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Uil Calabria e Uil Scuola lancia l’allarme per i tagli alla scuola

L'OPINIONE / Claudio Venditti: Posticipare rientro a scuola non risponde a esigenze didattiche degli studenti

Mariaelena Senese, segretaria generale di Uil Calabria e Andrea Codispoti, segretario generale Uil Scuola Calabria, hanno espresso preoccupazione per i tagli previsti dalla nuova Legge di Bilancio ai danni dei docenti e del personale Ata, che rappresentano una minaccia grave per il sistema scolastico calabrese e per il diritto allo studio degli studenti della regione.

«Sono tagli che colpiscono il cuore dell’educazione – hanno evidenziato –. Il piano del Governo di ridurre il numero di docenti e collaboratori scolastici appare come una vera e propria scure che si abbatte sulla scuola. Questi tagli non solo compromettono il normale funzionamento delle istituzioni educative, ma mettono a rischio l’intera struttura dell’offerta formativa, in particolare nelle aree interne della Calabria».

«Qui, le scuole non sono solo luoghi di istruzione – hanno proseguito – ma autentici presidi di legalità, centri di aggregazione sociale per le famiglie e un simbolo tangibile della presenza dello Stato in territori spesso afflitti da infiltrazioni mafiose».

«Si tratta di un rischio reale per le comunità locali – hanno ribadito –. Il taglio dei collaboratori scolastici rischia di portare alla chiusura di molti plessi scolastici nelle zone più remote della regione, costringendo gli studenti a lunghe trasferte per raggiungere scuole più distanti. Questo non solo priverà le comunità locali del loro punto di riferimento educativo, ma avrà anche ripercussioni sul sistema dei trasporti pubblici e sulle infrastrutture stradali regionali, già in difficoltà. Il danno sarà duplice: da un lato la desertificazione scolastica, dall’altro un sovraccarico del sistema viario e dei trasporti».

«La Uil Calabria e la Uil Scuola Calabria sottolineano, con forza – hanno detto ancora – che questi tagli vanno a compromettere il diritto fondamentale allo studio, negando agli studenti calabresi l’accesso a un’istruzione di qualità. La scuola deve rimanere un presidio sul territorio, capace di garantire non solo l’apprendimento, ma anche la sicurezza e la coesione sociale».

«In qualità di rappresentanti dei lavoratori del settore scolastico – hanno concluso – chiediamo al Governo di rivedere queste decisioni, evitando che a pagare siano, come sempre, le fasce più vulnerabili della popolazione, e di riconoscere il ruolo centrale della scuola nella costruzione di un futuro più equo e solidale». (rcz)

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