Il ricorso all’intelligenza artificiale per raccontare e condividere con chi non ne ha familiarità la Divina Commedia ed il suo messaggio universale: qualsiasi sia la selva, l’essenziale è ritrovare la via. Domenica 3 e lunedì 4 Tropea torna ad ospitare ItinerDante. Piazza Cannone e Palazzo Santa Chiara saranno le location suggestive che ospiteranno le performance dei Naufraghi Inversi tra poesia, arte e riflessione sulla nostra contemporaneità.
Avviato nell’Università Iulm di Milano in occasione del nuovo laboratorio di Intelligenza Artificiale, il progetto teatrale con la recitazione dei versi danteschi, declamati da Eugenio Di Fraia (regista, performer e fondatore della compagnia Naufraghi Inversi), Angelo Marrone (compositore ed esecutore) e Riccardo Sozzi (co-fondatore della compagnia), entra in relazione con le immagini che l’Ia ha elaborato dei medesimi canti, garantendo equilibrio tra passato e presente.
Ospitato nel Principato già nel mese di gennaio, l’evento itinerante, patrocinato dalla Società Dante Alighieri, Associazione Italianisti – Gruppo Dante, da Hypermedia Dante Network e dall’Enac, negli ultimi due anni ha attraversato l’Italia con oltre 100 rappresentazioni, toccando le principali destinazioni della penisola.
Con il progetto ItinerDante, i Naufraghi hanno deciso di portare per le strade italiane La Divina Commedia, per aiutare noi tutti a comprendere, attraverso le rime dantesche, l’inferno in cui si è cacciata l’umanità. Dante scrisse l’opera in volgare per renderla comprensibile a un pubblico ampio e «di massa». Il suo scopo era quello di aiutare gli uomini del suo tempo a essere migliori in questa vita. Utilizzando la metafora del passaggio attraverso l’inferno, voleva farli riflettere sui loro vizi e i loro peccati, al fine di ritrovare il sentiero che li avrebbe condotti a «riveder le stelle». Mossi dallo stesso desiderio, i Naufraghi Inversi utilizzano i canti danteschi per rileggere la contemporaneità, anche nei risvolti drammatici di questi ultimi anni, dimostrando tutta l’attualità della Divina Commedia che, dopo più di 700 anni, si rivela ancora in grado di restituire una fotografia più che realistica del mondo che ci circonda. (rvv)