Elisabetta Maria Barbuto

Barbuto Elisabetta M. (M5S)

Avvocato
Eletta alla Camera il 4/3/2018 (Uninominale Calabria 05)
Nata a Firenze il 14/7/1957

Gruppo Parlamentare: MoVimento 5 Stelle, dal 27 marzo 2018

Componente della II Commissione (Giustizia) dal 21 giugno 2018
(in sostituzione del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede)
Componente della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) dal 21 giugno 2018

BARBUTO ELISABETTA MARIA

  1. Proposte di Legge presentate come primo firmatario
  2. Proposte di Legge presentate come cofirmatario
  3. Proposte di Inchiesta parlamentare
  4. Interventi in Assemblea
  5. Attività in Commissione
  6. Interrogazioni e interpellanze
  7. Ordini del giorno
  8. Altre attività

—————————————— § ——————————————

1. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME PRIMO FIRMATARIO

(nessuna)

—————————————— § ——————————————

2. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

24 gennaio 2019 – ASCARI ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle sette” (1523)
(presentata il 23 gennaio 2019, annunziata il 24 gennaio 2019)

29 novembre 2018 – ASCARI ed altri: “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni e deleghe al Governo per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere” (1403)
(presentata il 28 novembre 2018, annunziata il 29 novembre 2018)

28 settembre 2018 – DONNO ed altri: “Modifiche alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e alla legge 9 aprile 1986, n. 97, per la riduzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto relativa ai veicoli a motore ibridi, ai veicoli elettrici ibridi ricaricabili tramite collegamento e ai veicoli alimentati da cellule a combustibile utilizzati dagli invalidi” (1207)
(presentata il 27 settembre 2018, annunziata il 28 settembre 2018)

7 agosto 2018 – TESTAMENTO ed altri: “Disposizioni per la pubblicità delle informazioni raccolte nelle attività di ricerca e scavo archeologico e istituzione del Portale unico della ricerca archeologica” (1112)
(presentata e annunziata il 7 agosto 2018)

3 agosto 2018 – LIUZZI ed altri: “Modifiche alla legge 31 luglio 1997, n. 249, e al testo unico di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, e altre disposizioni in materia di composizione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, di organizzazione della società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo e di vigilanza sullo svolgimento del medesimo servizio”(1054)
(presentata il 2 agosto 2018, annunziata il 3 agosto 2018)

3 agosto 2018 – DE LORENZIS ed altri: “Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di sicurezza della circolazione e del trasporto delle biciclette” (1051)
(presentata il 2 agosto 2018, annunziata il 3 agosto 2018)

18 luglio 2018 – ASCARI ed altri: “Modifiche al codice penale, concernenti l’aggravamento delle pene per i reati di violenza sessuale, e deleghe al Governo in materia di formazione del personale sanitario e delle Forze di polizia e di trattazione accelerata delle denunzie o querele per reati a sfondo sessuale, contro la famiglia o i minori o atti persecutori” (945)
(presentata il 17 luglio 2018, annunziata il 18 luglio 2018)

18 luglio 2018 – CATALDI e BARBUTO: “Modifiche al codice civile e al codice di procedura civile in materia di responsabilità genitoriale, di separazione dei coniugi e di affidamento dei figli” (942)
(presentata il 17 luglio 2018, annunziata il 18 luglio 2018)

16 luglio 2018 – SCAGLIUSI ed altri: “Modifiche al codice delle comunicazioni elettroniche, di cui al decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, in materia di obbligo di attivazione di servizi di sicurezza (safety check) utilizzabili dalle pubbliche autorità in casi di emergenza” (931)
(presentata il 13 luglio 2018, annunziata il 16 luglio 2018)

16 luglio 2018 – SCAGLIUSI ed altri: “Disposizioni per la promozione dell’uso condiviso di veicoli privati” (930)
(presentata il 13 luglio 2018, annunziata il 16 luglio 2018)

4 luglio 2018 – DE LORENZIS ed altri: “Disposizioni per la promozione dell’utilizzo condiviso di veicoli privati (car sharing)” (859)
(presentata il 3 luglio 2018, annunziata il 4 luglio 2018)

27 giugno 2018 – SALAFIA ed altri: “Disposizioni in materia di azione di classe” (791)
(presentata il 26 giugno 2018, annunziata il 27 giugno 2018)

5 giugno 2018 – DE LORENZIS ed altri: “Modifica all’articolo 172 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernente l’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono di bambini nei veicoli chiusi” (656)
(presentata il 24 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)
(Assorbito dall’approvazione di pdl abbinato)

7 maggio 2018 – DALL’OSSO ed altri: “Disposizioni in materia di controllo e vigilanza negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia e presso le strutture socio-assistenziali per anziani, persone disabili e minori in situazione di disagio, nonché in materia di requisiti di idoneità psico-attitudinale del personale scolastico e sanitario”(552)
(presentata il 20 aprile 2018, annunziata il 7 maggio 2018)
(Assorbito dall’approvazione di pdl abbinato)

17 aprile 2018 – NESCI ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere” (513)
(presentata il 16 aprile 2018, annunziata il 17 aprile 2018)
Legge 7 agosto 2018, n. 99
Gazzetta Ufficiale n. 192 del 20 agosto 2018

23 marzo 2018 – DAGA ed altri: “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” (52)
(presentata e annunziata il 23 marzo 2018)

—————————————— § ——————————————

4. INTERVENTI IN ASSEMBLEA

18 febbraio 2019
Discussione della proposta di legge: S. 536 – D’iniziativa dei senatori: Bottici ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” (Approvata dal Senato) (A.C.1160); e delle abbinate proposte di legge: Mugnai; Meloni ed altri (A.C.3901005)

ELISABETTA MARIA BARBUTORelatrice per la II Commissione. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, l’Assemblea avvia oggi l’esame della proposta di legge n. 1160 ed abbinate, recante l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto”. Procederò, pertanto, ad illustrare il provvedimento e l’iter seguito dalle Commissioni riunite II e XII, anche a nome del relatore per la XII Commissione, l’onorevole Ziello.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE FABIO RAMPELLI (ore 16,45)

ELISABETTA MARIA BARBUTORelatrice per la II Commissione. Vorrei rammentare che le Commissioni giustizia e affari sociali, dopo aver deliberato nella seduta del 18 dicembre scorso di adottare la proposta di legge n. 1160, approvata dal Senato, che riprende sostanzialmente il contenuto dell’Atto Senato n. 2093, approvato in prima lettura al Senato nella scorsa legislatura, quale testo base per il seguito dell’esame, non hanno ritenuto di doverne modificare il testo, respingendo gli unici due emendamenti che erano stati presentati e conferendo il mandato ai relatori a riferire favorevolmente su di esso all’Assemblea, in data 16 gennaio scorso.

Prima di procedere alla disamina del provvedimento, avrei voluto narrare quelli che sono i fatti e le vicende che si sono verificati presso la comunità Il Forteto e che hanno dato poi seguito alle vicende giudiziarie, che però sono state già abbondantemente trattate dal collega, quindi le darei per lette e passerei direttamente ad evidenziare quello che è il contenuto della proposta che viene oggi all’esame e, per l’esattezza, vorrei cominciare con l’indicare quelli che sono i compiti della Commissione, che sono puntualmente indicati nell’articolo 2.

In particolare, ai sensi del primo comma dell’articolo 2, la Commissione è chiamata ad esaminare la gestione della comunità dalla sua istituzione ad oggi, con particolare riguardo: all’accertamento dei fatti e delle ragioni per cui le pubbliche amministrazioni e le autorità competenti interessate, comprese quelle investite di poteri di vigilanza, abbiano proseguito ad accreditare come interlocutore istituzionale Il Forteto, anche a seguito di provvedimenti giudiziari riguardanti gli abusi sessuali e i maltrattamenti riferiti a condotte perpetrate all’interno della comunità; alla verifica dei presupposti per la nomina di un commissario per la parte produttiva della struttura Il Forteto, inerenti alla cooperativa agricola, ai fini di una gestione dissociata dalla comunità di recupero dei minori in affidamento, nonché allo scopo di pervenire al più presto al pagamento delle provvisionali in favore delle vittime.

Secondo quanto previsto dal comma 2 del medesimo articolo 1, al fine di evitare che si ripropongano simili casi, nonché fenomeni di inadempimenti dei principi di tutela delle vittime, la Commissione ha il compito di formulare proposte in ordine all’adozione di nuovi strumenti di controllo delle comunità-alloggio presenti sul territorio nazionale e al potenziamento del sistema dei controlli sui soggetti responsabili dell’affidamento familiare, e, laddove siano emerse responsabilità e negligenze in capo ad essi, alle modalità con cui applicare gli opportuni provvedimenti sanzionatori.

Ai sensi del comma 1 dell’articolo 3, la Commissione è composta da venti senatori e venti deputati, nominati dai Presidenti della Camera di appartenenza in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari e comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. Il comma 2 prevede che i componenti della Commissione dichiarino alla Presidenza della Camera di appartenenza di non avere ricoperto ruoli nei procedimenti giudiziari relativi ai fatti oggetto dell’inchiesta.

Spetta ai Presidenti delle Camere, d’intesa tra loro, la convocazione, entro dieci giorni dalla nomina dei componenti della Commissione, per la costituzione dell’Ufficio di Presidenza. La Commissione nella prima seduta eleggerà, poi, il proprio Ufficio di Presidenza, composto da Presidente, due vicepresidenti e due segretari, secondo le norme dettate dai commi 4 e 5.

La disciplina dell’attività e del funzionamento della Commissione viene demandata ad un apposito regolamento interno, che verrà approvato dalla Commissione nella seduta successiva a quella in cui si è provveduto all’elezione dell’Ufficio di Presidenza.

E ancora, il comma 1 del successivo articolo 5 dispone che l’organo procede nell’espletamento dei suoi compiti con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria e che, ferme restando le competenze dell’autorità giudiziaria, svolge audizioni a testimonianza davanti alla Commissione, con l’applicazione degli articoli 366 (Rifiuto di uffici legalmente dovuti) e 372 (Falsa testimonianza) del codice penale, nonché dell’articolo 203 (Informatori della polizia giudiziaria e dei servizi di sicurezza) del codice di procedura penale.

Ai sensi del comma 2, per il segreto di Stato si applica quanto previsto dalla legge 3 agosto 2007, n. 124, che reca la normativa in materia di sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto. Il medesimo comma 2 prevede che, per i segreti d’ufficio professionale e bancario si applichino le norme vigenti.

L’articolo 5 prevede, infine, la possibilità per la Commissione di acquisire copie di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organi inquirenti, anche se coperti dal segreto, prevedendo contestualmente il mantenimento del regime di segretezza per tutti gli atti e i documenti attinenti ai procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari oppure ai documenti custoditi, prodotti o comunque acquisiti da parte degli organi e degli ufficiali della pubblica amministrazione in materie attinenti alle finalità dell’inchiesta, e ancora documenti relativi a indagini e inchieste fallimentari condotte in Italia. Il rifiuto ingiustificato di ottemperare agli ordini di esibizione dei documenti e di consegna è sanzionato ai sensi dell’articolo 650 del codice penale.

Nell’espletamento di tali attività, la Commissione può avvalersi della collaborazione di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, di qualsiasi pubblico dipendente e delle altre collaborazioni che ritenga necessarie.

L’articolo 5 disciplina, altresì, l’ipotesi in cui venga emesso un decreto motivato da parte dell’autorità giudiziaria, qualora per ragioni di natura istruttoria ritenga di ritardare la trasmissione di atti e di documenti richiesti.

Il decreto ha efficacia per sei mesi e può essere rinnovato e non può, in ogni caso, essere rinnovato o avere efficacia oltre la chiusura delle indagini preliminari. Al venir meno delle indicate ragioni, consegue per l’autorità giudiziaria l’obbligo di trasmettere tempestivamente gli atti richiesti.

Inoltre è sempre opponibile, come prevede il comma 7, il segreto tra difensore e parte processuale, e spetta, infine, alla Commissione stabilire, al precedente comma 6, quali atti non dovranno essere divulgati, anche in relazione ad altre istruttorie o inchieste in corso.

Il segreto funzionale riguardante atti e documenti acquisiti dalla Commissione può essere motivatamente opposto all’autorità giudiziaria.

Viene previsto, infine, dall’articolo 6 il vincolo del segreto, sanzionato penalmente, per tutti i componenti della Commissione, i funzionari e tutti i soggetti che, per ragioni di ufficio o di servizio, ne vengono a conoscenza. Analogamente, è sanzionata la diffusione, anche parziale, di tali atti e documenti.

Ancora, l’articolo 7 dispone la pubblicità delle sedute, sempre salvo che la Commissione non disponga diversamente. Viene stabilito anche un limite di spesa, che è pari a 50 mila euro annui, che viene posto a carico dei bilanci di Camera e di Senato in parti uguali.

La Commissione, infine, è chiamata a completare i propri lavori entro dodici mesi dalla sua costituzione e a presentare, nei trenta giorni successivi alla fine dei lavori, alle Camere la relazione conclusiva della sua attività di indagine. In base all’articolo 9 si prevede, poi, che la legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

ELISABETTA MARIA BARBUTORelatrice per la II Commissione. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi e mi pare che convergano tutti nel senso di istituire al più presto questa Commissione per fare luce su questi tragici fatti. Quindi, in questo senso, ritengo di poter convenire con tutti i colleghi che hanno esposto il loro intervento.

– • –

22 novembre 2018
Interventi di fine seduta su argomenti non iscritti all’ordine del giorno (rapimento della volontaria Silvia Romano in Kenya e polemiche sui social; disagi dei pendolari di Puglia, Campania, Basilicata e Molise; lunga attesa per ecografia addominale a Vasto (Chieti); tempi di realizzazione della superstrada Regionale 8 in Puglia; Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne; interventi contro il dissesto idrogeologico; atti intimidatori in occasione dell’arrivo del Ministro dell’Interno in Sardegna; aggressione del consigliere comunale Christian Cerbone a Casalnuovo di Napoli; solidarietà al Ministro dell’Interno ed al suo partito).

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Presidente, pregiatissime colleghe e colleghi, il 25 novembre del 1960, 3 sorelle, le sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti, arrestati a causa della loro appartenenza a un gruppo che si opponeva alle dittatura di Rafael Leónidas Trujillo, furono bloccate sulla strada, condotte in un luogo segreto, torturate, massacrate a colpi di bastone e, infine, strangolate. Gli assassini, successivamente, completarono l’opera, gettando le loro vittime in un precipizio a bordo di un’auto, tentando di simulare un incidente, per occultare il brutale assassinio. Il 17 dicembre del 1999, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì, in ricordo proprio di questo tragico evento, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Ed oggi volevo svolgere quest’intervento ancor prima che, come deputato, come docente, da sempre impegnata nel coordinamento dei docenti della disciplina dei diritti umani e convinta, come sono e come sono sempre stata, che solo una corretta educazione possa favorire il rispetto e prevenire ogni fenomeno di odio e di prevaricazione nei confronti delle donne. Dal 1960, infatti, sono passati tanti anni, ma purtroppo la violenza in genere, ed in particolare la violenza sulle donne, continua ancora ad imperversare, e negli ultimi anni sembra che stia addirittura aumentando di intensità. Non vi è giorno in cui non si parli di una donna maltrattata, torturata, sfregiata, umiliata, violentata, costretta in schiavitù fisica o morale. Donne costrette a vivere in una situazione di violenza tra le mura domestiche, donne cui si nega la libertà di porre fine a un rapporto sentimentale, donne sfregiate, picchiate, uccise.

Donne, ma sarebbe più giusto dire bambine, costrette a matrimoni con uomini molto più grandi di loro. Donne che giungono sui barconi della speranza, se riescono a sopravvivere, violentate e depredate nella loro dignità e costrette con violenze e minacce a prostituirsi. Perché, nonostante se ne parli continuamente, la violenza non accenna a fermarsi? Perché, evidentemente, occorre avere maggiore attenzione ad un altro aspetto fondamentale per una crescita sana, equilibrata ed improntata al rispetto dei valori e dei diritti umani, perché occorre privilegiare la formazione oltre che l’informazione, entrambe essenziali, ma imprescindibilmente legate l’una all’altra.

Dopo l’opera…

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Vogliamo dedicare questa riflessione, e concludo, Presidente, a tutte le donne che spariscono, ma risorgono dalle loro ceneri come l’araba fenice, per rendere la loro testimonianza e rivendicare con fierezza la loro libertà e la loro dignità in ogni momento, in ogni attimo, in ogni gesto e in ogni gioia e in ogni dolore…

PRESIDENTE. Deve concludere.

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). …perché ognuna di noi rivendichi con fierezza la bellezza di essere donne (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

– • –

15 novembre 2018
Proposta di legge: Baldelli ed altri: Modifica all’articolo 12 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernente l’esercizio di funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta da parte dei dipendenti delle società concessionarie della gestione dei parcheggi e delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone (A.C.680)

ELISABETTA MARIA BARBUTO (M5S). Signora Presidente, io volevo preliminarmente, in seguito agli interventi del relatore, del presidente della Commissione e dell’onorevole Gariglio, mi propongo di fare, almeno, un attimo una sintesi di quello che è finora emerso dalla discussione, perché in realtà questo provvedimento, che è stato esaminato negli ultimi tempi, è stato istruito con attenzione alla luce della giurisprudenza, nonché alla luce dei risultati delle audizioni che sono state espletate nell’ambito dell’istruttoria. Però, prima di esporre quelle che sono le conclusioni cui riteniamo di essere giunti, ritengo sia indispensabile, anche se l’onorevole Baldelli lo ha già fatto, fare un breve excursus di quella che è stata la genesi della proposta di legge che oggi noi andiamo ad esaminare.

Questa proposta di legge si propone sostanzialmente di andare ad individuare con una certa chiarezza quelle che sono le funzioni di prevenzione e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale da parte del personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone e dei dipendenti delle società di gestione dei parcheggi, recependo quello che è l’indirizzo più restrittivo che la Corte di cassazione ha inteso dare ai commi 132 e 133 dell’articolo 17 della legge n. 127 del 1997.

La proposta in realtà formula la possibilità di aggiungere all’articolo 12 del codice della strada due commi, che andrebbero sostanzialmente ad individuare un’ulteriore genus tra quelli che vengono elencati nell’articolo 12, perché lì si individuano con precisione quelli che sono i soggetti che hanno la funzione di espletare questa attività. A nostro avviso, la modifica dell’articolo 12 del codice della strada condurrebbe all’individuazione di un’ulteriore categoria, che dovrebbe rientrare nell’ambito dell’articolo 12 ma, che in realtà, non avrebbe i presupposti, perché verrebbe sottratta a tutta quella che è la disciplina anche preparatoria, la disciplina di preparazione che viene prevista, per i soggetti che hanno il compito di elevare le contravvenzioni, dall’articolo 23 del regolamento al codice della strada. Quindi, molto probabilmente sarebbe stato più opportuno effettivamente pensare un intervento ulteriormente chiarificatore sui commi di cui abbiamo parlato prima, cioè i commi 132 e 133 dell’articolo 17.

D’altronde, direi anche che le sentenze della Corte di cassazione, quindi la giurisprudenza, non sono state sempre ed effettivamente così restrittive: vi è comunque un indirizzo, che è altrettanto valido del precedente, e che dà delle indicazioni differenti. Ritengo – così come è stato detto, in maniera molto più significativa e più espositiva, in maniera molto più chiara forse di quanto non riesca io in questo momento – che, oltre alla giurisprudenza, il legislatore in questo caso debba recepire anche le istanze che provengono dalla società civile, e, quindi, molto probabilmente anche effettuare un contro-bilanciamento degli interessi che sono in gioco in questa proposta di legge.

Sono state fatte delle affermazioni circa la prevalenza e la mancata prevalenza – che mi hanno lasciato un po’ sbigottita, devo dire la verità – dell’interesse privato rispetto all’interesse pubblico; io rimango un pochino perplessa, in realtà. Ora sono andati via i ragazzi delle scuole, però molte volte quando vedo che ci sono i ragazzi delle scuole mi domando quali siano effettivamente gli insegnamenti che recepiscono o che apprendono nel momento in cui si trovano ad assistere alle nostre sedute. Sono convinta che una delle forme principali che deve essere perseguita è quella dell’educazione nell’ambito scolastico; quindi anche per quanto riguarda il codice della strada questo non fa eccezione.

Ma tornando alla materia specifica di cui ci stiamo occupando, stavo dicendo che gli interessi vanno necessariamente controbilanciati. E allora ritengo che sia opportuno e non possa essere sottaciuto il fatto che sono stati ascoltati i consumatori; quest’ultimi hanno auspicato che le società di parcheggio e le società del trasporto pubblico non siano più legittimate attraverso gli ausiliari del traffico ad elevare le contravvenzioni, chiedendo che vengano chiarite le rispettive competenze, così da prevenire gli abusi concretizzantisi nel sollevare sanzioni non solo nelle aree di parcheggio in gestione e nelle aree preferenziali, ed auspicando addirittura la previsione di una sanzione a carico dell’operatore che ha elevato illegittimamente la contravvenzione. Sono stati ascoltati anche altri soggetti; fra questi anche le associazioni che raccolgono gli ausiliari del traffico, le quali hanno sottolineato come il loro lavoro e il controllo del rispetto delle indicazioni del codice della strada sono molto importanti per due motivi. Il primo, condizionare le scelte di mobilità dei cittadini grazie all’uso combinato della leva tariffaria e del sistema del controllo; il secondo, assicurare le risorse economiche e finanziarie che tale sistema può generare. L’attuale situazione, dove le soste irregolari non sono controllate da nessuno – la Polizia locale nelle grandi realtà urbane è impegnata in altre attività, più operative – fa sì che l’efficienza del sistema venga meno.

A ciò si aggiunge poi il “grido di dolore” che è stato portato dall’ANCI, che ha rilevato la differenza tra due realtà diverse: quella dei piccoli centri urbani e quella dei centri urbani più importanti, più grandi, come ad esempio, Milano e Napoli. Leggo testualmente: La proposta di legge in esame ha un impatto non trascurabile, con una rilevanza differente tra le medie e grandi città e i piccoli comuni. Per questi ultimi continua ad essere estremamente limitata la necessità di disporre di personale aggiuntivo per lo svolgimento del controllo della sosta, in linea con quanto previsto dalla proposta in esame. La proposta di legge realizza una ricognizione della situazione anche alla luce delle sentenze giurisprudenziali, ma le amministrazioni comunali devono far fronte a sempre maggiori necessità di governo e controllo della sosta per ragioni di sicurezza stradale, di governo della mobilità e di accessibilità generale e al trasporto pubblico. Allo stesso tempo va considerata la carenza di organico, nonché la molteplicità dei compiti amministrativi di prevenzione e di controllo del territorio, di sicurezza e di presenza e relazione con i cittadini delle Polizie locali.

Pertanto, conclude l’ANCI, si ritiene che le amministrazioni comunali oggi necessitino di far ricorso ad un maggior numero di personale e tecnologia per regolamentazione, gestione e controllo della sosta e prevenzione generale di quelle situazioni di rallentamento del trasporto pubblico e/o limitazione della sua accessibilità. Gli ausiliari della sosta e gli ispettori del trasporto pubblico coadiuvano la polizia locale nelle attività di contrasto di quei comportamenti che contribuiscono a congestionare la circolazione nei centri urbani.

Dunque, io ritengo di aver chiarito nel mio intervento che l’importanza non è solamente quella di recepire quelli che sono gli indirizzi giurisprudenziali, perché il legislatore deve comunque – e sempre – andare a valutare quelli che sono gli interessi che sono in gioco e che sono stati sinteticamente rappresentati in seguito alle audizioni delle varie associazioni, nonché dell’ANCI.

Alla luce di tutto ciò, noi riteniamo che vi sia la necessità di maggiori approfondimenti della materia, prima dell’adozione dei provvedimenti legislativi, sia al fine di evitare delle modifiche che possano andare a contrastare con l’intero impianto normativo, anche in relazione a quello che è stato detto dal sottosegretario sull’opportunità di intervenire non già sull’articolo 12 del codice della strada, bensì sui commi 132 e 133 dell’articolo 17 della legge n. 127 del 1997, ma anche e soprattutto per effettuare un bilanciamento corretto degli interessi che sono oggi posti alla nostra attenzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

—————————————— § ——————————————

5. ATTIVITÀ IN COMMISSIONE

IX COMMISSIONE (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni)

Proposta di nomina del dottor Nicola Zaccheo a presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC). Nomina n. 13

Mercoledì 9 gennaio 2019 – Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice, formula una proposta di parere favorevole sull’atto di nomina in esame.

Giovedì 27 dicembre 2018 – Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimersi sulla proposta di nomina del dott. Nicola Zaccheo a Presidente dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC).
Ricorda che, in base all’articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 25 luglio 1997, n. 250, il Presidente dell’ENAC è scelto tra soggetti aventi particolari capacità ed esperienza riferite al trasporto aereo e all’aviazione ed è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentite le Commissioni parlamentari competenti per materia. Il Presidente rimane in carica cinque anni ed è rinnovabile per due mandati consecutivi dopo il primo.
Ricorda altresì che l’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC), istituito con il citato decreto legislativo 25 luglio 1997, n. 250, è un ente pubblico economico dotato di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria, ed è posto sotto la vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 250 del 1997, l’ENAC esercita funzioni in materia di regolamentazione tecnica ed attività ispettiva, sanzionatoria, di certificazione, di autorizzazione, di coordinamento e di controllo, nonché tenuta dei registri e degli albi nelle materie di competenza; razionalizzazione e modifica delle procedure attinenti ai servizi aeroportuali; si coordina con l’ENAV e con l’Aeronautica militare, nell’ambito delle rispettive competenze per le attività di assistenza al volo; cura i rapporti con enti, società ed organismi nazionali ed internazionali che operano nel settore dell’aviazione civile e svolge funzioni di rappresentanza presso gli organismi internazionali, anche su delega del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Inoltre, l’ENAC svolge l’istruttoria degli atti concernenti tariffe, tasse e diritti aeroportuali per l’adozione dei conseguenti provvedimenti del Ministro dei trasporti e della navigazione, provvede alle attività di definizione e controllo dei parametri di qualità dei servizi aeroportuali e di trasporto aereo nei limiti previsti dal regolamento di cui all’articolo 10, comma 13, della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e cura la regolamentazione, l’esame e valutazione dei piani regolatori aeroportuali, dei programmi di intervento e dei piani di investimento aeroportuale, nonché l’eventuale partecipazione all’attività di gestione degli aeroporti di preminente interesse turistico e sociale, ovvero strategico-economico. L’articolo 26 della legge europea per il 2017 (legge n. 167 del 2017) individua poi nell’ENAC l’Autorità nazionale competente per la certificazione e la sorveglianza degli aeroporti, nonché del personale e delle organizzazioni che operano in essi, ai sensi del regolamento (UE) n. 139/2014. Il citato regolamento richiede infatti agli Stati membri di designare uno o più soggetti come autorità competente, dotata dei necessari poteri e responsabilità ai fini della certificazione e della sorveglianza degli aeroporti, nonché del personale e delle organizzazioni che in essi operano.
Fa presente che il dottor Nicola Zaccheo risulta in possesso dei requisiti prescritti in quanto, come risulta dal suo curriculum, oltre ad aver svolto molteplici incarichi di carattere dirigenziale in imprese del settore aerospaziale, acquisendo un’esperienza pluriennale nella definizione e gestione dei programmi internazionali nel settore aerospaziale in ambito pubblico e privato, ha maturato specifiche competenze con riferimento tra l’altro allo studio e all’analisi di programmi per la modernizzazione della gestione del traffico aereo in Europa (Air Traffic Management di nuova generazione) e l’integrazione di nuovi strumenti per la gestione del traffico aereo dedicato ai Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto – SAPR (UTM – Unmanned aircraft system Traffic Management), con l’utilizzo di metodologie innovative quali sistemi integrati ground-aereo-satellite. Possiede altresì una specifica esperienza nello sviluppo di attività innovative e nella definizione degli standard normativi per i citati sistemi SAPR, con particolare riferimento all’utilizzo delle infrastrutture aeroportuali nazionali per la sperimentazione e la dimostrazione di tecnologie di nuova generazione.
Il dottor Zaccheo ricopre ad oggi il ruolo di consigliere di amministrazione del Distretto tecnologico aerospaziale pugliese (DTA), di Vice Presidente dell’International Astronautical Federation Satellite Commercial Applications Committee ed è membro della Policy Committee dell’Associazione Industrie Spaziali Europee (Eurospace), nonché Consigliere di Amministrazione dell’Associazione delle imprese per le attività spaziali (AIPAS).

 

II (Giustizia) e XII COMMISSIONE (Affari Sociali)

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità «Il Forteto». C.1005 Meloni e C.1160, approvata dal Senato

Mercoledì 19 dicembre – Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice per la II Commissione, invita al ritiro degli emendamenti presentati, esprimendo, altrimenti, parere contrario.

Martedì 18 dicembre 2018 –  Elisabetta Maria BARBUTOrelatrice per la II Commissione, anche a nome del relatore della XII Commissione, onorevole Ziello, propone di adottare come testo base per il prosieguo dell’esame la proposta di legge C. 1160, approvata dal Senato. Motiva la scelta sulla base del fatto che su tale proposta di legge si è già espresso favorevolmente un ramo del Parlamento e che il testo in questione è focalizzato sullo specifico episodio riguardante il Forteto. Ritiene infatti che le altre proposte di legge, configurando un ampliamento dell’oggetto, potrebbero inficiare l’efficacia dell’inchiesta specifica.

 

VIII (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) e IX COMMISSIONE (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni)

D.L. 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze. C.1209 Governo

Giovedì 18 ottobre 2018Elisabetta Maria BARBUTO (M5S) chiede di conoscere la ratio dell’invito al ritiro formulato sull’articolo aggiuntivo 40.03 a sua prima firma che prevede un’autorizzazione di spesa per la ricostruzione del Ponte delle Grazie nel comune di Curinga.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 178, in materia di registro pubblico delle opposizioni, con riguardo all’impiego della posta cartacea. Atto n. 34

1 agosto 2018 –Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice per la IX Commissione, con riferimento alla proposta di integrazione del parere avanzata dalla collega Moretto, ritiene che occorra valutare con attenzione il coordinamento tra le disposizioni della legge n. 5 del 2018 e le modifiche recate dallo schema di decreto in esame.

Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice per la IX Commissione, concorda sull’inserimento nella proposta di parere della nuova osservazione nei termini prospettati dalla deputata Moretto, con un’aggiunta volta a specificare l’opportunità di dare tempestiva attuazione alla legge n. 5 del 2018. Anche a nome del relatore per la X Commissione, on. Sut, riformula, quindi, la proposta di parere (vedi allegato 2).

18 luglio 2018 – Elisabetta Maria BARBUTO (M5S), relatrice per la IX Commissione, passa all’esame del contenuto specifico dello schema di regolamento: esso si compone di un solo articolo con il quale si apportano una serie di modifiche al decreto del Presidente della Repubblica n. 178 del 2010, che ha istituito e disciplinato il cosiddetto Registro delle opposizioni, ossia il registro pubblico degli abbonati che si oppongono all’utilizzo del proprio numero telefonico per le vendite o le promozioni commerciali, in attuazione di una norma del codice sulla protezione dei dati personali (l’articolo 130, comma 3-bis del decreto legislativo n. 196 del 2003) al fine di rendere concreta l’estensione delle previsioni del registro delle opposizioni, che si riferisce al solo uso della numerazione telefonica degli abbonati con finalità commerciali, anche alle ipotesi di impiego della posta cartacea con riferimento agli indirizzi presenti negli elenchi telefonici pubblici.
L’articolo 1, comma 1, dello schema di decreto, introduce le seguenti modifiche al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 178 del 2010.
La rubrica è sostituita dalla seguente: «Regolamento recante istituzione e gestione del registro pubblico dei contraenti che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero telefonico per vendite o promozioni commerciali», introducendo quindi il riferimento ai dati personali che integra quello, finora esclusivo, al numero telefonico (lettera a)).
All’articolo 1, comma 1, lettera c), che contiene la definizione di operatore, si aggiunge il riferimento alla posta cartacea, estendendo quindi l’applicazione delle disposizioni in materia di registro delle opposizioni anche agli operatori che effettuano il trattamento dei dati per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale con il mezzo della posta cartacea, oltre che mediante l’impiego del telefono. (lettera b), n. 1).
All’articolo 1, comma 1, lettera f), che indica la struttura competente, ai fini del regolamento, nell’ambito del Ministero dello sviluppo economico, si sostituisce il riferimento al Dipartimento per le comunicazioni del Ministero dello sviluppo economico con quello alla Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali del medesimo Ministero (lettera b), n. 2).
All’articolo 2, comma 2, che disciplina l’ambito di applicazione del decreto viene sostituita la parola «riportate» con le parole «e ai corrispondenti indirizzi postali riportati», facendo in modo che le disposizioni in tema di registro delle opposizioni si applichino non solo alle numerazioni

—————————————— § ——————————————

6. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

 (nessuna)

—————————————— § ——————————————

7. ORDINI DEL GIORNO

8 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01334-AR/061

presentato da BARBUTO Elisabetta Maria

Sabato 8 dicembre 2018, seduta n. 97

La Camera,
premesso che:
il sistema aeroportuale calabrese consta di tre aeroporti di interesse nazionale ex decreto del Presidente della Repubblica 201 del 2015 siti in Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, gestiti dalla società SACAL con sede in Lamezia Terme;
il territorio del crotonese risulta da sempre servito da una strada statale vetusta ad una sola carreggiata altamente pericolosa e tristemente famosa come strada della morte per l’elevata sinistrosità e ferrovia ad unico binario non elettrificato con insufficiente traffico interregionale;
l’aeroporto S. Anna di Crotone rappresenta, pertanto, l’unica importante risorsa di immediata fruibilità per il territorio dell’intera fascia jonica calabrese costretta a vivere, a causa della mancanza di infrastrutture adeguate, un regime di isolamento con gravi ripercussioni e limitazioni del diritto alla mobilità dei cittadini;
l’isolamento della città di Crotone e del comprensorio tutto si ripercuote in maniera drammatica sull’economia del territorio, danneggiando gravemente le attività produttive e commerciali, nonché le attività turistiche dell’intera area jonica costretta a vivere una situazione disastrata rispetto all’area tirrenica;
l’aeroporto attualmente è aperto con una operatività limitata ad una sola tratta settimanale RyanAir Bergamo/Crotone;
l’aeroporto di Crotone ha necessità per consentire gli indispensabili lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza nonché per implementare la sua operatività, di stanziamenti adeguati che consentano il ripristino di voli regolari, anche mediante il riconoscimento degli oneri di servizio pubblico, al servizio dell’intero comprensorio della fascia jonica calabrese;
risulta che nella recente legge di bilancio, così come licenziata dalla Commissione della Camera dei Deputati, sia stato approvato all’unanimità in data 3 dicembre 2018 l’emendamento n. 16.012 con il quale vengono stanziati 15 milioni di euro per il 2019 e 10 milioni di euro per il 2020 in favore dell’aeroporto di Reggio Calabria;
ragioni di equità, anche al fine di garantire il diritto alla mobilità dei cittadini della fascia jonica gravemente leso dall’isolamento infrastrutturale, impongono di riequilibrare la situazione aeroportuale calabrese e di impegnare per Crotone le stesse cifre che sono state riconosciute all’aeroporto di Reggio Calabria anche in coerenza con le recenti dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti che ha recentemente ribadito come l’obiettivo per l’aeroporto di Crotone sia il ripristino, nel più breve tempo possibile, dell’operatività del medesimo,

impegna il Governo

nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a valutare l’opportunità di prevedere risorse ed interventi volti ad assicurare il rilancio, la messa in sicurezza e la piena funzionalità dell’aeroporto di Crotone, alla luce di quanto previsto in favore dell’aeroporto Reggio Calabria anche al fine di garantire il pieno diritto alla mobilità dei cittadini della fascia jonica calabrese e a porre i presupposti per riequilibrare le differenti situazioni che si registrano sui due versanti calabresi.
9/1334-AR/61. (Testo modificato nel corso della seduta)  Barbuto, Scagliusi, Barzotti, Luciano Cantone, Carinelli, De Girolamo, De Lorenzis, Ficara, Grippa, Liuzzi, Marino, Raffa, Paolo Nicolò Romano, Serritella, Spessotto, Termini, Parentela.

– . –

31 ottobre 2018 – Ordine del Giorno 9/01209-A/050

presentato da BARBUTO Elisabetta Maria

Mercoledì 31 ottobre 2018, seduta n. 75

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame prevede misure volte a fronteggiare le situazioni emergenziali conseguenti al crollo del viadotto Polcevera avvenuto il 14 agosto 2018, a fornire sostegno alla ripresa economica della città di Genova e a potenziare la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti;
l’articolo 14, disciplina la realizzazione e la gestione da parte del Ministero delle infrastrutture di un sistema sperimentale di monitoraggio dinamico di specifiche infrastrutture stradali e autostradali; il medesimo provvedimento, inoltre, dispone, all’articolo 40, ulteriori misure emergenziali riguardanti l’istituzione di una cabina di regia denominata «Strategia Italia» per la verifica dello stato di attuazione degli investimenti infrastrutturali e degli interventi connessi ai fattori di rischio per il territorio;
nei primi giorni di ottobre il territorio Calabrese è stato colpito da forti temporali che hanno creato ingenti danni e disagi al territorio nelle province di Vibo Valentia, Crotone e Catanzaro ed in particolare nella zona del lametino dove si sono registrate delle vittime a causa degli eventi alluvionali, oltre ad una frana che sulla strada provinciale 19, nel comune di Curinga, ha investito due vetture, mentre sulla stessa arteria il ponte delle Grazie ha subito danneggiamenti alle opere complementari causando il restringimento della carreggiata e difficoltà nella circolazione;
in Italia, come confermato anche da una nota del Cnr, dai 10 ai 12 mila ponti andrebbero subito controllati e revisionati. I parametri per un intervento rapido si basano essenzialmente sull’età delle strutture e sui lavori richiesti o annunciati dagli Enti preposti;
in Calabria si registrano diversi casi che meritano di essere sottoposti ad un monitoraggio attento delle criticità manifestate e alla realizzazione delle conseguenti opere di consolidamento e conservazione e tra questi, non solo quelli elencati dal Codacons nella immediatezza della tragedia di Genova e quindi: 1) 4 viadotti Fiume Mesima, A2 tra Rosarno e Mileto, pericolanti e sotto sequestro; 2) Variante 106 tratto A, Ponte Morandi – Bisantis a Catanzaro; 3) Viadotto Cannavino – Celico Cosenza sulla SS 107; 4) Ponte Petrace SS18 tra Gioia Tauro e Palmi; ma anche ad esempio il ponte sul fiume Allaro ubicato in agro di Caulonia (RC); i viadotti Emoli 1 ed Emoli 2, meglio noti come il ponte di San Fili sulla SS 107 Paolana – crotonese e il ponte sul fiume Neto sito al Km 260,00 ubicato sulla SS 106 comunque tutti i ponti ed i viadotti calabresi che per la loro struttura, la loro vetustà e la mancanza di manutenzione adeguata, nonché per la morfologia, il dissesto idrogeologico e la vulnerabilità sismica del territorio, sono da considerare a rischio crollo e pericolosi per la circolazione e la sicurezza degli utenti della strada,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di prevedere, anche in successivi provvedimenti normativi, congrue misure finanziarie finalizzate alla ricostruzione dei territori danneggiati dall’alluvione verificatasi nei territori di Vibo Valentia, Crotone e Catanzaro ed in particolare nella zona del lametino.
9/1209-A/50. Barbuto, D’Ippolito, Orrico, Scutellà, Misiti, Parentela, Tucci, Sapia, Nesci, Dieni, Melicchio, Forciniti.

 

—————————————— § ——————————————