Il tradizionale premio San Giorgio d’Oro, nonostante il lockdown, è stato comunque assegnato, anche se virtualmente. Si tratta, infatti, della massima onorificenza cittadina destinata ai figli illustri della Città a cui il sindaco Giuseppe Falcomatà e l’Amministrazione comunale non hanno voluto rinunciare.
La consegna della pergamena è rimandata, «ma era importante – ha sottolineato il sindaco Falcomatà – fare in modo che questa tradizione, legata alla data del 23 aprile, giornata dedicata al Santo patrono della Città San Giorgio, fosse pienamente rispettata».
«Per questo – ha proseguito il sindaco Falcomatà – ci teniamo a conferire le benemerenze, anche solo virtualmente per il momento, per dare lustro ad una serie di personalità che per la loro storia, il loro impegno, la loro attività sociale o professionale, costituiscono un punto di riferimento per l’intera comunità reggina, contribuendo alla crescita sociale, economica e culturale della nostra Città».
«In questo periodo di emergenza – ha proseguito il sindaco Falcomatà – la nostra comunità ha riscoperto i valori dell’agire collettivo, della responsabilità e del bene comune. I comportamenti virtuosi e la capacità di rispettare le regole da parte della stragrande maggioranza dei cittadini hanno consentito di limitare e ridurre al minimo la crisi sanitaria che poteva verificarsi in seguito ad un dilagare dei contagi da Coronavirus. Segno anche questo che la nostra è una comunità matura, rispettosa di sè stessa, una Città capace di affrontare e superare prove anche difficili come spesso è avvenuto nella sua storia antica e recente».
«In questo senso – ha proseguito il sindaco Falcomatà – il San Giorgio d’Oro di quest’anno andrebbe conferito all’intera comunità, a tutte quelle donne e quegli uomini che, ognuno per la propria parte, ognuno per il suo pezzettino di responsabilità, hanno contribuito e stanno ancora contribuendo a fare in modo che la Città venga fuori al più presto da questa emergenza».
«Tuttavia – ha proseguito il sindaco Falcomatà – anche quest’anno abbiamo voluto dare seguito ad una tradizione ormai consolidata, che nel tempo è diventata un vero e proprio riferimento della regginità. Ci mancherà l’abbraccio del Teatro Cilea, che è e rimane la platea ideale per tributare il giusto riconoscimento agli insigniti, ma la cerimonia ufficiale di conferimento è solo rimandata. A tutti i premiati va il mio personale ringraziamento ed un plauso per l’attività svolta a servizio della comunità reggina».
I premiati 2020
Il Grande Ospedale Metropolitano che «è riuscito a contrastare il virus nell’area metropolitana. Il nostro Gom – si legge nelle motivazioni – non si è lasciato cogliere di sorpresa dalla crisi e, valorizzando le risorse professionali interne, suscitando così un commovente moto di solidarietà nella cittadinanza, ha dimostrato all’Italia intera l’eccellenza degli operatori tutti della sanità reggina.
La comunicazione puntuale, competente e scevra da toni allarmistici e recriminativi, è stata il completamento di un lavoro straordinario al servizio della salute dei cittadini».
L’Associazione Banco Alimentare della Calabria Onlus, «nato proprio con l’intento di evitare gli sprechi di cibo e di provvedere direttamente alla redistribuzione sociale delle derrate eccedenti. In Calabria, sotto la gestione del presidente regionale Giovanni Romeo e del referente della Città Metropolitana Giuseppe Bognoni, il Banco si è posto in prima linea, sin dal primo giorno della crisi scaturita dalla pandemia, per soddisfare i bisogni alimentari della popolazione più indigente».
Antonino Candido, «orgoglio reggino, vigile del fuoco innamorato di quello che per lui non era solo un mestiere ma soprattutto una missione. Coronato il sogno di arruolarsi nel corpo dei Vigili del Fuoco nel 2017, come tanti altri nostri giovani ha dovuto lasciare la sua amata città, per trasferirsi ad Alessandria con la giovane moglie. Buono, generoso e responsabile, ha perso la vita, nello svolgimento del suo dovere, per il gesto criminale di un irresponsabile, in una tragica notte di novembre del 2019. A lui il ringraziamento incondizionato della città di Reggio Calabria».
Domenico Arcuri, «motivo di grande orgoglio per la nostra terra che gli ha dato i natali; da Melito Porto Salvo è partito un lungo e prestigioso percorso che lo ha visto al timone di Enti e Società di rilievo internazionale fino all’approdo a Invitalia. Oggi, con i poteri di supercommissario per la ricostruzione del sistema infrastrutturale ospedaliero, contribuirà a tirare fuori l’Italia dall’emergenza Coronavirus».
Francesco Barberi, «valoroso brigadiere dei Carabinieri, pur essendo fuori servizio, con coraggio e destrezza è riuscito a sventare una rapina all’Ufficio postale di Rosalì. Il suo gesto non solo ha consentito di assicurare alla giustizia tre criminali, ma è servito, soprattutto, a dimostrare la determinazione e lo spirito d’abnegazione che anima gli appartenenti alle forze dell’ordine, costantemente in prima linea nella difesa della sicurezza e della pace sociale.
Azioni come quelle del coraggioso militare devono servire da esempio per tutti i cittadini, per rafforzare l’idea che di fronte alla prepotenza criminale non si può rimanere indifferenti».
Sergio Romeo: «La scuola di musica “Giuseppe Verdi” di Reggio Calabria, fondata nel 1999, ha consentito al maestro Sergio Romeo di creare un ambiente in cui la libertà di espressione musicale e le possibilità di formazione professionale consentono di scoprire e valorizzare le notevoli potenzialità artistiche di cui sono dotati molti giovani. Oggi la scuola ha al suo attivo numerosissimi esami di ammissione conseguiti presso il Conservatorio di Musica “F. Cilea” e concorsi internazionali vinti. Encomiabile è anche il ruolo svolto dal maestro Romeo nel campo dell’integrazione e valorizzazione di giovani cittadini stranieri residenti in città».
Giuseppe Licordari, «primario medico legale dell’Inps, professionalità integerrima, abnegazione e grande umanità sono le sue doti distintive. Le numerose specializzazioni conseguite gli hanno consentito di assumere incarichi nazionali di primissimo livello in organismi scientifici e associazioni medico-legali. Sempre attento alle novità scientifiche s’impegna quotidianamente a focalizzare le inadeguatezze delle normative e a risolverne le incongruenze a beneficio della collettività».
Angela Misiano, «astrofisica di fama internazionale incarna il connubio tra scienza e umanesimo. Ha dedicato la vita a trasmettere il metodo scientifico a diverse generazioni di allievi, molti dei quali occupano oggi posizioni di rilievo nel mondo accademico e delle professioni, infondendo loro l’amore e la passione per la scienza. Ha collaborato con l’Agenzia Spaziale Europea, con Rai educational, col Festival Internazionale della Scienza e con la Società Astronomica Italiana. Ha fondato e dirige il Planetario metropolitano “Pythagoras” diventato, grazie al suo impegno, uno dei principali attrattori scientifici del Mezzogiorno».
Salvatore Patamia, «le cui straordinarie doti operative coniugate a grande professionalità e competenza e arricchite da umiltà e concretezza, gli hanno valso importanti incarichi istituzionali al Mibact. Attento alle esigenze culturali del territorio, è molto apprezzato per le sue straordinarie capacità di interlocuzione e concertazione che, in fattiva collaborazione con gli Enti, hanno prodotto importanti iniziative di valorizzazione e tutela dei beni culturali».
Bruno Martino
Direttore del reparto di Ematologia del GOM Grande Ospedale Metropolitano è molto apprezzato da collaboratori e utenti, che riconoscono in lui un vero luminare dell’oncoematologia clinica. La sua grande carica professionale e umana profusa in un reparto le cui relazioni investono inevitabilmente la sfera emotiva e psicologica di medici e pazienti, costituisce un solido punto di riferimento. I percorsi della migrazione sanitaria hanno registrato un’inversione di tendenza grazie anche al lavoro del suo reparto.
Filippo Catalano: «dai banchi del Liceo classico “Tommaso Campanella” della nostra città ai vertici della più grande multinazionale del settore food and beverage nel ruolo di Group CIO di Nestlé. I figli della nostra terra continuano a percorrere i sentieri del globo, distinguendosi per impegno e capacità professionale e ricoprendo incarichi di importanza strategica quale la responsabilità dei sistemi tecnologici e la modernizzazione dei sistemi di gestione industriale e marketing, contribuendo così a tenere alto il nome di Reggio Calabria nel mondo».
Roberto Caridi, «musicista, compositore, direttore d’orchestra, docente di musica, ha fondato nel 2003 la Banda musicale “Città di Reggio Calabria”. Il suo carisma gli consente di rilevare negli occhi dei suoi allievi la forza che sprigiona arte e positività. La sua azione ha favorito in un territorio come il nostro, in cui la cultura è anche strumento di riscatto sociale, un’opportunità in più per i nostri giovani avvicinandoli al meraviglioso mondo della musica».
Annamaria Curatola, «professore associato presso il Dipartimento Scienze cognitive, psicologiche e pedagogiche dell’Università di Messina. Esperta di didattica speciale e pedagogia del turismo accessibile è un punto di riferimento per chi vuole approfondire i sistemi di apprendimento e di fruizione culturale delle persone disabili. Di grande rilievo il suo progetto “EmozionArti”, una sorta di pinacoteca multisensoriale, progettata secondo criteri di armonizzazione e funzionalità che coinvolge i cinque sensi e accompagna i visitatori in un’avventura straordinaria ed originale».
Antonio Squillace, «manager area Quadri/Dirigenti di Telecom Italia, ricopre attualmente l’incarico di responsabile Tim Vision Italia e di direttore del Dipartimento Comunicazione Parchi nazionali.
Nel 2014 è stato nominato Cavaliere della Repubblica dal presidente Napolitano. La sua forte vena solidale+ lo porta a svolgere un’intensa attività benefica attraverso associazioni, club service o intervento diretto. Una forma di filantropia, la sua, imperniata sul dialogo, lo studio e la fraterna relazione tra persone capaci di promuovere la crescita delle comunità del mondo».
Giuseppe Caridi, «storico di rilevanza europea, è ordinario di Storia Moderna presso l’Università di Messina, cattedra già occupata dal suo grande maestro Gaetano Cingari. Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria è autore di numerose pubblicazioni e testi scientifici tradotti anche all’estero. Meridionalista critico, svolge un intenso monitoraggio della realtà politico sociale, attraverso il Movimento “Mezzogiorno Democratico” che ha fondato e presiede.
La sua docenza è un punto di riferimento culturale e formativo per varie generazioni di studenti calabresi e siciliani».
Claudio Macrì, «tenente colonnello medico dell’esercito, ha svolto importanti missioni in teatri di guerra all’estero, ricevendo numerosi encomi e onorificenze. Alla funzione medica ha sempre affiancato attività di forte impatto socio culturale. In Albania, Kosovo e Libano ha contribuito alla costruzione di asili, parchi giochi e centri sociali, organizzando una forma di corriere sanitario al servizio delle popolazioni dei villaggi per fornire di medicinali i presìdi medici nelle zone più periferiche».
Francesco Rugolo, «maggiore medico dell’Esercito, ha assolto diversi incarichi, sia in patria che all’estero, soprattutto come chirurgo ortopedico, nel contesto di missioni umanitarie internazionali, in territorio Afghano e Libico. In particolare, nell’ambito dellaMissione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (MIASIT), ha messo a disposizione della popolazione civile libica, coinvolta negli scontri tra le opposte fazioni, le proprie competenze specialistiche, consentendo ai feriti più gravi, di accedere a cure più appropriate direttamente in Italia. Nell’emergenza determinata dal Covid19 è stato inserito nella task force inviata a Troina, in Sicilia, per combattere il focolaio creatosi nell’Istituto IRCCS per il ritardo mentale».
Francesco Nucera, «arruolato nelle operazioni militari in Albania durante il Secondo conflitto mondiale, è stato catturato e deportato in Germania dall’esercito nazista all’indomani del proclama d’armistizio del maresciallo Pietro Badoglio. Internato per ventuno mesi terribili nei campi di concentramento tedeschi, nel 1961 ha ricevuto la Croce al Merito di Guerra. Il riconoscimento va alla memoria di un reggino sopravvissuto all’orrore dei lager, testimone diretto dell’abominio che fu il regime fascista che, dopo aver fatto piombare il Paese nel disastro bellico, consegnò i propri figli alla ferocia delle forze nemiche occupanti».
Associazione “San Domenico”, «nata nel 2008 dalla sensibilità di alcuni medici volontari, l’associazione opera per andare incontro alle persone che vivono situazione di disagio e di difficoltà, attraverso un’assistenza medica, legale e sociale totalmente gratuita. Portatrice sana dei sentimenti di altruismo, solidarietà ed umanità, l’associazione San Domenico ogni giorno ci insegna ad aiutare il prossimo ed a tendere una mano senza voler nulla in cambio. Esempio tangibile di come l’uomo riesca ancora ad essere umano».
Americo Della Valle, «luogotenente della Guardia di Finanza, dal 2014 ha diretto gli sbarchi dei migranti sulle nostre coste, dimostrando innato senso di umanità e comprensione durante le fasi più complicate dell’emergenza. E’ attualmente Comandante della Sezione Operativa Navale di Reggio Calabria e, nel corso della sua carriera, ha ricevuto un gran numero di encomi e decorazioni, come l’Onorificenza di Cavaliere dell’ordine del Merito della Repubblica italiana consegnatagli dal Capo dello Stato il 27 dicembre 2010. Rappresenta appieno lo spirito delle forze dell’ordine che operano al fianco dei cittadini servendo il Paese nel conseguimento del benessere e della sicurezza della comunità».
Pasquale Romeo, «medico psichiatra, coordinando il servizio gratuito di assistenza psicologica attivato dal Comune per l’emergenza Coronavirus, ha rappresentato e rappresenta un autentico punto di riferimento per molti reggini costretti ad attraversare una fase complicata e resa ancor più difficile dalle restrizioni dovute alla pandemia in atto. Stimato psicoterapeuta e brillante docente universitario è anche autore di numerose pubblicazioni scientifiche ed altrettanti articoli legati al tema del disagio mentale».
Associazione “Il volo delle farfalle – evoluzione autismo”, per il «lavoro svolto dall’Associazione, dai soci, dai volontari e alle fatiche di tutti i genitori che vivono quotidianamente le problematiche dell’autismo. “Il volo delle farfalle”, vero e proprio riferimento per tante famiglie reggine, ha realizzato insieme a volontari e genitori una struttura per il sostegno alle persone con sindrome dello spettro autistico, dimostrando che dalla diversità può nascere la bellezza dell’incontro e la solidarietà verso chi è più fragile».
Domenico De Clario, «da cinquant’anni al servizio dei giovani reggini, educatore non solo sportivo ma vero e proprio maestro di vita per generazioni di ragazzi che attraverso la sua passione si sono formati nei sani principi dello sport, dell’amicizia, del rispetto delle regole e della solidarietà. Uno straordinario esempio di come lo sport possa costituire un potente motore di aggregazione e di riscatto sociale».
Stefano Iorfida, «fondatore e Presidente dell’Associazione Culturale Anassilaos sin dal 1986. Promotore di un’intensa attività culturale e scientifica volta a favorire la conoscenza delle arti, della letteratura e dei saperi attraverso incontri e convegni, mostre e rassegne di pittura, scultura, fotografia con uno sguardo rivolto all’Italia e all’Europa. Ideatore del “Circolo Filatelico Anassilaos” che aderisce alla Federazione tra le Società Filateliche Italiane. Insignito, nel 2006, dell’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ha operato nel mondo dell’associazionismo culturale anteponendo i valori della condivisione e del coinvolgimento alla sua figura, distinguendosi per signorilità, impegno sociale, operosità, coraggio ed onestà; contribuendo così alla crescita culturale ed umana della Città. Ha promosso la memoria ed il ricordo della Storia e dei suoi protagonisti incidendo sulla formazione dei più giovani e consegnando alle nuove generazioni un testimone durevole del suo operato». (rrc)