All’evento di domenica 17 dicembre “Banna il bullo” sarà presente anche l’associazione “Vibo Marina c’è” e si svolgerà presso i locali sottostanti della Parrocchia Maria SS. Del Rosario di Pompei a Vibo Marina, continuando con i temi legati all’ambiente, la condivisione e socializzazione. Sport, ambiente, sociale, cabaret, magia e tanto altro divertimento…
In apertura dell’evento inoltre, verrà fatta una preghiera da Don Enzo Varone in ricordo dell’amato e stimato Mons. Saverio Di Bella.
Il presidente Attilio Fiorillo, crede che alla luce delle condizioni attuali economiche e sociali del nostro territorio, sia importante un nuovo modo di pensare e sia importante investire sul futuro e quindi sui nostri bambini.
«Solo insieme possiamo migliorare le condizioni del nostro territorio, da soli non possiamo farcela. Abbiamo pensato di portare nel nostro evento, un’agenzia di animazione conosciuta presso un villaggio turistico in Campania, con lo scopo di poter far vivere una giornata ai bambini come se fossero in un Villaggio e godersi lo spettacolo serale».
«L’invito a partecipare alla serata – dice ancora Fiorillo – è stato rivolto in primis ai bambini, ma anche ai genitori del nostro paese con lo scopo di avviare un dialogo e un confronto aperto e diretto sul tema del Bullismo, altro importante tema che andremo ad affrontare con la presenza di una psicologa-psicoterapeuta Fiorella Migliarese».
«Non abbiamo la pretesa che questo incontro possa avere un esito risolutivo, ma pensiamo che un fenomeno come il bullismo possa essere sconfitto solo da azioni concrete e interventi mirati. Tante volte – continua il presidente Attilio Fiorillo – capita di assistere ad episodi di bullismo tra ragazzi. Noi associati di Vibo Marina C’è abbiamo ritenuto opportuno affrontare tale problematica, con la speranza di sensibilizzare l’opinione pubblica. (Abbiamo cercato associazioni nella nostra provincia che si occupassero della problematica del bullismo, ma purtroppo non ci sono associazioni presenti sul territorio.)».
«Sicuramente i primi attori a dover essere coinvolti sono gli stessi genitori, – continua Fiorillo – Sono padre e madre a fornire il primo esempio. I bulli non sono i “figli degli altri”, sono i nostri stessi figli che non siamo però in grado di ascoltare. Tutti i gesti degli adulti portano con sé conseguenze dirette: per crescere ragazzi responsabili dobbiamo essere adulti responsabili. Il patto educativo più importante è quello tra genitori ed educatori. È un patto di fiducia, bisogna lavorare nella stessa direzione». (rvv)