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Reggio a sostegno delle libertà e dei diritti delle donne iraniane

LA «NORMALITÀ DI REGGIO È UNA CHIMERA»ALOISIO: ORA BASTA RACCONTARE FAVOLE

Il Circolo Rhegium Julii di Reggio Calabria alza il livello di attenzione in una regione, quella dell’Iran, dove i diritti umani sono clamorosamente conculcati, dove prevalgono forme di sopraffazione discriminatoria di genere, dove il potere si misura con l’esercizio di gravi forme di disumanità superate dal tempo e dalla storia.

Sono queste le ragioni che hanno spinto l’associazione a promuovere una pubblica manifestazione, arricchita dalle sensibilità, grandi e sinergiche delle associazioni a presidenza femminile, per testimoniare la solidarietà della Città di Reggio Calabria a tutte le donne che in Iran, Afghanistan, ed altri simili Paesi del mondo,  sono costrette sono costrette a mortificarsi e subire limitazioni all’ordinaria vita civile essendo impossibilitate, come sono, ma manifestare i propri sentimenti, la propria libertà di fare sport, di andare allo stadio, di guidare, di esprimere la propria autonomia di pensiero e quant’altro.

Per rappresentare il proprio sdegno verso quei regimi che, in soli due mesi, reprimendo tutte le iniziative delle donne manifestanti, hanno lasciato sul terreno migliaia di feriti e  circa 300 morti  tra cui un bambino di 10 anni, operato centinaia di arresti con danneggiamento di beni materiali e immateriali, sono intervenute le associazioni: CIS Calabria (Loreley Rosita Borruto), Cult 3.0 – Consulta della cultura (Emilia Condarelli), Lions Club Host (Natina Cristiano Ippolito), FIDAPA (Rosaria Livoti), Associazione Calabria Spagna (Rosa Fontana), AIPARC (Mariella Laurendi Lucisano), Club Inner Wheel Reggio Calabria (Rory Lo Faro Modafferi), CIF Reggio Calabria (Renata Melissari), Rotary Club Reggio Calabria (Simonetta Neri), Fondazione Italo Falcomatà (Rosetta Neto), Panathlon Club Reggio Calabria (Irene Pignata), FAI Reggio Calabria (Titty Siciliano), Biesse (Clelia Marchetta), Mille donne per l’Italia (Rosaria Surace).

Dopo il saluto del Direttore dell’Accademia di Belle Arti Pietro Sacchetti, del Presidente del Rhegium Julii Giuseppe Bova, dell’Assessore metropolitano alla cultura Filippo Quartuccio e dell’assessore comunale Irene Calabrò, che hanno ricordato le analoghe iniziative di solidarietà svoltesi nelle capitali di tutto il mondo, in particolare le più recenti svoltesi a Berlino, Madrid, Parigi, Melbourne, Stati Uniti, Zurigo, ha preso la parola lo scrittore Francesco Idotta.

«La situazione delle donne iraniane è veramente drammatica – ha detto Idotta – giacchè sono private dei più elementari diritti. Tuttavia per poter intervenire concretamente a loro favore, è necessario riflettere un attimo e riconoscere che, anche in Occidente, nonostante i grandi progressi compiuti negli ultimi cento anni, le donne devono affrontare non poche difficoltà per affermarsi».

«Perdura, infatti – ha aggiunto – un pregiudizio atavico che impedisce loro di esprimere pienamente la loro personalità. Solo riconoscendo questo si può intervenire a livello internazionale per supportare con iniziative politiche le donne iraniane sostenendo la battaglia per l’emancipazione. Le manifestazioni di solidarietà non possono restare solo vuota retorica, ma devono diventare spinte propulsive, realmente rivoluzionarie e di cambiamento».

A conclusione della serata la conferenza delle associazioni ha preso l’impegno di predisporre un documento di solidarietà a tutte le donne iraniane che lottano coraggiosamente per affermare il proprio diritto all’esercizio delle libertà personali. Il documento sottoscritto da tutte le rappresentanti presenti sarà portato all’attenzione di tutte le sedi diplomatiche competenti. (rrc)

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