Il sindaco di Scala Coeli Pugliese fa il punto su ciò che sta avvenendo intorno alla discarica. «Ho avuto modo di verificare direttamente quanto riportato oggi sulla stampa attraverso una nota dei sindaci di Cariati, Crucoli, Scala Coeli e Terravecchia i quali hanno affermato che presso la discarica di Scala Coeli è in atto una “corretta prosecuzione del programma di svuotamento del percolato secondo il cronoprogramma stabilito”».
«In effetti – dice – è in atto una maxi operazione di svuotamento del percolato tant’è che già ad occhio nudo è possibile intuire che da qui a pochissimi giorni questa fase sarà terminata in tempi record. Tutto ciò era necessario al fine di evitare un allargamento del problema dovuto ad eventuali piogge. Auspico e spero che, terminata da qui a breve questa fase, possa iniziare e finire al più presto la bonifica di quei terreni nei quali il percolato è stato fin qui contenuto al fine di ripristinare il danno provocato che sarà certamente definito – lo ricordo – solo dalla Magistratura nella quale, lo ribadisco, ho massima fiducia. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i sindaci di Cariati, Crucoli, Scala Coeli e Terravecchia per l’impegno e la serietà che li ha contraddistinti e che li ha visti e li vede ancora adesso direttamente e costantemente coinvolti sul problema insieme alla Regione Calabria».
«A loro, tuttavia, – continua Pugliese – rivolgo l’appello affinché possano costituirsi parte civile nei confronti di quanto è accaduto: per il danno provocato dalla discarica ma anche nei confronti di quanti irresponsabilmente hanno determinato un danno d’immagine al territorio ed al turismo balneare sostenendo – senza dati alla mano – che quanto è accaduto ha compromesso le “acque eccezionali per la balneazione” del nostro mare. Ricordo, a tal proposito, l’articolo pubblicato sul quotidiano nazionale “ItaliaOggi” dal titolo “C’è un disastro. Ma non si dice”, a firma di Andrea Settefonti, con sottotitolo “il percolato di una discarica nel fiume. Dati chimici ignoti”. Uno dei tanti esempi di comunicazione allarmistica che certamente ha contribuito a provocare un danno d’immagine per il nostro mare ed ha danneggiato fortemente l’interesse generale di tutti i cittadini».
Conclude il sindaco: «Non commento, infine, quanti – anche sui social – per motivazioni di speculazione politica hanno deciso di strumentalizzare l’accaduto emettendo sentenze e giudizi sommari (sostituendosi alla Magistratura), oppure, dimostrandosi gli unici detentori della verità assoluta (senza aver alcun dato sulle analisi delle acque), oppure, ancora peggio, ponendosi con un atteggiamento che li contraddistingue per l’assoluta mancanza di rispetto che si ha e si deve avere per il libero pensiero di tutti e di ciascuno». (rcs)