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L’OPINIONE / Amalia Bruni: La Calabria può essere strategica per la Ue nei rapporti col Mediterraneo

Amalia Bruni

di AMALIA BRUNI – Sono trascorsi appena due mesi dal mio intervento alla Camera dei Deputati, in qualità di vicepresidente della Commissione Cultura della Regione Calabria, per il cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, e le mie parole rivolte ai Ministri e dalle alte autorità politiche presenti, sull’importanza della centralità della Calabria nel percorso di sviluppo dei rapporti euro-mediterranei, hanno trovato una conferma pressoché immediata.

In quella occasione avevo detto: Se è vero, dunque, che la giusta posizione geografica e una favorevole conformazione del territorio, oggi come allora rappresentano alcuni punti di forza di una nazione, o di una parte di essa, come dobbiamo ragionare, se vogliamo che la Calabria sia parte attiva nel processo di crescita dell’Europa?

Ma la prima domanda è: la Calabria può divenire strategica per l’Europa? Sì, lo può divenire. Proprio grazie alla sua posizione geografica, finora penalizzante per il tipo di politiche economiche perseguite, ma vincente se si condivide l’idea che la Calabria possa divenire la protagonista della nuova politica di sviluppo dei rapporti euro-mediterranei. Noi siamo Europa e siamo Mediterraneo, in egual misura.

In quel discorso, l’unico possibile in questo particolare momento storico, ho evidenziato che le politiche economiche perseguite dallo Stato sono state fortemente penalizzanti per la Calabria e per le altre regioni periferiche d’Europa e che la Calabria può ricoprire un ruolo determinante nei rapporti con l’Africa e il Medio-Oriente proprio grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo. A maggior ragione, visto che nei nuovi assetti politici ed economici mondiali che si stanno delineando, lo spostamento degli interessi verso i paesi africani ci può e ci deve vedere protagonisti in positivo nell’interesse dell’Italia e dell’Europa.

È proprio di qualche settimana la notizia che l’Italia ha siglato un accordo commerciale con l’Algeria per la fornitura di 9 miliardi di metri cubi di gas, che verrà fornito tramite il gasdotto che dal Magreb, passando dal mare di Sicilia arriva direttamente nel mega impianto di Scilla, e potrebbe renderci autonomi dalla Russia. La strada è stata tracciata, ora bisogna percorrerla con convinzione e determinazione. (ab)

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