Il Coordinamento regionale per la salute mentale della Regione Calabria, ha ribadito la necessità che «tutti prendano consapevolezza che occorre, a fronte dell’aumento costante dei casi di DNA – disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, che si manifestano sempre più precocemente e con risvolti nutrizionali e metabolici che possono mettere a rischio la vita di chi ne è affetto, rafforzare e non disintegrare la rete DNA, costruita grazie all’apporto straordinario di professionisti calabresi che si sono adoperati, gratuitamente e nel periodo in cui normalmente si va in ferie, a progettare il sistema dei servizi di rete DNA della Calabria, catturando le risorse messe a bando dal competente Ministero».
«Occorre che la Calabria tutta dia merito a questi professionisti – viene rilanciato – attraverso interventi regionali che assicurino la prosecuzione delle attività della rete e a supportare la prosecuzione dell’attività di studio e ricerca presso l’Ambulatorio di ricerca clinica e terapia del disturbo del comportamento alimentare della A.U. Dulbecco di Germaneto. Solo così possiamo rendere il giusto un riconoscimento all’importante lavoro dei professionisti che hanno dato vita alla Rete e al successo ottenuto dalla Unità operativa di Psichiatria della stessa Azienda universitaria Dulbecco per il miglior lavoro pubblicato nel 2023 dalla Società europea di psichiatria sviluppato da Elvira Anna Carbone proprio sui disturbi del comportamento alimentare».
«Sono tante le voci di dissenso – si legge in una nota – contro un provvedimento governativo che ha visto il mancato rifinanziamento del “Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” istituito con legge di Bilancio 2022 e approvata dal Parlamento alla fine del 2021. La mancata implementazione del fondo, finanziato con 15 milioni di euro per il 2022 e 10 milioni di euro per il 2023, per un totale di 25 milioni di euro per i due anni, serviva ad aiutare le regioni in maniera temporanea e non strutturale, per combattere i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e ad aggiornare i livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) riguardanti questo ambito, riapre il serio problema di abbandono delle persone, delle famiglie e delle stesse strutture sanitarie impegnate nei percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi».
«Le associazioni aderenti al CASM sentono, quindi – viene annunciato – doveroso partecipare alla giornata organizzata per venerdì 19 gennaio 2024 dal Movimento Lilla insieme all’Unione Degli Universitari, Rete Studenti Medi e Chiedimi Come Sto, che scenderanno in piazza per chiedere l’attuazione della legge 234 art.1 comma 687 e 689 del 2021, che stabilisce un’area specifica all’interno dei Lea per i Dan. E lo faranno chiedendo con forza alla Giunta Regionale di garantire la continuità operativa della Rete di assistenza e di cura attivata grazie ai fondi governativi “temporanei” messi in campo per la cura dei Dna, così come sta avvenendo in altre regioni. Ma soprattutto chiedendo al Governatore, Commissario Straordinario alla sanità calabrese, che con tanto impegno sta affrontando i mali ventennali del Ssr, di portare all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni, l’urgenza di consolidare le risorse specializzate destinate al trattamento dei Dna per garantire la continuità, la tempestività delle cure e il raggiungimento dei Lea». (rcz)