La ministra De Micheli a Gioia Tauro battezza il rimorchiatore. Ora si parli di Zes

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli è stata a Gioia Tauro per il battesimo del nuovo rimorchiatore Gioia Star, arrivato al Porto di Gioia lo scorso 20 settembre da ieri è ufficialmente in servizio per la Con.Tug. La ministra, accompagnata dal sottosegretario Roberto Traversi, ha preso parte al “battesimo” del rimorchiatore su invito del commissario dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro ammiraglio Andrea Agostinelli.

«La Calabria – ha detto la ministra – merita la crescita di questo porto, e tutto ciò è il segnale che il pubblico ha fatto delle scelte politiche giuste , promesse realizzabili e mantenute, attivando un circuito virtuoso e non vizioso, di presenza e non di assenza del Governo. Ringrazio l’Ammiraglio Agostinelli al quale riconosco di avere svolto spesso un lavoro solitario, faticoso, prezioso, concreto ed efficace. Ha seminato ed ha raccolto frutti anche nell’anno terribile dell’Europa e del mondo, i frutti di un porto che cresce a due cifre. Di fronte ad aziende private che stanno facendo grandi investimenti auspico che le scelte del governo rendano appetibile questo scalo, così come approfitto per ricordare gli importanti investimenti pubblici che sono in atto e che saranno attuati nel prossimo futuro anche con il ricorso ai fondi del recovery fund. Fra questi la realizzazione del bacino di carenaggio che rappresenterà un grande salto di qualità e del raccordo ferroviario che, collegato a tutte le direttrici ferroviarie europee garantirà un effetto su costi e competitività che ne sono certa, rappresenterà una fonte di rilancio non solo della Calabria ma di tutto il Sud Italia. Solo attraverso la massima intermodalità delle merci saremo in grado di accaparrare la più importante quota di merci che transitano nel mediterraneo. Più è forte la portualità italiana più è grande la capacità di attrezzare anche i retro porti, con attrezzature trasportistiche che consentono l’abbattimento dei costi».

Alla cerimonia era presente anche il comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, ammiraglio ispettore capo Giovanni Pettorino, il quale ha voluto ricordare la storia degli ultimi 20 anni del Porto di Gioia e il suo percorso di crescita: «Il Porto della speranza – ha detto parlando di Gioia Tauro –, unico porto al mondo che nell’anno horribilis della pandemia ha conosciuto una crescita del 52%. Iniziamo con un rimorchiatore che simboleggia un futuro migliore per tutta la portualità italiana».

La ministra ha voluto sottolineare la posizione del Governo: “Noi siamo consapevoli – ha detto – che la crescita del paese e in particolare del Mezzogiorno passa anche dai porti. Il terminalista qui sta facendo grandi investimenti rilanciando i volumi che registrano percentuali dii crescita uniche in Italia e nel Mediterraneo».

Rossana Nisticò
Rosanna Nisticò

Dunque, il Porto c’è, ha importanti volumi di crescita: è il momento di ricominciare a parlare di Zes. Nei giorni scorsi la prof.ssa Rosanna Nisticò è stata nominata dal Consiglio dei Ministri Commissario straordinario di governo per presiedere il Comitato di indirizzo della Zona economica speciale (ZES) della regione Calabria. La nomina su indicazione del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale Giuseppe Provenzano. La Nisticò è professore ordinario all’Unical dove insegna economia. (ed)

Partono oggi i lavori della SS 106 Roseto-Sibari
La ‘strada della morte’ deve diventare sicura

Sarà la ministra Paola De Micheli con la presidente Jole Santelli e l’Amministratore Delegato di Anas Massimo Simonini,  a dare il via al cantiere del terzo megalotto della SS 106 ionica, la famigerata “strada della morte”, nel tratto tra Roseto Capo Spulico e Sibari. L’appuntamento alle 11.30 a Francavilla Marittima. Un’opera attesa da un decennio per dare sicurezza a una strada segnata da tanti lutti, tante giovani vite perse a causa della sua pericolosità. Sette anni la durata prevista dei lavori, 1500 lavoratori impegnati tra diretti e indotti, 38 i km da realizzare a cura della Webuild, la nuova denominazione che raggruppa le società di Salini Impregilo.

È solo l’inizio, anticipa l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Domenica Catalfamo, altri interventi a breve su tutto il tracciato della 106 fino a Reggio. I lavori del terzo megalotto avrebbero dovuto essere avviati il 10 marzo scorso, sempre col il previsto intervento della ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma lo scoppio della pandemia aveva fatto rinviare tutto. La De Micheli ha voluto riconfermare la sua presenza per l’apertura del cantiere a sottolinearne l’importanza, visto che, per molti versi, esprime un chiaro segno di ripartenza, soprattutto nei lavori pubblici, in Calabria.

«È un’opera pubblica di enorme rilevanza – ha affermato la Catalfamo –  sia sotto il profilo dell’impatto che avrà sulle infrastrutture di trasporto e sull’accessibilità al territorio regionale, sia per le importantissime ricadute economiche sul territorio. L’opera infatti consentirà di eliminare l’attuale strozzatura che esiste nel collegamento stradale tra la Calabria e la Puglia e le altre regioni adriatiche e favorirà, conseguentemente l’accessibilità verso la Calabria da tutto il litorale adriatico, aumentando nel contempo la sicurezza di una strada tra le più pericolose soprattutto perché in diversi tratti attraversa il cuore dei centri abitati costieri. Sotto il profilo economico è una tra le più importanti opere pubbliche italiane, prevedendo un investimento di 1,3 miliardi di euro con un cantiere che si protrarrà per 7 anni producendo una ricaduta rilevantissima per l’economia della zona interessata, L’avvio operativo del cantiere è stato possibile anche grazie ad una stretta sinergia avviata nelle scorse settimane con la struttura territoriale di Anas. È stato infatti costituito un tavolo operativo congiunto che opera in maniera permanente presso il Dipartimento Regionale alla Infrastrutture per consentire di superare alcune problematiche connesse all’ottenimento delle ultime autorizzazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori, gran parte delle quali di competenza di diversi dipartimenti della Regione Calabria. Ciò ha consentito di superare gli ultimi ostacoli all’avvio di un intervento atteso ormai da circa un decennio».

L’assessore Catalfamo, nel ribadire l’importanza di avere ottenuto in tempi molto brevi un risultato come l’avvio operativo di un cantiere di questa rilevanza, anche in un periodo in cui tutte le attività tecnico-amministrative degli uffici pubblici sono enormemente rallentate a causa dell’emergenza sanitaria che sta interessando il nostro Paese, sottolinea come la collaborazione avviata con Anas sarà strutturata in modo permanente. Per quanto riguarda in particolare la SS 106, nelle prossime settimane verranno attivate ulteriori iniziative.Tra queste, oltre all’imminente avvio della progettazione definitiva del tratto tra Crotone e Simeri Crichi, si procederà all’individuazione delle soluzioni progettuali più idonee ad attivare importanti finanziamenti di nuove tratte tra Catanzaro Lido e Reggio Calabria, area finora inspiegabilmente trascurata nelle programmazione degli interventi sulla SS 106.

SS 106 - tratto calabrese

Un simbolo di speranza e ripartenza per la Calabria, il Sud, il Paese è l’avvio, dopo decenni, di una fondamentale opera per la Calabria: soddisfazione per Cisl Calabria, Filca Cisl e Cisl Cosenza, che ritengono il Terzo Megalotto «essenziale per lo sviluppo, per superare il gap infrastrutturale, per rompere l’isolamento di un territorio, per garantire la sicurezza grazie alla realizzazione del tracciato a due corsie per senso di marcia, in un tratto che è fra i più pericolosi d’Italia, disseminato di tante, troppe croci».

«Esprimiamo grande soddisfazione  si legge in una nota – perché finalmente potrà concretizzarsi un investimento da 1,3 miliardi, per un tracciato di 39 km da Roseto a Sibari, con una previsione di sette anni per il completamento. L’apertura del cantiere, che darà occupazione a regime a circa tremila lavoratori, indotto compreso, rappresenta il migliore viatico per la “fase 2”, per uscire da una emergenza Covid-19 che sta impoverendo ulteriormente il già debole tessuto produttivo regionale».

«Finalmente una buona notizia – prosegue la nota – che ripaga tutti coloro che in questi anni, insieme alle organizzazioni sindacali e alle associazioni, si sono battuti per superare tanti ostacoli, per consentire ad un intero territorio di uscire dall’isolamento infrastrutturale».

«L’iniziativa svoltasi a Trebisacce il 20 novembre scorso – prosegue la nota – con una grandissima partecipazione di lavoratori, alla presenza del Segretario Generale della Filca Cisl, Franco Turri, è solo l’ultima delle tante realizzate per spingere all’avvio dell’opera. Perché senza cantieri, non c’è lavoro. Bisogna sbloccare gli investimenti, accelerare la spesa, aprire i cantieri per creare nel paese 350.000 posti di lavoro. Da qui, più che dai decreti, passa il vero “rilancio”. Ora, in attesa che ci venga a breve illustrata la definizione puntuale del cronoprogramma dei lavori, occorre definire e pianificare i fabbisogni professionali e di manodopera necessari a realizzarli, avviando le iniziative formative utili, di concerto con gli Enti Bilaterali e la Regione, affinché in tutte le fasi possano trovare occupazione le maestranze del territorio. Perché questa opera dovrà servire a dare ad una vasta area un’infrastruttura moderna e sicura, garantendo nel contempo importanti sbocchi occupazionali».

«Nel contempo – conclude la nota – lanciamo un appello al ministro De Micheli: occorre completare la S.S. 106 con tracciato a due corsie per senso di marcia per tutta la sua lunghezza e avviare subito la progettazione definitiva del tratto Sibari-Crotone. Serve, infatti, un’infrastruttura moderna; non servono, invece, semplici restyling che non risolverebbero il problema del gap infrastrutturale della Calabria». (rrm)