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Processo Miramare, Giuseppe Falcomatà condannato anche in appello

Giuseppe Falcomatà

La Corte di Appello di Reggio Calabria ha emesso la sua sentenza, confermando la condanna per Giuseppe Falcomatà, sindaco sospeso di Reggio Calabria. La sentenza, dunque, è un anno di reclusione per Falcomatà.

Per gli altri ex assessori coinvolti, la Corte di Appello ha emesso una condanna di 6 mesi di reclusione. Si tratta di Acquaviva Giovanna Antonia, Anghelone Saverio, Neri Armando, Nardi Patrizia, Marino Giuseppe, Muraca Giovanni, Quattrone Agata, Spanò Maria Luisa, Zagarella Paolo, Zimbalatti Antonino.

«Non c’era nessun pronostico alla vigilia quindi aspettiamo di capire meglio le motivazioni che hanno motivato la sentenza. Sono sereno e tranquillo come prima. Sul piano giudiziario aspettiamo di conoscere le motivazioni; ci tengo a ringraziare i miei avvocati Panella e Caiazza che hanno fatto un ottimo lavoro e adesso aspettiamo. La città in questi mesi con i due sindaci facenti funzione e con la maggioranza ha retto il colpo, adesso si tratterà di resistere ancora un po’», ha detto Falcomatà dopo la lettura della sentenza.

Franco Germanò, già assessore comunale, ha commentato la sentenza: «La giustizia ha fatto il suo corso, adesso tocca alla politica. Il Consiglio Comunale e quello Metropolitano non hanno più legittimazione politica e devono essere sciolti. Per dimissioni del sindaco sospeso, auspicabili ma non probabili, oppure per dimissioni vere dei Consiglieri Comunali».

«Qui e ora serve un atto politico forte, da parte di chi riveste ruoli istituzionali – ha proseguito – per dimostrare che il senso vero del fare politica è solo servizio alla comunità, è solo onore e orgoglio di rappresentare i cittadini. È necessario che tutti i consiglieri del centrodestra si rechino dal Segretario Comunale e rassegnino le loro dimissioni. Dal Segretario Comunale, così come prevede la legge, perché abbiano valenza giuridica e esplichino gli effetti voluti».

«Qui e ora servono i Partiti – ha detto – che hanno una responsabilità enorme nella gestione di questa fase politica che si apre davanti a noi. Devono con chiarezza chiedere ai propri Consiglieri il passo indietro che la Città invoca. Devono poi garantirsi la sottoscrizione, da parte dei candidati non eletti, di una dichiarazione di rinuncia al subentro in Consiglio Comunale ai Consiglieri dimissionari».

«Qui o ora servono serietà e responsabilità – ha concluso –. Devono prevalere l’amore per la Città, la coerenza, il rispetto per le Istituzioni e per i cittadini. Serve uno scatto d’orgoglio in alternativa alla conservazione dello status quo. Solo così potremo sperare di riaprire una pagina nuova per la nostra Reggio, proponendoci come alternativa seria e credibile a una classe dirigente che ha ampiamente dimostrato i propri limiti e il cui unico obiettivo è stato quello di conservare posizioni di potere e di privilegio».  (rrc)

 

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