagnia teatrale Great Talent, Giovanni Parrello (in teatro Gianni ndr), spiega la scelta di allestire una rappresentazione teatrale così importante e imponente, anche per le scenografie necessarie, per i costumi, e soprattutto per il gran numero di attori, figuranti e comparse che vi prendono parte: “La cultura unisce e fa crescere le comunità, la nostra compagnia teatrale nel trentesimo anno di attività ha inteso contribuire alla valorizzazione e promozione del Parco dei Tauriani, con la messa in scena di un’opera teatrale simbolo della mitologia greca, e che è direttamente connessa con la tradizione storica dei luoghi che ci appartengono e nei quali ci identifichiamo. In collaborazione con il Movimento San Fantino e con altre associazioni culturali palmesi, abbiamo chiesto e ottenuto l’autorizzazione dalla Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio di Reggio Calabria per l’utilizzo del Teatro romano di Taurianum, una location altamente affascinante ed evocativa, basti pensare che al tempo dei romani nella cavea del teatro di Tauriana si svolgevano le ‘naumachie’, spettacoli con le barche che riproponevano le battaglie tra Roma e Cartagine. Per la messa in scena di Elettra di Sofocle abbiamo chiesto il patrocinio all’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa, che ha accolto con grande entusiasmo il progetto, così come le Istituzioni e gli Enti territoriali quali il Comune di Palmi, la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Regione Calabria, nonché i Rotary Club di Palmi, Gioia Tauro, Polistena e Nicotera Medma. Un ringraziamento particolare va a tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato e sostenuto questa iniziativa culturale nella quale siamo impegnati dallo scorso mese di settembre”.
Dunque, non è stato affatto semplice organizzare questa manifesta zione teatrale alla quale partecipano 45 attori, figuranti e comparse ed uno staff di 15 persone tra maestranze, tecnici e addetti alla logistica. Per ospitare il pubblico il 6 e 7 luglio presso il Teatro antico del Parco dei Tauriani è stato effettuato il montaggio di due apposite tribune.
Il patrocinio dei Club Rotary
Il progetto è stato patrocinato e sposato dai Rotary Club di Palmi (Pres. Dott. Diego Ricciardi), Gioia Tauro (Pres. Avv. Domenico Infantino anno rotariano 2023/2024, Pres. Avv. Vincenzo Barca anno rotariano 2024/2025), Polistena (Pres. Dott. Giuseppe Gatto) e Nicotera Medma (Pres. Giacomo Saccomanno), appartenenti al distretto Rotary 2102 della Calabria, Governatore Maria Pia Porcino, la quale ultima si è congratulata per l’iniziativa.
L’Avv. Domenico Infantino (coinvolto anche nel cast degli attori) ha puntualizzato come siffatte operazioni culturali facciano parte del dna del Rotary: «la valorizzazione del territorio e del suo rilancio anche attraverso la ricerca della nostra identità attraverso la storia, costituisce uno degli scopi più importanti dell’azione rotariana. E’ innegabile come la nostra civiltà affondi significativamente le sue radici pure nell’antica Grecia cantata da Omero. Il nostro rapporto con la mitologia è immediato. Mi piace osservare come il luogo in cui sarà rappresentata la rappresentazione si affacci sul mare che è stato fenduto dalla nave di Ulisse nel periglioso viaggio di ritorno in patria dopo la guerra di Troia (evocato nella Odissea) e dalla nave di Enea nel contrapposto viaggio in fuga da Troia alla ricerca di una nuova patria, teso a fondare la stirpe latina (narrato da Virgilio). Noi crediamo, altresì, nella elevata funzione pedagogica del teatro nel segno della lezione tramandataci dall’Atene di Pericle, dove a teatro i posti in prima fila venivano riservati agli adolescenti. Non potevamo perdere questa occasione promossa dalla Great Talent dello stimatissimo e noto regista Gianni Parrello e auspichiamo vivamente che sia la prima di numerose altre iniziative analoghe».
Personaggi e interpreti: Elettra, Giovanna Zampogna; Oreste, Domenico Latino; Clitennestra, Lilli Sgro; Egisto, Gianni Parrello; Crisotemi, Luisa Anastasio; Briante, Domenico Infantino; Senone, Salvatore Repaci; Pilade, Alessandro Speranza; Emerise, Ivana Vigna; Corifee: Maria Rosa de Leonardis, Laura Antonacci, Roberta Modafferi, Rosalba Tornese; Coro delle donne di Micene: Rosalba Mattiani, Deborah Serratore, Angela Latino, Deborah Melissari, Silvia Gagliostro, Sabrina Solano, Angela Pirrottina, Annalisa Reggio, Maria Melissari, Francesca Repaci, Titty Barbaro, Paola Spanò; Danzatrici: Stella Ciccone, Aurora Falleti, Edith Falleti, Sofia Zoccoli, Adriana Gaudioso, Angelarita Scambiatterra, Iride Vaticano, Gaia Marafioti, Agnese Godino, Clara Surace, Elena Zinnato; Soldati di Egisto: Cirmone, Antonino Illuminato; Tenasio, Giuseppe Infantino; Marco Iusi, Filippo Rinaldi, Pasquale Foti, Edoardo IusiVito Riganati, Gianluca Scarcella;
Maestra del coro: Rosanna Cannizzaro; Coreografie: Antonella Pace; Selezioni musicali, Saverio Caminiti; Scenografia, Cosimo Allera; Sarta, Concetta Zirino; Fonia e luci: Bruno Mustica; Fotografia, Enzo Barone; Coordinamento tecnico: Alessio Surace; Assistente di scena: Eliana Nucifora. (rs)
A Palmi inaugurato il tiro a segno
di CATERINA RESTUCCIA – Il 1° giugno alle 10.30 è partito il fischio di avvio per l’evento di inaugurazione del nuovo impianto di bersagli elettronici nello stand ad aria compressa del Tiro a Segno Nazionale di Palmi.
A fare il taglio del nastro e madrina della manifestazione è stata l’Ambassador dell’Unione Italiana Tiro a Segno e pluricampionessa mondiale Petra Zublasing.
La cerimonia ha goduto della presenza di numerose autorità tra le quali: l’avvocato Maurizio Condipodero, Presidente Regionale del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, l’onorevole Giuseppe Mattiani, consigliere della Regione Calabria, l’avvocato Giuseppe Giordano, consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria, l’avvocato Antonio Virgillito, consigliere del Comune di Palmi ed il dottor Giuseppe Foti, segretario regionale del Coni.
L’installazione del nuovo impianto segna un passo importante per il Tiro a Segno Calabrese, che dimostra tutta l’attenzione e mette in evidenza tutto l’interesse da parte della Sezione di Palmi a promuovere e migliorare sempre più questa meravigliosa disciplina e lo sport in generale. L’Associazione Tsn Palmi ha mosso un ringraziamento accorato e singolare a Felice Gaudioso, che ha speso grandi energie e profuso tutto il suo impegno per realizzare un’opera così innovativa come l’installazione delle nuove linee elettroniche.
La grande e preziosa novità è non solo nell’installazione dei bersagli elettronici, ma anche e soprattutto nell’unicità e nella quantità importante di linee di tiro con il numero eccezionale di diciotto linee. Il Poligono di Tiro a Segno Nazionale di Palmi vanta così ben tre stand: a partire da uno di dieci metri, uno di venticinque e infine quello più lungo con cinquanta metri, che rimane essere l’unico di questa entità in tutta la Calabria.
Il gruppo sportivo di Palmi ha voluto porgere un grazie doveroso e significativo al Comitato Regionale Uits, che ha organizzato in contemporaneità all’inaugurazione un raduno promozionale, grazie al quale Petra Zublasing ha potuto seguire i ragazzi del tiro calabresi e siciliani accorsi insieme per l’occasione, trasmettendo la sua meravigliosa passione per questo sport.
A suggello del momento inaugurale non poteva mancare il ringraziamento a tutti i Presidenti delle Sezioni Tsn Calabresi, che hanno dimostrato sinergia, unione e confronto sano con la loro presenza in un contesto sportivo certamente d’elite e allo stesso tempo estremamente elastico per varietà di utenza e di gusti per le specifiche qualità sportive. (cr)
A Palmi successo per l’evento “La Scuola che inVeste nel futuro”
Si è svolto, a Palmi, l’evento La scuola che inVeste nel futuro, promosso dall’Istituto d’Istruzione Superiore “Nicola Pizi” e dal Gal Batir, pensato per mettere in mostra e dare il giusto risalto alle attività didattiche svolte da studenti e professori.
Il defilè, ideato dai docenti Conte e Rombolà, ha chiuso idealmente l’anno scolastico, sottolineando l’indissolubile legame tra mondo della scuola e del lavoro e ha visto sfilare le creazioni creazioni degli studenti di una scuola che assurge a vera e propria eccellenza del settore e del territorio.
Secondo il presidente Emanuele Oliveri, «il Gal Batir è un significativo esempio di come l’impegno e la passione per la propria comunità possano fare la differenza nella promozione della crescita e della valorizzazione del territorio. La sua costante dedizione e il suo spirito proattivo sono un vero esempio da seguire per tutti coloro che desiderano contribuire al benessere della propria comunità».
Il Vicepresidente Politi ha posto l’accento sul valore della formazione: «riteniamo che puntare sulla crescita dei ragazzi – specialmente nei settori della moda e dell’arte – sia un elemento vincente. I giovani devono restare nella propria terra, stiamo perdendo le nostre energie migliori e quindi per questo sosteniamo tali eventi e continueremo a farlo per il bene del territorio».
A decretare l’importanza di una adeguata formazione professionale per il futuro degli studenti, l’inserimento nella sfilata degli abiti creati da due ex studentesse del Pizi, Erika Bombelli ed Anna Infantino.
«Ho voluto partecipare al défilé – ha spiegato Erika Bombelli – perché ho frequentato il liceo artistico qualche anno fa e durante la mia esperienza, come questi ragazzi, ho avuto l’opportunità di esprimere la mia creatività e di coltivare la mia passione per l’arte specialmente per quella orafa. Desidero mostrare ciò che ho imparato e realizzato ,ma voglio anche trasmettere fiducia ai ragazzi che continuando e impegnandosi con determinazione si può ottenere tanto. Attraverso la mia partecipazione, spero di sensibilizzare gli altri sull’importanza di investire sul territorio e di promuovere la cultura e l’arte come strumenti di cambiamento e crescita. Spero che il mio impegno e la mia determinazione possano ispirare gli altri a seguire le proprie passioni e a lottare per ciò in cui credono».
«Ho partecipato – ha spiegato Anna Infantino – per rendere consapevoli i giovani del liceo artistico che con buona volontà i sogni si possono avverare. L’importante è non fermarsi davanti agli ostacoli che si incontreranno durante il percorso. “Quando tutto sembra andare male, ricorda che gli aerei decollano contro vento, non con il vento a favore. (Henry Ford)”». (rrc)
PALMI (RC) – Si consegnano i premi del Consorzo Letterario Rossella Casini
Domani mattina, a Palmi, alle 9.30, al Salone Pio X della Chiesa San Nicola, si terrà la cerimonia di premiazione del Premio Letterario “Rossella Casini”, giunto alla quarta edizione.
Il Premio letterario, istituito dal Presidio Libera Palmi, a febbraio 2021, a 40 anni dalla scomparsa dalla giovane studentessa uccisa, fatta a pezzi e fatta sparire nel mare di Palmi è motivato dalla volontà di fare memoria di Rossella Casini ogni anno ricordando anche le altre vittime innocenti del territorio
La quarta edizione (Febbraio – Maggio 2024) è stata dedicata al ricordo e alla memoria del dott. Luigi Ioculano – barbaramente ucciso il 25 settembre 1998 a Gioia Tauro, a pochi passi dal suo studio medico.
Gli studenti che hanno aderito al concorso, dopo aver «immaginato di ascoltare la voce del dottore Luigi Ioculano che ancora oggi giunge alla nostra coscienza attraverso i suoi scritti sul giornale Agorà», hanno redatto diversi elaborati. Le scuole chiamate a ritirare i premi sono l’Istituto Comprensivo 1 F. Pentimalli di Gioia Tauro e i due Istituti Comprensivi di Palmi De Zerbi- Milone e San Francesco.
Durante la cerimonia, prima della consegna dei premi, il ricordo del dottore Luigi Ioculano sarà tracciato dal giornalista e scrittore Arcangelo Badolati.
Per valorizzare il messaggio di speranza che emerge da ogni singolo elaborato e valorizzare l’impegno degli studenti, il presidio raccoglierà gli elaborati (54) in un book che verrà consegnato ai familiari del dott. Ioculano. (rrc)
PALMI (RC) – Il concerto del Quartetto Eridano
Domani sera, a Palmi, alle 19, al Teatro Manfroce, si terrà il concerto del Quartetto Eridano, composto da Davide Torrente e Sofia Gimelli, al violino, Carlo Bonicelli, alla viola, e Chiara Piazza, al violoncello.
Il concerto è organizzato da Ama Calabria con il sostegno del Ministero della Cultura Direzione Generale dello Spettacolo, dell’Assessorato Regionale alla Cultura con risorse PAC 2014/2020 Az. 6.8.3. e della città metropolitana di Reggio Calabria e si realizza nell’ambito del progetto Giovani Talenti Musicali Italiani nel mondo promosso dal Cidim – Comitato Nazionale Italiano Musica, dall’Accademia Musicale Chigiana di Siena e dalla Fondazione Internazionale Incontri con il Maestro di Imola.
Nel concerto di Palmi il Quartetto Eridano eseguirà il “Quartetto n. 32 in Do maggiore, op. 20 n. 2” di Franz Joseph Haydn e il “Quartetto per archi n. 8 in Mi minore, op. 59 n. 2 “Razumowsky” di Ludwig van Beethoven, due composizioni di grande fascino. Il quartetto di Haydn può essere considerato una delle gemme del Classicismo musicale; l’opera, che fa parte dei celebri “Quartetti del Sole”, dimostra la maestria con la quale il “padre del quartetto d’archi” unisce eleganza formale ed espressività; un lavoro che mostra raffinatezza ed eleganza tipiche del periodo ma che allo stesso tempo è dinamica nel dialogo tra i diversi strumenti e nella presentazione dei temi.
«Ascoltare Haydn – dichiara il violinista Davide Torrente – secondo noi è come entrare in una conversazione intima e brillante, tipica della musica “da camera”, dove ogni strumento contribuisce al dialogo con equilibrio ed armonia mantenendo la sua identità e voce unica».
Altrettanto celebre è il “Quartetto per archi n. 8 in Mi minore, op. 59 n. 2“ di Beethoven, il secondo dei tre “Quartetti Razumovsky”. «Secondo noi questo quartetto rappresenta una pietra miliare nell’evoluzione della musica da camera, presentando una struttura complessa ed una potente carica emotiva, tipica del primo Romanticismo. È un’opera nella quale il compositore spinge all’ascolto di nuove dimensioni espressive, presentando momenti di delicatissima introspezione – come nel secondo movimento, dove lo stesso Beethoven esorta gli esecutori a trattare “questo pezzo con molto sentimento”. Un brano che nel finale riserverà esplosioni di energia pura». (rrc)