Enogastronomia e turismo, binomio vincente per dare spinta alla qualificazione e allo sviluppo della Locride e della Calabria

di ARISTIDE BAVAEnogastronomia e turismo, binomio vincente per dare spinta alla qualificazione e allo sviluppo della Locride e della Calabria. Un messaggio chiaro quello partito dal Porto delle Grazie di Roccella, dove si è tenuto un incontro tra i rappresentanti della Associazione Italiana della cucina “Costa dei Gelsomini”, della Locride,  e quelli di “Gallura” della Sardegna.

Il tutto, proprio, nella stupenda cornice del Porto roccellese dove le due delegazioni dell’Aic si ritrovati presso la struttura la “SciabaKa”, presenti, tra gli altri, anche il sindaco della città Vittorio Zito e il consigliere regionale Antonello Talerico, che si sono appunto soffermati sull’importanza che riveste l’enogastronomia per lo sviluppo del settore turistico auspicando una doverosa promozione del settore. Assieme a loro anche Vasco De Cet, Amministratore Unico del Porto, che ha parlato dei successi che si stanno riscontrando grazie alla politica innovativa che si sta perseguendo e che vede la struttura di Roccella anche tra le mete più ambite dei vacanzieri da diporto. 

Per l’occasione sono stati presenti nella Locride, con il delegato della locale Aic, Giuseppe Ventra, che ha organizzato l’incontro, e il delegato di Gallura, Massimo Putzu, anche il delegato regionale, Rosario Branda, e tutti i delegati della provincia reggina ovvero Sandro Borruto, delegato A.I.C. area dello Stretto Costa Viola; Ettore Tigani, delegato A.I.C. Gioia Tauro – Piana degli Ulivi; Giuseppe Alvaro, delegato A.I.C. Reggio Calabria e Franco Prampolini, delegato A.I.C Area grecanica che, con brevi interventi, si sono alternati per condividere gli aspetti sociali della manifestazione. 

Sono intervenuti anche il giornalista Marco Bittau, coordinatore regionale del Centro studi regionale della Sardegna e il presidente del Consiglio di amministrazione della fondazione distrettuale Lions, Franco Scarpino. L’incontro è stato introdotto dal segretario dell’ Aic della Locride, Luciano Tornese.

La conviviale è stata imperniata su specifiche pietanze gastronomiche della tradizione locale, preparate dallo chef Vincenzo Forgione e illustrate nei particolari dall’imprenditore Salvatore Agostino che, proprio nei giorni, scorsi è stato insignito del “Premio Eccellenza Lions” per il suo importante e fattivo contributo nel campo della gastronomia e per le sue riconosciute capacità di promuovere i prodotti locali in Itali e nel mondo. Agostino è stato presentato dal simposiarca della giornata Paolo Commisso. La degustazione è stata preceduta con una significativa appendice a cura di Simone Ventra, noto medico specialista in cardiologia che si è soffermato, con dovizia di particolari, sul tema “fattori di rischio e malattie cardiovascolari”.

A cornice dell’incontro anche le esposizioni artistiche della pittrice Maria Grenci che ha offerto interessanti scorci del territorio. La giornata è stata arricchita dall’ingresso nell’ Aic “ Costa dei Gelsomini”, di ben cinque nuovi soci, ovvero Paolo Commisso, Francesca Costantino, Vincenzo Ursino, Raffaele Niceforo e Cesare Laruffa. A conclusione dell’incontro la delegazione della Locride ha donata agli ospiti la raffigurazione della Dea Persefone curata dall’artista  Alberto Trifoglio come ricordo e segno distintivo del territorio della Locride. (ab)

SI SCOPRE LA CALABRIA E IL TURISMO VOLA
224MILA TURISTI SCELGONO LA REGIONE

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria svetta ai vertici del turismo. Secondo i dati forniti ieri mattina in conferenza stampa, la regione nei primi mesi del 2025 ha registrato il miglior dato di presenze turistiche degli ultimi cinque anni, raggiungendo quota 464.240 dei pernottamenti (+10,1%) rispetto allo stesso periodo del 2024.

Rialzo più che significativo anche per gli arrivi: oltre 224 mila turisti con una crescita pari al 10,4%. Andamento in controtendenza rispetto al dato provvisorio nazionale che registra, nello stesso arco temporale osservato, una contrazione sia degli arrivi (-7,2%) che delle presenze (-3,2).

L’analisi storica, inoltre, evidenzia come il primo quadrimestre del 2025 si configuri come il periodo più performante in termini di crescita tendenziale post-pandemica, sia sul fronte delle presenze che su quella dell’evoluzione degli arrivi. Più che rilevante anche il confronto con l’andamento provvisorio dei flussi su base nazionale

A trainare il risultato prioritariamente la componente estera. In particolare, il turismo internazionale mostra una crescita rilevante: gli arrivi dei non residenti aumentano del 45,8% e le presenze del 50,1%, con una permanenza media stabile a 3,0 giorni. Il tasso di internazionalizzazione è pari al 16,9% (+4,09 punti percentuali), con una punta del 25,9% ad aprile. In altri termini, per ogni 100 turisti che hanno scelto di trascorrere una vacanza in una località calabrese, 17 provengono dal mercato estero.

In forte espansione anche il comparto extra-alberghiero, che registra un incremento del 30,7% degli arrivi e del 21,0% delle presenze, consolidando il trend di diversificazione dell’offerta ricettiva regionale. Tra i 10 mercati esteri top player figurano Germania, Polonia, Francia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera, Canada, Regno Unito, Brasile e Paesi Bassi che rappresentano il 59,0% degli arrivi e il 63,8% delle presenze rispetto al dato complessivo dell’incoming regionale. Al Canada il primato per giorni di permanenza media (4,5 giorni) immediatamente seguito dalla Germania (4,4 giorni).

Quelle che emerge, dunque, è un’evoluzione incoraggiante, caratterizzata da un consolidamento della domanda domestica e da un rafforzamento significativo della componente internazionale. In particolare, si registra un’evoluzione positiva e strutturata dei flussi turistici in Calabria: 224.292 arrivi che hanno generato 464.240 presenze con una crescita rispettivamente pari al 10,4% e al 10,1% rispetto ai primi quattro mesi del 2024. A trainare l’andamento complessivo è stata prioritariamente la componente estera. I turisti non residenti hanno, infatti, registrato 37.862 arrivi (+45,8%) e 113.580 presenze (+50,1%) con una permanenza media pari a 3,0 giorni, in lieve crescita (+0,09 giorni) rispetto al 2024.

E, inoltre, nel periodo osservato, il tasso di internazionalizzazione, ovvero la quota percentuale di arrivi esteri sul totale, ha raggiunto il 32,4%, in netto aumento di ben 10,52 punti percentuali rispetto al valore registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Tendenza al rialzo, infine, anche della quota domestica, seppur in chiave meno significativa: 186.430 arrivi e 350.660 pernottamenti con un incremento rispettivamente pari al 5,2% e all’1,3%.

«L’aumento delle presenze turistiche in Calabria – si legge nel rapporto –rappresenta un segnale concreto della crescente attrattività della destinazione, indicatore essenziale di sviluppo non solo per l’incremento dei flussi, ma anche per la loro capacità di generare valore e permanenza sul territorio. Il prolungamento della durata media dei soggiorni e la maggiore apertura ai mercati esteri sono esiti tangibili delle politiche di rafforzamento dei collegamenti aerei e dell’accessibilità internazionale».

«La dinamica dei prezzi – si legge – incide ancora sulla mobilità domestica, ma l’espansione della componente estera apre prospettive nuove. A partire da questi risultati, diventa sempre più necessario investire in una strategia integrata che metta a sistema qualità dell’accoglienza, promozione internazionale e sostenibilità dei flussi turistici».

L’identikit del turista che sceglie la Calabria

Dall’analisi dei dati rilevati emerge che il 66,6% dei turisti che ha visitato la Calabria è di genere maschile, mentre il 33,4% è femminile. La segmentazione anagrafica evidenzia, inoltre, una prevalenza dei visitatori di età compresa tra 46 e 65 anni (57,0%), seguiti dalle fasce giovanili (31,7%) e, infine, dalla quota degli over 65 (11,3%). Con riferimento alla tipologia di viaggio, il 42,7% dei turisti si è spostato in gruppo per raggiungere le località.

Nel complesso, le scelte dei visitatori riflettono una domanda diversificata ma ancora fortemente orientata alle motivazioni funzionali e professionali, con segnali incoraggianti sul piano culturale, balneare e sportivo, in attesa della piena stagionalità estiva. In particolare, l’analisi delle preferenze espresse dai visitatori in Calabria evidenzia la netta prevalenza del cluster Business e Meeting Industry, che rappresenta il 45,4% del totale. Si conferma dunque il peso rilevante dei viaggi legati a motivazioni professionali, istituzionali e congressuali in questa fase dell’anno, tipicamente meno orientata al turismo leisure. Seguono le preferenze per il comparto Cultura, Storia e Tradizioni con il 16,4%, e per il Mare e Turismo Balneare, che raggiunge già il 13,8% nonostante il periodo non ancora propriamente estivo, segnale di una domanda anticipata o legata a brevi soggiorni nei litorali. Il segmento Sport e Tempo Libero si attesta al 13,0%, sostenuto anche dalla fruizione delle aree montane e delle attività ricreative invernali. Più contenute, ma comunque significative, le scelte orientate verso il Turismo delle Radici e Familiare (4,4%), il Natura e Outdoor (3,6%), e l’Enogastronomia (2,4%), espressioni di un interesse crescente per esperienze identitarie e di prossimità. Chiude la graduatoria il Turismo Religioso e Sociale, che si attesta allo 0,9%, in linea con la stagionalità e con l’assenza di ricorrenze liturgiche maggiori nel periodo osservato

La distribuzione dei flussi per tipologia ricettiva

Nel primo quadrimestre del 2025, il sistema ricettivo calabrese mostra una dinamica complessivamente espansiva, pur con differenziazioni tra le due principali tipologie ricettive.

In particolare, gli esercizi alberghieri evidenziano una moderata crescita degli arrivi (+5,8%) e delle presenze (+6,2%) rispetto allo stesso periodo del 2024. La permanenza media si attesta a 1,9 giorni, in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Questo dato indica un consolidamento del comparto alberghiero, che beneficia di un prolungamento della durata del soggiorno, in particolare nel mese di aprile (2,1 giorni).

Parallelamente, gli esercizi extra-alberghieri registrano una performance nettamente superiore, con una variazione positiva del +30,7% negli arrivi e del +21,0% nelle presenze. La permanenza media, pur riducendosi leggermente rispetto al 2024 (-0,22), resta su livelli significativi (2,7 giorni). Si conferma, quindi, una significativa espansione dell’ospitalità extra-alberghiera, che continua ad attrarre quote crescenti di domanda, anche nella stagione invernale, tradizionalmente meno favorevole a questa tipologia. E, infatti, il rapporto tra le presenze in esercizi alberghieri e quelle in strutture extra-alberghiere, pari a 2,5 nel quadrimestre, si riduce rispetto al 2024, segnalando un progressivo riequilibrio strutturale dell’offerta turistica. Tale dinamica suggerisce una crescente competitività e attrattività dell’ospitalità extra-alberghiera, sostenuta da una domanda sempre più orientata verso formule di soggiorno flessibili e personalizzate.

Nel primo quadrimestre del 2025, la domanda turistica domestica in Calabria si concentra prevalentemente nei bacini di prossimità del Mezzogiorno. La Calabria stessa si conferma primo mercato di origine con 48.355 arrivi (25,9%) e 85.848 presenze (24,5%), a testimonianza della rilevanza del turismo interno regionale e del peso del segmento di breve raggio. Seguono la Sicilia, con 31.001 arrivi (16,6%) e 61.080 presenze (17,4%), e la Campania, che registra 26.108 arrivi (14,0%) e 50.597 presenze (14,4%), delineando un asse sud-occidentale strategico per i flussi turistici interregionali. La Puglia contribuisce con 20.900 arrivi (11,2%) e 37.178 presenze (10,6%), consolidando la centralità del Mezzogiorno nel sistema della mobilità turistica domestica. Anche il Lazio presenta una quota rilevante, pari al 9,5% degli arrivi e al 9,1% delle presenze, mentre la Lombardia si attesta al 6,4% per entrambi gli indicatori, rappresentando la prima regione del Nord per flussi verso la Calabria. In seconda fascia, per pernottamenti, si collocano Emilia-Romagna (2,8%), Toscana (2,4%), Veneto e Piemonte (2,2%). Le restanti regioni italiane presentano quote inferiori all’1,8%, pur concorrendo alla composizione di una domanda complessivamente diffusa e variegata su scala nazionale.

Per quanto riguarda gli spostamenti, dal report è emerso come per raggiungere la Calabria nel primo trimestre 2025, normalizzata su scala logaritmica, evidenzia una netta prevalenza dell’auto privata (1,87), seguita dall’aereo (1,12). Gli altri mezzi risultano meno significativi: pullman o altro mezzo stradale (0,83), treno (0,34) e nave (0,08). La forte dipendenza dalla mobilità individuale sottolinea la necessità di strategie di rafforzamento dell’accessibilità sostenibile. (ams)

È TEMPO DI RIBALTARE GLI STEREOTIPI E
DARE A CALABRIA L’IMMAGINE CHE MERITA

di PAOLA LA SALVIA – La Calabria, simbolo del fascino e dell’antica cultura del Mezzogiorno, si distingue per un patrimonio storico, archeologico e tradizionale di inestimabile valore. Questa Regione è un caleidoscopio identitario, sapientemente forgiato nel tempo dall’incontro e dall’influenza di varie civiltà che hanno lasciato sul territorio un segno indelebile, quali quella ellenica, quella romana e quella normanna.

La stratificazione di lingue, costumi popolari e pratiche religiose ha creato un retaggio unico, ove la tradizione convive in perfetta armonia con la modernità del presente. Questo connubio si esprime nelle feste popolari, dove ancora sopravvivono antichi rituali, nell’artigianato di ceramiche, tessuti e oggetti d’arte creati secondo tradizioni secolari, e in una cucina che intreccia sapori ancestrali con tocchi di modernità. Queste espressioni culturali sono il riflesso di una società che, pur avendo vissuto momenti difficili, ha saputo rinnovarsi e investire nel proprio futuro.

Purtroppo, questa ricchezza viene troppo spesso ridotta genericamente a uno stereotipo: quello di essere prevalentemente “terra di mafia”. È innegabile come una delle organizzazioni mafiose più potenti al mondo, la ‘Ndrangheta, abbia trovato radici proprio in questo territorio, ma questa organizzazione criminale, oggi, è presente in Calabria come nel resto d’Italia (oltre che in molte parti del mondo) rappresentando, pertanto, un problema globale. Perciò la presenza di questo fenomeno criminale non può e non deve oscurare il forte senso di integrità, onestà e impegno civico che caratterizza la maggioranza dei calabresi e oscurare le tante realtà virtuose presenti sul territorio, come imprenditori onesti, associazioni culturali vivaci, giovani innovatori e cittadini che si impegnano per il riscatto sociale della loro comunità.

In un contesto in cui il timore di infiltrazioni mafiose e l’instabilità giuridica compromettono l’immagine di interi territori, gli investitori nazionali ed esteri tendono a concentrare il loro interesse su aree percepite come maggiormente stabili e sicure, e l’assenza di investimenti incide negativamente anche sul turismo, una delle potenziali risorse economiche più importanti della Regione.

Il risultato è un circolo vizioso che crea ripercussioni economiche di notevole rilievo, ove la mancanza di investimenti si traduce in stagnazione economica, riduzioni nelle opportunità lavorative e un progressivo indebolimento del tessuto sociale locale. Infine, il peso degli stereotipi influisce negativamente anche sull’identità della comunità, specialmente quella dei più giovani, che spesso si sentono esclusi e rassegnati a fronte di questa visione pregiudizievole.

È manifesto come in un territorio l’assenza di capitali e di fiducia nel sistema economico e istituzionale non solo rallenta la crescita, ma alimenta anche una spirale migratoria soprattutto tra i giovani che, alla ricerca di un futuro migliore, decidono di abbandonare quelle aree. La fuga di capitale umano impoverisce ulteriormente i luoghi diminuendo le possibilità di sviluppo innovativo e consolidando un clima di sfiducia che si ripercuote su ogni aspetto della vita comunitaria.

Ed è proprio attraverso tali dinamiche che la mafia consolida il proprio potere. È notorio, infatti, come la criminalità organizzata trovi terreno fertile, che le consente di espandersi e di rafforzarsi, proprio in contesti segnati da povertà e arretratezza sociale ed economica.

Per una efficace attività di prevenzione e di contrasto contro la criminalità organizzata lo Stato deve, pertanto, intensificare la propria presenza e operare in maniera più efficace, soprattutto nei territori in cui le organizzazioni criminali cercano addirittura di sostituirsi alle Istituzioni. Di conseguenza, risulta fondamentale migliorare i servizi offerti, potenziare le reti di assistenza sociale e incentivare l’occupazione. Garantire un lavoro dignitoso rappresenta, infatti, uno strumento potente contro il crimine organizzato.

Recentemente in Calabria si è verificato l’ennesimo scioglimento di un Consiglio Comunale e questo accadimento è stato riportato da alcuni media come un fatto che prova come non si riesca ad allontanare la mafia da questa terra. Su tale vicenda è doverosa una riflessione: perché per azioni di singoli bisogna coinvolgere e infangare interi territori? A chi giova tutto questo? Questa narrazione distorta offusca il vero volto di una Regione che, come ogni altra parte d’Italia, ha le sue problematicità ma anche innumerevoli punti di forza.

La vita in Calabria è ben diversa da quella che viene descritta da qualche racconto e i calabresi non ci stanno a vedere la loro identità ricondotta a un singolo stereotipo, che tende a generalizzare e stigmatizzare un’intera comunità sulla base di azioni criminali commessi da una minoranza.

La Calabria è molto più della mafia: la realtà quotidiana, infatti, racconta una storia molto diversa, quella fatta da una comunità che, nonostante le difficoltà economiche e sociali, si contraddistingue per il lavoro onesto, la solidarietà e l’orgoglio per le proprie radici.

In Calabria vi sono molte persone che ogni giorno si impegnano per cercare di creare un tessuto sociale sano e dinamico, lavorando onestamente nei campi, nelle piccole imprese, nel commercio e nel settore pubblico. Le storie di imprenditori validi e onesti e di iniziative di sviluppo economico sono la prova tangibile di una Regione in continua evoluzione e di una popolazione che lotta quotidianamente per il proprio riscatto sociale e quello dell’intero territorio.

In ogni piccolo paese, in ogni città esistono realtà imprenditoriali che scommettono sul territorio, riscoprendo le tradizioni e integrandole con tecnologie moderne e nuove forme di economia. Progetti di valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico, come quelli che hanno portato alla creazione di parchi nazionali e iniziative turistiche, sono il segno tangibile di una terra che non si arrende e che guarda avanti con fiducia.

In Calabria sono numerosi gli esempi di rinascita e di trasformazione di beni e territori che sono stati affrancati alla mafia. Nella Regione, infatti, sono stati realizzati una serie di progetti che hanno saputo trasformare beni confiscati alla criminalità organizzata in strumenti per il bene comune, contribuendo a risollevare territori a lungo oppressi dalla presenza mafiosa.

Un esempio emblematico è rappresentato dal Parco Nazionale dell’Aspromonte, un’area che in passato, per quasi un secolo, è stata tristemente famosa perché teatro di reati efferati, intimidazioni spietate e pratiche mafiose, tra cui i famigerati “sequestri camminatori”.

In particolare, tra gli anni ’70 e ’90 la ‘ndrangheta utilizzò il territorio aspromontano come propria roccaforte non solo per compiere i sequestri di persona a scopo di estorsione (694 sequestri in circa 20 anni) ma anche per perpetrare una strategia del terrore. Tali delitti furono commessi allo scopo di ottenere consistenti guadagni e, allo stesso modo, per affermare il proprio potere e il controllo sul territorio. La stagione dei rapimenti di persone servì ad alimentare in maniera consistente le casse delle ‘ndrine che poterono, successivamente, investire le ingenti somme nel mercato del narcotraffico. Negli anni ’90, infatti, dall’industria dei sequestri di persona la ‘Ndrangheta passò a quella più redditizia del traffico internazionale di droga.

Con il passare del tempo, grazie all’impegno delle Istituzioni, delle Forze dell’Ordine e alla crescente mobilitazione civile, quell’area è stata riqualificata e affrancata alla mafia. La trasformazione del territorio aspromontano, culminata nella creazione del Parco Nazionale, ha rappresentato non solo un processo di riqualificazione ambientale e culturale, ma anche un percorso di riconciliazione con un passato doloroso. La memoria di questi eventi, pur restando una ferita aperta, è stata trasformata in un’opportunità per riscoprire e valorizzare l’identità locale, rigenerando il territorio e restituendolo alla collettività.

Il percorso di riqualificazione ha inoltre stimolato una sinergia tra enti pubblici, privati e cittadini, che con coraggio hanno eradicato la paura e l’omertà da quei sentieri della Montagna, creando un ambiente in cui la partecipazione attiva e il dialogo costruttivo hanno contribuito a dare nuova linfa al territorio.

Oggi l’Aspromonte è un Geosito riconosciuto dall’Unesco e non è solo una risorsa naturalistica e culturale di fama internazionale, ma anche un simbolo di resilienza e di capacità di rinascita, un modello virtuoso di come un’area, un tempo segnata da episodi drammatici e delittuosi, possa rinnovarsi e diventare una risorsa fondamentale per l’intera collettività.

In diverse città della Calabria, come nel resto del Sud d’Italia, alcuni immobili confiscati alla mafia sono stati riconvertiti in centri culturali, musei della legalità e spazi di aggregazione sociale. Queste iniziative non solo recuperano fisicamente i luoghi, un tempo nelle mani della mafia, ma li trasformano in simboli di resistenza e rinascita, e costituiscono dei modelli educativi per le nuove generazioni.

Questi esempi positivi dimostrano come il contrasto alla mafia non può limitarsi esclusivamente all’azione repressiva della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, ma deve fondarsi anche sulla capacità di rigenerare e trasformare i territori in una leva per la crescita e la coesione sociale, riaffermando il valore della legalità e della partecipazione attiva.

Tutto ciò testimonia come, superando pregiudizi e rigide determinazioni, sia possibile costruire un patto sociale più solido e inclusivo, capace di valorizzare la storia e le potenzialità dei territori.

La Calabria, è una terra bellissima, essa offre paesaggi mozzafiato, un patrimonio archeologico di valore inestimabile e una tradizione enogastronomica di eccellenza, frutto di un’agricoltura che sa di terra e di sole.  È un territorio che, per quanto difficile e complicato, ancora oggi preserva uno sguardo non omologato, ma per troppo tempo l’immagine distorta di una terra dominata da ombre e pregiudizi ha oscurato le tante virtù del suo popolo resiliente e laborioso. La Calabria, infatti, è una di quelle terre che ancora oggi offrono un livello di genuinità che in altri posti è ormai introvabile.

Immaginate di passeggiare per le vie di un paesino antico: i bambini che giocano spensierati per le strade acciottolate, le piazze dove si fermano gli anziani per raccontare storie di un tempo passato, e le botteghe artigiane che offrono prodotti tipici di una tradizione millenaria.

La bellezza della Calabria e dei calabresi si svela a chi ha il coraggio di lasciarsi alle spalle le etichette e i pregiudizi. In ogni angolo, dalla costa cristallina ai monti che si ergono maestosi, si respira un’aria pura, lontana dal caos e dall’inquinamento delle grandi città. È in questi luoghi che si può sentire davvero il calore umano, la genuinità e la solidarietà che contraddistinguono la vita calabrese. Qui, ogni sorriso, ogni gesto di ospitalità e ogni ricetta tramandata di generazione in generazione racconta la storia di una terra fiera e resiliente che contrasta nettamente con la narrativa negativa imposta da certi media.

In Calabria, la libertà non è soltanto un diritto, ma un valore da conquistare quotidianamente attraverso il lavoro e l’impegno, ed i calabresi onesti e laboriosi sono il simbolo della resilienza contro la mafia e le avversità.

Il futuro di questa Regione risiede proprio nei giovani calabresi, essi rappresentano la speranza e il motore del cambiamento: sono loro che con le proprie idee innovative e la capacità di trasformare le difficoltà in opportunità, possono ridare una nuova linfa vitale alla Regione.

È giunto il momento di riscrivere la narrazione di questi territori; occorre che anche i media adottino un approccio olistico, responsabile e articolato, capace di rappresentare la complessità della Calabria e del Sud d’Italia senza cadere in facili generalizzazioni.

Raccontare le storie di successo e la valorizzazione delle sue eccellenze e delle realtà positive sono strumenti fondamentali per ribaltare gli stereotipi e restituire alla Calabria e all’intero Mezzogiorno d’Italia l’immagine che meritano.

Allo stesso tempo, è essenziale potenziare i servizi pubblici e creare opportunità di lavoro dignitoso, soprattutto per i giovani. L’occupazione rappresenta uno degli strumenti più efficaci per prevenire il reclutamento da parte di realtà criminali e per favorire uno sviluppo sostenibile. Investire in educazione, formazione professionale e infrastrutture non solo migliora la qualità della vita, ma contribuisce anche a costruire una nuova identità basata sul merito e sulla creatività.

Infine, occorre sostenere le imprese che operano nella legalità e incentivare il turismo culturale. Solo attraverso un approccio integrato, che unisca interventi economici, culturali e sociali, sarà possibile restituire a questi territori la dignità e il riconoscimento che meritano, promuovendo così un futuro di crescita e inclusione per tutte le sue comunità.

È tempo di dare voce a una Calabria vera, una Regione che si costruisce giorno dopo giorno grazie alla forza dei suoi cittadini, determinati a far emergere il proprio valore e a mostrare al mondo che la bellezza di questa terra risiede proprio nella sua autenticità.

La vera Calabria si riconosce nei volti e nelle storie di chi resta e resiste e, ogni giorno, si impegna nel rispetto della legalità per costruire un futuro migliore. (pls)

IN CALABRIA AUMENTANO VOLI E TURISTI
MA SI RIDUCE L’OCCUPAZIONE GIOVANILE

di BRUNO MIRANTE – È un economia regionale che cresce debolmente quella descritta dal rapporto annuale di Bankitalia presentato nella filiale regionale di Catanzaro. Tra i vari dati contenuti nel rapporto anche le analisi sul comparto turistico e sulla tenuta del sistema aeroportuale. «In base ai dati provvisori dell’Osservatorio sul turismo della Regione Calabria, nel 2024 le presenze turistiche sono aumentate di circa il 3 per cento – si legge nel rapporto – in misura inferiore rispetto all’anno precedente. I maggiori flussi hanno interessato in particolare la componente straniera, cresciuta di oltre il 10 per cento. Le presenze rimangono, tuttavia, ancora inferiori ai livelli prepandemici. L’unica provincia ad aver recuperato quasi del tutto i valori del 2019 è quella di Vibo Valentia, dove si concentra quasi un terzo dei flussi regionali (oltre la metà di quelli dall’estero)».

«I passeggeri transitati dagli aeroporti regionali – aggiungono da Bankitalia – sono cresciuti del 7,5 per cento, superando per la prima volta i livelli pre-pandemici; l’espansione ha riguardato soprattutto i transiti internazionali, aumentati di un quarto. Vi ha influito l’incremento del numero di voli, che è stato favorito anche dagli interventi regionali a sostegno del settore. Alla crescita degli scali di Crotone e Reggio Calabria, tuttavia, si è contrapposto il calo di Lamezia Terme, sia in termini di numero di viaggiatori che di movimenti aerei (rispettivamente -4,4 e -4,7 per cento). Nei primi quattro mesi dell’anno è proseguita la crescita dei passeggeri, aumentati di circa un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (di oltre il doppio quelli internazionali)».

Il mercato del lavoro e le famiglie

«Nel 2024 il lavoro autonomo è diminuito mentre quello alle dipendenze ha continuato ad aumentare, ancora sospinto dalle posizioni a tempo indeterminato. L’occupazione giovanile, strutturalmente bassa, si è ridotta rispetto al 2023. Dopo l’aumento registrato nell’anno precedente, anche la partecipazione al mercato del lavoro è diminuita, con una popolazione di inattivi caratterizzata – più che nel resto del Paese – da un basso livello di istruzione e da un’età mediamente elevata. Il reddito nominale delle famiglie calabresi è cresciuto, beneficiando dell’aumento delle retribuzioni nominali e del miglioramento dei livelli occupazionali. È tornato a crescere anche in termini reali, favorito dal rallentamento dei prezzi. La perdita di potere d’acquisto accumulata nel biennio 2022-23 non risulterebbe però ancora del tutto recuperata. Nonostante l’aumento del reddito disponibile, la dinamica della spesa per beni e servizi è rimasta debole, ancora sostenuta da un ampio ricorso al credito al consumo. Dopo il deciso calo del 2023, la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni è aumentata, favorita anche dalla riduzione dei tassi di interesse».

Le imprese

«Nel terziario – si legge ancora nel rapporto – la crescita è proseguita in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Anche nelle costruzioni l’espansione ha perso intensità, a causa del ridimensionamento delle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia; l’attività del settore ha tratto ancora beneficio dalla prosecuzione dei lavori relativi alle opere pubbliche.

La produzione nell’industria regionale si è stabilizzata, dopo il calo del biennio precedente. In presenza di un favorevole quadro di misure di sostegno pubblico, sia nazionale che locale, l’attività di investimento è rimasta stabile nell’industria, mentre è aumentata nei servizi; rimane molto contenuta la spesa in ricerca e sviluppo e quella rivolta all’utilizzo delle tecnologie avanzate e dell’intelligenza artificiale. Il rallentamento congiunturale ha inciso sulla redditività aziendale, che aveva registrato una crescita nell’anno precedente. La liquidità è rimasta elevata nel confronto storico, con una netta prevalenza dei depositi in conto corrente rispetto alle altre forme di impiego. In un contesto di tassi di interesse in calo, la dinamica dei prestiti è stata debole, in particolare per le imprese piccole, per effetto di una domanda ancora contenuta e di politiche di offerta improntate alla prudenza».

Innovazione: l’esempio del polo informatico di Cosenza

Al rallentamento dell’economia regionale, secondo Bankitalia, ha contribuito soprattutto il calo demografico che ha prevalso sugli effetti positivi derivanti dall’aumento della produttività del lavoro. Sui divari continuano a pesare le criticità del contesto istituzionale, che però ha mostrato segnali di miglioramento, anche grazie ai recenti progressi nel processo di digitalizzazione delle amministrazioni locali. «In presenza di un tasso di innovazione del tessuto produttivo ancora contenuto, risulta fondamentale il contributo del sistema universitario nel trasferimento delle conoscenze scientifiche. In particolare, il polo informatico di Cosenza, che negli ultimi anni ha registrato un rilevante sviluppo, può consentire di cogliere le opportunità derivanti dall’intelligenza artificiale». (bm)

[Courtesy LaCNews24]

Turismo, l’assessore Calabrese: La Calabria oggi è forte e competitiva

«È iniziato un percorso nuovo per la Calabria. Oggi stiamo investendo importanti risorse diffondere un’immagine nuova della Calabria. Facciamo conoscere il bello della Calabria che stiamo costruendo con grande impegno giorno dopo giorno». È quanto ha detto l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese, intervenendo a Lamezia al convegno Fiavet Confcommercio in Calabria su “il turismo che non si ferma: radici, identità e destagionalizzazione per un nuovo modello di sviluppo”.

«Stiamo lavorando, è sotto gli occhi di tutti – ha aggiunto – per portare la Calabria al centro del mondo. Questo grazie soprattutto all’investimento che abbiamo fatto sugli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, in tutto con oltre 66 rotte. Era inimmaginabile qualche anno fa».

Per Calabrese «poi, la differenza la fanno gli uomini e le donne che ci credono. Tra tutti il nostro presidente Roberto Occhiuto».

«Con il Dipartimento regionale – ha proseguito Calabrese – abbiamo elaborato il Piano per il turismo e stiamo costruendo un percorso nuovo e importante insieme a tutti gli operatori del settore, insieme a tutte quelle persone qualificate che intendono impegnarsi insieme a noi per contribuire a far crescere la nostra terra».

«Per il comparto turistico il nostro impegno è a 360 gradi – ha ribadito – abbiamo investito 50 milioni di euro sul settore alberghiero per migliorare la qualità delle strutture alberghiere; nel campo dei servizi abbiamo destinato 46 milioni per il marketing; fra qualche giorno, a cura del Dipartimento Lavoro, partirà l’avviso Fusese che darà la possibilità di far nascere 500 nuovi imprenditori calabresi attraverso l’autoimpiego, con priorità  per chi investirà sul turismo».

«Oggi – ha sottolineato l’esponente della Giunta Occhiuto – registriamo una Calabria completamente diversa rispetto al passato. La Calabria oggi è forte e competitiva. Ci ritroviamo una Calabria che cresce e che cambia che, per la prima volta, riceve l’attenzione di investitori italiani e stranieri che vengono in Calabria perché la ritengono attrattiva e appetibile per gli investimenti».

«Allora – ha concluso l’assessore Calabrese – noi proseguiremo su questo percorso e lo vogliamo fare insieme a voi, in maniera sinergica, anche per far tornare in Calabria i calabresi di seconda, terza e quarta generazione. Dal turismo balneare al cicloturismo, dal turismo delle radici al turismo dei cammini e al Giubileo 2025: oggi ci sono tutte le condizioni per contribuire tutti insieme a far crescere una Calabria straordinaria». (rcz)

Falbo (Camera di Commercio) incontra il sindaco di Soverato

Si è parlato dello sviluppo e della competitività turistica di Soverato e dell’aria costiera di riferimento, nel corso dell’incontro svoltosi tra il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo, e il sindaco di Soverato, Daniele Vacca.

Un confronto aperto e cordiale che, partendo dalla disamina del quadro economico congiunturale dell’area di interesse, si è focalizzato sulle potenzialità di sviluppo turistico di un comprensorio dalle evidenti potenzialità, che vede in Soverato la città più importante della fascia costiera catanzarese.

Nello specifico, Falbo e Vacca hanno posto particolare attenzione al piano di sviluppo Porto Turistico della Baia di Soverato-Satriano (Sosa), predisposto dall’Amministrazione comunale con obiettivi strategici di ampio respiro e con attese di ricadute economiche e sociali tali da risultare interessanti anche in ambito regionale.  

«Un progetto importante e altamente qualificante – ha detto il Presidente Pietro Falbo – in quanto comprensivo di diversificati interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, con potenziamento di servizi non solo nel settore della nautica ma anche dell’accoglienza e dell’ospitalità che danno valore aggiunto all’offerta turistica della Città e del territorio».

«Ridisegnare i luoghi e definire nuove formule di accoglienza  – ha sottolineato il Presidente Falbo – è la strategia vincente per valorizzare l’identità e l’attrattività dei territori in una logica di offerta turistica rispondente alle esigenze emergenti dei nuovi viaggiatori che si muovono sempre più dinamicamente verso mete diversificate e diversamente motivati per vacanze, ma anche per studio e lavoro».

«In questa direzione – ha concluso – con il sindaco Vacca c’è unitarietà di intenti e di sinergia per sostenere in modo produttivo piani di sviluppo infrastrutturale, economico e sociale, come e specificatamente del sistema  delle imprese, parte attiva e beneficiaria di questa visione».

«L’incontro con  il Presidente Falbo – ha sottolineato il sindaco Daniele Vacca – è stato proficuo per discutere sulle varie problematiche legate allo sviluppo turistico e  commerciale del territorio. Lavorando in sinergia, si possono trovare utili soluzioni e raggiungere risultati importanti. Auspico che questo sia l’inizio  di una altrettanta proficua collaborazione».

Il Presidente Falbo e il sindaco Vacca si sono quindi salutati, dandosi appuntamento a breve per verificare, in termini operativi, una comune pianificazione strategica.  (rcz)

 

LA LOCRIDE È TURISMO: MA SERVE UNITÀ E
SINERGIA PER PROMUOVERE IL TERRITORIO

di ARISTIDE BAVANei vari appuntamenti turistici in campo nazionale e internazionale vengono messe in risalto molto spesso le potenzialità della Calabria, e della Locride in particolare, che – ormai è un vecchio ritornello – necessità di maggiore attenzione da parte degli organismi istituzionali.

Non ci vuole molto per mettere a fuoco il grande patrimonio archeologico locrideo  ben degno di far parte di un apposito (e nuovo)  itinerario turistico che potrebbe portare alla scoperta di questa area ricca di storia e tesori archeologici.

L’obiettivo sarebbe scontato: promuovere e far meglio conoscere le bellezze della Magna Grecia in uno con le testimonianze romane, per stimolare i turisti a venire a vedere le preziose tracce storiche del territorio e ricordare che Locri e la Locride ospitano siti archeologici di grande rilievo.

Una proposta, che dovrebbe, però, essere suffragata da un qualcosa in più che nel passato è mancata e che, seppure scontata, potrebbe nell’immediato fare la differenza malgrado tante precarietà che il territorio si porta appresso e che quotidianamente vengono denunciate soprattutto dagli operatori turistici.

Ovvero la necessità che la promozione del grande patrimonio esistente nella Locride  deve avere più forza per la loro valorizzazione attraverso un discorso “unitario” che interessi tutto il territorio. Non è una novità, anche perché lo stesso Gal Terre Locridee, tempo addietro, ha presentato una proposta progettuale  includendo visite guidate ai principali siti archeologici della zona e percorsi tematici pensati per coinvolgere turisti e cittadini. Il tutto “abbracciando” l’intero territorio. 

I “tesori”, nella Locride, d’altra parte non mancano, dalla Villa Romana di Casignana al Naniglio di Gioiosa Jonica, agli scavi di Locri all’anfiteatro di Portigliola o allo stesso Museo di Monasterace, luoghi principali d’interesse più conosciuti ma non i soli presenti sul territorio. La Locride in effetti, può offrire un’offerta integrata di grande respiro che faccia vivere ai turisti un percorso generalizzato che non si limiti ad un singolo luogo ma offra una visione d’insieme del suo patrimonio storico.

Se si riesce a fare questo si può attirare un turismo sempre più ampio e diversificato, per fare della Locride una destinazione culturale di riferimento e nello stesso tempo – altro particolare da non sottovalutare – coinvolgere i cittadini, soprattutto i più giovani,  ad avere una maggiore consapevolezza del proprio patrimonio culturale,  stimolandoli a coltivare le radici di una crescita turistica che possa durare nel tempo.

D’altra parte Archeologia e turismo, da sempre costituiscono per molte zone del nostro Paese un importante binomio e un autentico toccasana per produrre economia in un settore  che rimane  trainante. Viene da chiedersi perché in confronto ad altre Regioni e in altre zone dove le due cose hanno portato economia, lavoro e ricchezza, nella Locride questo binomio ancora non funziona per come dovrebbe.

Il territorio, è innegabile, annovera al suo interno siti di straordinario interesse, due Musei, quello di Locri e di Monasterace che contengono reperti di indubbia importanza storica, resti antichi sparsi in molti angoli, il Musaba, struttura artistica all’avanguardia ed ancora una miriade di strutture di notevole pregio sparpagliate nei suoi tanti borghi antichi.

Un patrimonio immenso che, però, non riesce ad assolvere quello che dovrebbe essere il suo compito principale, ovvero richiamare flussi  reali e continui di turisti. Quelli veri, per intenderci.

Chissà se cambiando strategia e lavorando in maniera unitaria non si convincano anche gli organismi superiori a guardare con maggiore interesse alla necessità di risolvere i problemi che penalizzano il territorio? Giriamo la domanda anche ai sindaci che continuano ad essere ancora molto assenti. (ab)

La Regione approva il Piano di promozione turistica

«Questo Piano non è solo una strategia di promozione turistica, ma rappresenta un progetto di crescita sostenibile che va a consolidare il lavoro fatto in questi anni dal Governo regionale». È quanto ha detto l’assessore regionale al Turismo, Giovanni Calabrese, a margine dell’approvazione, da parte della Giunta regionale, del Piano Turistico, sottolineando come «si continua anche con Calabria Straordinaria a promuovere l’immagine della Calabria, e a valorizzare le specificità identitarie ed i suoi prodotti turistici, culturali e ambientali».

«Crediamo molto – ha aggiunto – nelle potenzialità turistiche della nostra Regione e con l’approvazione del nuovo Piano esecutivo di promozione turistica per l’annualità 2025, si prosegue il percorso di evoluzione e di trasformazione che mira a valorizzare la bellezza, la cultura e le tradizioni che rendono la Calabria unica».

Con lo stesso atto si stabilisce anche la dotazione finanziaria per la realizzazione degli interventi che è di 26.074.280,00 di euro.

«Il piano – ha spiegato – che coinvolge il nostro patrimonio naturale, le nostre eccellenze enogastronomiche e l’ospitalità calabrese, punta alla qualità dei servizi e ad un turismo per tutte le stagioni».

«Ecco perché – ha proseguito – nel piano abbiamo dato massima attenzione a nove azioni strategiche: dalla promozione e marketing digitale turistico al fine di rafforzare l’immagine del territorio calabrese sui mercati nazionali e internazionali e incentivare nuovi flussi turistici verso la “Destinazione Calabria”, al Portale Calabria Straordinaria e Osservatorio Turistico; dagli interventi per la promozione e comunicazione turistica alle iniziative congiunte con organismi pubblico-privati del settore operanti in Italia e all’estero alla costituzione e il consolidamento di Distretti Turistici per la promozione e la valorizzazione delle specificità e delle eccellenze territoriali».

«Il nostro obiettivo – ha spiegato ancora Calabrese – è quello di attrarre turisti da ogni parte del mondo, ma anche di stimolare la crescita dell’economia locale, creando nuove opportunità di lavoro nel comparto del turismo e favorendo la cooperazione tra le istituzioni, gli imprenditori e le comunità locali. Per le azioni prioritarie sono inoltre stati individuati specifici asset strategici che assumono rilevanza per la crescita del sistema turistico regionale: sviluppo del turismo naturalistico, nautico, termale».

«L’approvazione di questo Piano – ha rimarcato infine l’assessore Calabrese – segna l’inizio di un percorso che vedrà l’incremento delle infrastrutture, il miglioramento della qualità dei servizi turistici e una maggiore promozione delle nostre meraviglie, come le coste incontaminate, i parchi naturali, le ciclovie, i borghi storici e i siti archeologici, nonché la promozione dei viaggi delle radici».

«Siamo certi – ha concluso – che la Calabria saprà conquistare una posizione di prestigio nel panorama turistico internazionale, diventando, grazie soprattutto agli investimenti nel sistema aeroportuale messi in atto dal presidente Occhiuto, una meta imperdibile per chi cerca bellezza, tradizione e autenticità» (rcz)

L’OPINIONE / Giuseppe Nucera: Non può esistere Reggio città turistica se non si interviene su ricettività

di GIUSEPPE NUCERA – Reggio Calabria ha tanta storia da presentare, cultura ma mancano i posti letto.

Mi domando e chiedo al sindaco Falcomatà: va bene la presentazione della storia e delle eccellenze proposte nell’audizione di mercoledì a Roma in occasione di Reggio Capitale della Cultura 2027, ma dove andrebbero tutti questi turisti che ci si propone di ospitare? Da qui bisogna partire per realizzare una città turistica, altrimenti è tutto inutile.

Un piccolo centro del Tirreno ha più posti letto di Reggio Calabria. Il Miramare è chiuso da anni, una miseria e spreco di possibilità per la nostra città. Al posto dell’ex cinema Orchidea sarebbe ideale un hotel, non l’ennesimo centro culturale. Reggio Calabria così facendo diventa una città di transito, non turistica. Pressappochismo e miopia di questa amministrazione impediscono di avere una visione incentrata sulle reali e necessità del nostro territorio.

Da anni propongo la realizzazione di un grande centro congressi e fiere a Pentimele con annesso hotel. Sarebbe un polo fondamentale di sviluppo della nostra città. Inoltre, la mia proposta di trasferire le scuole dal centro in altre zone per realizzare alberghi non è mai stata concretizzata. Non può esistere Reggio città turistica se non si interviene in modo incisivo sulla ricettività. I B&B realizzati dai volenterosi imprenditori reggini non possono essere sufficienti.

Infine, il Museo del Mare sarà un grande attrattore per la nostra città, le opere dell’archistar Zaha Hadid sono conosciute in tutto il mondo. Se Falcomatà non avesse definanziato l’opera anni fa, forse oggi sarebbe già stata completata. Ma il ravvedimento è stato utile e oggi possiamo parlare dell’avvio del cantiere. (gn)

[Giuseppe Nucera è imprenditore e leader del movimento La Calabria che vogliamo]

A Cariati di discute di turismo tra limiti, paradossi e contraddizioni

Si parla di turismo oggi pomeriggio a Cariati e l’occasione viene dalla presentazione del libro di Franco Capalbo Perché la Calabria non dovrebbe campare di turismo?.

Secondo l’autore, il modello di turismo attualmente preferito in Calabria, soprattutto dalla classe politica e dalle pubbliche amministrazioni locali, non solo provoca danni ambientali ed impoverisce il territorio ma non rappresenta una reale alternativa economica alla cosiddetta de-industrializzazione. Siamo di fronte ad un modello estrattivo, che drena cioè risorse senza benefici per il territorio. È basato su promesse illusorie di ricchezza e sviluppo. Cosa si potrebbe o dovrebbe fare per invertire rotta? Per prima cosa vanno coinvolti gli abitanti locali nella pianificazione turistica.

E poi serve valorizzare i borghi come risorsa autentica, favorendo l’equilibrio tra uomo, natura, economia e lavoro per un turismo rispettoso e lento.

È su questa analisi e sulle prospettive di superamento del modello turistico fallimentare che da decenni imperversa nei territori di una regione che stenta a risalire classiche negative impietose, ragionamenti emergenti nel volume di Franco Capalbo, che ci si confronterà oggi venerdì 27 dicembre al Museo Civico del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MuMAM), nella cittadella fortificata bizantina di Cariati.

Promosso dall’Associazione regionale B&B e Affittacamere Calabria, coordinati da Lenin Montesanto, Program Manager della cabina di regia sui MID della Regione Calabria, dialogheranno con l’Autore, il presidente dell’ARBBAC Leonardo Trento, il Sindaco Cataldo Minò, Giovanni Filareti, patron dell’esperienza imprenditoriale A’ Cantina di Cariati, Franco Laratta, giornalista di LaC TV, Saverio Madera, dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore Majorana di Corigliano-Rossano, Tullio Romita, docente Unical e Pierluigi Caputo, Vice Presidente Consiglio Regionale Calabria.  λ