Sarà la ministra Paola De Micheli con la presidente Jole Santelli e l’Amministratore Delegato di Anas Massimo Simonini, a dare il via al cantiere del terzo megalotto della SS 106 ionica, la famigerata “strada della morte”, nel tratto tra Roseto Capo Spulico e Sibari. L’appuntamento alle 11.30 a Francavilla Marittima. Un’opera attesa da un decennio per dare sicurezza a una strada segnata da tanti lutti, tante giovani vite perse a causa della sua pericolosità. Sette anni la durata prevista dei lavori, 1500 lavoratori impegnati tra diretti e indotti, 38 i km da realizzare a cura della Webuild, la nuova denominazione che raggruppa le società di Salini Impregilo.
È solo l’inizio, anticipa l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Domenica Catalfamo, altri interventi a breve su tutto il tracciato della 106 fino a Reggio. I lavori del terzo megalotto avrebbero dovuto essere avviati il 10 marzo scorso, sempre col il previsto intervento della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma lo scoppio della pandemia aveva fatto rinviare tutto. La De Micheli ha voluto riconfermare la sua presenza per l’apertura del cantiere a sottolinearne l’importanza, visto che, per molti versi, esprime un chiaro segno di ripartenza, soprattutto nei lavori pubblici, in Calabria.
«È un’opera pubblica di enorme rilevanza – ha affermato la Catalfamo – sia sotto il profilo dell’impatto che avrà sulle infrastrutture di trasporto e sull’accessibilità al territorio regionale, sia per le importantissime ricadute economiche sul territorio. L’opera infatti consentirà di eliminare l’attuale strozzatura che esiste nel collegamento stradale tra la Calabria e la Puglia e le altre regioni adriatiche e favorirà, conseguentemente l’accessibilità verso la Calabria da tutto il litorale adriatico, aumentando nel contempo la sicurezza di una strada tra le più pericolose soprattutto perché in diversi tratti attraversa il cuore dei centri abitati costieri. Sotto il profilo economico è una tra le più importanti opere pubbliche italiane, prevedendo un investimento di 1,3 miliardi di euro con un cantiere che si protrarrà per 7 anni producendo una ricaduta rilevantissima per l’economia della zona interessata, L’avvio operativo del cantiere è stato possibile anche grazie ad una stretta sinergia avviata nelle scorse settimane con la struttura territoriale di Anas. È stato infatti costituito un tavolo operativo congiunto che opera in maniera permanente presso il Dipartimento Regionale alla Infrastrutture per consentire di superare alcune problematiche connesse all’ottenimento delle ultime autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori, gran parte delle quali di competenza di diversi dipartimenti della Regione Calabria. Ciò ha consentito di superare gli ultimi ostacoli all’avvio di un intervento atteso ormai da circa un decennio».
L’assessore Catalfamo, nel ribadire l’importanza di avere ottenuto in tempi molto brevi un risultato come l’avvio operativo di un cantiere di questa rilevanza, anche in un periodo in cui tutte le attività tecnico-amministrative degli uffici pubblici sono enormemente rallentate a causa dell’emergenza sanitaria che sta interessando il nostro Paese, sottolinea come la collaborazione avviata con Anas sarà strutturata in modo permanente. Per quanto riguarda in particolare la SS 106, nelle prossime settimane verranno attivate ulteriori iniziative.Tra queste, oltre all’imminente avvio della progettazione definitiva del tratto tra Crotone e Simeri Crichi, si procederà all’individuazione delle soluzioni progettuali più idonee ad attivare importanti finanziamenti di nuove tratte tra Catanzaro Lido e Reggio Calabria, area finora inspiegabilmente trascurata nelle programmazione degli interventi sulla SS 106.
Un simbolo di speranza e ripartenza per la Calabria, il Sud, il Paese è l’avvio, dopo decenni, di una fondamentale opera per la Calabria: soddisfazione per Cisl Calabria, Filca Cisl e Cisl Cosenza, che ritengono il Terzo Megalotto «essenziale per lo sviluppo, per superare il gap infrastrutturale, per rompere l’isolamento di un territorio, per garantire la sicurezza grazie alla realizzazione del tracciato a due corsie per senso di marcia, in un tratto che è fra i più pericolosi d’Italia, disseminato di tante, troppe croci».
«Esprimiamo grande soddisfazione si legge in una nota – perché finalmente potrà concretizzarsi un investimento da 1,3 miliardi, per un tracciato di 39 km da Roseto a Sibari, con una previsione di sette anni per il completamento. L’apertura del cantiere, che darà occupazione a regime a circa tremila lavoratori, indotto compreso, rappresenta il migliore viatico per la “fase 2”, per uscire da una emergenza Covid-19 che sta impoverendo ulteriormente il già debole tessuto produttivo regionale».
«Finalmente una buona notizia – prosegue la nota – che ripaga tutti coloro che in questi anni, insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni, si sono battuti per superare tanti ostacoli, per consentire ad un intero territorio di uscire dall’isolamento infrastrutturale».
«L’iniziativa svoltasi a Trebisacce il 20 novembre scorso – prosegue la nota – con una grandissima partecipazione di lavoratori, alla presenza del Segretario Generale della Filca Cisl, Franco Turri, è solo l’ultima delle tante realizzate per spingere all’avvio dell’opera. Perché senza cantieri, non c’è lavoro. Bisogna sbloccare gli investimenti, accelerare la spesa, aprire i cantieri per creare nel paese 350.000 posti di lavoro. Da qui, più che dai decreti, passa il vero “rilancio”. Ora, in attesa che ci venga a breve illustrata la definizione puntuale del cronoprogramma dei lavori, occorre definire e pianificare i fabbisogni professionali e di manodopera necessari a realizzarli, avviando le iniziative formative utili, di concerto con gli Enti Bilaterali e la Regione, affinché in tutte le fasi possano trovare occupazione le maestranze del territorio. Perché questa opera dovrà servire a dare ad una vasta area un’infrastruttura moderna e sicura, garantendo nel contempo importanti sbocchi occupazionali».
«Nel contempo – conclude la nota – lanciamo un appello al ministro De Micheli: occorre completare la S.S. 106 con tracciato a due corsie per senso di marcia per tutta la sua lunghezza e avviare subito la progettazione definitiva del tratto Sibari-Crotone. Serve, infatti, un’infrastruttura moderna; non servono, invece, semplici restyling che non risolverebbero il problema del gap infrastrutturale della Calabria». (rrm)