La minoranza consiliare di Villa San Giovanni accusa il sindaco Caminiti e la sua amministrazione di portare i servizi ad un «grave declino».
«I consiglieri comunali Marco Santoro, Filippo Lucisano, Daniele Siclari, Stefania Calderone e Domenico De Marco – scrivono – esprimono profonda preoccupazione per la critica situazione di disagio e carenza di servizi nel poliambulatorio di Villa San Giovanni. Già alcuni mesi fa, è stata promossa un’azione di sollecito all’amministrazione comunale per espletare un’azione congiunta e collaborativa tra le autorità locali e l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, al fine di non interrompere il rapporto di sinergia territoriale creato e consolidato negli anni. La persistente mancanza di risposte da parte dell’amministrazione Caminiti destano grande preoccupazione, poiché sembra vi sia un immobilismo di fronte a una progressiva riduzione dei servizi, senza spiegazioni o rendiconti alle istituzioni competenti. Nonostante le difficoltà attuali, riconosciamo che le Amministrazioni comunali hanno in passato intrattenuto un dialogo con i vertici dell’Asp per migliorare la presenza di specialisti e garantire l’efficienza dell’attività amministrativa».
Continua la minoranza: «Tuttavia, ci troviamo ora di fronte a una situazione critica in cui anche operazioni apparentemente semplici, come il cambio del medico generico o la richiesta di presidi sanitari, generano notevoli difficoltà, file e disservizi senza precedenti. Da tre mesi, l’ufficio protesi è stato trasferito a Reggio Calabria a causa del pensionamento di una dirigente, creando un notevole disagio ai Caregiver degli utenti fragili. Il Poliambulatorio di Villa San Giovanni rappresenta un punto fondamentale di riferimento per l’intero Ambito 14, accogliendo le esigenze territoriali di un grande numero di utenti. Più volte è stato proposto di prevedere l’utilizzo delle strutture del Poliambulatorio di Villa, in via Belluccio, come soluzione per garantire e potenziare la continuità di alcuni servizi territoriali. Da alcuni giorni, si vocifera la chiusura di un altro importante punto di riferimento territoriale presso l’ex ospedale di Scilla, il Csm (Centro salute mentale), con possibile trasferimento presso Reggio Calabria a causa dell’inagibilità dei locali del presidio ospedaliero. Il Csm di Scilla, grazie al lavoro straordinario svolto dagli specialisti e da tutto il personale sanitario, è da anni un fiore all’occhiello dei nostri territori. Tale trasferimento creerebbe un forte disagio per tutti gli utenti e le famiglie che da anni vengono assistiti in maniera efficiente».
«La mancanza di risposte e il totale silenzio dell’Amministrazione Caminiti e della rete costituita in passato a tutela dei cittadini e pazienti villesi sono inaccettabili. Come minoranza, ci faremo carico anche noi di una richiesta di intervento presso le autorità competenti, sostituendoci a un’amministrazione ormai disattenta su temi così cruciali, come la salvaguardia del diritto alla salute della nostra cittadinanza – continuano – In conclusione, la minoranza consiliare di Villa San Giovanni sottolinea l’importanza di considerare il futuro sviluppo del territorio, specialmente in vista della costruzione del Ponte sullo Stretto, che rappresenta un’opportunità unica per la crescita e il progresso della nostra comunità. Tuttavia, è imperativo che questa crescita sia accompagnata da un rafforzamento significativo dei servizi sanitari sul territorio di Villa San Giovanni. La situazione attuale, con la precaria condizione del poliambulatorio, evidenzia la necessità di un intervento immediato».
Come rappresentanti della minoranza, «ci impegniamo a sollevare la questione presso le autorità competenti regionali, sottolineando che lo sviluppo infrastrutturale del Ponte deve essere accompagnato da un potenziamento adeguato dei servizi essenziali, in particolare nel settore della salute. È fondamentale garantire una rete sanitaria robusta e efficiente sul nostro territorio, tenendo presente questa prospettiva per assicurare che la crescita del nostro comune e dell’area dello stretto sia sostenibile e vantaggiosa per tutti i cittadini. (rrc)