Sono quasi quattro decenni che il Premio Mondiale di Poesia Nosside, fondato a Reggio nel 1983 dal prof. Pasquale Amato, raccoglie consensi in tutto il mondo e soprattutto valorizza le minoranze linguistiche che esprimono una carica poetica decisamente al di fuori dell’ordinario. Sono 99 i Paesi fino ad oggi ospitati dal Premio e più di 130 le lingue e gli idiomi delle poesie inviate al Premio. La presentazione della prossima edizione, che vedrà la sua serata clou con la premiazione presso la Terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio il 29 novembre, è avvenuta alla Villetta De Nava della Biblioteca comunale di Reggio, in una sala gremita di pubblico. È stata anche l’occasione per introdurre, in anteprima, la bella edizione dell’Antologia 2017-2018 del Premio Nosside, Il libro, curato dal Presidente Pasquale Amato e dalla Segretaria del Premio Mariela Johnson Salfran, è edito da Media&Books Edizioni diretta dal giornalista Santo Strati. Offre un’ampia panoramica dei premi e dei riconoscimenti tributati nella passata edizione del premio e mette in evidenza come questa splendida iniziativa che parte da Reggio Calabria ha fino ad oggi coinvolto poeti di 99 Paesi del mondo, scegliendo liriche in oltre 130 tra lingue, dialetti e idiomi. Un Premio senza confini, che proprio in questo mostra la sua peculiarità e originalità, creando un ponte ideale tra la cultura magno-greca che la città di Reggio esprime e la grande varietà delle lingue delle minoranze, anticipando di molto anni il progetto dell’Onu che ha dedicato il 2019 alle minoranze linguistiche.
Il prof. Pasquale Amato ha illustrato la qualità del progetto che porta il nome della poetessa greca Nosside: «un cammino – ha detto Amato – ispirato dalla cultura ellenica di cui siamo parte, dai miti di cui è ricco lo Stretto di Scilla e Cariddi, dai versi di tanti nostri poeti tra cui abbiamo scelto la stupenda Locrese Nosside. Un percorso animato dagli apporti di artisti che hanno rinverdito memorie mai sopite del territorio: il genio del Futurismo Umberto Boccioni di Reggio e l’orafo delle dive Gerardo Sacco di Crotone.
«Tutti nomi eccellenti per un progetto che ha avuto le idee chiare sin dalla nascita, puntando su un’eccellenza planetaria. Faticosamente ci siamo ritagliati uno spazio originale, qualificante e unico rispetto ai molteplici Concorsi che affollano il panorama letterario. Uno spazio conquistato un passo alla volta insistendo tenacemente sulla poesia inedita invece che inseguire nomi già famosi; dando voce alle lingue emarginate, minoritarie e a rischio di estinzione, testimonianze di sentimenti ed emozioni lontane dai centri che contano nei villaggi di montagne impervie e di isole nei Mari e negli Oceani».
Amato ha sottolineato la vitalità del Premio: «In quasi quattro decenni il Nosside ha scritto una storia densa di umanità, di conoscenze inimmaginabili, di vicende personali incredibili, di scambi di opinioni e di sentimenti, di creative contaminazioni artistiche e culturali tra le più impensate. Ogni anno abbiamo cambiato qualcosa, abbiamo corretto il tiro, abbiamo confermato e rinnovato, seguendo le linee direttrici fondate sulla coerenza con lo spirito originario e l’adattamento ai cambiamenti supersonici che la Rivoluzione informatica ci impone sempre più vorticosamente. Possiamo dire che siamo felici di avere scritto sin qui una bella storia. Ma resta il sogno ancora in corso d’opera del progetto planetario appena giunto all’adolescenza: arrivare ai 192 Stati dell’ONU e alle migliaia di lingue parlate ancora nel mondo».
Il prof. Amato, nella Villetta De Nava «che adoro per la sua elegante bellezza Liberty», ha voluto altresì «festeggiare la pubblicazione della più preziosa edizione dell’Antologia del Premio. Devo pubblicamente ringraziare l’Editore, reggino doc, Santo Strati per la cura profusa nella sua realizzazione. L’Antologia aveva vissuto qualche anno di pausa dovuto all’impossibilità di affrontare questa voce dopo la decisione molto rischiosa di non chiedere più contributi pubblici, ma da oggi torna a risplendere in un’edizione che qualifica ulteriormente il Premio e i suoi poeti».
L’incontro è stato introdotto da Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS Centro Scrittori della Calabria, che ha promosso l’iniziativa, e ha visto la partecipazione del giornalista Santo Strati. «Reggio – ha fatto notare Strati – è fortunata ad avere questo Premio, questa manifestazione che la porta alla ribalta del mondo intero. La Città deve farla diventare un’istituzione importante e abbracciare il Premio Nosside come uno degli appuntamenti più significativi della Città metropolitana di Reggio Calabria, con uno sguardo al mondo, alle lingue delle minoranze, alla cultura universale, che solo la poesia riesce a trasmettere in maniera unica e straordinaria».
Il Premio Nosside – che ha iniziato, come avviene da 21 anni, il suo viaggio nella prestigiosa Fiera Internazionale del Libro dell’Avana – concluderà la sua 34.ma edizione nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio, casa dei Bronzi e scrigno prezioso di tanti tesori di quasi tremila anni di storia, il prossimo 29 novembre.
Il libro sarà disponibile già dalla prossima settimana in tutte le principali librerie on line e su Amazon. (rrc)