Domani mattina, alle 10, al Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, si terrà la proiezione del documentario Figli del Minotauro/ Storie di Uomini e Animali di Eugenio Attanasio.
Parteciperanno il rettore dell’UniMe Giuseppe Zimbalatti, i professori Giovanni Agosteo, direttore del dipartimento, Matteo Bognanno, docente di Zootecnica e il presidente dell’Associazione regionale allevatori Michele Colucci.
Dopo una piccola turnè, tra Basilicata, Sicilia, Campania e Lazio la pellicola ritorna in Calabria con grande attesa da parte del pubblico. Il film racconta una mitopoiesi del contemporaneo sulla figura degli allevatori che praticano la transumanza, antica forma di trasferimento di animali e uomini dal mare alla montagna. Ma la transumanza è anche una metafora del cammino dell’uomo e del bovino, iniziato diecimila anni fa con la domesticazione. Ancora prima però il toro veniva rappresentato dai primi artisti della storia sulle pareti delle grotte con significati ancora a noi sconosciuti. Il documentario segue una famiglia di allevatori nelle stagioni che pratica l’allevamento semibrado delle podoliche, la razza tipica calabrese.
La civiltà cosiddetta pastorale custodisce un ricco novero millenario di conoscenze; un etnomusicologo ci accompagna nel percorso sonoro dei campanacci. Un lavoro che parte dalla preistoria per compiere una riflessione sul mito, sull’arte, sull’allevamento non industriale, sul rapporto dell’uomo con la natura e con il territorio. la transumanza è stata dichiarata dal comitato patrimonio mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotà, patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
Un progetto antropologico complesso e articolato realizzato unitamente ad Antonio Renda per la parte fotografica e a Nicola Carvello, per la cinematografia del documentario. Nel cast, Mattia Isaac Renda, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì, Alessandra Macchioni, Franco Primiero, Francesco Stanizzi; i costumi sono di Stefania Frustaci, la comunicazione di Luigi Stanizzi. È un fiorire continuo di iniziative sul tema, dalla convegnistica all’escursionismo, al gastronomico, che interessano e coinvolgono pubblico e associazioni.
L’opera filmica si distanzia dalla prevedibile frontalità di rappresentazione del pur suggestivo trasferimento di uomini e animali per abbracciare il racconto epico, con inserti di finzione, mantenendo un rigoroso registro documentario, senza l’ausilio di voce fuori campo. (rrc)