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“UNA VIA DELL’ACQUA” IN CALABRIA PER LA
VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI

"UNA VIA DELL'ACQUA" IN CALABRIA PER LAVALORIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI

di GIOVANNI LAMANNA – La Calabria è ricchissima  di sorgenti ed in ogni comune sono presenti le fontanelle con l’acqua di sorgente. 

Presso le sorgenti pubbliche si recavano gli abitanti dei paesi e delle città, con le “vozze” ed i“varrila” a rifornirsi d’acqua per le necessità di casa, far abbeverare gli animali o a lavare i panni.

La maggior parte di questi luoghi risultano ora abbandonati, “siccati”  e invasi da erbe, rovi cespugli e di conseguenza non fruibili dalla popolazione.

La pubblicità e la cattiva gestione delle acque ci hanno spinti verso il consumo di acqua imbottigliata, definita “minerale”, bibite gassate ed ogni altra bevanda confezionata con abbondanza di plastica. L’Italia è il primo paese in Europa ed il secondo al mondo per consumo di acque minerali.

Il dato di valore reale dei tanti prodotti, confezionati con abbondanza di plastica è trascurabile, tanto che vengono definiti “prodotti spazzatura”.  Per indurre all’acquisto di questi prodotti, la pubblicità li associa a valori positivi,  come “sicurezza”,  “salute”,  “ bellezza”,  in modo da renderli desiderabili.  

Questa spinta ad un consumo condizionato, che non riguarda solo le acque,  comporta gravi problemi di inquinamento ambientale e l’aumento dei costi  dello smaltimento dei rifiuti che viene scaricato sulla collettività. Le plastiche, le microplastiche e nano-plastiche hanno un impatto pericoloso su ogni aspetto della vita sulla Terra del quale non abbiamo una sufficiente percezione e presa coscienza. 

Proviamo ad immaginare una semplice famiglia di quattro persone che beve acqua minerale, una bottiglia a persona al giorno, quante bottiglie di plastica espelle come rifiuti e quanto inquinamento produce, aggiungendo che l’acqua spesso proviene da regioni come il Piemonte o il Trentino, dove viene imbottigliata, caricata su camion, che a loro volta inquinano in primis le zone delle sorgenti e nel percorso, tutto il territorio nazionale.

Eppure  i criteri per definire le acque potabili pubbliche, ovvero l’acqua del rubinetto e quelle delle sorgenti pubbliche forniscono ogni garanzia per la salute ed in seguito decreto 18 del 23/02/2023 sono ancora più sicure. Di recente è stato adottato il limite definito dall’Oms, di 0,1 mg litro per la presenza di arsenico minerale, considerato cancerogeno.

Le sorgenti pubbliche rappresentano per la Calabria una risorsa importante ed un pezzo di storia che stiamo letteralmente gettando alle ortiche. La proposta di recupero di questi luoghi non ha alcun contenuto o motivazione nostalgica, ma al contrario si vuole partire dalle  risorse naturali e ambientali sostenibili per inserirle nel processo di  transizione ecologica in corso.

Come movimento politico Italia del Meridione individuiamo l’elemento “acqua” come tema di partenza per il recupero e la valorizzazione delle risorse naturali della Calabria.

A partire dall’analisi delle risorse ambientali del territorio, andrà fatto un  censimento delle varie sorgenti ed una valutazione su quali fonti  siano recuperabili e sia opportuno rimettere in funzione. Ognuno di questi luoghi potrà essere ripensato aggiungendo  elementi che lo rendano accogliente e funzionale , come una tettoia dove ripararsi in caso di maltempo, uno spazio per la sosta  ove gli spazi lo consentano, una bacheca dove lasciare messaggi, qualche  panca, un minimo di cura del verde, magari un impianto fotovoltaico che fornisca energia compensi  i costi di manutenzione. Le informazioni sulla composizione organolettica delle acque di ogni singola fontana, fornite da Arpacal, dovrebbero essere fruibili con semplicità attraverso un codice QR in prossimità della fontana.

In alcuni progetti già presenti in Italia, come “la via dell’acqua” di Capannori, le fontane hanno un sistema di sterilizzazione a raggi Uv che elimina la carica batterica dell’acqua senza alterarne le caratteristiche chimico fisiche.

Questi luoghi potranno ritornare ad essere luoghi di incontro delle comunità intorno ad un “bene comune” realmente utille e fruibile. 

Proponendo l’insieme delle fontane calabresi, così rimodulate e reinventate, collegate, ove il territorio lo consenta, da piste ciclabili e da indicazione di strutture ricettive o attività particolari dei vari luoghi, si andrebbe a strutturare un percorso coerente per livello di qualità, su tutto il territorio regionale. Avremo utilizzato un punto di forza della regione Calabria, ovvero le acque di sorgente, per renderla ulteriormente  attrattiva per il turismo ambientale. 

Immagino che ognuna di queste realtà naturali, possa essere affidata (anche investendo qualche risorsa) alla cura di associazioni locali, oppure ad attività commerciali o semplici cittadini che lo richiedano, in modo da mantenerle vive ed evitando il degrado e l’abbandono.

L’insieme del sistema delle fontane e dell’acqua di sorgente avrebbe un effetto positivo sulla salute prima di tutto, sulla consapevolezza del valore della propria terra, sulla socialità, sull’economia. Le risorse impiegate sarebbero un buon  investimento rapidamente  recuperabile dal maggior afflusso turistico e dall’energia prodotta, dalla riduzione dei consumi di acqua imbottigliata e dalla riduzione dei  costi di smaltimento della plastica.

Anche sul piano culturale sono importanti per decodificare i luoghi, leggerli attraverso l’esperienza, il  sapore e la freschezza delle nostre acque di sorgente. L’amore e l’educazione  al rispetto  dell’ambiente si costruiscono attraverso la fisicità della persona oltre che dall’istruzione. 

Ho appreso che a questi luoghi, spesso è collegata una storia, una leggenda, una fiaba, che andrebbero  recuperate per rafforzarne l’autenticità. 

La descrizione di questa idea, immagino sia sufficientemente chiara ed è benvenuto ogni contributo culturale o tecnico che si riterrà di aggiungere, da parte di associazioni, istituzioni, singoli cittadini, alle mie considerazioni da profano.

Ho inteso, con questo intervento, lanciare una pietra nell’acqua stagnate della politica  per evitare che una “ricchezza” naturale così importante vada dimenticata. 

La Calabria è bellissima. (gl)

[Giovanni Lamanna è responsabile Ambiente – Direzione Regionale Calabria “Italia Del Meridione]

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