Nicola Carè

CARÈ NICOLA (PD)

Segretario Generale Camera di Commercio italiana di Sidney
Eletto alla Camera il 4/3/2018 Circoscrizione Estero RIpartizione (Africa Asia Oceania Antartide)
Nato a Guardavalle (CZ) il 31/7/1960
Gruppo Partito Democratico dal 27 marzo 2018 al 19 settembre 2919
Gruppo Italia Viva dal 19 settembre 2019

Componente della IV Commissione (Difesa) dal 21 giugno 2018

  1. Proposte di Legge presentate come primo firmatario
  2. Proposte di Legge presentate come cofirmatario
  3. Proposte di Inchiesta parlamentare
  4. Interventi in Assemblea
  5. Attività in Commissione
  6. Interrogazioni e interpellanze
  7. Ordini del giorno
  8. Altre attività

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1. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME PRIMO FIRMATARIO

16 luglio 2018 – CARE’ ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare sull’emigrazione e sulla mobilità degli italiani nel mondo” (925)
(presentata il 13 luglio 2018, annunziata il 16 luglio 2018)

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2. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

24 gennaio 2019 – BRUNETTA ed altri: “Istituzione dell’insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze gastronomiche italiane come materie di educazione civica, e altre disposizioni per la promozione del settore enogastronomico” (1533)
(presentata il 23 gennaio 2019, annunziata il 24 gennaio 2019)

28 dicembre 2018 – PAGANI ed altri: “Delega al Governo per l’istituzione della Riserva ausiliaria dello Stato per lo svolgimento di operazioni di soccorso sanitario e socio-assistenziale” (1466)
(presentata il 19 dicembre 2018, annunziata il 28 dicembre 2018)

28 dicembre 2018 – UNGARO ed altri: “Delega al Governo per l’adeguamento dell’ordinamento interno in conseguenza del processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea” (1459)
(presentata il 19 dicembre 2018, annunziata il 28 dicembre 2018)

8 dicembre 2018 – PELLICANI ed altri: “Modifiche e integrazioni alla legislazione speciale per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna” (1428)
(presentata il 7 dicembre 2018, annunziata l’8 dicembre 2018)

26 novembre 2018 – MIGLIORE ed altri: “Modifiche alla legge 27 dicembre 2001, n. 459, in materia di esercizio del diritto di voto da parte dei cittadini italiani residenti all’estero” (1392)
(presentata il 22 novembre 2018, annunziata il 26 novembre 2018)

8 novembre 2018 – GADDA ed altri: “Modifica all’articolo 188 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di gratuità della sosta per i veicoli al servizio di persone invalide” (1348)
(presentata il 7 novembre 2018, annunziata l’8 novembre 2018)

9 luglio 2018 – SCALFAROTTO ed altri: “Modifiche agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia” (868)
(presentata il 4 luglio 2018, annunziata il 9 luglio 2018)

4 luglio 2018 – LA MARCA ed altri: “Disposizioni per il sostegno dello sport italiano nel mondo e la promozione della pratica sportiva tra gli italiani all’estero” (852)
(presentata il 3 luglio 2018, annunziata il 4 luglio 2018)

13 giugno 2018 – SCHIRO’ ed altri: “Modifica all’articolo 9-bis del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, concernente l’estensione della riduzione della tassa sui rifiuti a tutti i cittadini iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero” (701)
(presentata il 7 giugno 2018, annunziata il 13 giugno 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Modifiche al decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, in materia di misure per il potenziamento e l’estensione del reddito di inclusione e per favorire l’occupabilità dei beneficiari” (688)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi” (687)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – GADDA ed altri: “Disposizioni per la promozione e la disciplina del commercio equo e solidale” (663)
(presentata il 24 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – ROSATO ed altri: “Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e delega al Governo per la revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento e l’adozione di minori” (630)
(presentata il 15 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – SCHIRO’ ed altri: “Disposizioni per la promozione della conoscenza dell’emigrazione italiana nel quadro delle migrazioni contemporanee” (617)
(presentata l’11 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

11 maggio 2018 – COMAROLI ed altri: “Disposizioni in materia di insequestrabilità delle opere d’arte prestate da Stati esteri o da enti o istituzioni culturali straniere, durante la permanenza in Italia per l’esposizione al pubblico” (581)
(presentata l’8 maggio 2018, annunziata l’11 maggio 2018)

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3. PROPOSTE DI INCHIESTA PARLAMENTARE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

1° febbraio 2019 – UNGARO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle questioni concernenti il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea” (Doc XXII, n. 35) (Doc. XXII, n.35) [ PDF ] (presentata il 1° febbraio 2019)

12 luglio 2018 – GADDA ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della produzione e della diffusione di merci contraffatte o usurpative nel campo commerciale nonché della pirateria elettronica e digitale e del commercio abusivo” (Doc XXII, n. 29) (Doc. XXII, n.29) [ PDF ] (presentata il 12 luglio 2018)

23 maggio 2018 – DE LUCA ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza degli edifici scolastici pubblici” (Doc XXII, n. 16)(Doc. XXII, n.16) [ PDF ] (presentata il 23 maggio 2018)

18 aprile 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo al sistema della tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro” (Doc XXII, n. 14) (Doc. XXII, n.14) [ PDF ] (presentata il 18 aprile 2018)

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4. INTERVENTI IN ASSEMBLEA

Discussione della relazione delle Commissioni III (Affari esteri e comunitari) e IV (Difesa) sulla deliberazione in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali (periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2018) (Doc. XXV, n. 1) e sulla relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, anche al fine della relativa proroga (periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2018) (Doc. XXVI, n. 1), entrambe adottate dal Consiglio dei ministri il 28 novembre 2018

18 dicembre 2018 – NICOLA CARE’ (PD). Signor Presidente, signora Ministra, colleghe e colleghi, non molti rimasti, l’anno 2018, che sta per concludersi, continua la tradizione che ha visto il nostro Paese impegnato su più fronti per il mantenimento della pace, nonché della sicurezza nel Mediterraneo, nel Medioriente ed in Africa. Aiuto e cooperazione che vengono costantemente svolti anche con il supporto dell’Unione europea e della NATO. Questi organismi internazionali continuano la loro opera di sviluppo e di pacificazione con il ruolo essenziale del sistema Italia.

Quello che sta per terminare è stato un anno di consolidamento, io credo, e perfezionamento del nostro impegno militare e civile su tutti i fronti; certamente è stato basilare in Africa l’ampliamento della presenza diplomatica, riattivando l’ambasciata in Libia ed aprendone altre in Niger, Guinea e Burkina Faso. Tale attività è fondamentale poiché le ambasciate svolgono un ruolo centrale di aiuto ed assistenza dei nostri connazionali lì residenti.

È opportuno, a tal proposito, sottolineare l’importanza della missione in Niger per la sua posizione geografica strategica, essenziale per combattere efficacemente il terrorismo e per consentire stabilità a tutto il continente e a tutto il territorio in Africa. Il Niger, infatti, è il ponte prediletto dai trafficanti di esseri umani che provvedono dalla Nigeria ad inviare donne e bambini destinati a diventare pura merce umana.

Davvero tanto è stato fatto sul suolo australiano sulla scia delle attività iniziate e proseguite dal Precedente del Governo Gentiloni; contributo essenziale è stato garantito anche, inoltre, dal 2011 dall’entrata in vigore della condizione del Consiglio d’Europa sul contrasto del traffico degli esseri umani. Il continente africano rappresenta non solo il veicolo più efficace, dunque, per combattere e vincere la lotta al terrorismo, ma rappresenta, con le sue inestimabili ricchezze economiche ed umane, un’opportunità di crescita per l’Europa e soprattutto per l’Italia.

L’Africa è la casa di tantissimi dei nostri connazionali – e dico questo perché l’Africa fa parte dalla mia circoscrizione – che operano e prosperano nelle regioni. Stabilizzare i territori in guerra o le problematiche sociali ha una funzione di crescita e di garanzia per tutti coloro che, lì residenti, esportano aziende e creano ricchezza. Infatti, noi, l’Italia, siamo il terzo maggiore investitore nel continente con 11,6 miliardi di dollari, costruiamo ed esportiamo il sistema Italia con aziende prestigiose ad altissimo livello internazionale, eccellenze. Desidero citarne soltanto alcune: ENI, investimento di oltre 8,1 miliardi ed opera in oltre 16 Paesi africani con attività di esplorazione e produzione; Salini Impregilo, con grandi opere di dighe, opere di infrastrutture e strade, che vanno dall’Etiopia al Camerun (l’attività che loro svolgono in Africa costituisce oltre il 17 per cento del fatturato annuo complessivo del gruppo); Ferrero, che ha grandi impianti in Camerun e in Sudafrica, ma svolge attività in 52 Paesi africani; Enel, nello specifico Enel Green Power, focalizzata nella difficile sfida delle energie rinnovabili. E poi – lo voglio sottolineare – non è possibile tacere sull’attività preziosa di difesa dei diritti umani che il nostro Paese da sempre svolge in Libia.

Non possiamo dimenticare che tutte queste missioni estere rappresento la piena e completa visione dalla Costituzione italiana: penso all’articolo 2, che garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, o all’articolo 10 riguardante il diritto d’asilo. Sempre più si fa pressante la necessità di allargare il Mediterraneo e il suo spazio, facendo confluire in esso, dunque in un piano molto più ampio, tutte le spinose questioni ancora irrisolte concernenti il Libano, la Palestina ed Israele.

In quest’ultimo anno l’Italia ha partecipato ad oltre 35 missioni, operate in 22 Stati e in 3 differenti continenti, dall’Europa all’Asia, all’Africa. La pace non può essere raggiunta se non attraverso la cultura, cooperazione, dinamicità economica. Di questo si è fatto carico l’Agenzia per la cooperazione allo sviluppo: questa istituzione è la base più efficace per combattere e vincere il terrorismo che si nutre ed ha radici nell’ignoranza e nell’indigenza. Auspico pertanto una politica di continuità con l’attività dalla NATO, nel rispetto dal Patto atlantico. Una continuità della missione afgana: da anni infatti coordiniamo il PRT, alla base della ricostruzione dell’area sud-occidentale del Paese. Cambiare strategia avrebbe dei contraccolpi estremamente negativi sulla stabilità di tutta la regione intorno all’Afghanistan.

Come sappiamo, il Provincial Reconstruction Team costituisce per l’Italia un onore e anche un grande onere: un grande onore perché il nostro Paese possiede appunto un ruolo di primissimo piano, gestendo una parte di territorio grande quanto tutta l’Italia settentrionale, particolarmente prospera perché comprende anche la provincia di Herat.

Concludendo, vorrei sottolineare che in questa legge di bilancio sono del tutto ignorate le necessità di risorse aggiuntive per il Fondo Africa. Se dunque è fondamentale rendere…

PRESIDENTE. La invito a concludere.

NICOLA CARE’ (PD). Concludo. Se è fondamentale rendere autonomo il continente africano dalla funzione paternalistica ed assistenziale dei Paesi occidentali, non si vede come ciò possa avvenire con successo senza un aiuto economico valido e mirato affinché tale autonomia si realizzi. Sembra dunque che a prevalere sia il buonsenso, continuando a tenere operative le iniziative che i precedenti indirizzi di governo hanno compiuto con successo nel resto del mondo e nelle zone di nostra competenza di cooperazione internazionale. Quindi, per questo motivo, esprimo piena convinzione e solidarietà, come il resto del partito, verso le missioni anche per il 2019 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Disegno di legge: S. 717 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Approvato dal Senato) (A.C.1117-A)

13 settembre 2018 – NICOLA CARE’ (PD). Signor Presidente, egregi colleghi, io parlo sull’ordine del giorno in esame n. 9/1117-A/61. Questo ordine del giorno naturalmente prende in considerazione il fatto di salvaguardare i lavoratori operanti nelle aree di crisi industriale, dando loro la possibilità di beneficiare di ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria, rispetto alla legislazione vigente. Mi sembra strano che dobbiamo parlare di un ordine del giorno qui, oggi, dove effettivamente si va a vantaggio delle aree in crisi, delle aree dove i lavoratori si trovano in difficoltà. E per questo, come detto prima, queste norme stanno consentendo di garantire o consentiranno di garantire il complemento dei piani occupazionali dell’impresa, ma soprattutto – e mi rifaccio – di salvaguardare il lavoro, il lavoro delle persone, il lavoro dei lavoratori impegnati in queste aree di crisi industriale complessa. La mancata proroga della disposizione in oggetto, prevista dagli articoli 44, comma 11-bis del decreto legislativo n. 148 del 2015 e 1, comma 139, della legge 27 dicembre del 2017, n. 205, rischia di interrompere il processo di riqualificazione economica e sociale di questi territori, che sono importantissimi per lo sviluppo economico dell’Italia.

In particolare è necessario prorogare – e sottolineo “prorogare” – senza indugio l’efficacia delle predette norme in riferimento a delle aree, dove 67 comuni, che comprendono quasi il 50 per cento dell’estensione del territorio regionale di una regione come il Molise, rappresenta il 60 per cento dalla popolazione residente. Ci sono settori e i settori in crisi in questa regione sono tre, quelli che escono fuori, il settore del tessile-abbigliamento, rappresentato dal alcuni gruppi e soprattutto il gruppo ITR, la filiera avicola, rappresentata da una grande azienda, la Gam Spa e poi il settore metalmeccanico, rappresentato dal nucleo industriale intorno a Isernia e Venafro, che costituiscono i tre comparti più colpiti dalla crisi. Io parlo di questo perché la popolazione che occupa o che lavora in questi settori è oltre il 40 per cento dalla forza lavoro della regione Molise, un tasso di disoccupazione che è molto al di sopra della media nazionale. Tutti gli indicatori socio-economici di questa regione indicano il Molise come una regione estremamente fragile dal punto di vista socio-economico, soprattutto per quanto riguarda le persone giovani, infatti la disoccupazione giovanile è altissima, c’è una fuga di giovani da questa regione, che non vanno soltanto al Nord Italia, ma si spostano nel resto nel mondo e questo significa per l’Italia, per gli italiani, una perdita di intellectual proficiencies che noi non ci possiamo permettere assolutamente. Non soltanto questo, questo comporta naturalmente un peggioramento delle condizioni delle condizioni di vita dalle nostre famiglie, della famiglia, che costituisce in qualche modo il comune denominatore di questa nazione che è l’Italia, il comune denominatore di noi italiani e per questo io credo, con queste premesse, con questi dati, è necessario – e parlo ai miei colleghi di 5 Stelle – non soltanto è necessario, ma un dovere morale adoperarsi al fine di prorogare l’efficacia delle disposizioni che consentono ai lavoratori di queste aree di lavorare e di continuare a beneficiare di ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria rispetto alla normativa vigente. Ed è importante perché, venendo dall’estero, provenendo dall’Australia, io non riesco a capire che un ordine del giorno di di questo tipo, che è al servizio della comunità, al servizio dei lavoratori, venga bloccato proprio da quelle persone che per la maggior parte sono i figli di quei lavoratori che in questo momento potrebbero andare senza lavoro. E quindi si devono guardare all’interno, all’interno della persona, e guardare e fare un discorso morale.

PRESIDENTE. Concluda.

NICOLA CARE’ (PD). Per questo io dico, e concludo, signor Presidente, che noi italiani, e soprattutto loro, dovrebbero aiutare la base, i giovani che sicuramente sono la base per una crescita non soltanto economica, ma soprattutto sociale e sono loro soprattutto nell’accettare questo ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

NICOLA CARE’ (PD). Signor Presidente, egregi colleghi: egregi colleghi non ne sono rimasti, effettivamente siamo parecchi del Partito Democratico, ma il resto dell’Aula è un po’ vuoto e questo mi rammarica anche per quanto riguarda la raccomandazione che il Governo ha dato sull’ordine del giorno n. 9/1117/61 da me presentato.

Mi rammarica molto perché, guardando in giro, vedo i miei colleghi che vengono dall’estero – ce ne sono tre su un’ottantina che siamo rimasti qui – tre colleghi dall’estero: cosa differenzia i rappresentanti degli italiani all’estero dai rappresentanti degli italiani che vivono in aree disastrate e in aree impoverite (Commenti)? Tranquilli naturalmente l’eloquenza non è il mio forte, anche perché dopo trentacinque anni di Australia forse parlo un po’ di italiano e un po’ di inglese e forse c’è un piccolo accento a destra e a sinistra, ma non sono qua a parlare di me e del mio accento.

Parliamo delle cose fondamentali sul decreto in esame: una soprattutto, che riguarda il tema dell’ordine del giorno, cioè salvaguardare il lavoro delle persone in aree disastrate e, se l’accettate, area disastrata è una regione come il Molise, dove c’è il 60 per cento della popolazione soprattutto giovanile è disoccupata.

Dobbiamo tenere in considerazione queste cose. Il Sud effettivamente è un territorio dove la disoccupazione giovanile veramente è un problema serio e lo sappiamo perché ci sono anche isole, come la Sicilia e come la Sardegna, e l’abbiamo sentito dal collega di Fratelli d’Italia, che parla con molta eloquenza e con molto cuore quando ci parla della Sardegna. Ma per questo motivo, io tengo – chiedo scusa perché purtroppo, dopo tre ore di sonno in 48 ore, non è facile – ad intervenire soltanto per sottolineare un punto importante: la cosa importantissima nell’ordine del giorno sono le premesse. Eccoci qua… Questo succede quando si vuole parlare alle 4,20 di mattina dopo tre ore di sonno da quando siamo arrivati dall’Australia a rappresentare gli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Per questo volevo dire che non riesco a capire perché, invece di implementare l’ordine del giorno verso queste aree disagiate, invece di incentivare gli investimenti, noi li stiamo bloccando. Stiamo portando delle famiglie in una condizione veramente disagiata e disastrosa, perché effettivamente sto vedendo qua oggi che le persone non sono presenti in quest’aula, anche se la maggior parte vengono dal Sud e dovrebbero rappresentare le loro persone, le loro radici e le loro famiglie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Volevo in qualche maniera non parlare di questo, altrimenti si dice che è sempre l’italiano che viene dall’estero e ne parla sempre dal cuore: il cuore è una cosa, le nostre radici e la nostra famiglia sono fondamentali e mi dispiace vedere colleghi che rappresentano aree disastrate e che purtroppo non sono presenti adesso e non erano presenti prima e questo dispiacere è fondamentale perché facciamo parte di questa istituzione. È su questo che io mi batterò sempre fortemente e mi batterò per far sì che la nostra istituzione diventi imperativa, diventi essenziale per far sì che il popolo italiano sia al di sopra di tutti e che essa veramente lo rappresenti con cuore, stima e soprattutto con lealtà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

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Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2018, n. 73, recante misure urgenti e indifferibili per assicurare il regolare e ordinato svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e la Procura della Repubblica presso il medesimo tribunale (A.C.764)

12 luglio 2018 – NICOLA CARE’ (PD). Presidente, grazie per darmi l’opportunità. Io vengo da una terra che è un po’ lontana dall’Italia, l’Australia, dove centinaia di migliaia di italiani si sono trasferiti tanto tempo fa. Si sono trasferiti per una cosa, perché non trovavano lavoro, ma soprattutto hanno avuto con loro quell’orgoglio italiano, quella voglia di rimanere italiani che è rimasta in tutti questi anni. Tutto questo, naturalmente, ha portato delle conseguenze, ossia che gli italiani a volte, qui in Italia, non sono chiari, sono connessi con delle cose o si fanno delle cose che non sono totalmente chiamiamole legali o non legali, o non si fanno le ricerche adeguate. Ebbene, io devo dire, Presidente soltanto una cosa e questo conferma quello che è successo questa mattina: non soltanto il Ministro non è venuto questa mattina qui, in Aula, a rispondere ai deputati eletti dal popolo italiano e dal popolo italiano all’estero, ma non sono venuti anche…

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5. ATTIVITÀ IN COMMISSIONE

IV COMMISSIONE (DIFESA)

16 gennaio 2019 – Indagine conoscitiva sullo stato del reclutamento nelle carriere iniziali delle Forze armate. Audizione del Direttore Generale del Personale Militare (PERSOMIL), Ammiraglio di Squadra, Pietro Luciano Ricca.

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28 novembre 2018 – 5-01017 Pagani: Sul programma di velivoli a pilotaggio remoto P2HH

Nicola CARÈ (PD), in qualità di cofirmatario, illustra l’interrogazione in titolo, sottolineando che il prossimo 7 dicembre è stato convocato un tavolo sulla vicenda del gruppo aeronautico Piaggio Aerospace, che occupa circa 1300 lavoratori recentemente entrati in stato di agitazione.

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Sede Consultiva
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C.1334 Governo (Parere alla V Commissione)

14 novembre 2018 – Nicola CARÈ (PD) precisa che l’emendamento Pagani 1334/IV/36.1, di cui è cofirmatario, pone rimedio a una mancanza di equiordinazione tra le Forze armate e le Forze di Polizia a seguito dell’approvazione del decreto legislativo n. 126 del 2018, che ha assegnato alle sole Forze di Polizia, allo scopo di operare la revisione dei ruoli e delle carriere, sessanta milioni di euro per il triennio 2017-2019 e dieci milioni di euro dal 2018 al 2028.
Evidenzia, quindi, che l’aumento delle risorse previsto dalla proposta emendativa in esame è necessario anche al fine di valorizzare il parametro dei gradi non apicali dei ruoli non dirigenziali considerato che al ruolo dei marescialli è stato riconosciuto, dal citato provvedimento, l’accesso alla carriera direttiva.

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6. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

(nessuna)

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7. ORDINI DEL GIORNO

13 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01408/141

presentato da CARÈ Nicola

Giovedì 13 dicembre 2018, seduta n. 101

La Camera,

premesso che:

recenti statistiche, confermate anche dall’ISTAT, riportano che dal 2010 l’emigrazione dall’Italia è in un costante aumento;

le registrazioni di italiani all’estero sono passate da 3,1 milioni nel 2006 a oltre 5 milioni nel 2018, secondo i dati dell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), per altro inferiori a quelli rilevati a livello consolare. Più della metà hanno compiuto un’effettiva esperienza migratoria rispetto a quanti hanno acquisito la cittadinanza all’estero per discendenza;

la maggior parte dei migranti italiani si dirige in altri Paesi europei, principalmente in Gran Bretagna, Germania, Francia e Svizzera;

il costante incremento dei flussi in uscita e la diversificazione sociale, culturale e professionale di coloro che ne sono protagonisti inducono a inquadrare il fenomeno nei termini di una vera e propria «nuova emigrazione», al cui interno si manifestano possibilità occupazionali e prospettive di tutela dei diritti molto differenziate;

la migrazione di persone altamente qualificate, per altro, è un fenomeno significativo e tende a crescere, stando ai dati che segnalano il possesso di una laurea o di un titolo post-laurea da parte della metà dei giovani che lasciano il Mezzogiorno (SVIMEZ);

nel rapporto Migrantes 2018 si legge che dal 2006 al 2018 la mobilità italiana è aumentata del 64,7 per cento passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (Aire) a più di 5,1 milioni, con un aumento di oltre 140 mila unità (variazione 2,7 per cento rispetto al 2017). Soffermandosi alla sola percentuale per espatrio (52,8 per cento), si tratta in valore assoluto di 128.193 italiani partiti dall’Italia nel corso del 2017 spostando la loro residenza fuori dei confini nazionali. Le partenze, in questo ultimo anno, sono state generalmente più contenute in valore assoluto, ma resta un trend che merita attenzione e analisi in quanto, se nell’ultimo anno la crescita è stata del +3,3 per cento, considerando gli ultimi tre anni la percentuale sale a +19,2 per cento e per l’ultimo quinquennio addirittura a +36,2 per cento,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di considerare a partire dall’anno 2020 direttamente adibita ad abitazione principale, e quindi esente da IMU e TASI, una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d’uso.
9/1408/141(Testo modificato nel corso della seduta) Carè, Ungaro, Schirò, La Marca.

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8 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01334-AR/157

presentato da CARÈ Nicola

Sabato 8 dicembre 2018, seduta n. 97

La Camera,
premesso che:
le Camere di Commercio italiane all’estero (CCIE) riconosciute dallo Stato italiano sono 77, operanti in 55 Paesi del mondo; associano, su base volontaria, 20.000 imprese, sviluppando annualmente più di 300 mila contatti di affari;
le CCIE sono connesse «a rete» in un sistema di promozione, radicato sui territori esteri, che costituisce un punto di riferimento per le comunità di affari italo-locali e un supporto di servizio alle piccole e medie imprese italiane;
le CCIE, ai sensi delle leggi n. 518 del 10 luglio 1970 e n. 549 del 1995, sono destinatarie annualmente di un cofinanziamento sul valore dei programmi di promozione realizzati, nell’ambito delle disponibilità di cui alla tabella 3 — Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, al cap. 2501;
ogni anno viene effettuata la ripartizione delle disponibilità sul capitolo sulla base del valore dei programmi presentati allo stesso Ministro dello sviluppo economico, che nel 2018, sulla base di un percorso seguito negli anni precedenti, ha riguardato il 100 per cento dei fondi disponibili sul cap. 2501, pur rimanendo largamente insufficiente a cofinanziare le spese sostenute dalle CCIE;
sulla base delle percentuali di contribuzione degli scorsi anni, la contribuzione pubblica a favore delle CCIE si è collocata, in media, a meno del 30 per cento della spesa rendicontata, rispetto alla previsione normativa di un massimo del 50 per cento;
tali organismi hanno visto, in sei anni, ridurre sensibilmente il cofinanziamento pubblico, mettendo a repentaglio la continuità di servizio, la capacità di rappresentanza degli interessi imprenditoriali all’estero, nonché l’attivo supporto ai processi d’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane;
nell’anno 2018 il Ministero dello sviluppo economico ha ricevuto programmi di attività delle Camere per una spesa prevista superiore a 36 milioni di euro,

impegna il Governo

nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a considerare l’opportunità di destinare le risorse assegnate al Programma 3.2 di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e alla promozione del made in Italy al supporto delle attività delle Camere di commercio italiane all’estero assicurando alle stesse, in sede di ripartizione del capitolo 2501, un contributo comunque non inferiore al 95 per cento della dotazione globale del capitolo, per realizzare un più adeguato cofinanziamento della spesa sui programmi promozionali già realizzati nell’anno 2018 con risorse proprie.
9/1334-AR/157. (Testo modificato nel corso della seduta)  Carè, Ungaro, Schirò, La Marca.

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27 novembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01346/078

presentato da CARÈ Nicola

Martedì 27 novembre 2018

modificato Mercoledì 28 novembre 2018, seduta n. 92

La Camera,
premesso che:
il provvedimento in esame, presenta diverse gravi criticità tra le quali non si può non citare innanzitutto l’eliminazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari, che determinerà una crescita esponenziale del livello di insicurezza nel nostro Paese, facendo venir meno quello che fino ad oggi era un fondamentale strumento di integrazione: quale conseguenza delle disposizioni approvate, sarà pertanto inevitabile una crescita esponenziale delle situazioni di marginalità e irregolarità, della propensione a delinquere da parte di persone abbandonate e senza nessuna possibilità di integrazione, e la condanna definitiva di molti migranti ad una nuova condizione di irregolarità, pregiudicando in modo irrimediabile il percorso di integrazione finora intrapreso, e dimenticando che un livello di sicurezza efficace ed effettivo può essere garantito solo da una compiuta integrazione delle persone che vivono sul nostro territorio;
altrettanto grave è il sostanziale smantellamento del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), un sistema che esiste da oltre sedici anni, considerato come il sistema «modello» da presentare in Europa, e che ha dimostrato che solo l’accoglienza in strutture diffuse, seguite da personale qualificato in numero adeguato e attraverso una appropriata distribuzione sul territorio dei richiedenti asilo, può agevolare l’autonomia e l’indipendenza delle persone, da un lato, ed i processi di integrazione dall’altro;
il suo smantellamento determinerà dunque un grave pericolo per la sicurezza pubblica, determinando da un lato il forte rischio dell’insorgere di tensioni sociali determinate dall’accresciuto numero di persone in condizione di marginalità e irregolarità nei grandi centri abitati, e dall’altro, un contestuale peggioramento delle condizioni di vita per i migranti all’interno dei Centri di accoglienza straordinaria (CAS), con il conseguente aumento delle esigenze di controllo e di sicurezza da parte delle Forze dell’ordine, nonché dei costi a carico della collettività,

impegna il Governo

a stanziare quanto prima tutte le risorse necessarie da un lato atte a garantire comunque il rispetto diritti fondamentali, a partire da quello alla salute, per tutti quei migranti presenti sul nostro territorio che improvvisamente si ritroveranno privi di ogni copertura giuridica ed economica, nonché ad assicurare gli adeguati livelli di sicurezza per tutti i cittadini, a fronte delle nuove esigenze che inevitabilmente si profileranno quale conseguenza delle norme approvate, con particolare riguardo al territorio della provincia di Viterbo.
9/1346/78. Carè.

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13 settembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01117-A/061

presentato da CARÈ Nicola

Giovedì 13 settembre 2018, seduta n. 44

La Camera,
premesso che,
il provvedimento in esame è finalizzato a prorogare termini previsti da disposizioni legislative riguardanti numerosi ambiti materiali;
nel testo finale del provvedimento, tuttavia, non sono incluse diverse e importanti norme in materia di ammortizzatori sociali, alcune delle quali hanno consentito di affrontare situazioni di crisi economica preservando il tessuto occupazionale e sociale dei territori;
tra queste, notevole rilevanza rivestono le disposizioni che attribuiscono ai lavoratori operanti nelle aree di crisi industriale complessa riconosciute ai sensi dell’articolo 27 del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, la possibilità di beneficiare di ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria rispetto alla legislazione vigente;
tali norme, come detto, stanno consentendo di garantire il completamento dei piani occupazionali delle imprese e la salvaguardia occupazionale dei lavoratori impegnati presso le predette aree di crisi industriale complessa;
la mancata proroga della disposizione in oggetto, prevista dagli articoli 44, comma 11-bis, del decreto legislativo n. 148 del 2015 e 1, comma 139, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, rischia di interrompere il processo di riqualificazione economica e sociale dei territori interessati;
in particolare, si reputa necessario operare al fine di prorogare l’efficacia delle predette norme in riferimento all’area di crisi industriale di Campochiaro, Bojano e Venafro,

impegna il Governo

ad adoperarsi, sin dal primo provvedimento legislativo utile, al fine di prorogare l’efficacia delle disposizioni che consentono ai lavoratori dell’area di crisi industriale complessa di beneficiare di ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria rispetto alla legislazione vigente, con particolare riferimento all’area di Isernia Campochiaro, Bojano e Venafro.
9/1117-A/61. Carè.

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12 luglio 2018 – Ordine del Giorno 9/00764/024

presentato da CARÈ Nicola

Giovedì 12 luglio 2018, seduta n. 25

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame stabilisce, fino al 30 settembre 2018, la sospensione dei processi penali pendenti, in qualunque fase e grado, davanti al tribunale di Bari, nonché del corso della prescrizione;
il provvedimento contempla, tuttavia, alcune eccezioni; in particolare, la sospensione non opera: per il giudizio direttissimo; per la convalida dei sequestri; in relazione all’udienza di convalida di arresto e fermo; nei procedimenti con imputati in stato di custodia cautelare; per i procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata e terrorismo,

impegna il Governo

a verificare la possibilità di estendere l’eccezione alla sospensione di cui all’articolo 1 anche nei procedimenti per i delitti contro la moralità pubblica e il buon costume di cui all’articolo 519 codice penale.
9/764/24. Carè.

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