C’è tanta amarezza per la Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, nel constatare che il contratto integrativo forestale non ha trovato il suo «naturale compimento» perché «ben due Giunte Regionali hanno negato un Contratto integrativo ai lavoratori forestali che si adoperano con abnegazione per arginare il dissesto idrogeologico del nostro fragile territorio e preservare i nostri boschi dalle devastazioni degli incendi».
Il Contratto Integrativo Regionale per gli addetti ai lavori di sistemazione idraulico-forestale ed idraulico-agraria tra Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per la parte sindacale e dall’Azienda Calabria Verde, dall’Urbi Calabria e dall’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre, per la parte datoriale, infatti, ha visto un lungo e travagliato percorso che si è concluso con la sua sottoscrizione alla fine del 2019.
«Abbiamo stigmatizzato – si legge in una nota dei sindacati – l’incomprensibile atteggiamento della precedente Giunta Regionale che ha primo avallato la sottoscrizione del contratto, per poi non garantirne l’applicazione, con un compartimento di inaudita scorrettezza».
«Ed oggi – prosegue la nota – all’assessore regionale alla Forestazione, Gianluca Gallo diciamo con chiarezza, che questo Sindacato era, è e sarà sempre un soggetto responsabile, che si batterà per difendere gli interessi dei lavoratori che rappresenta, ma senza dimenticare mai che il tutto, ovvero la Calabria, deve sempre essere anteposto alla parte, ovvero i forestali, che però meritano rispetto per quello che hanno fatto in questi anni a tutela e salvaguardia del territorio, evitando che le calamità potessero fare danni incalcolabili e spezzare vite umane. Capiamo che sono attività difficilmente misurabili con il metro rigoroso del Pil, ma pensiamo che una politica intelligente e lungimirante debba tenerne conto».
«La verità, volendo farla semplice – continua la nota – è che i lavoratori forestali assieme al Sindacato e a tutti i calabresi, vogliono una politica che quando va al governo faccia quello che rimproverava di non fare a chi governava quando essa era all’opposizione. Ecco perché quando il consigliere Gianluca Gallo ha assunto l’incarico di assessore regionale con delega anche alla Forestazione siamo stati attraversati da un moto di gioia, perché convinti di concludere un iter importante per il comparto e per il territorio calabrese e non che chiudesse la porta in faccia ai forestali calabresi sostenendo che “la Regione Calabria non è in condizione di recepire il nuovo Contratto integrativo regionale per carenza di fondi”».
«L’assessore Gallo – continuano ancora i sindacati – è da quando si è insediato che non perde occasione per ribadire che la forestazione è un settore strategico per la Calabria. Noi siamo d’accordo! Ma alle parole devono seguire i fatti! I lavoratori forestali calabresi, al di là di alcuni luoghi comuni, alimentati ad arte per screditare la categoria, si adoperano con abnegazione per arginare il dissesto idrogeologico del nostro fragile territorio e preservare i nostri boschi dalle devastazioni degli incendi, meritano che la Regione Calabria recepisca il Contratto integrativo, che lungi dal garantirgli privilegi ma gli consentirebbe di recuperare, anche se solo in parte, il potere d’acquisto di un salario fermo da dieci anni e di avere un’organizzazione del lavoro più moderna, più efficiente e più efficace, in grado di aumentare produttività, valorizzare le professionalità e restituire a loro dignità».
«Al sindacato – continua la nota – sfugge il motivo che impedisce alla Regione di rendere operativo un Contratto integrativo integrativo sottoscritto liberamente e con reciproca soddisfazione dalle parti, alla fine di un lungo e difficile percorso improntato al dialogo, nell’interesse degli Enti Gestori, dei lavoratori e dei calabresi, accompagnato dalla struttura della Regione che sovrintende alle attività di forestazione, la quale non ha mai manifestato dubbi circa la sostenibilità finanziaria. La motivazione che mancano le risorse non è convincente. Cercheremo di dimostrarlo attraverso la logica dei numeri. Da quando il Contratto è stato sottoscritto ad oggi è andato in pensione circa il 15% dei lavoratori forestali, che entro la fine dell’anno si assesteranno intorno alle cinquemila unità. Un risparmio ben maggiore dell’aumento salariale previsto nel Contratto integrativo, anche se minore di quello del prossimo anno, che vedrà un pensionamento massiccio di lavoratori, perché la loro età media ormai supera i sessant’anni».
«Se si vuole davvero fare del settore forestale un settore strategico per lo sviluppo della Calabria – hanno sottolineato i sindacati – bisogna fare un piano per immettere energie nuove nel comparto e valorizzare al massimo quelle che ci sono. Naturalmente le assunzioni dovranno seguire un percorso legale e dovranno essere funzionali alle esigenze di Calabria Verde e altri Enti Gestori di avere un personale motivato e adeguatamente formato, in grado di farle fare quel salto di qualità necessario per poter diventare lo strumento attraverso cui la Calabria si avvii verso un nuovo modello di sviluppo, che abbia come orizzonte la green economy, tanto cara alle politiche che promuove l’Unione europea per fare convergere i vari Paesi verso un’economia sostenibile, attenta alla quantità, ma anche alla qualità ed alla salvaguardia della casa comune, che è il creato».
«L’Azienda Calabria Verde e gli altri Enti del settore forestale – proseguono i sindacati – dovranno essere potenziati con un personale selezionato con criterio per dotarla di risorse umane adatte alla loro mission. Il Sindacato vigilerà affinché le assunzioni, ormai improcrastinabili, se si vuole evitare la fine della forestazione in Calabria, siano esclusivamente frutto di logiche aziendali. All’assessore Gallo, infine, come Sindacato unitario sosteniamo nuovamente che siamo disponibili, l’abbiamo dimostrato in questi mesi, a confrontarci per trovare assieme le soluzioni più idonee a favore del lavoro forestale e per il territorio calabrese, ma di mettere in discussione un Contratto integrativo regionale sottoscritto convintamente dalle parti dopo due anni di serrate trattative per ricominciare da zero, non se ne parla neanche».
«Ci batteremo, come abbiamo sempre fatto – hanno ribadito i sindacati – scevri da ogni pregiudizio, come è nostro costume, guardando ai contenuti, per difendere il diritto dei lavoratori forestali a vedersi recepito un contratto integrativo che punta anche al rilancio della forestazione calabrese attraverso la valorizzazione della loro professionalità e ricambio generazionale. Rispetto alla decurtazione delle risorse al settore forestale calabrese da parte del Governo nazionale, queste segreterie regionali, senza polemiche e inutili giri di parole, hanno già interessato le segreterie nazionali, valutando eventuali e ulteriori azioni sindacali dopo la dichiarazione dello stato di agitazione che permane. A scanso da equivoci, aggiungiamo che se l’assessore Gallo, si dovesse fare promotore di ulteriori iniziative finalizzate a garantire certezze finanziarie per un futuro solido alla forestazione calabrese, queste segreterie regionali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil saranno al suo fianco».
«Quando si tratta di difendere – hanno aggiunto – il lavoro e tutelare le lavoratrici e i lavoratori, queste segreterie regionali non si tirano indietro, ma valutiamo positivamente o negativamente gli interlocutori non a seconda del colore politico ma in base alle proposte e alle azioni che mettono in campo per il lavoro e il territorio e per migliorare le condizioni di vita dei più deboli. Lo dimostrano le battaglie che negli anni abbiamo fatto e che hanno contribuito a scrivere pagine importanti in questa terra per il riscatto e l’emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici».
Infine, il sindacato confederale di categoria ha annunciato che il prossimo lunedì, 26 ottobre, sarà convocata una riunione in videoconferenza degli esecutivi regionali unitari di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. (rrm)