Si è svolto giovedì 4 aprile, presso il Centro di Riconciliazione Culturale Presenza di Palmi, il Convegno sulla Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo (Waad, World Autism Awareness Day) istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’Onu.
Secondo le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità l’autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine dello sviluppo, biologicamente determinato, con esordio nei primi tre anni di vita e in costante aumento.
L’evento è stato patrocinato dal Comune di Palmi e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e dall’Ordine Tsrm e Pstrp di Reggio Calabria.
Ha aperto il convegno il Presidente dell’Associazione di Volontariato Presenza Don Silvio Mesiti, tra le autorità presenti hanno partecipato, l’Assessore alle politiche sociali dott.ssa Denise Iacovo, il dott. Stefano Ierace responsabile servizi di Welfare del Comune di Palmi, l’avv. Ernesto Siclari Garante Regionale delle persone con disabilità e il Consigliere Regionale Giuseppe Mattiani i quali hanno dato inizio ai lavori valorizzando l’importanza di questi momenti di condivisione e informazione sociale. Ha moderato il dott. Ettore Russo, coadiuvando i contributi dei tanti relatori presenti.
Hanno relazionato per il centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale: la dott.ssa Fabiana Minutolo psicologa – psicoterapeuta, Responsabile della Formazione e del Centro Socio-Riabilitativo Diurno Emmanuele, la dott.ssa Claudia Zampaglione assistente sociale, Responsabile del Centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale, la dott.ssa Eva Strati Neuropsichiatra Infantile; la dott.ssa Eliana Ciappina Progettista Sociale e Giornalista, l’avv. Carmelo Ciappina Direttore Amministrativo Centro Sophia di Palmi, il dott. Domenico Bellantonio psicologo Centro Fisiokinesiterapia Bagnarese di Bagnara Calabra. Per l’Ordine dei Tsrm e Pstpr di Reggio Calabria hanno relazionato il dott. Massimo Morgante in qualità di presidente, la dott.ssa Graziella Nesci in qualità di presidente cda Tnpee e segretario provinciale dell’ordine Tsrm e Pstrp – Rc e il dott. Domenico Napoli Logopedista.
«In occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’ autismo – è scritto in un comunicato – l’Associazione Presenza ha voluto promuove un incontro, una tavola rotonda invitando i rappresentanti di tutti i Centri di Riabilitazione del territorio al fine di discutere e fare il punto della situazione circa il notevole incremento dei casi di Disturbi dello Spettro autistico e delle difficoltà che gli operatori e le famiglie incontrano nel farsene carico. Gli studi epidemiologici nazionali e internazionali riportano un incremento generalizzato del Disturbi dello Spettro Autistico. Il nostro Centro di Riabilitazione ha avviato uno studio longitudinale epidemiologico per osservare l’andamento circa il sempre più crescente numero di casi di autismo. I dati del Centro di Riabilitazione Presenza rispecchiano i dati nazionali e internazionali. La nostra indagine è stata avviata grazie alla intuizione della dott.ssa Lidia Mesiti, psicologa. Il lavoro è molto interessante perché parte dal lontano 1997 e sintetizza 27 anni della nostra esperienza sul campo».
Continua la nota: «”Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” recita un antico proverbio africano che vale a maggior ragione per tutte le condizioni umane caratterizzate da fragilità importanti, che necessitano di un sostegno costante per affrontare le piccole e grandi battaglie quotidiane. Affinché ciò accada è necessario l’impegno sanitario, certamente indispensabile, ma è necessario il coinvolgimento, sia, delle istituzioni e delle agenzie educative che, a vario titolo, sono chiamate a condividere il processo di crescita dell’individuo, sia, dell’intera società civile quale contesto naturale di vita di ogni persona. Il Centro di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale Presenza invita ad una riflessione condivisa sul senso profondo di empowerment, di recovery, di concreti percorsi di sostegno e nuove strategie di intervento individuando piste di lavoro innovative in risposta ai bisogni delle persone e delle famiglie».
«Si è voluto fare luce sulla necessità di affidarsi a personale qualificato, avviando un processo di crescita e sostegno che sia il più chiaro possibile per le famiglie e per i loro bisogni. A tal proposito la presenza dei rappresentanti dell’ordine dei Tsrm e Pstrp di Reggio Calabria ha chiarito eventuali dubbi in merito alle diverse figure professionali che spesso ruotano intorno al bambino con disturbo dello spettro autistico. Si sono approfonditi i punti di forza e quelli di debolezza che i Centri di riabilitazione, le agenzie educative le istituzioni incontrano quotidianamente in quanto si parla di un percorso a lungo termine che abbraccia tutto il progetto di vita di una persona. Durante il convegno si è sottolineato l’importanza che riveste la famiglia all’interno di tutto questo processo, essa gioca un ruolo fondamentale al fine del raggiungimento di importanti obiettivi».
«La giornata di giovedì ha voluto essere un imput – è scritto ancora – un trampolino a favore di un cambiamento di rotta ormai necessario a sostegno delle famiglie lanciando un progetto pilota che vede proprio la famiglia come protagonista. Nasce l’idea di attivare dei gruppi genitoriali di auto e mutuo aiuto in collaborazione tra i Centri di riabilitazione del territorio e l’Asp 5, inoltre si vogliono gettare le basi circa un protocollo di intervento multidisciplinare da utilizzare nei casi più complessi di disturbo dello spettro autistico che sia comune per tutti i Centri di Riabilitazione del territorio».
Conclude il comunicato: «Durante il convegno inoltre è stato particolarmente rilevante la discussione circa la fase delicata e critica delle persone con disturbo dello spettro autistico e delle loro famiglie rispetto al passaggio dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta, ciò rappresenta un altrettanto nodo cruciale per la presa in carico, nell’obiettivo di non disperdere il capitale abilitativo conquistato nelle fasi precoci della vita. La coerenza degli interventi e la loro continuità sono nella maggior parte dei casi a carico della famiglia, un carico che tocca aspetti sociali, psicologici ed economici in quanto sul territorio non esistono strutture idonee per rispondere ai bisogni essenziali del progetto di vita». (rrc)