Celebre (Fillea): Emanare con urgenza le linee guida per i crediti fiscali

Il segretario generale della Filla Cgil CalabriaSimone Celebre, ha rinnovato l’appello al Dipartimento competente e alla Regione affinché siamo emanate, con urgenza, le linee guida sui crediti fiscali.

«Sono passati oltre cinque mesi dall’emanazione della Legge Regionale n. 25 del 15 maggio 2024, “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”, ma la situazione rimane immutata. Nonostante le ripetute sollecitazioni rivolte al governo regionale, si assiste a un immobilismo preoccupante», ha rilevato il sindacalistista, esprimendo forte disappunto per la mancanza di progressi nella definizione delle modalità attuative della legge, in particolare a riguardo le necessarie linee guida e l’attivazione di una piattaforma online per il monitoraggio delle cessioni dei crediti. 

«A più di cinque mesi dall’emanazione della legge regionale n. 25 del 15 maggio 2024 “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”, ancora è tutto fermo nonostante le continue sollecitazioni fatte al governo regionale. A cinque mesi dall’emanazione dell’importante legge – ha sottolineato Celebre – ancora il governo regionale continua a tergiversare facendo solo proclami invece di iniziare, una volta per tutte, a fare i fatti e a definire le modalità attuative della legge (le cosiddette linee guida), comprendenti anche l’attivazione di una piattaforma online per il monitoraggio delle cessioni dei crediti».

«La legge, approvata il 16 maggio scorso dal Consiglio Regionale della Calabria– ha ricordato – è stata concepita per consentire la compensazione dei crediti attraverso enti pubblici economici regionali, come la Sacal, il Consorzio Unico di Bonifica e l’Agenzia per lo Sviluppo delle Aree Industriali e le società partecipate da essi controllate. Si tratta di un provvedimento vitale destinato a sostenere le numerose aziende che, dopo aver praticato sconti in fattura e ottenuto crediti fiscali ai sensi del decreto-legge 34/2020, si sono trovate a fronteggiare ostacoli insormontabili nella monetizzazione di tali crediti a causa della congestione nel sistema di cessione». 

Celebre, ha inteso sottolineare, altresì, che le linee guida per consentire alle aziende di effettuare le richieste di compensazione dei crediti avrebbero dovuto essere emanate entro il 30 giugno.

«Siamo ormai a fine ottobre e non c’è ancora traccia di questa attuazione. Abbiamo ripetutamente sollecitato le autorità competenti, inclusa una Pec inviata nel mese di agosto direttamente al presidente della Giunta regionale, ma finora non abbiamo ricevuto alcun riscontro», ha concluso, sottolineando come sia «giunto il momento di trasformare le parole in azioni concrete». (rcz)

Celebre (Fillea): È nostra responsabilità promuovere cultura della sicurezza

«È nostra responsabilità collettiva promuovere una cultura della sicurezza, in cui la prevenzione diventa una priorità». È quanto ha detto Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, in occasione della 74esima Giornata Nazionale in ricordo delle vittime e invalidi sul lavoro, sottolineando come «ogni infortunio, ogni incidente, è una sconfitta per tutti e non possiamo più tollerare infortuni mortali nei luoghi di lavoro».

«Perciò – ha sottolineato  Celebre – invitiamo tutti i lavoratori, i datori di lavoro e le istituzioni a collaborare attivamente per ridurre i rischi e adottare pratiche sicure. Investire nella formazione, nell’adeguamento delle attrezzature e nel monitoraggio delle condizioni di lavoro è fondamentale».

«Solo attraverso l’impegno condiviso possiamo dire basta – ha concluso il segretario generale della Fillea Cgil Calabria – a queste stragi e costruire un futuro in cui la sicurezza sia un diritto di tutti. La vita e la salute dei lavoratori non possono essere compromesse. Facciamo in modo che ogni giornata di lavoro sia una giornata sicura».

Celebre (Fillea Cgil): Settore costruzioni in crescita nonostante la scomparsa dei bonus

Il segretario generale di Cgil Calabria, Simone Celebre, ha evidenziato come «anche in Calabria il settore delle costruzioni è in crescita. Nei primi 6 mesi del 2024 il settore delle costruzioni nella nostra regione, nonostante la scomparsa dei bonus, ha continuato a registrare un considerevole incremento».

Ma non è solo in Calabria il dato positivo:  «il settore edilizio l’anno scorso (2023) – ha spiegato il sindacalista – ha registrato, per il terzo anno consecutivo, una considerevole espansione con un aumento annuo del 5% nei livelli produttivi. Una crescita che è stata dovuta soprattutto agli investimenti nella riqualificazione abitativa, agli incentivi fiscali e al settore delle opere pubbliche, influenzate positivamente dal PNRR e dalla chiusura dei fondi strutturali 2014-2020.  In soli tre anni, gli investimenti nel settore delle costruzioni sono cresciuti di circa 75 miliardi, recuperando così una considerevole parte del gap produttivo causato dalla crisi ultradecennale che aveva comportato una perdita di 92 miliardi».

«Dai dati in nostro possesso – ha spiegato – per quanto riguarda il primo semestre 2024, emerge la fotografia di una filiera in buona salute. Il numero dei lavoratori complessivo, a livello regionale, è cresciuto ed è arrivato a 16.923 addetti, con un aumento del 6,90v% rispetto al 1° semestre 2023. Anche il numero delle ore lavorate ha registrato un considerevole aumento arrivando a 12.260.277 con un aumento del 7,04v% rispetto al 2023».

«L’aumento delle ore lavorate – ha aggiunto – è il frutto anche di normative a livello nazionale  e in special modo del Durc di Congruità, uno strumento straordinario che ha aiutato il settore facendo emergere tanta emersione, dato confermato dal fatto che l’unico fattore negativo ad oggi è la diminuzione, lo 0,56c%, del numero delle imprese rispetto al 1° semestre dell’anno scorso, nonostante le ore lavorate siano cresciute». 

«Una considerevole crescita dovuta alle realizzazioni di opere pubbliche in corso nella nostra Regione – ha detto ancora – che continuano a trainare il settore delle costruzioni, con un ruolo significativo nell’economia della Calabria. Nella nostra Regione, infatti, negli ultimi anni si è registrato un forte dinamismo in questo ambito, specialmente grazie agli investimenti in infrastrutture (S.S. 106 Jonica, Trasversale delle Serre ecc.) e ai progetti di riqualificazione urbana. L’edilizia, oramai è un dato di fatto inconfutabile, rappresenta uno dei più importanti settori trainanti dell’economia regionale. Un settore che sostiene non solo l’occupazione locale, ma anche lo sviluppo di attività connesse come il commercio di materiali da costruzione, la logistica e i servizi».

«Questo settore, però – ha proseguito – nonostante la continua crescita e il sempre più importante ruolo che riveste per lo sviluppo economico dell’intera Regione, è chiamato ancora ad  affrontare sfide importanti, come la necessità di migliorare la qualità e la sicurezza del lavoro, la lotta continua contro il lavoro sommerso e la frammentazione delle imprese. Tuttavia, con un sostegno decisivo a livello politico (completamento della strada statale 106 jonica, il finanziamento dell’Alta Velocità, l’ammodernamento dell’A2 tratto Rogliano – Altilia) e con un rinnovo del Ccnl adeguato e aggiornato, essenziale per mantenere un equilibrio tra i diritti dei lavoratori e le esigenze delle aziende, potrà far si che questo settore continui a giocare un ruolo cruciale nell’economia calabrese, trainando crescita e occupazione». (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Istituire il Museo dei Minatori di Calabria

«Se vogliamo veramente tenere viva la memoria dei tanti minatori calabresi che hanno perso la vita mentre svolgevano il loro lavoro in ogni dove non possiamo non istituire, a livello regionale, un museo dei Minatori di Calabria». È la proposta avanzata da Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, dopo la commemorazione anche da parte delle massime istituzioni regionali calabresi (presidente della giunta e presidente del consiglio regionale) del 68esimo anniversario della strage di Marcinelle, dove l’8 agosto del 1956 morirono 262 operai, di cui 136 italiani, e tra questi moltissimi calabresi.

«Siamo pienamente d’accordo con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto – ha detto – che tutti abbiamo il dovere di tenere viva nella memoria quanto accaduto sessantotto anni fa a Marcinelle, in Belgio, ma non bastano solo le parole, servono anche i fatti concreti.  E per non dimenticare, non solo quelli morti a Marcinelle ma tutti i minatori calabresi che hanno perso la vita mentre lavoravano nei vari cantieri, non solo italiani, noi proponiamo l’istituzione di un museo regionale dei minatori».

«A tal proposito, a onor del vero – ha proseguito – ricordiamo che già alcuni anni fa ci furono alcuni consiglieri regionale che proposero l’istituzione del Museo del Minatore di Calabria, proposta che adesso facciamo nostra e che rilanciamo. Riteniamo che con l’istituzione del Museo ci sarebbe una valorizzazione, sia storica che turistica, degli aspetti di un fenomeno di grandi proporzioni quale quello dell’emigrazione extra regionale ed europea avente come sbocco il lavoro in miniera, ma soprattutto l’istituzione del Museo dovrà rappresentare il luogo principale per testimoniare la storia e i sacrifici dei minatori calabresi di Pagliarelle, Serricella e Motta San Giovanni in giro, sia ieri e sia oggi, per il mondo». (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Regione emani linee guida su trasferimento crediti fiscali

Il segretario generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, ha invitato la Regione a emanare le linee guida dei trasferimenti dei crediti fiscali.

«Sulle cose serie, come lo è la legge regionale  n. 25 del 15 maggio 2024 “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizi”, il governo regionale  – ha sottolineato Celebre – deve smetterla di fare solo proclami, iniziando a fare i fatti come la definizione delle le modalità attuative della legge (le cosiddette linee guida), comprendenti anche l’attivazione di una piattaforma online per il monitoraggio delle cessioni dei crediti».

«In Calabria – ha ricordato – ci sono tante aziende che hanno bisogno di recuperare i crediti fiscali, e tantissimi lavoratori le retribuzioni, ad affermarlo è il segretario generale della Fillea Calabria, Simone Celebre, il quale interviene sulla mancata emanazione, da parte della Regione Calabria, delle linee guida sulla legge “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizio». 

«La legge regionale 25/2024  è una legge – ha spiegato Simone Celebre – per la compensazione dei crediti attraverso gli enti pubblici economici regionali (come Sacal, Consorzio unico di bonifica e Agenzia per lo sviluppo delle aree industriali) e le società partecipate da essi controllate. Una misura, quindi, pensata e varata per alleviare le difficoltà finanziarie di quelle tante imprese che, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo credito fiscale ai sensi del decreto legge 34/2020, hanno grosse difficoltà a monetizzarlo per l’intervenuta congestione del sistema delle cessioni dei crediti».

«L’approvazione di questa legge – ha ricordato il segretario generale della Fillea Cgil – è avvenuta nella seduta consiliare del 7 maggio scorso ed è entrata in vigore quindici giorni dopo la pubblicazione sul Burc n°101 del 16 maggio scorso. Entro il 30 giugno – ricorda, altresì, Simone Celebre – dovevano essere emanate le linee guide per permettere a tutte le aziende di sapere come fare le richieste per compensare questi cassetti fiscali che la quasi totalità delle aziende ancora hanno pieni e non sanno come fare per svuotarli. Siamo già 10 agosto e ancora le linee guida non ci sono. Come Fillea abbiamo sollecitato più volte, in via informale, qualcuno dell’amministrazione regionale per capire a che punto era l’emanazione di queste linee guida ma a tutt’oggi non ci è dato sapere se ci saranno o non ci saranno».

«Naturalmente tutto questo sta comportando – ha concluso – che tante aziende hanno lasciato e continuano a lasciare in arretrato il pagamento delle retribuzioni di tantissimi lavoratori. A pagarne, quindi, come sempre, il maggiore scotto sono i lavoratori che sono l’anello più debole della catena». (rcz)

Celebre (Fillea): Le imprese edili e organi preposti facciano rispettare ordinanza su stress termico

Tutte le imprese edili operanti sul territorio regionale e gli organi preposti faccia rispettare quanto disposto dall’ordinanza regionale sullo stress termico. È quanto ha chiesto Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, spiegando come chiediamo che, «di fronte a temperature superiori ai 35°, reali o percepiti, ci sia il divieto a lavorare dalle 12,30 alle 16 e si faccia ricorso alla cassa integrazione o alla rimodulazione degli orari e dei carichi di lavoro tramite specifici accordi con le RSU e le Organizzazioni sindacali».

«Una richiesta che nasce, purtroppo – ha aggiunto – dalle tante e pressanti segnalazioni che le nostre strutture territoriali stiamo ricevendo in questi ultimi giorni da lavoratori impegnati in alcuni cantieri sparsi su tutto il territorio regionale. Segnalazioni dove si mette in evidenza la mancata attuazione, da parte delle imprese, di quanto è disposto nell’ordinanza, cioè la mancata interruzione del lavoro, dalle 12.30 alle 16.00, di fronte a temperature, reali o percepite, che superano abbondantemente i 35°. Sono tanti, quindi, i lavoratori costretti a rimanere su un’impalcatura o lungo una strada anche nelle ore più calde con oltre 40°. Così non va bene. Oltre i 35° non si può e non si deve lavorare perché si mette in serio pericolo la vita dei lavoratori». 

«C’è l’ordinanza sullo stress termico che, in determinate condizioni – ha proseguito – vieta di lavorare dalle 12.30 alle 16.00 e che prevede che si possa ricorrere alla Cassa integrazione o alla rimodulazione dell’orario di lavoro, senza danno economico né per le imprese né per gli operai. Mai come in questi giorni di intenso caldo bisogna ed è necessario interrompere le attività lavorative nelle ore più calde in tutti i cantieri».

«Come Fillea Cgil Calabria, pertanto, oltre a invitare le imprese a voler rispettare quanto previsto nell’ordinanza – ha concluso – invitiamo anche gli organi preposti a voler intensificare i controlli per la completa attuazione dell’ordinanza così come sollecitiamo le stazioni appaltanti a far sì, attraverso i Cse e/o attraverso i loro responsabili sulla sicurezza, che l’ordinanza si applicata in toto, soprattutto in queste giornate roventi. Come Fillea Cgil Calabria auspichiamo che l’ordinanza contro lo stress termico venga applicata in toto in tutti i cantieri edili presenti sul territorio regionale e invitiamo i lavoratori, qualora non questo non dovesse accadere, a rivolgersi alle sedi territoriali della Fillea Cgil». (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Completare gli invasi esistenti per contrastare la siccità in Calabria

«Noi della Fillea Cgil Calabria, pur essendo convinti che la battaglia contro la siccità e la carenza d’acqua bisogna farla su più fronti, riteniamo che una buona risposta potrebbe arrivare con il completamento e l’avvio degli invasi esistenti evitando così di lasciare le opere incompiute». È quanto ha dichiarato Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, suggerendo la creazione di «un nuovo impianto idrico», dato che «oltre il 50 % dell’acqua si perde per strada e non arriva a destinazione».

Una scelta, per Celebre, «che non solo darebbe un fattivo aiuto a contrastare la siccità e la conseguente penuria d’acqua, ma che contribuirebbe, altresì, a creare migliaia di posti di lavoro. Pertanto, auspichiamo che il Consiglio Regionale nelle prossime sedute inizi a parlare delle “storiche” dighe incompiute presenti nella nostra Regione come la Diga dell’Esaro e la Diga del Re Sole nella provincia di Cosenza, la Diga del Melito nella provincia di Catanzaro e la Diga del Metrano nella provincia di Reggio Calabria».

«La siccità e, soprattutto, la carenza d’acqua, la crisi energetica – ha ricordato – oramai, sono tra i problemi più gravi dell’intera umanità, anche perché si ripropongono sempre più spesso negli anni a causa dei cambiamenti climatici in corso, e non solo.  Il 2023, secondo gli esperti, si è caratterizzato per essere stato l’anno dove si è registrato una delle più gravi siccità degli ultimi secoli. La siccità e la carenza d’acqua sono problemi che stanno colpendo pesantemente l’Italia. Emergenza che nel primo semestre di quest’anno ha interessato soprattutto il Sud»

«1Anche la nostra Regione – ha concluso – non è esente dall’emergenza siccità e dalla carenza d’acqua. Da più parti, infatti, si sostiene e si chiede che la giunta regionale calabrese dovrebbe avviare al più presto una discussione e la realizzazione di un piano articolato di contrasto alla siccità e alla carenza d’acqua, che ci consenta di guardare al futuro con ottimismo. È necessario intervenire con urgenza, ora, con misure che possono portare un sollievo immediato. (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Occhiuto adotti provvedimento contro il rischio di caldo sui luoghi di lavoro

Il segretario generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, in una lettera indirizzata al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha chiesto un «urgente intervento al fine di garantire la massima tempestività nell’adozione di provvedimento analogo a quello assunto per il 2023 al fine di ridurre, sin dai primi eventi climatici, il rischio correlato alle temperature cui i lavoratori del settore edile e dei materiali da costruzione sono particolarmente esposti per la peculiarità delle lavorazioni e degli ambienti di lavoro».

L’imminente innalzamento delle temperature, infatti, «che, a breve investirà il territorio della Calabria, con particolare riferimento alle aree interne, mette a rischio la salute e sicurezza di migliaia di lavoratori edili e degli impianti di produzione dei materiali da costruzione», ha spiegato Celebre, ricordando come «la scrivente Federazione ha, nei giorni scorsi, attenzionato formalmente la problematica alle UTG delle province di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Cosenza, sollecitando atti di indirizzo per l’adozione, da parte delle imprese, di misure volte a garantire la salubrità dei luoghi di lavoro, in ottemperanza a quanto previsto dalla vigente normativa».

«Ci preme ricordare – ha proseguito – che la tempistica di emanazione di ordinanze volte a garantire la sicurezza dei lavoratori, la possibilità per le imprese di organizzare la produzione e la rimodulazione degli orari di lavoro in modo efficace rispetto al rischio calore, nonché di ricorrere agli ammortizzatori sociali in caso di sospensione dell’attività lavorativa, non è indifferente al fine di evitare conseguenze drammatiche in termini infortunistici. A ciò si aggiunga che l’innalzamento drastico delle temperature è fenomeno stagionale che interessa annualmente in particolare le regioni del sud; pertanto, l’emanazione degli atti di indirizzo dovrebbe essere garantita con carattere programmato e tutt’altro che emergenziale».

«Ricordiamo – ha concluso Celebre – che l’ordinanza contingibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica riguardante l’attività nei cantieri edili ed affini n. 3 fu emanata il 21 Luglio 2023, dunque ben oltre l’inizio, previsto e prevedibile, dell’innalzamento delle temperature nei luoghi di lavoro all’aperto e negli impianti nei quali si utilizzano tecniche produttive che necessitano dell’utilizzo di macchinari che sviluppano calore, e ciò ha comportato, nelle more dell’emanazione dell’ordinanza stessa, l’esposizione immotivata di migliaia di lavoratori a condizioni di lavoro inaccettabili per la metà della stagione estiva». (rcz)

Celebre (Fillea): Occhiuto emani linee di indirizzo contro rischio caldo sui posti di lavoro

Il segretario generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, ha chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di emanare in tempi brevi le linee di indirizzo contro il rischio caldo sui posti di lavoro. 

«Che i cambiamenti climatici determinano notevoli ricadute nella salute e nella sicurezza sul lavoro è assimilato – ha ricordato – non abbiamo bisogno di altri infortuni perché si dimostri il rischio che l’esposizione al caldo può determinare. L’estate, che in Calabria, negli ultimi anni, è sempre più caratterizzata da alte temperature, superiori anche ai 35 gradi centigradi, oramai è quasi arrivata e, quindi, non è più procrastinabile l’emanazione di quelle norme atte a tutelare quei lavoratori che per le mansioni che svolgono sono più esposti al rischio termico e a prevenire, quindi, i tanti infortuni, purtroppo spesso mortali, e i malori connessi al caldo».

«A essere esposti al rischio stress termico sono tutti coloro che svolgono attività all’aperto come i lavoratori dell’edilizia civile e stradale, così come tutti quei lavoratori che svolgono “attività fisica rilevante” o che sono impegnati in ambienti chiusi senza una ventilazione adeguata. In considerazione che anche le previsioni di quest’anno prospettano un’estate alquanto torrida, come sindacato ribadiamo la necessità che il problema “caldo” venga affrontato il più presto possibile – ha proseguito – senza più considerarlo straordinario. Riteniamo che già nei prossimi giorni  il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, dovrebbe emanare le linee di indirizzo per tutelare quei lavoratori che per le mansioni che svolgono rischiano di più lo stress termico e che queste linee di indirizzo abbiano un arco temporale di validità più lungo rispetto al decorso anno, al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature permettendo così anche alle imprese, ai lavoratori e alle istituzioni di poter programmare per tempo gli interventi necessari a tutela della salute».

«Teniamo a sottolineare che le linee di indirizzo dovrebbero stabilire che in caso di temperature pari o superiori i 35° si debba ridurre o sospendere l’attività lavorativa e si possa fare ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) – ha detto ancora – che nei cantieri siano resi disponibili e accessibili fonti di acqua e, soprattutto, delle aree ombreggiate dove poter stazionare nelle pause».

«Riteniamo, altresì, necessario che le linee di indirizzo – ha detto – indichino l’obbligo per le imprese a rimodulare orari e carichi di lavoro tramite specifici accordi aziendali con le Rsu e/o le organizzazioni sindacali territoriali, con particolare attenzione alle piccole aziende. Inoltre sarebbe auspicabile che le linee di indirizzo prevedessero il riconoscimento, da parte delle Stazioni Appaltanti, di eventuali ritardi nella consegna dei lavori in caso di interruzioni per eventi climatici estremi». (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Occhiuto emani linee di indirizzo contro caldo sui posti di lavoro

«Chiediamo al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di emanare in tempi brevi le linee di indirizzo contro il rischio caldo sui posti di lavoro e non aspettare il mese di luglio». È l’appello lanciato da Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, sottolineando la necessità che tali linee guida «abbiano un arco temporale di validità più lungo rispetto al decorso anno, al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori dai rischi causati dalle elevate temperature permettendo così anche alle imprese, ai lavoratori e alle istituzioni di poter programmare per tempo gli interventi necessari a tutela della salute».

«Teniamo a sottolineare – ha aggiunto – che le linee di indirizzo dovrebbero stabilire che in caso di temperature sopra i 35° si debba ridurre o sospendere l’attività lavorativa e si possa fare ricorso alla cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo), che nei cantieri siano resi disponibili e accessibili fonti di acqua e, soprattutto, delle aree ombreggiate dove poter stazionare nelle pause».

«Riteniamo, altresì – ha proseguito – necessario che le linee di indirizzo indichino l’obbligo per le imprese, con temperature superiori ai 35°, della revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro e dei carichi di lavoro tramite specifici accordi aziendali con le Rsu e/o le organizzazioni sindacali territoriali».

Una richiesta necessaria, in quanto «l’estate e il relativo aumento delle temperature, ormai, sono alle porte, quindi, diventa impellente l’emanazione di quelle norme atte a tutelare quei lavoratori che per le mansioni che svolgono sono più esposti al rischio termico e a prevenire, quindi, i tanti infortuni e i malori connessi al caldo», ha ricordato Celebre.

«Tenuto conto – ha aggiunto – del grande caldo registratosi l’estate scorsa e soprattutto dei cambiamenti climatici che fanno presagire che anche quest’estate, cosi come le precedenti, sarà un’estate alquanto torrida – ha concluso – riteniamo necessario che il tema “caldo” venga affrontato il più presto possibile senza più considerarlo straordinario e indicando già nei prossimi giorni, per l’estate 2024, le norme di tutela per quei lavoratori che per le mansioni che svolgono rischiano di più». (rcz)