Un’amministrazione condivisa grazie ai patti di collaborazione tra municipio, realtà civiche, terzo settore e cittadinanza attiva: a Rende si sperimentano nuove forme di autogoverno.
È stato firmato oggi pomeriggio nella casa comunale il primo patto di collaborazione denominato “Bene comune, una Comunità responsabile” tra l’amministrazione comunale e le associazioni Acrip, Casa dei diritti sociali e l’Insieme.
Le associazioni gestiranno per tre anni, con possibilità di rinnovo, l’immobile comunale di Piazza Italia nel quartiere di Villaggio Europa nell’ambito delle opere di rigenerazione dei Beni Comuni promosse dall’ente.
Alla presenza della vicesindaca Marta Petrusewicz, dell’assessora Lisa Sorrentino e della consigliera con delega all’associazionismo Concetta Brogno, la firma da parte delle associazioni attive da anni nel quartiere Europa: «segna – ha affermato l’assessora Marta Petrusewicz – un passo importante nella rigenerazione degli spazi urbani attraverso azioni dal basso che coinvolgano la cittadinanza. Riteniamo che la comunità che abita questi luoghi sia esempio virtuoso di inclusività. Da sempre la nostra amministrazione persegue un modello municipalista che superi con il proprio agire politico la dicotomia tra “dentro” e “fuori” le istituzioni. Partecipazione alla cosa pubblica significa avere una visione più chiara di criticità e forze del nostro territorio».
«L’autogestione degli spazi – ha sottolineato Sorrentino – è uno degli obiettivi che ci siamo prefissati: la partecipazione deve essere della città perché riteniamo necessario creare sinergia per dare a tutti la possibilità di avere luoghi e momenti dove poter dialogare. Solo così si può cogliere quella funzione propositiva e consultiva che tali organi di democrazia devono avere per funzionare. In tal senso, i Patti di collaborazione sono frutto di un lavoro di dialogo e confronto con i cittadini attivi per realizzare, in sinergia, interventi di cura e rigenerazione dei beni comuni. Abbiamo dunque accolto con favore la richiesta pervenuta da parte delle associazioni Acrip, Casa dei diritti sociali, l’Insieme, nell’ambito della cura dei beni comuni intesa a promuovere la socialità come “bene comune” attraverso la narrazione di esperienze nate e sviluppate sul territorio nazionale con una serie di iniziative da svolgere, a beneficio dell’intera cittadinanza, con il coinvolgimento attivo di ogni categoria e risorsa. Auspichiamo che questa esperienza sia replicabile anche in altri quartieri della nostra città affinché si moltiplichino i punti di incontro, aggregazione e promozione culturale volto a promuovere la cultura dell’autogoverno e della cittadinanza attiva».
Proprio dalle associazioni che si occuperanno formalmente della gestione dell’immobile comunale di piazza Italia arriva unanime il ringraziamento all’amministrazione comunale e l’invito alle differenti realtà associative a dare il proprio contributo: «la sede in Piazza Italia è finalmente dichiarata, anche ufficialmente, patrimonio del Quartiere (bene comune). Si prende atto da parte dell’Istituzione di un esperimento vero e vivo e soprattutto autonomo. A suo merito, dobbiamo riconoscere che non era facile da parte dell’amministrazione fare questo passaggio. Il gradino che ci si pone innanzi è quello più difficile perché è quello collettivo per cui non basta la buona volontà dei pochi ma occorre l’impegno dei molti. Potremmo davvero fare del Quartiere quel modello nuovo di urbanità e socialità per cui è stato pensato, progettato e costruito, a partire dal 1979, da un’esaltante miscela di menti politico/tecniche di alto livello. Si continuerà ora in Piazza Italia a dare nuova linfa alle tante iniziative sociali, ludiche e culturali che ci hanno contraddistinto in questi anni e che speriamo possano evolvere in forme sempre più partecipata dai residenti. L’associazione Acrip, la Casa dei diritti sociali, l’associazione L’Insieme, la Comunità senegalese rendese, il Laboratorio scacchistico e tutte le altre realtà che ciclicamente usano il nuovo ma antico Bene comune, invitano tutti ad esprimere le loro idee e a progettare le loro attività, coerenti allo spirito aperto, cooperativistico e assembleare del regolamento e della storia di questo luogo di recente istituzione, ma con una ricca storia alle spalle. Invitiamo altresì tutte le realtà associative e comunitarie di Quartiere di Rende ad aprirsi a questa sperimentazione e proporre all’amministrazione altri luoghi costituenti, partecipativi e autonomi. Siamo a vostra disposizione per tutto quanto possa servirvi: informazioni, consigli, incoraggiamento». (rcs)