Francesco Critelli

CRITELLI FRANCESCO (PD)

Dirigente politico. Diplomato al liceo classico
Eletto alla Camera il 4/3/2018 (Uninominale Emilia Romagna 05)
Nato a Catanzaro il 21/5/1978

Gruppo Partito Democratico, dal 27 marzo 2018

Componente della XIII Commissione (Agricoltura) dal 21 giugno 2018

  1. Proposte di Legge presentate come primo firmatario
  2. Proposte di Legge presentate come cofirmatario
  3. Proposte di Inchiesta parlamentare
  4. Interventi in Assemblea
  5. Attività in Commissione
  6. Interrogazioni e interpellanze
  7. Ordini del giorno
  8. Altre attività

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1. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME PRIMO FIRMATARIO

(nessuna)

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2. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

30 gennaio 2019 – CENNI ed altri: “Disposizioni concernenti l’etichettatura, la tracciabilità e il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari, nonché delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione” (1549)
(presentata il 29 gennaio 2019, annunziata il 30 gennaio 2019)

24 gennaio 2019 – BRUNETTA ed altri: “Istituzione dell’insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze gastronomiche italiane come materie di educazione civica, e altre disposizioni per la promozione del settore enogastronomico” (1533)
(presentata il 23 gennaio 2019, annunziata il 24 gennaio 2019)

8 dicembre 2018 – PELLICANI ed altri: “Modifiche e integrazioni alla legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna” (1428)
(presentata il 7 dicembre 2018, annunziata l’8 dicembre 2018)

8 novembre 2018 – GADDA ed altri: “Modifica all’articolo 188 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di gratuità della sosta per i veicoli al servizio di persone invalide” (1348)
(presentata il 7 novembre 2018, annunziata l’8 novembre 2018)

2 ottobre 2018 – ROSSI ed altri: “Disposizioni per la promozione dell’educazione motoria e della cultura sportiva, per il sostegno del percorso formativo degli studenti atleti e per il riconoscimento delle professioni relative alle attività motorie e sportive” (1221)
(presentata il 1° ottobre 2018, annunziata il 2 ottobre 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Modifiche al decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, in materia di misure per il potenziamento e l’estensione del reddito di inclusione e per favorire l’occupabilità dei beneficiari” (688)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi” (687)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – GADDA ed altri: “Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale” (663)
(presentata il 24 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – ROSATO ed altri: “Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e delega al Governo per la revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento e l’adozione di minori” (630)
(presentata il 15 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

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3. PROPOSTE DI INCHIESTA PARLAMENTARE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

12 luglio 2018 – GADDA ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della produzione e della diffusione di merci contraffatte o usurpative nel campo commerciale nonché della pirateria elettronica e digitale e del commercio abusivo” (Doc XXII, n. 29) (Doc. XXII, n.29) [ PDF ] (presentata il 12 luglio 2018)

23 maggio 2018 – DE LUCA ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza degli edifici scolastici pubblici” (Doc XXII, n. 16)(Doc. XXII, n.16) [ PDF ] (presentata il 23 maggio 2018)

18 aprile 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo al sistema della tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro” (Doc XXII, n. 14) (Doc. XXII, n.14) [ PDF ] (presentata il 18 aprile 2018)

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4. INTERVENTI IN ASSEMBLEA

Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C.1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021

 29 dicembre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Presidente, il dibattito sulla legge di bilancio mi ha ricordato un filosofo, Eraclito: ad Eraclito si deve l’opposizione tra verità e apparenza, tra sapiente e uomo comune. Secondo Eraclito una minoranza di uomini, i saggi, quelli veramente che si potevano definire saggi, guardavano il mondo attraverso se stessi e attraverso la ragione, ma la maggior parte degli uomini invece, diceva Eraclito, non sono consapevoli di ciò che fanno: vivono nel mondo dei sogni, vivono nel mondo dell’inganno, vivono nel mondo delle apparenze. E ascoltando l’intervento della collega del MoVimento 5 Stelle mi è venuto in mente un frammento di Eraclito, Presidente, e concludo, che ben si addice a questa maggioranza: assomigliano a sordi coloro che anche dopo aver ascoltato non comprendono. Di loro il proverbio testimonia: presenti, essi sono assenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (A.C.1334-A)

7 dicembre 2018 – PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Critelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Presidente, io capisco che questa sera non siano…

PRESIDENTE. Deputati…

FRANCESCO CRITELLI (PD). Posso? Sì, è una maggioranza un po’ rumorosa questa sera, probabilmente per coprire l’imbarazzo del vuoto pneumatico di quanto ci è stato presentato qui in Aula. Io capisco che non ci sia nessun Ministro del Governo presente. Del resto, probabilmente, sono impegnati in questi minuti a richiudere le finestre del balcone di Palazzo Chigi, da cui con tanta enfasi era stata annunciata la fine della povertà, l’inizio di un avvenire splendente per il nostro Paese. Però, vede, Presidente, per il suo tramite mi piacerebbe dire ai colleghi della maggioranza che arriva un momento in cui i nodi vengono al pettine. Il provvedimento che è stato discusso nel corso di questi giorni nelle Commissioni è un provvedimento che mostra esattamente quanto voi siate capaci effettivamente di mantenere le promesse della campagna elettorale: praticamente per nulla. Non c’è nulla di quello che avete promesso, ma c’è qualcosa anzi di molto peggio, come ha detto poco fa…

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Discussione del disegno di legge: S. 840 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (Approvato dal Senato) (A.C.1346) (Esame e votazioni di questioni pregiudiziali)

27 novembre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, Presidente. Ritengo che questo provvedimento sia un po’ il simbolo di questi mesi di Governo. È un provvedimento dai titoli altisonanti, dalle conseguenze roboanti, dai facili applausi, dai festeggiamenti, una volta su un balcone, una volta con i palloncini in piazza, una volta con un selfie sui banchi di Montecitorio. Ma sotto questi festeggiamenti si nasconde il nulla, il vuoto, e questa è una delle caratteristiche principali del decreto che oggi è in esame qui alla Camera dei deputati perché, Presidente, come hanno detto molto bene i colleghi e le colleghe del gruppo del Partito Democratico che mi hanno preceduto, non c’è una sola riga, Presidente, nonostante i banchi vuoti del MoVimento 5 Stelle e quelli semivuoti ma un po’ chiassosi della Lega, in questo provvedimento che sia capace di aumentare di una sola virgola la sicurezza dei cittadini del nostro Paese e non c’è nulla che dopo l’approvazione di questo provvedimento renderà un solo cittadino di un solo comune del nostro Paese, da nord a sud, più sicuro rispetto al giorno precedente.

Sono tante le motivazioni e tanti gli argomenti in discussione. Certo, potremmo ragionare, qui in quest’Aula, di quali siano veramente le priorità e le emergenze di un Paese infestato dalla mafia e dalla criminalità organizzata ma che questo Governo non ha il coraggio di ammettere e di riconoscere come una delle priorità assolute per renderci veramente liberi. Infatti, si può discutere di tante cose ma fin quando noi vivremo in un Paese in cui tantissime parti di territorio, da nord a sud, non sono libere, in cui in tantissime parti della nostra Italia chi ha un esercizio commerciale, chi cerca di sviluppare impresa e chi cerca di vivere secondo il concetto di diritto si trova, invece, a dover abbassare la testa, allora noi non potremo affermare di vivere in un territorio sicuro e veramente libero. E sono tante le caratteristiche di questo provvedimento che noi avremmo voluto discutere e mettere in discussione se non ci fosse stata una vera e propria violenza politica, come hanno detto bene alcuni miei colleghi, verso questi imbarazzanti banchi vuoti del MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Io capisco, capisco la paura dopo l’esito del voto segreto e, del resto, è bastato un primo piccolo ostacolo per vedere questa maggioranza andare sotto. Immaginiamoci, dunque, se qui fosse stata concessa la possibilità a quei diciotto colleghi e colleghe del MoVimento 5 Stelle di esprimere il loro punto di vista sugli emendamenti che avrebbero voluto presentare, sugli ordini del giorno che avrebbero voluto portare al dibattito libero di quest’Aula e, magari, avremmo trovato anche – pensi un po’, Presidente – degli elementi di convergenza per modificare questo provvedimento. E invece no! E invece assistiamo al solito blitz mediatico di chi viene in Aula, si fa due foto e poi va a fare dichiarazioni davanti ai giornalisti dicendo che il Parlamento è centrale, subito dopo averlo violentato nell’esercizio delle sue funzioni.

E, allora, noi cerchiamo di capire che cosa c’è scritto in questo provvedimento e non c’è scritto nulla se non – se non! – un aggravio pesante di quella che è la gestione dell’integrazione nei nostri territori, se non una marcia in avanti per poi farne due indietro, se non una negazione, per esempio, di alcuni provvedimenti che erano stati adottati anni fa su cui, però, poi si pensa e si dà la facoltà al Ministero dell’interno di poter intervenire per modificare, forse perché è tanto l’imbarazzo di chi ha scritto le righe di questo provvedimento. Ma, allora, noi lo diremo e continueremo a dirlo con ancora più forza nella giornata di domani perché il gruppo del Partito Democratico, a differenza delle forze di maggioranza, quando si discute della vita concreta delle persone e dei nostri cittadini – e concludo, Presidente – sta in Aula e combatte ordine del giorno per ordine del giorno e non ci stancheremo di ripetere e affermare con forza il nostro punto di vista.

Ma in quei territori – e anche nella mia regione, in Emilia-Romagna – con il mio ordine del giorno n. 9/1346/138 chiedo che si possa tenere conto di quell’esperienza. Quei cittadini che hanno votato per la Lega perché sono impauriti oggi hanno capito chiaramente che c’è una forza politica che non vuole liberare l’Italia dalla paura del diverso ma la vuole tenere prigioniera perché fin quando questo Paese vivrà sotto l’effetto della paura una forza politica avrà dei voti, ma se noi rendessimo veramente i nostri cittadini liberi allora l’esito elettorale probabilmente sarebbe diverso (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (A.C.1209-A)

31 ottobre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie Presidente, francamente fa sorridere che l’avvocato Bignami, esponente di una forza i cui disastri si sono visti nella gestione del terremoto dell’Aquila, venga a dare lezione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) su quello che abbiamo fatto in Emilia-Romagna, una regione che ha stanziato soldi, una regione che grazie anche al lavoro delle pubbliche amministrazioni ha inaugurato opere, ha ricostruito centri storici, ha garantito servizi ai cittadini, con le attività che sono ripartite. Visto che il collega Bignami abita a Bologna come me, lo invito nel prossimo fine settimana a venire a Crevalcore, a venire a Pieve di Cento, a venire nei comuni del modenese a vedere che cosa significa l’efficienza di un’amministrazione pubblica. Al di là delle loro grida sguaiate, oggi che fanno parte di questa nuova maggioranza col MoVimento 5 Stelle sulla base di un bel condono tombale, vengano in Emilia Romagna e imparino come si amministra la cosa pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

FRANCESCO CRITELLI (PD). Signor Presidente, questo parere del relatore dimostra quanta disponibilità ci sia da parte della maggioranza di fare approdare in tempi rapidi questo provvedimento alla meta.

Io sull’emendamento ritengo che le considerazioni di chi mi ha preceduto siano assolutamente fondamentali. Chiedo solo, a lei Presidente, una cortesia rivolgendole una richiesta, per quanto formale, di verificare. Esprimo, infatti, per il suo tramite solidarietà ai colleghi della maggioranza, perché siamo in presenza di un secondo episodio preoccupante. Per la seconda volta è spuntata la manina, perché mentre il Presidente D’Uva dice che non c’è nessun condono e che quindi la nostra richiesta di accantonare questa porcata per votare subito Genova non si può mettere in campo, io leggo il titolo dell’articolo 25 del provvedimento che dice “Definizione delle procedure di condono”. Quindi, evidentemente, per la seconda volta ci sarà stata una manina che ha cambiato le carte in tavola. Date, per cortesia, ai colleghi del Movimento 5 stelle il testo corretto …

PRESIDENTE. La ringrazio, concluda.

FRANCESCO CRITELLI (PD). … e votiamo Genova fra mezz’ora. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo del Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Cantone… il deputato Critelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, Presidente. Non sapevo di somigliare alla collega Cantone, ma, come dire, prendo atto di questa novità, dopo tre giorni utilissimi in Parlamento succede anche questo…

PRESIDENTE. Le piacerebbe.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Beh, effettivamente sì. Sarebbe per me, come dire, un grande onore, le do ragione, Presidente, ha colto nel segno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Io credo che questo sia un emendamento molto importante, un emendamento di buonsenso che i colleghi del gruppo parlamentare del Partito Democratico hanno presentato e che non va ad intaccare minimamente quello che è l’impianto del provvedimento in discussione. Credo che sia un punto che riguarda, per esempio il caso, della Whirlpool, come è stato riportato dal collega Viscomi, come è stato ripreso anche dalla collega Morani, e credo che possa essere di buon senso. Per questo mi permetto, con grande umiltà, ma con ferma determinazione, di chiedere agli esponenti del Governo qui presenti, ai relatori delle forze di maggioranza di prendere in considerazione un provvedimento che altro non farebbe che andare incontro a delle esigenze di lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie. Credo che un supplemento di sforzo, da questo punto di vista, non costi nulla a nessuno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 44.1 Serracchiani, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e della V Commissione (Bilancio).

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 47).

FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie Presidente, alcuni colleghi, o meglio alcune colleghe del MoVimento 5 Stelle – le chiedo magari di riprendere l’Aula – fanno le foto ai miei colleghi parlamentari del Partito Democratico mentre intervengono per poi condividerle nelle chat interne del gruppo del MoVimento 5 Stelle. Su questo, le chiedo magari di ricordare a tutti che sarebbe vietato dal Regolamento fotografare i colleghi che intervengono (Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ed è inutile che borbottate: è così, leggetevi il Regolamento e poi magari dopo ne parliamo. Quindi, è inutile che fate le foto e poi le condividete nei gruppi.

PRESIDENTE. Svolga il suo intervento che ha quasi finito il tempo.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Io stavo innanzitutto facendo, come dire, una riflessione su una questione di Regolamento.

PRESIDENTE. La prego, ma è compito della Presidenza.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Io mi rivolgo, se mi concede 20 secondi in più per poi rispondere alla mia sollecitazione, Presidente, ai colleghi…

PRESIDENTE. No, lei ha 10 secondi da adesso.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Io mi rivolgo ai colleghi del gruppo parlamentare MoVimento 5 Stelle, soprattutto quelli eletti in Campania, che fino a qualche mese fa teorizzavano i complotti sulla Terra dei fuochi e oggi votano il condono peggiore: chiedo loro con quale faccia ritorneranno nei loro territori sbandierando la bandiera dell’onestà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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30 ottobre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie Presidente, le chiedo scusa, in mezzo al rodeo messo in atto dai colleghi della Lega non si sente quando lei parla. Quindi, le chiedo scusa, non avevo sentito di essere stato chiamato.

Io capisco il nervosismo dei colleghi della maggioranza, lo capisco, è tardi la giornata è difficile, ci si assumono delle responsabilità che mettono in imbarazzo sia quei colleghi del suo gruppo parlamentare che poi pensano di potersi continuare a lavarsi la coscienza magari con qualche incontro di un meetup, sedendosi per terra o ritornando nei territori e parlando ai comitati incontrati nelle scorse settimane come se niente fosse. E capisco anche l’imbarazzo e il nervosismo dei colleghi della Lega Nord. Ma spiegatemi, Presidente, io mi rivolgo a lei, per il suo tramite, perché non si capisce se in questa giornata noi stiamo dicendo e affermando contemporaneamente due concetti. Da una parte votiamo un condono tombale per Ischia, dall’altra diciamo «no» all’impignorabilità dei beni…

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Per un richiamo al Regolamento e sull’ordine dei lavori, per condannare la strumentalizzazione politica di un fatto avvenuto in Aula e le modalità di alcune manifestazioni contro un movimento politico, per conoscere la posizione del Governo sulla TAV e la TAP, per l’avvio della Commissione parlamentare antimafia, per rinviare l’inizio dei lavori in attesa dei deputati in ritardo per il maltempo, per sollecitare la trasmissione del disegno di legge di bilancio, per la rimozione delle cartoline esposte dai deputati di un gruppo, per l’urgente calendarizzazione della proposta di legge per l’istituzione della Commissione d’inchiesta sulla vicenda del Forteto e per stigmatizzare gravi episodi di esaltazione del fascismo e di offesa alla memoria delle vittime dello sterminio nazista ad Auschwitz.

29 ottobre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Signor Presidente, prendo la parola qui in Aula perché ci terrei a denunciare una vera e propria schifezza avvenuta ieri a Predappio, nella mia regione, in Emilia-Romagna. Circa duemila neo-fascisti hanno marciato, hanno dato atto a una pagliacciata vergognosa, la marcia su Predappio in onore a Benito Mussolini, e tra le tante schifezze che quella manifestazione ha mostrato ce n’è una che reputo gravissima e imperdonabile: una militante di Forza Nuova, seppur adesso sospesa, Selene Ticchi, candidata a sindaco per una lista di estrema destra in un comune del collegio elettorale dove sono state eletto, Budrio, nella città metropolitana di Bologna, ha indossato una T-shirt in cui si paragonava il campo di sterminio di Auschwitz a Disneyland. Ebbene, credo che quella T-shirt offenda non solo la memoria di tutte le persone che sono rimaste uccise nell’epoca della follia nazista, credo che quella T-shirt non offenda soltanto tutti coloro i quali nel corso di questi oltre settant’anni hanno lavorato e si sono impegnati per coltivare la memoria e per far sì che una strage di quella natura abbia a non ripetersi, ma credo che quella T-shirt e quella manifestazione ci segnalino un tema che non è più rinviabile. Ho letto le apprezzabili dichiarazioni del sottosegretario alla giustizia, Morrone, un appartenente alla Lega Nord, che condanna quell’episodio, condanna l’aver indossato quella maglietta da parte di questa rappresentante di una forza di estrema destra, però credo che non basti. Allora chiedo che la Presidenza della Camera trasmetta al Ministro dell’Interno, Vicepremier Matteo Salvini, la richiesta di prendere pubblicamente posizione per condannare la marcia di ieri, condannare quell’episodio vergognoso e inqualificabile di quella maglietta indossata e a chiedergli se magari, tra un post sul panino e salame, un post sul risultato delle elezioni in Germania o in Brasile, il Ministro dell’Interno abbia intenzione di dire qualcosa su una vergogna che offende milioni di uomini e donne uccise dalla barbarie nazista (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e se il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha intenzione di prendere le distanze da quei militanti che ieri, col saluto romano e le esposizioni di vessilli fascisti, dicevano “caro Salvini, vai avanti perché ci rappresenti”. Noi del Partito Democratico respingiamo quella schifezza e siamo qui a dire che da quella barbarie siamo e saremo sempre distanti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Deputato Critelli, sarà mia cura ovviamente coinvolgere il Presidente Fico sulle valutazioni da lei espresse poco fa. Per quel che vale, penso di potere ritenere a nome dell’Aula assolutamente deprecabile l’episodio che lei ha denunciato. A questo punto sospendo la seduta fino alle ore 15,30, nella speranza che tutti i colleghi che hanno tardato possano raggiungerci. La seduta è sospesa.

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Proposta di legge: Gallinella ed altri: Norme per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta, a chilometro zero o utile (A.C.183-A)

17 ottobre 2018 – (Esame articoli) FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie Presidente. Continua in questa mattinata un dibattito del tutto surreale, tra i silenzi dei relatori di maggioranza, dei rappresentanti del Governo e pareri francamente incomprensibili, pareri se non altro utili a confermare le tesi dei colleghi e delle colleghe del gruppo del Partito Democratico, che mi hanno preceduto nel corso di questo dibattito. Infatti questa proposta di legge non ha né capo né coda e non si capisce a che cosa serva nella sua formulazione.

Del resto noi, Presidente, abbiamo analizzato una serie di aspetti di questa proposta di legge che altro non fanno che complicare ulteriormente il settore oggetto di questa proposta, che non fanno altro che rendere ancora più difficile e più complesso per gli operatori del settore destreggiarsi in questo mondo, che invece meriterebbe un sostegno del tutto diverso. Ne è la riprova anche l’intervento che mi ha preceduto della collega Incerti, ma anche questo articolo 6, con il parere contrario della relatrice e del Governo, che con tanta dovizia di particolari ci hanno motivato le loro posizioni nel corso dei lavori di questa mattina. Qui stiamo trattando il tema delle sanzioni; noi proponiamo non, diciamo, uno stravolgimento del significato profondo o del senso profondo che c’è stato proposto dai colleghi della maggioranza, ma semplicemente facciamo loro notare che la formulazione “immettere sul mercato” è da tempo oggetto di contrasti e interpretazioni normative tali da non renderla assolutamente catalogabile con certezza, perché non si riesce a stabilire esattamente quand’è il momento preciso in cui un prodotto viene immesso sul mercato e questo sostanzialmente rischia di rendere le sanzioni semplicemente inapplicabili.

Allora, noi, che proviamo a fare la nostra parte dell’opposizione ma con uno spirito almeno costruttivo, semplicemente proponiamo una formulazione capace di rendere più esplicito – più esplicito! – il concetto di chi, come dire, si distoglie da quanto previsto in questa proposta di legge, in modo da poter rendere chiara ed esigibile la sanzione, perché se non siamo messi nelle condizioni di individuare il responsabile, in quanto la formulazione è assolutamente vaga – quasi peggio di quel “congruo” dell’articolo 5 – noi facciamo poi fatica e capite che quando parliamo di prodotti a filiera corta e a chilometri zero o utile, se non siamo in grado di capire esattamente e nello specifico come individuare il responsabile di immissione nel mercato di prodotti non conformi o di utilizzo dei loghi non conformi, poi facciamo assolutamente fatica ad applicare la sanzione, quindi, contestualmente, a rendere esigibile quanto è contenuto in questa proposta di legge.

Quindi, francamente io trovo del tutto surreale che ci sia questo muro di gomma da parte della maggioranza, anche perché siamo di fronte ad emendamenti che in qualche modo vengono incontro alle vostre esigenze. Qui noi non vi stiamo chiedendo, come dire, di mandare a carte quarantotto la vostro proposta di legge, presentata dal presidente Gallinella. Vi stiamo, colleghi, semplicemente presentando un emendamento. Se non l’avete approfondito mandate un sms a Casaleggio, fatevi mandare la risposta, prendete informazioni; possiamo sospendere per due o tre minuti, ma non è una fake news il fatto che la formulazione che voi utilizzate sia una formulazione che possa assolutamente aprire a dei contenziosi giuridici, perché non si può stabilire qual è l’esatto momento in cui si immette sul mercato un prodotto a chilometro zero. Dunque, cercate di accogliere questo emendamento, che non fa altro che venirvi incontro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 6.4 Gadda, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 39).

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(Esame ordini del giorno) FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, Presidente. Noi, come ha detto la collega Gadda, non accettiamo la riformulazione e chiediamo che l’ordine del giorno venga messo in votazione nella sua formulazione originaria. Mi dispiace tanto, esprimo solidarietà al sottosegretario Manzato per le vicissitudini con i pareri. Abbiamo dovuto interrompere, poi ha ritardato di un’ora la sua presenza in Commissione, ora non gli avevano dato i fogli giusti, magari, nell’organizzazione dei lavori, possiamo dare una mano e contribuire alla trasmissione dei fogli corretti, per ottimizzare i tempi del lavoro del Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Io credo che questo dibattito segni una schizofrenia di non poco conto, perché leggiamo un ordine del giorno proposto dalla maggioranza a firma del collega Parentela la cui formulazione è semplicemente un po’ più sfumata negli impegni del Governo, ma che sostanzialmente richiama un impegno di un nostro emendamento, l’1.102 che, però, la maggioranza stessa ha bocciato. Allora, bastava dirlo prima, avremmo fatto sottoscrivere i nostri emendamenti a un collega a scelta della maggioranza, per metterli in votazione e farli approvare dalla Camera, perché noi, sin dal dibattito in sede di Commissione, avevamo fatto presente che occorreva trovare dei fondi per dare forza, per dare vita, per dare vigore a questa proposta di legge presentata dal presidente Gallinella, ma non ci avete ascoltato. Con dei tempi molto rapidi, molto stringenti, forse perché il Governo del cambiamento aveva bisogno di riempire il lavoro dell’Aula, altrimenti vuoto e privo di provvedimenti o di leggi d’iniziativa del Governo stesso, noi ci siamo ritrovati qui, con una proposta di legge priva di finanziamenti e priva di fondi; e il nostro emendamento, cosa chiedeva? Chiedeva di mettere 10 milioni di euro, a partire dal 2019, perché altrimenti noi non diamo le gambe su cui camminare a questo provvedimento di iniziativa del presidente Gallinella. Ebbene, ce l’avete bocciato, per poi presentare un ordine del giorno che, però, prevede esattamente la stessa cosa che noi avevamo previsto.

Ora, io capisco, come dire, la foga dei colleghi nel ribadire che il Governo del cambiamento fa cose diverse rispetto a quelle del Partito Democratico, ma quanto meno provate a leggere i testi prima di metterli in votazione, rendetevi conto che quanto proponete con questo ordine del giorno è esattamente quanto ci avete bocciato poche ore fa, in quest’Aula. Era il contenuto del nostro emendamento e, siccome noi vogliamo dare forza a questo nostro intendimento, chiediamo che l’ordine del giorno venga messo in votazione nella formulazione originaria. Grazie, signora Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Disegno di legge: S. 717 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Approvato dal Senato) (A.C.1117-A)

13 settembre 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Signora Presidente, in questa notte di stelle cadenti, per il suo tramite mi rivolgo ai colleghi che hanno fatto massa per postare la foto su Facebook dichiarando che il MoVimento 5 Stelle c’è: potevano risparmiarsi la fatica, perché le immagini ormai stanno facendo il giro del Paese. Del resto, siamo partiti dai cori da stadio “fiume, fiume”, ma probabilmente si riferivano ai fiumi di alcol che stanno scorrendo nei locali notturni di Roma (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), dove i deputati del MoVimento 5 Stelle, invece di stare in Parlamento e servire le istituzioni o urlare come se fossimo in mezzo a un gregge, sono andati fuori a bere. E voglio ringraziare i colleghi e le colleghe del gruppo del Partito Democratico, perché, mentre c’è chi offende le istituzioni, noi siamo rimasti qui, senza indietreggiare di un centimetro, senza arrenderci rispetto a un provvedimento che fa compiere al nostro Paese diversi passi indietro. Infatti, Presidente, onorevoli colleghi, il “decreto periferie” – parlo della città in cui ho l’onore e la fortuna di vivere: Bologna -, come hanno detto alcuni colleghi che mi hanno preceduto, ci fa perdere 18 milioni di euro, oltre 40 milioni di euro nel territorio della città metropolitana. Sono interessate tante zone d’Italia, non solo il Mezzogiorno, le cosiddette periferie, dove sono cresciute le percentuali del MoVimento 5 Stelle, ma anche la Lega Nord, perché, per esempio, nel collegio dove sono state eletto, che si chiama collegio di San Giovanni in Persiceto, la Lega, nei comuni che da Bologna vanno verso la pianura ferrarese, è passata dall’1,6-1,7 per cento del 2013 al 18-20 per cento del 2018. Ebbene, io invito quei colleghi che adesso applaudono ironicamente a venire con me, domani, a San Giovanni in Persiceto a dire a quei 27.000 cittadini che 2.800.000 euro per rifare la stazione e recuperare un edificio sono spariti di notte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), in pieno stile Banda Bassotti, perché qualcuno ha deciso che tutto ciò che ha fatto il Partito Democratico in quanto tale lo mettiamo in un cassetto e lo buttiamo nel cestino della spazzatura.

Ma io ricordo loro che il sindaco di San Giovanni in Persiceto è un sindaco civico sostenuto da una coalizione di centrodestra. Allora, Presidente, noi qui ci troviamo di fronte a un Parlamento che, con grande arroganza, alla faccia della scatoletta di tonno, alla faccia della democrazia diretta del Ministro Fraccaro, alla faccia della difesa del ruolo delle istituzioni democratiche del Presidente della Camera Fico, che nel gioco degli specchi c’è chi fa il sergente buono e c’è chi fa il sergente cattivo e ogni tanto prova a irretire qualcuno dell’opposizione – non riuscendoci, per fortuna – noi stiamo sottraendo a questo Paese risorse importanti.

Soprattutto le stiamo sottraendo in quei luoghi in cui le forze che oggi costituiscono la maggioranza di Governo hanno ottenuto i loro risultati più alti.

E cosa dire dei vaccini? Cosa dire di questo gioco al massacro nei confronti di tanti bambini. E io voglio completare le mie riflessioni, anche perché la signora Presidente, correttamente, è molto rigorosa nel farci rispettare i tempi. Io voglio dire che, rispetto al dibattito che si è aperto dopo l’incontro del Presidente del Consiglio Conte assieme ai rappresentanti dell’ANCI, non è una parolaccia. Quella che sto per citare, signora Presidente – non lo farei mai, perché l’istituzione è sacrale – è la citazione di un film. La supercazzola del Presidente Conte di oggi pomeriggio, rispetto alla dichiarazione, sembra uno di quei poster che attaccavano in camera, quando eravamo studenti universitari a Bologna: anche oggi studio domani. Perché il Presidente Conte ha dichiarato: noi probabilmente la prossima settimana adotteremo quei provvedimenti che serviranno a capire se riusciremo a fare in modo di scrivere dopo ancora un provvedimento, in cui forse mettiamo le risorse fra tre anni. Il comune di Bologna – e concludo signora Presidente – è pronto ad andare a bando entro dicembre 2018. Siete in grado, chiudendo Facebook e chiudendo Whatsapp e senza magari mandare i messaggi a qualche collega Di governo, di dirci se a Bologna quei bandi li possiamo pubblicare? Sì o no? (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, signora Presidente. Io ho sinceramente apprezzato il parere del Governo, che ha accolto l’ordine del giorno n. 9/1117-A/86 e, tuttavia, ritengo la delicatezza dell’argomento in oggetto, data anche – Presidente, per il suo tramite, mi rivolgo al Governo qui rappresentato – l’aleatorietà delle promesse, delle riflessioni e delle parole che stiamo ascoltando, nel corso di questo dibattito, in cui le promesse corrono veloci, ma non sono mai suffragate dai fatti, così come hanno appena ricordato i colleghi e le colleghe che mi hanno preceduto, intervenendo su altre questioni all’ordine del giorno dei nostri lavori, questioni molto importanti per il presente e per il futuro del nostro Paese.

Io ritengo che sia significativo che il Governo abbia accettato di accogliere l’ordine del giorno, ma non mi vorrei ritrovare tra 24 ore nelle condizioni in cui si trovano il Vicepremier Matteo Salvini e il Presidente del Consiglio, di cui molti italiani ignorano il nome, rispetto ai soldi per il bando delle periferie. Martedì, una delegazione di primi cittadini era stata ricevuta dal Presidente del Consiglio, in rappresentanza dell’ANCI. E lì abbiamo ascoltato parole di una certa natura, anche nell’incontro che una delegazione di parlamentari bolognesi ha avuto con il sindaco metropolitano. Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, nonché vicecapo segreteria del Ministro Di Maio, ha portato delle riflessioni assolutamente condivisibili e di grande sensibilità politica. Peccato che, poche ore dopo, il Vicepresidente del Consiglio Salvini abbia detto che quei progetti erano sostanzialmente carta straccia, messa in atto per fare favori agli amici degli amici.

Allora, io credo che, al di là della schizofrenia, che del resto denota ormai una divaricazione sempre più evidente tra le due forze che hanno sottoscritto il famoso contratto di Governo, ritengo si debba in qualche modo cercare di stringere i bulloni delle questioni, che noi stiamo affrontando nel corso di queste ore.

Siamo in Aula da quasi diciotto ore e – devo dire la verità – soprattutto rispetto alla questione delle periferie, la posizione del Governo continua a non essere chiara. Allora io, apprezzando sinceramente il parere espostoci qui dal Viceministro Garavaglia, che ha accolto l’ordine del giorno n. 9/1117-A/ 86, che tratta un tema che riguarda circa mezzo milione di macchine agricole in circolazione, di cui noi proponiamo con questo ordine del giorno una proroga al 30 giugno 2019 per la loro revisione obbligatoria, io chiedo signora Presidente che questo ordine del giorno venga comunque messo in votazione. Sono sicuro, quindi, che dopo il parere del Governo, che l’ha accolto, questo ordine del giorno possa avere i voti della maggioranza del gruppo del MoVimento 5 Stelle e del gruppo della Lega Nord. Io auspico di tutte le forze parlamentari, perché con il voto dell’Aula, che io credo e spero possa essere unanime, noi sicuramente daremmo un elemento di certezza in più a qualche milione di italiani, che spera di avere delle risposte un po’ meno nebulose di quelle che abbiamo ascoltato nel corso di questo dibattimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, recante disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese (A.C.924-A)

2 agosto 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie, Presidente. Capisco la reazione rabbiosa dei deputati della Lega Nord dopo l’intervento del collega Marattin ma la verità per quanto faccia male rimane sempre tale. Si tratta dell’ennesima proroga di un provvedimento varato dai Governi del centrosinistra ma, per il suo tramite, Presidente mi rivolgo ai tantissimi deputati meridionali del MoVimento 5 Stelle perché tra quei 1.800.000 meridionali ci sono tante persone che hanno percorso l’Italia in lungo e largo per cercare una vita migliore e mi rivolgo a loro perché la speranza che hanno suscitato nelle giovani generazioni del sud merita rispetto e mi rivolgo a loro perché gli interessi dei giovani del Mezzogiorno d’Italia non li può certo rappresentare un partito politico il cui leader pochi mesi fa, qualche anno fa cantava: Vesuvio, lavali con il fuoco (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! E quindi nessun deputato di quel partito politico si può degnare di parlare del Mezzogiorno d’Italia e dei tanti ragazzi che hanno percorso migliaia di chilometri in cerca di una vita migliore.

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Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2018, n. 73, recante misure urgenti e indifferibili per assicurare il regolare e ordinato svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e la Procura della Repubblica presso il medesimo tribunale (A.C.764)

12 luglio 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Presidente, per il suo tramite, mi piacerebbe rivolgermi al Ministro Bonafede che però, dopo averci narrato le sue mirabolanti avventure di un Ministro in trasferta a Bari, ha preferito abbandonare l’Aula, dopo essersi sottratto alla risposta che attendevamo da questa mattina. Perché, vede, Presidente, non immaginavo che il Ministro fosse un fan sfegatato del film Amici miei: è intervenuto parlandoci di tutto l’universo mondo, indicando la qualsiasi, ma sottraendosi alla risposta che da stamattina tutte le forze di opposizione gli hanno chiesto e che oggi attendevamo con chiarezza e con la nettezza che al Ministro sono mancate, perché il Ministro ci ha parlato di tutto, ma non ci ha spiegato come mai dai banchi del MoVimento 5 Stelle, Presidente oggi abbiamo ascoltato quattro versioni differenti rispetto a questo immobile; allora, prima di votare, ci piacerebbe sapere se quanto riportato da un importante quotidiano nazionale corrisponde o meno al vero, perché il Ministro Bonafede si è sottratto, dopo avere arringato le masse, che applaudivano su comando, dopo averci ricordato quanto male abbiamo fatto al Governo, ma dopo essersi dimenticato che da qualche settimana le responsabilità sono in capo a lui e che se ne deve assumere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)

FRANCESCO CRITELLI (PD). Signora Presidente, colleghi, credo che la seduta di quest’oggi passerà alla storia per la sua assoluta incomprensione, rispetto al contenuto del dibattito odierno. Vedete, non si capisce, dopo ormai 8-9 ore di dibattito, dopo diversi interventi, dopo reiterate richieste, quale sia la motivazione che spinge le forze della maggioranza, le forze del cosiddetto Governo del cambiamento, ad andare avanti a testa bassa su questo decreto.

Sono state avanzate da parte di forze diverse dell’opposizione richieste ragionevoli, richieste per potere approfondire, per potere prendere tempo, per potere affrontare insieme un problema, cari colleghi. Io, per il suo tramite, signora Presidente, vorrei rispondere all’assente Ministro Bonafede, che è andato a reggere il secchiello al vicepremier Salvini a Innsbruck.

PRESIDENTE. Deve concludere.

FRANCESCO CRITELLI (PD). Non c’è una sola motivazione che giustifica…

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5. ATTIVITÀ IN COMMISSIONE

XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)

Sede consultiva
2 agosto 2018 – Francesco CRITELLI (PD), illustra la proposta di parere alternativa presentata dal gruppo Partito Democratico (vedi allegato 2), evidenziando le ragioni di merito e di metodo alla base della posizione di netta contrarietà assunta dal suo Gruppo.
Sul piano delle considerazioni di merito, evidenzia, innanzitutto, come i risultati estremamente positivi raggiunti nel settore turistico nel periodo 2016-2017, secondo i dati ufficiali forniti dal Rapporto sul Turismo Italiano e dall’ISTAT testimonino la bontà delle scelte messe in atto dal precedente Governo. Osserva, infatti, che il settore turistico, negli anni 2016-2017 è stato la prima industria d’Italia, contribuendo al PIL per circa il 13 per cento; rileva, inoltre che nel solo 2017 le strutture ricettive ufficiali italiane hanno registrato il record di 122 milioni di arrivi e oltre 427 milioni di presenze totali e che la spesa dei turisti stranieri è aumentata del 7,2 per cento (circa 37 miliardi di euro, secondo la Banca d’Italia).
Pur riconoscendo che sussiste un’affinità tra il settore dell’agricoltura, intesa in senso lato, e quello del turismo, ritiene che il trasferimento di competenze disposto con il provvedimento all’esame, determini il rischio di ridurre l’integrazione tra tali settori ad una mera operazione di marketing e di vanificare gli straordinari risultati raggiunti grazie alle iniziative del precedente Governo e ai numerosi sforzi sostenuti dagli imprenditori del settore. Giudica quindi inefficace la riorganizzazione disposta con il decreto-legge all’esame.

Sottolinea come non si sia tenuto conto della necessità per il mondo agricolo di istituire, invece, un tavolo agroalimentare in cui far convergere tutte le decisioni che influiscono sull’agricoltura e che competono a una pluralità di Dicasteri.
Ritiene quindi che, al fine di valorizzare la sinergia tra produzione primaria e agroalimentare, sarebbe stato molto più opportuno istituire un Ministero dell’alimentazione in grado di valorizzare tutte le fasi della filiera produttiva con competenze, organizzazione e risorse adeguate per tutelare e promuovere unitariamente il Made in Italy. Osserva, infatti, che tale scelta avrebbe contribuito a rendere il cibo volano di crescita dei territori e delle aziende del Paese, contribuendo a mantenere alti i valori dell’export.
Sul piano delle considerazioni di metodo, rileva, infine, da un lato, la carenza dei presupposti di necessità e urgenza richiesti, invece, per il ricorso alla decretazione d’urgenza e, dall’altro, stigmatizza la ristrettezza dei tempi di esame del provvedimento che hanno mortificato il lavoro delle Commissioni.

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6. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

11 dicembre 2018 – Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01099

presentato da CRITELLI Francesco

Martedì 11 dicembre 2018, seduta n. 99

CRITELLI, INCERTI, GADDA, CENNI, CARDINALE, DAL MORO, D’ALESSANDRO e PORTAS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

l’Italia, nel caso specifico dello zucchero, da anni subisce la concorrenza sleale delle grandi aziende del nord Europa e rischia di perdere un’ulteriore filiera produttiva del comparto agricolo: ad oggi, le progressive deregolamentazioni hanno portato alla chiusura di 16 zuccherifici su 19;

nel nostro Paese, nei primi anni del 2000, si producevano 1,6-1,7 milioni di tonnellate di zucchero lavorando 270 mila ettari di terreno;

a difendere l’ultimo zucchero italiano è rimasta la Coprob (cooperativa produttori bieticoli) che ha due stabilimenti a Minerbio nel bolognese e a Pontelongo nel padovano;

la liberalizzazione del comparto bieticolo-saccarifero, entrata in vigore nell’ottobre 2017 in virtù del regolamento (UE) n. 1308 del 2013, ha generato una drastica riduzione dei prezzi dello zucchero in Italia;

l’abolizione delle varie restrizioni al commercio estero per questi prodotti permette alle grandi multinazionali di applicare prezzi irrisori che, nel medio-lungo periodo, portano al monopolio di intere parti di mercato, nonché all’eliminazione dei competitor che non possono produrre in perdita;

in Italia, la maggior parte del mercato è controllata da tre giganti stranieri, il primo dei quali è la multinazionale tedesca Sudzuker, che possiede 31 stabilimenti dall’Austria alla Bosnia, con una produzione di 5,9 milioni di tonnellate, la francese Cristal Union con 10 stabilimenti e 2 milioni di tonnellate ha preso anche il controllo dell’Eridania, la multinazionale Tereos con 45 siti industriali in 13 Paesi e una produzione di 3,7 milioni di tonnellate;

per fronteggiare questa corsa al ribasso, produttori italiani di zucchero chiedono da tempo una chiara etichettatura di origine, obbligatoria, per permettere ai consumatori la libertà di scegliere un prodotto di qualità e per far conoscere uno zucchero che deriva da una «bietola 4.0» per la quale sono stati effettuati investimenti, per la genetica, l’irrigazione, la fertilizzazione e la tecnologia meccanica –:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda predisporre per evitare danni insanabili alla filiera italiana dello zucchero, anche adoperandosi in seno all’Osservatorio del mercato dello zucchero dell’Unione europea, nonché per promuovere e garantire la concorrenza, evitando situazioni che possano penalizzare le imprese italiane.
(5-01099)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 dicembre 2018
nell’allegato al bollettino in Commissione XIII (Agricoltura)
5-01099

Signor Presidente, Onorevoli colleghi,
considerata l’analogia delle questioni rappresentate, rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli onorevoli Critelli e Nevi.
Mi preme anzitutto rilevare che il Ministero presta particolare attenzione alla crisi che sta interessando il comparto saccarifero, L’attività bieticolo-saccarifera italiana, infatti, rappresenta un valore complessivo da tutelare per il sistema Paese, per l’importanza agricola, industriale e di approvvigionamento dell’agroalimentare italiano.
In tale direzione, in occasione del Consiglio europeo dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dello scorso 19 novembre e, successivamente, durante l’incontro avvenuto il 3 dicembre con il Commissario europeo all’agricoltura Hogan, il Ministro Centinaio ha rappresentato la nostra preoccupazione per la tenuta del settore saccarifero nazionale (a causa delle basse quotazioni del mercato dello zucchero che stanno penalizzando l’intera filiera), ed ha ribadito l’esigenza di affrontare in modo approfondito le problematiche connesse.
Abbiamo così ottenuto dalla Commissione europea la costituzione di un «Gruppo ad alto livello», la cui prima riunione è stata già calendarizzata per il 29 gennaio prossimo, incaricato di discutere delle questioni che stanno affannando il comparto, di monitorare il mercato e di formulare proposte per la salvaguardia del settore, in particolare per le aree più vulnerabili.
Nel frattempo, il Ministero sta lavorando per garantire un sostegno concreto al settore attraverso soluzioni finalizzate a rafforzare e migliorare l’intera filiera.
In tal senso, nell’ambito delle misure di sostegno ai redditi al settore bieticolo-saccarifero, considerate le difficoltà strutturali del comparto e la sua importanza strategica, il Ministero ha già attivato a livello nazionale il sostegno accoppiato previsto dall’articolo 52 del Regolamento UE n. 1307 del 2013 nell’ambito dei pagamenti diretti. Peraltro, per fronteggiare l’attuale crisi delle quotazioni, è stato aumentato lo stanziamento di tale sostegno portando il plafond complessivo a 22,3 milioni.
Per incrementare la competitività del settore, il Ministero intende costituire un Tavolo tecnico nazionale per definire gli interventi necessari allo scopo, anche attraverso la realizzazione di accordi di partnership tra attori attivi nella produzione e distribuzione alimentare, interessati ad instaurare una relazione fondata su logiche di valorizzazione dell’italianità dei prodotti.
Per promuovere e valorizzare l’intero settore occorre tra l’altro, enfatizzarne i punti di forza che ci contraddistinguono nel mondo. In tale direzione, come indicato nel Programma di Governo, riteniamo prioritario adottare un sistema di etichettatura corretto e trasparente che garantisca una migliore tutela dei consumatori. In particolare, per quanto riguarda l’indicazione d’origine della materia prima in etichetta, come nel caso dello zucchero (la cui attuale indicazione, secondo la normativa europea, è «provenienza UE»), intendiamo attivarci affinché ci sia consentito di indicare in etichetta la provenienza italiana.
Mi preme inoltre rilevare che la delegazione italiana ha sempre rappresentato alla Commissione europea la necessità di predisporre, dopo la fine delle quote, un puntuale e più attento monitoraggio del mercato dello zucchero, nonché di valutare l’attivazione di possibili strumenti di sostegno per quei Paesi, come l’Italia, dove il settore saccarifero è maggiormente esposto a seguito della liberalizzazione.
Evidenzio al riguardo che la Commissione, su sollecitazione del nostro Paese, ha modificato la rilevazione mensile delle quotazioni dello zucchero, rendendola così più rappresentativa a livello di macro-regioni.
Ciò posto, assicuro gli interroganti il continuo impegno del Governo nell’affrontare e proporre tutte le soluzioni possibili per risolvere tempestivamente le questioni aperte, nell’obiettivo di salvaguardare un settore strategico dell’agro-industria italiana e i lavoratori del settore agricolo e industriale interessati.

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 11 dicembre 2018 – Interrogazione a risposta scritta 4-01844

presentato da CRITELLI Francesco

Martedì 11 dicembre 2018, seduta n. 99

CRITELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il 24 agosto 2018 il comune di Cento (Ferrara), in accordo con la città metropolitana di Bologna e con il sindaco di Pieve di Cento (Bologna), ha deciso, con atto d’urgenza, la chiusura alla circolazione del ponte di collegamento fra Cento e Pieve di Cento;

il consigliere delegato alla città metropolitana di Bologna, Marco Monesi e il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, hanno sottolineato come si sia trattato di un provvedimento assunto in via precauzionale dettato dalla necessità di salvaguardare la sicurezza dei fruitori del ponte nel momento in cui l’esito degli approfondimenti ha documentato come la struttura non versasse in un buono stato di conservazione;

Monesi e Toselli sottolineano come siano già iniziate le procedure d’urgenza per il reperimento delle risorse necessarie e assicurano la tempestiva esecuzione delle opere provvisionali per le quali occorrono una quarantina di giorni e circa 200.000,00 euro; inoltre, affermano che procederanno anche al monitoraggio e allo studio del ponte attraverso la strumentazione con celle di carico così da permettere l’individuazione di eventuali anomalie;

una volta completati i lavori di messa in sicurezza potranno tornare a transitare anche i mezzi pesanti sino alle 33 tonnellate riportando il limite a quello previsto dal codice della strada;

nel mese di giugno la città metropolitana di Bologna ha affidato una campagna di indagini ispettive sullo stato di conservazione del ponte il quale versava in una situazione di degrado, così che a luglio poi sono state eseguite verifiche di capacità portanti e indagini di rilievo strutturale e materico attraverso carotaggi, rilievi e prove di laboratorio;

i risultati hanno fatto emergere come la struttura, risalente al 1967 e progettata dal Genio civile di Ferrara, non versasse in buono stato di conservazione e che necessitasse, oltre alle opere provvisionali, di intervenire sulle tre campate con l’installazione di carpenterie metalliche e l’inserimento di tiranti, cui seguirà la sistemazione dei giunti, così da garantire anche l’invarianza idraulica del fiume;

il consigliere delegato della città metropolitana di Bologna e il sindaco di Cento, oltre ad affermare che questa opera sarà al primo posto dell’elenco di priorità chiesto dal Governo entro il 1° settembre 2018, sottolineano come, dopo la messa in sicurezza della struttura, sarà necessario procedere ad un secondo «step», ovvero il reperimento dei fondi necessari per l’intervento definitivo che prevede la realizzazione completa di un nuovo impalcato per oltre tre milioni di euro –:

se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per lo stanziamento dei fondi necessari volti al completamento definitivo dell’opera, affinché la normale circolazione possa essere garantita al più presto e al massimo della sicurezza.
(4-01844)

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4 settembre 2018 – Interrogazione a risposta scritta 4-00999

presentato da CRITELLI Francesco

Martedì 4 settembre 2018, seduta n. 41

CRITELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

la viabilità della città di Bologna si basa sostanzialmente su due percorsi fondamentali: la circonvallazione che chiude ad anello il centro storico, separandolo dalle diverse periferie, e la tangenziale che consente l’attraversamento da est a ovest con un percorso a semi-anello che si sviluppa a nord della città;

con lo sviluppo delle cittadine facenti parte l’area metropolitana, nonché con la realizzazione di aree industriali e commerciali, la tangenziale è divenuta nel tempo sempre più essenziale e, sostanzialmente, l’unico raccordo efficiente per la mobilità extraurbana di connessione territoriale;

le code e i continui rallentamenti che si riscontrano quotidianamente risultano la conseguenza diretta di un eccessivo numero di utenti su di una superficie divenuta troppo modesta in relazione all’alto traffico che la attraversa;

la regione Emilia-Romagna, dopo approfondite analisi, ha deciso di archiviare il progetto di realizzazione del passante nord di Bologna, in quanto ritenuto troppo impattante con i suoi 41,4 chilometri di estensione per liberare un tratto di 13 chilometri;

la regione Emilia-Romagna sta lavorando alla realizzazione del progetto che porta a un allargamento dell’attuale tangenziale e autostrada così da ottenere un notevole snellimento del traffico contenendo i costi di realizzazione e abbattendo al minimo possibile l’impatto sul territorio stesso;

l’accantonamento del passante da parte dell’attuale Governo, oltre a portare la regione in una situazione di totale stallo, non ha prodotto ancora proposte alternative per decongestionare il traffico se non la riproposizione di progetti già valutati abbandonati in quanto più costosi, più pericolosi e molto più impattanti sul fronte ambientale rispetto all’ultimo progetto presentato dalla regione Emilia-Romagna riguardante l’allargamento dell’attuale tangenziale ed autostrada;

nell’ambito del programma Anas o nello stesso accordo per la realizzazione della maxitangenziale vi sono anche altre opere di adduzione fondamentali per l’area metropolitana di Bologna come centro nevralgico di tutta la regione Emilia-Romagna;

con il persistere dell’ambiguità di questo Governo sulla realizzazione o meno del passante di Bologna sul modo in cui si intenda affrontare questo urgentissimo problema, viene meno anche la costruzione di altre infrastrutture fondamentali per tutta l’area metropolitana di Bologna e strettamente legate da un filo comune;

tra le opere da realizzare urgentemente e che rischiano di rimanere al palo con il persistere di questa situazionali è certamente il completamento della trasversale di pianura tra i comuni di Medicina e Budrio (circa 4 chilometri); un’opera fondamentale e strategica per tutta la bassa bolognese e non solo grazie alla sua indubbia efficacia trasportistica;

il tratto incompleto della trasversale di pianura è altamente pericoloso sia per la dimensione della carreggiata sia per l’incessante traffico di camion che lo attraversa soprattutto nel periodo estivo mettendo a rischio la sicurezza degli automobilisti e dei cittadini –:

quale sia la posizione del Ministro interrogato in relazione alla situazione del nodo di Bologna;

se e come intenda intervenire per sbloccare al più presto questa situazione di stallo così da permettere la realizzazione delle opere fondamentali e funzionali non solo per l’area metropolitana di Bologna ma per tutta la regione Emilia-Romagna.
(4-00999)

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4 settembre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00358

presentato da CRITELLI Francesco

Martedì 4 settembre 2018, seduta n. 41

CRITELLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il 24 agosto 2018 il comune di Cento (Ferrara), in accordo con la città metropolitana di Bologna e con il sindaco di Pieve di Cento (Bologna), ha deciso, con atto d’urgenza, la chiusura alla circolazione del ponte di collegamento fra Cento e Pieve di Cento;

il consigliere delegato alla città metropolitana di Bologna, Marco Monesi e il sindaco di Cento, Fabrizio Toselli, hanno sottolineato come si sia trattato di un provvedimento assunto in via precauzionale dettato dalla necessità di salvaguardare la sicurezza dei fruitori del ponte nel momento in cui l’esito degli approfondimenti ha documentato come la struttura non versasse in un buono stato di conservazione;

Monesi e Toselli sottolineano come siano già iniziate le procedure d’urgenza per il reperimento delle risorse necessarie e assicurano la tempestiva esecuzione delle opere provvisionali per le quali occorrono una quarantina di giorni e circa 200.000,00 euro; inoltre, affermano che procederanno anche al monitoraggio e allo studio del ponte attraverso la strumentazione con celle di carico così da permettere l’individuazione di eventuali anomalie;

una volta completati i lavori di messa in sicurezza potranno tornare a transitare anche i mezzi pesanti sino alle 33 tonnellate riportando il limite a quello previsto dal codice della strada;

nel mese di giugno la città metropolitana di Bologna ha affidato una campagna di indagini ispettive sullo stato di conservazione del ponte il quale versava in una situazione di degrado, così che a luglio poi sono state eseguite verifiche di capacità portanti e indagini di rilievo strutturale e materico attraverso carotaggi, rilievi e prove di laboratorio;

i risultati hanno fatto emergere come la struttura, risalente al 1967 e progettata dal Genio civile di Ferrara, non versasse in buono stato di conservazione e che necessitasse, oltre alle opere provvisionali, di intervenire sulle tre campate con l’installazione di carpenterie metalliche e l’inserimento di tiranti, cui seguirà la sistemazione dei giunti, così da garantire anche l’invarianza idraulica del fiume;

il consigliere delegato della città metropolitana di Bologna e il sindaco di Cento, oltre ad affermare che questa opera sarà al primo posto dell’elenco di priorità chiesto dal Governo entro il 1° settembre 2018, sottolineano come, dopo la messa in sicurezza della struttura, sarà necessario procedere ad un secondo «step», ovvero il reperimento dei fondi necessari per l’intervento definitivo che prevede la realizzazione completa di un nuovo impalcato per oltre tre milioni di euro –:

se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per lo stanziamento dei fondi necessari volti al completamento definitivo dell’opera, affinché la normale circolazione possa essere garantita al più presto e al massimo della sicurezza.
(5-00358)

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30 luglio 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00252

presentato da CRITELLI Francesco

Lunedì 30 luglio 2018, seduta n. 34

CRITELLI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

con la riforma di medio termine della politica agricola comune (PAC), entrata in vigore nel gennaio 2018, le norme introdotte sono numerose e determinano semplificazioni, innovazioni ed un sostanziale ampliamento delle opportunità di intervento. Si tratta, oltre a greening, gestione dei rischi e riequilibrio dei poteri negoziali lungo le filiere, anche di novità sui giovani, pagamenti accoppiati e organizzazione comune dei mercati (OCM);

l’introduzione, con la riforma Pac del 2013, di specifiche misure per la gestione dei rischi sono state ben accolte da tutti gli stakeholder del settore, ma agli effetti pratici non ha raggiunto gli obiettivi sperati. Non solo non si è avuto un incremento apprezzabile del ricorso alle assicurazioni agevolate, ma anche i fondi di mutualizzazione e lo strumento più innovativo, i fondi per la stabilizzazione dei redditi (IST), hanno mostrato scarso appeal per gli agricoltori europei;

gli strumenti di gestione dei rischi, pur essendo utili a proteggere il reddito degli agricoltori, risultano di difficile accesso e troppo costosi per molte tipologie imprenditoriali;

dal 1° gennaio 2018 è possibile utilizzare uno strumento settoriale di stabilizzazione del reddito che potrà indennizzare le perdite superiori al 20 per cento del reddito medio dell’agricoltore beneficiario, prima si poteva intervenire solo in caso di perdite annuali individuali superiori al 30 per cento del reddito medio aziendale;

sia nell’ipotesi di IST settoriale, che in quella di IST non settoriale, il riferimento per il calcolo delle perdite può essere rappresentato da indici economici, risolvendo in parte il problema della ricostruzione contabile dei redditi;

è possibile un aiuto pubblico maggiore per incentivare l’adesione degli agricoltori europei all’IST che, dal 1° gennaio 2018, porta la contribuzione pubblica dal 65 per cento al 70 per cento delle spese (perdite) ammissibili alla compensazione;

per i fondi mutualistici contro le avversità atmosferiche, sanitarie ed ambientali vi è la possibilità, come per l’IST, di utilizzare la contribuzione pubblica per la formazione del capitale iniziale del fondo per integrare i pagamenti annuali del fondo e anche per questo strumento la contribuzione pubblica è stata elevata dal 1° gennaio 2018 al 70 per cento;

da un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ultima ondata di maltempo, causata da nubifragi con vento forte, bombe d’acqua, trombe d’aria e grandinate che si sono abbattuti a macchia di leopardo con campi di mais distrutti, vigneti danneggiati, piante da frutto divelte, serre inondate, campi allagati e tetti scoperchiati, con pesanti danni nelle campagne dalla Lombardia al Piemonte fino all’Emilia Romagna, vanificando un intero anno di lavoro nelle aziende e facendo salire ad oltre il mezzo miliardo le perdite subite dalle campagne dall’inizio dell’anno per effetto delle anomalie climatiche;

in Emilia Romagna, nella bassa imolese (Sesto Imolese e Spazzate Sassatelli) e nei comuni di Molinella e Medicina (frazione Sant’Antonio), si contano ingenti danni alle colture agricole per una bomba d’acqua che ha colpito vigneti, colture da seme non ancora raccolte (barbabietola in particolare), il mais in fase di maturazione ed anche le colture specializzate di questa zona come le patate (qui di coltiva la patata Dop di Bologna) e le cipolle;

si è di fronte a cambiamenti climatici che si manifestano con una tendenza alla tropicalizzazione con la più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo –:

se il Ministro interrogato, considerato che tale situazione sta causando pesanti ripercussioni sull’agricoltura, non ritenga necessario assumere iniziative urgenti per far fronte all’emergenza a favore delle numerose aziende agricole colpite dall’eccezionale ondata di maltempo.
(5-00252)

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20 luglio 2018 – Interrogazione a risposta orale 3-00099

presentato da CRITELLI Francesco

Venerdì 20 luglio 2018, seduta n. 31

CRITELLI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

in data 6 febbraio 2018 la Fiom/Cgil territoriale e la rappresentanza sindacale unitaria di GEA Refrigeration Italy s.p.a. comunicano alle proprie lavoratrici e lavoratori di aver chiesto delucidazioni all’azienda a seguito di voci riguardanti la vendita del ramo Oil and Gas;

il vice-presidente di Oil and Gas, in data 23 febbraio 2018, comunica alle organizzazioni sindacali che non è in atto alcuna trattativa per la vendita della divisione Oil and Gas della GEA Refrigeration Italy di Bologna;

il 1° marzo 2018 la Fiom-Cgil territoriale unitamente alla rappresentanza sindacale unitaria sono a richiedere un incontro urgente per discutere del futuro dell’azienda in quanto il precedente comunicato dell’azienda non aveva dissipato i timori delle organizzazioni sindacali;

il 13 marzo 2018, la rappresentanza sindacale unitaria, la Fiom-Cgil ed i lavoratori di Gea inviano un comunicato alla direzione nel quale si esprimono contrariati per la risposta ricevuta in data 26 febbraio 2018 in quanto molto ambigua;

il 22 marzo 2018, vista l’assenza da parte dell’azienda di una risposta in merito all’ipotesi di vendita, le organizzazioni sindacali aziendali, comunicano un pacchetto di otto ore di sciopero;

questa situazione porta ad un cambio degli interlocutori aziendali i quali saranno il responsabile della business unit «Utilities» Mr. Ulrich Walk ed il country manager Italy Mr. Stefano Mele;

l’azienda durante l’incontro del 6 aprile 2018 dichiara che è in corso un processo di analisi e valutazione delle attività del sito di Castel Maggiore e delle relative fasi e tempistiche legate al settore Oil and Gas;

il 18 maggio 2018 avviene un nuovo incontro tra il vertice tedesco e italiano dell’azienda e la Fiom-CGIL territoriale e la rappresentanza sindacale unitaria le quali si dichiarano contrarie a qualunque ipotesi di vendita del settore Oil and Gas adducendo ragioni e motivazioni di carattere industriale ed economico;

in data 25 maggio 2018 l’azienda comunica ai dipendenti di Castel Maggiore che il processo di valutazione per definire il futuro delle attività in questo settore non è ancora concluso e potrebbe prendere in considerazione l’eventuale vendita del settore Oil and Gas;

il 4 maggio 2018 si svolge una seduta straordinaria del consiglio comunale di Castel Maggiore con all’ordine del giorno un incontro con i lavoratori dell’azienda GEA Refrigeration Italy s.p.a. e le rappresentanze sindacali;

il consiglio comunale esprime solidarietà alla lotta dei lavoratori condividendo le preoccupazioni per il futuro dell’azienda invitando la proprietà a condividere con chiarezza e trasparenza con i lavoratori e le istituzioni i piani industriali e finanziari e di impegnarsi per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il mantenimento della stessa a Castel Maggiore;

in occasione del consiglio metropolitano di Bologna svoltosi il 13 giugno 2018 viene approvato all’unanimità un ordine del giorno urgente sulla situazione dell’azienda GEA – Tecnofrigo di Castel Maggiore che ricalca quello espresso dal consiglio comunale di Castel Maggiore;

il 17 luglio 2018 si è concluso con un nulla di fatto l’incontro tra le organizzazioni sindacali e la direzione di GEA, la quale, pur esprimendo generiche rassicurazioni, non si è resa disponibile a condividere con le organizzazioni sindacali un testo complessivo che raccogliesse le intenzioni già manifestate presso lo stesso tavolo di salvaguardia del 10 luglio; inoltre, mancano le garanzie per il mantenimento del sito produttivo di Castel Maggiore, così come la disponibilità ad attivarsi formalmente verso un eventuale acquirente per salvaguardare la piena occupazione –:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione;

cosa intenda fare per salvaguardare i posti di lavori dello stabilimento.
(3-00099)

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17 luglio 2018 – Interpellanza 2-00053

presentato da CRITELLI Francesco

Martedì 17 luglio 2018, seduta n. 28

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

il 14 giugno 2018, il garante dei detenuti della regione Emilia-Romagna, Marcello Marighelli, nel relazionare in commissione sull’attività del suo ufficio nel 2017, illustra come siano presenti in regione 3.488 detenuti (di cui 159 donne) e come il sovraffollamento sia aumentato in maniera preoccupante con un + 20 per cento in tre anni;

negli ultimi tre anni la presenza di stranieri nelle carceri è aumentata del 5 per cento arrivando a quota 1.170;

nel 2017 i casi di suicidio in strutture della regione Emilia-Romagna sono stati 8, il doppio rispetto al 2016, mentre i tentativi di suicidio sono stati 125 e 1.383 gli atti di autolesionismo;

il garante Marighelli, nella sua relazione, ha affrontato anche il tema delle criticità nelle strutture della regione sottolineando come la condizione degli istituti penitenziari in Emilia-Romagna risenta di una adeguata programmazione della manutenzione ordinaria ed alcune sedi, come Forlì e Ravenna, addirittura necessitino di interventi importanti, anche di manutenzione straordinaria;

un aspetto preoccupante nelle carceri regionali dell’Emilia-Romagna riguarda anche la carenza di organico del personale di custodia ed ancor più del personale educativo e amministrativo, comprese le direzioni;

in una nota congiunta di alcuni mesi fa, sottoscritta dai Garanti nominati nell’ambito territoriale della regione Emilia-Romagna (garante regionale, garante del comune di Ferrara, garante del comune di Parma, garante del comune di Rimini e garante del comune di Bologna) insieme al provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, nel segnalare un problema, quello del caldo, che si sarebbe certamente presentato da lì a pochi mesi, si suggerivano una serie di accorgimenti al fine di mitigare per tempo le condizioni di disagio dovute al clima come per esempio: una diversa modulazione degli orari di permanenza all’aria aperta per le persone detenute così da evitare le ore più calde (la permanenza all’aria aperta nell’orario pomeridiano è prevista in via ordinaria tendenzialmente fra le 13 e le 15); la previsione di menù giornalieri che contemplino alimenti consigliati durante la stagione estiva; l’agevolazione dell’utilizzo dei frigoriferi nei reparti detentivi; l’apertura del blindo delle celle durante l’orario notturno per far circolare l’aria; l’acquisto di ventilatori;

Nicola D’Amore, del sindacato dei penitenziari Sinappe, oltre a denunciare come nulla sia cambiato rispetto al precedente anno né per i detenuti né per gli agenti del carcere della Dozza, evidenzia come i detenuti siano costretti ad utilizzare recipienti pieni di acqua per rinfrescarsi immergendoci i piedi o bagnandosi la fronte con pezze umide;

queste condizioni di estremo disagio non fanno altro che acuire le tensioni tra i detenuti facilitando la nascita di conflitti e aggressioni nei confronti degli agenti come quelli che hanno recentemente coinvolto il personale del carcere della Dozza;

il grado di civiltà di un Paese si misura osservando le condizioni dalle sue carceri, come diceva Voltaire –:

se si intenda dotare, in tempi brevissimi, e comunque entro la fine del mese di luglio 2018, il carcere della Dozza di ventilatori o apparecchi refrigeranti per i detenuti e di condizionatori per gli uffici degli agenti;

se sia intenzione del Ministro interpellato avviare un piano di investimenti per migliorare le condizioni del carcere della Dozza e di tutti i carceri italiani;

se si reputi opportuno avviare un piano di assunzioni di agenti così da ridurre il divario tra il numero dei detenuti e quello degli agenti di polizia penitenziaria.
(2-00053) «Critelli».

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Interrogazione a risposta in commissione 5-00108

presentato da CRITELLI Francesco

Lunedì 9 luglio 2018, seduta n. 22

CRITELLI e CENNI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

la riforma del settore bieticolo-saccarifero avvenuta a livello europeo nel 2005 per contenere la produzione di zucchero e permettere anche ad altri Paesi di poter accedere al mercato europeo, ha purtroppo portato alla chiusura di 100 zuccherifici su 185 in Europa e di 16 su 19 in Italia;

dal 30 settembre 2017, grazie all’accordo avvenuto tra il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’Unione europea nell’ambito della riforma della politica agricola comune (Pac) del 2013, a seguito di un processo di riforma e ristrutturazione avviato nel 2006, è venuto meno il regime delle quote di produzione nel settore saccarifero, spianando così la strada ai produttori nord europei, soprattutto quelli tedeschi e francesi, portando all’immissione di circa 4 milioni di tonnellate di prodotto in più nel mercato europeo; tutto ciò ha portato ad un tracollo del prezzo dello zucchero a danno del nostro Paese e di tutta la zona del Mediterraneo;

questo aumento di competitività sempre più aggressiva a livello europeo e l’abolizione delle quote nazionali di produzione hanno portato in grave crisi l’ultimo presidio produttivo rimasto sul territorio nazionale, nonché l’unico produttore di zucchero italiano ovvero la Cooperativa produttori bieticoli (COPROB), prima realtà produttiva nel settore;

si tratta di una importante azienda, nata 55 anni fa, del territorio metropolitano bolognese, con due importanti impianti, uno con sede a Minerbio, in provincia di Bologna e l’altro a Pontelongo, in provincia di Padova, e quest’anno farà la 55a campagna bieticolo-saccarifera; oltre ad aver avviato un ampio percorso di sensibilizzazione delle istituzioni, degli operatori del settore agroalimentare, della grande distribuzione organizzata, delle organizzazioni professionali e Sindacali e dei consumatori per il sostegno e la condivisione di una campagna denominata «Un patto per lo zucchero italiano», l’azienda costituisce un esempio eccellente di agroindustria perché è l’unica esperienza cooperativa di agricoltori che si sono associati per presidiare l’intera filiera, dalla produzione alla trasformazione;

Coprob associa 5.700 aziende agricole, di cui 2.000 solo nel bolognese, impiega 250 dipendenti in maniera stabile, a cui se ne aggiungono altrettanti durante la campagna bieticola e dà lavoro a 1.500 imprese dell’indotto per un valore complessivo di 530 milioni di euro l’anno; solo nell’ultimo decennio ha investito 180 milioni di euro per l’ammodernamento industriale dei due impianti, producendo così un aumento del potenziale produttivo del 30 per cento, con picchi fino al 50 per cento superiori alle medie storiche, raggiungendo una capacità di 300.000 tonnellate di zucchero su 32.000 ettari di barbabietole;

la bieticoltura del bolognese ha raggiunto un livello talmente avanzato di precisione da consentire a Coprob di testare la coltivazione della bietola biologica, in modo da poter produrre zucchero bio già nel 2019;

la bieticoltura, riconosciuta coltura preziosa nella rotazione agraria, consente di produrre cereali di qualità con meno input ed è una grande risorsa dal punto di vista ambientale, perché capace di captare tanta CO2 per ettaro quanto quella che capta il bosco;

quali iniziative il Ministro interrogato, per quanto di competenza, intenda adottare per sostenere la campagna di Coprob – Italia Zuccheri, «Un patto per lo zucchero italiano», in grado di preservare questa coltura strategica e tutelare la continuità della filiera italiana;

se intenda adoperarsi presso le istituzioni europee per ridefinire con urgenza misure che assicurino la tenuta complessiva del sistema di trasformazione, a partire dalla giusta rimuneratività del prodotto, a vantaggio dei bieticoltori italiani.
(5-00108)

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8. ALTRE ATTIVITÀ

Nel trentottesimo anniversario della Strage di Bologna

2 agosto 2018 – FRANCESCO CRITELLI (PD). Grazie signora Presidente. Colleghi, il 2 agosto di 38 anni fa una bomba fascista (Commenti di deputati dei gruppi Lega-SalviniPremier e Fratelli d’Italia) esplosa alla stazione di Bologna ha provocato 85 morti e oltre 200 feriti.

C’è una sentenza passata in giudicato; a qualcuno non piacerà, ma ieri in quest’Aula abbiamo sentito che le sentenze si rispettano e noi rispettiamo una sentenza passata in giudicato che ha condannato tre esecutori materiali di quella strage. Ed è una sentenza passata in giudicato che ha dovuto superare anni difficili, anni di depistaggi, anni di tentativi di distogliere l’attenzione del Paese dalla verità dei fatti. Si era partiti dall’esplosione di una caldaia, ma vi è stata la determinazione dei miei concittadini – che anche questa mattina sono scesi in piazza a migliaia in un bellissimo corteo che si raduna davanti il palazzo del Comune che attraversa Via Indipendenza e che arriva davanti piazza delle Medaglie d’Oro dove quell’orologio segna sempre ogni giorno dell’anno la stessa ora, le 10:25 del mattino – e solo grazie all’impegno dell’Associazione dei familiari delle vittime, a cui va il saluto e la vicinanza di tutto il gruppo del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) che, anche se oggi non è la giornata delle polemiche, a differenza di altri, non ha mai fatto mancare sostegno e vicinanza anche nei momenti, come quelli di queste ore, in cui si discute. Ma il 2 agosto non serve a fare polemica politica; il 2 agosto è il giorno del ricordo della strage peggiore, della strategia della tensione di questo Paese; il 2 agosto è la giornata della dignità e dell’orgoglio dei cittadini bolognesi. Ne cito uno: il signor Melloni che era in servizio a bordo dell’autobus 37 – e concludo signora Presidente – e fino alle tre del mattino ha trasportato i cadaveri straziati delle vittime per consentire alle ambulanze di potersi occupare dei feriti.

Quella è la risposta della Bologna democratica, antifascista, di cui siamo e saremo orgogliosi e siamo contenti se il Governo, raccogliendo l’invito dei deputati del Partito Democratico, ha rinnovato il compito del Comitato per arrivare fino in fondo perché vogliamo scoprire chi sono stati i mandanti di quella strage e di tutta quella stagione di tensione (Applausi).

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