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SICLARI (FI): L’EMERGENZA SANITÀ NEL REGGINO

Il senatore Marco Siclari ha depositato un’interrogazione parlamentare con carattere d’urgenza al Ministro della salute su una questione che, da sempre, gli sta a cuore ma che, oggi più che mai, alla luce dei fatti di cronaca accaduti, risulta essere improrogabile.
«La Locride è un’area della città metropolitana di Reggio Calabria sul versante jonico della Calabria, che copre una superficie di 1366,60 km² e comprende 131.985 abitanti in 42 comuni – si legge nell’interrogazione di Siclari – attualmente, la principale struttura sanitaria presente nel territorio in questione è il presidio ospedaliero di Locri, sede di Pronto Soccorso e di DEA – Dipartimento d’emergenza e accettazione – di primo livello; per gli abitanti della quasi totalità dei comuni della suddetta area è possibile raggiungere il presidio ospedaliero di Locri attraversando almeno un altro comune, con conseguenti disagi ed evidenti inevitabili ritardi nell’accesso alle prestazioni, tra cui quelle più urgenti. La vastità territoriale dell’area della Locride necessiterebbe di una severa disciplina organizzativa al fine di non compromettere
il diritto alla salute dei cittadini. Numerosi e recenti episodi di cronaca fanno emergere un evidente stato di criticità gestionale e strutturale che è opportuno porre all’attenzione del Governo».
Il senatore Siclari ha messo in evidenza come, da articoli di stampa si apprende che dallo scorso sabato sia la Tac, sia una delle due apparecchiature per raggi X non funzionano e che il mancato intervento dei tecnici – secondo quanto evidenziato dagli operatori ospedalieri – deriverebbe dal mancato rinnovo del contratto con l’azienda incaricata della manutenzione, nei confronti della quale l’Asp sarebbe debitrice. A distanza di circa due anni, il reparto di radiologia del nosocomio di Locri, oltre ad essere privo del primario – nonostante il Commissario regionale avesse autorizzato il bando per l’assunzione nel mese di agosto 2015 – registra una sensibile carenza in pianta organica, avendo solo tre medici radiologi che non possono garantire la turnazione.
«Un reparto di radiologia efficiente è condizione essenziale per il funzionamento di qualsiasi ospedale – ha ribadito Siclari – come riportato da un articolo di stampa, in più di una circostanza, la direzione sanitaria del nosocomio avrebbe informato i vertici dell’ASP di Reggio Calabria che la carenza di personale medico ha prodotto, nonostante l’impegno profuso, una riduzione del numero delle prestazioni, che si ripercuote negativamente sulla qualità dell’assistenza, non consentendo di fare diagnosi tempestive; a causa delle carenze strutturali sopra evidenziate, si registrano, ogni giorno, in tutti i reparti difficoltà nella gestione dei ricoveri, con conseguente danno economico per l’Azienda».
Ancora una volta balza agli onori della cronaca un episodio che lascia senza parole e che il Senatore Siclari ha evidenziato all’interno dell’interrogazione depositata oggi. Nella tarda serata di sabato 26 maggio, all’ospedale “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, un bambino nato con qualche settimana di anticipo a causa di reiterate contrazioni accusate dalla madre, è deceduto a distanza di poche ore per cause che sono ancora in fase di accertamento.
«La situazione esposta contribuisce, purtroppo, ad aumentare i fattori di rischio per la vita, considerato che la frequente indisponibilità di alcune importanti apparecchiature diagnostiche, o il loro malfunzionamento, costringono in molti casi al trasferimento dei pazienti presso altri ospedali anche per diagnosi urgenti. Il continuo verificarsi di alcuni episodi anche mortali di presunta malasanità impone una riflessione da parte delle istituzioni locali e statali».
Partendo da questi presupposti Siclari chiede al Ministro risposte urgenti per conoscere «di quali elementi disponga e quali iniziative intenda adottare per verificare le criticità enunciate; se possa attivarsi adottando i provvedimenti consequenziali affinché sia ripristinata immediatamente una situazione di pieno funzionamento delle strutture ospedaliere della zona della Locride; se non ritenga, nell’ambito delle proprie competenze, di assumere iniziative urgenti per verificare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in relazione ad una situazione — quale quella della gestione delle strutture di Locri, di Polistena e di Melito di Porto Salvo – nei quali, a giudizio dell’interrogante, non viene garantito ai cittadini il diritto alla salute, considerate le evidenti anomalie rappresentate e l’elevata incidenza dei rischi della qualità della vita». (rp)