10 gennaio 2019 – Da oggi in libreria, per i tipi della Salerno Editrice, il nuovo libro dello storico reggino Giuseppe Caridi, Alfonso il Magnanimo.
Il prof. Caridi è professore ordinario di Storia Moderna all’Università di Messina, nonché presidente della Deputazione di Storia Patria della Calabria. Eccellenza calabrese in campo storico, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui il fortunato Carlo III e un volume dedicato a San Francesco di Paola.
Il Corriere della Sera gli ha dedicato martedì due pagine a firma del giornalista e apprezzatissimo storico Paolo Mieli, che scrive: «Caridi si muove nel solco tracciato da Giuseppe Galasso – Il Regno di Napoli. Il Mezzogiorno angioino e aragonese (1266-1494) edito da Utet – e Mario del Treppo – Il Regno aragonese nella Storia del Mezzogiorno a cura di Giuseppe Galasso e Rosario Romeo per le Edizioni del Sole – che già avevano messo in grande risalto l’importanza del primo re aragonese di Napoli. Alfonso viene presentato secondo la descrizione che ne diede Enea Silvio Piccolomini (futuro Papa Pio II) come un uomo “di corporatura fragile, pallido in volto, di aspetto gioviale, naso aquilino occhi vispi, capelli neri che tuttavia cominciavano a incanutirsi e tesi verso le orecchie, di media statura, molto sobrio nei pasti e nelle bevande, che non beveva vino se non mescolato con molta acqua”»
Annota ancora Mieli «In ogni caso, scrive Caridi, grazie alla presenza e alle iniziative dei numerosi intellettuali e tecnici che lì operarono, la corte napoletana di Alfonso costituì uno dei principali centro del Rinascimento. Al di là dell’uso di carattere propagandistico (per il consolidamento della nuova dinastia da lui insediata) al sovrano aragonese va riconosciuto il merito di aver notevolmente contribuito alla promozione della cultura in una parte dell’Italia fino ad allora avulsa dal dinamismo intellettuale già in auge in altre aree della provincia».
Quanto sia stato importante Alfonso V di Aragona (detto il Magnanimo) per il Mezzogiorno lo descrive secondo la usuale, meticolosa, perizia il prof. Giuseppe Caridi, con una prosa gradevole e avvincente, offrendoci un libro che spiega come e perchè grazie al re Alfonso (adottato dalla regina di Napoli Giovanna II che non aveva figli e lo designò erede al trono) la città partenopea divenne una grande capitale europea. (zc)