Celebre (Fillea): Le norme per settore costruzioni vanno contro il lavoro, ambiente e sicurezza

«Le norme messe in campo in questo periodo che riguardano il mondo delle costruzioni (Superbonus e codice degli appalti) a noi non piacciono e non ci vanno bene. Sono norme che vanno contro il lavoro, la sicurezza, contro l’ambiente». È quanto ha dichiarato Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, nel corso dell’assemblea generale svoltasi a Civita.

«Sul codice degli appalti – ha continuato il segretario Celebre – diciamo al governo delle Destre che le norme messe in campo sul ritorno del subappalto a cascata, sugli affidamenti diretti sono cose che vanno contro la legalità, che vanno contro la sicurezza che vanno, soprattutto, contro i diritti dei lavoratori per quanto riguarda l’applicazione dei contratti collettivi».

Sulla relazione del segretario Celebre si è sviluppato un franco ed elevato dibattito che ha visto intervenire gran parte dei presenti. 

Il “parlamentino” della Fillea calabrese, oltre a discutere delle problematiche che riguardano da vicino il comparto delle costruzioni, ha eletto il proprio presidente e ha approvato il bilancio di previsione 2023. I lavori dell’assemblea generale, che ha visto la partecipazione del segretario nazionale Maurizio Maurizi, si sono aperti con i saluti ai convenuti del “padrone di casa”, il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, che, nel suo breve ma “caldo” intervento, ha richiamato l’attenzione dei presenti sulle difficoltà che i sindaci quotidianamente sono chiamati ad affrontare per tentare di dare delle risposte alle esigenze degli amministrati e ha invitato il sindacato a riprendersi il ruolo  che gli spetta  cioè quello di lottare sempre e comunque per la difesa dei diritti dei lavoratori e di tutti coloro che “non hanno voce”.

Subito dopo i saluti del sindaco Tocci, l’assemblea generale della Fillea Calabria, su proposta del segretario generale, ha eletto, con voto unanime, come presidente Luigi Parise, così come all’unanimità è stato approvato il bilancio di previsione 2023 illustrato dalla dott.ssa Amore Paola, responsabile amministrazione Cgil Calabria.

Le conclusioni sono state tratte dal segretario nazionale Maurizio Maurizi, il quale ha stigmatizzato le varie scelte effettuate dal governo Meloni a iniziare dai primi provvedimenti la reintroduzione dei voucher e lo stop al reddito di cittadinanza per finire ai recenti provvedimenti assunti in tema di bonus edili e di appalti.

«Il codice degli appalti – ha sostenuto il segretario nazionale – non fa altro che precarizzare e parcellizzare ulteriormente i luoghi di lavoro. È evidente che siamo in un momento particolare del Paese, siamo in momento particolare del mondo del lavoro e con i provvedimenti che questo governo sta facendo non fa altro che mettere in difficoltà – ha concluso Maurizio Maurizi – le classi sociali meni abbienti del Paese». (rcs)

 

Fillea-Cgil e Sunia-Cgil Calabria: Con cancellazione Superbonus a rischio migliaia di imprese

Fillea CgilSunia Cgil Calabria hanno denunciato come «con la cancellazione del Superbonus 110% sono a rischio migliaia di imprese e lavoratori», oltre che penalizzati «condomìni, case popolari e famiglie con redditi bassi».

«Il Governo ha cancellato la possibilità di cedere il credito fiscale e di ottenere lo sconto in fattura non solo per il superbonus 110%, ma anche per tutti i bonus edilizi, energetici, antisismici e per quelli finalizzati alla rimozione delle barriere architettoniche, senza alcun confronto con le rappresentanze dei lavoratori e con i sindacati che tutelano gli inquilini», hanno spiegato Simone Celebre, segretario generale Filla Cgil Calabria e Francesco Alì, segretario generale Sunia Cgil Calabria.

«È il colpo di grazia – hanno aggiunto – agli interventi di riqualificazione, efficientamento e messa in sicurezza che colpisce, oltre al sistema produttivo (con la sicura chiusura di imprese e perdita di migliaia di posti di lavoro) i contribuenti con bassi redditi i quali, privati di questi insostituibili strumenti di sostegno reale, non potranno utilizzare la detrazione pluriennale, perché incapienti rispetto all’entità dei lavori. Insomma, condomìni e case popolari saranno di fatto esclusi, dopo i già restrittivi termini fissati in legge di Bilancio, da qualsiasi processo di riqualificazione del patrimonio».

«Per questo – hanno proseguito i sindacalisti – attraverso la campagna #failacosabuona, a sostegno della manifestazione nazionale del prossimo 1° aprile, siamo stati in uno dei quartieri più popolosi di Reggio Calabria, Arghillà, insieme agli inquilini, allo Spi-Cgil della Città Metropolitana di Reggio Calabria ed allo Sportello Sociale (questi ultimi rappresentati da Rosetta Melidoni), alla Cgil Metropolitana (rappresentata dalla Segretaria Confederale Samantha Caridi), al presidente di Legacoop Calabria (Lorenzo Sibio), all’ingegnere Piero Polimeni (tra gli ispiratori del Parco Ecolandia), all’Ace, polo di prossimità di medicina solidale di Arghillà (rappresentato da Totò Rosace) e insieme alle studentesse ed ai docenti del Liceo Scientifico Scienze Umane di Bagnara che hanno voluto conoscere il quartiere e le sue problematiche».

«Ad Arghillà – hanno concluso Alì e Celebre – vivono oltre 6mila persone in un complesso di alloggi sociali fatiscenti di proprietà dell’Aterp e del Comune e in un contesto degradato e invivibile. È anche per Arghillà e tutte le periferie che lottiamo. Perché il superbonus 110%, qualora venisse estesa la cessione dei crediti alle case popolari  potrebbe consentire a chi ci vive di abitare in ambienti salubri e sicuri. La dimensione sociale del bonus è alla pari di quella energetica e occupazionale». (rcz)

 

Celebre (Cgil): Alta velocità in Calabria sarà ennesimo miraggio

Il segretario generale di Fillea Cgil Calabria, Simone Celebre, ha definito l’alta velocità in Calabria come «l’ennesimo miraggio, praticamente quello che avviene ormai da quarant’anni in questa Regione».

«La Calabria, oramai – ha spiegato – non è un segreto per nessuno, è quella terra dove si fanno delle promesse ma poi gli interventi sono molto limitati sia in termini di impatto e sia in termini di risorse. Anche per l’Alta Velocità Ferroviaria c’è il rischio che resti una vera e propria chimera per i calabresi. Il nuovo progetto, infatti, prevede un tracciato completamente differente rispetto all’attuale da Salerno – Reggio Calabria con un allungamento di percorso di circa 50 chilometri che attraverserà le montagne da Praia a Mare a Tarsia. L’intero intervento viene stimato in 22,8 miliardi di euro. Una cifra stratosferica, con importanti ricadute occupazionali nel settore delle costruzioni».

«Realizzare un’opera del genere in poco tempo – ha proseguito – così come viene preventivata, per noi della Fillea Cgil Calabria, risulta quasi impossibile. Ma la cosa più drammatica e che ci ha lasciato e ci lascia sbigottiti e aver appreso che non esiste per il progetto dell’Alta velocità calabrese nessuna forma di copertura finanziaria né Europea, nè del PNRR e né nella programmazione Italiana.  Qualora questa linea ferroviaria venisse realmente realizzata, come Fillea Cgil ci chiediamo e chiediamo, che fine faranno le due linee ferroviarie attualmente esistenti, quella Jonica e quella Tirrenica?».

«Sarebbe, inoltre, opportuno – ha evidenziato – capire il destino di queste 2 infrastrutture ferroviarie, considerato che la linea dell’Alta Velocità dovrebbe avere al massimo 3 stazioni, Reggio Calabria, Lamezia Terme e Cosenza, altrimenti non rientrerebbe nei canoni dell’Alta Velocità. Si immagini, per un momento, quale percorso un cittadino di Crotone dovrebbe fare per raggiungere Lamezia. Né pare possibile pensare ad un recupero della linea jonica, considerato che gli stanziamenti previsti sin dal 2017 nell’accordo di programma tra Regione, Stato e Ferrovie sono stati abbondantemente impiegati altrove».

«Noi pensiamo – ha aggiunto –  che sarebbe utile da subito potenziare le infrastrutture presenti per dare ai calabresi servizi di qualità in termini di collegamento. Per questi motivi, prima di parlare di autonomia differenziata, il governo dovrebbe dare la possibilità a tutti di partire dallo stesso livello anche in termini di infrastrutture. Purtroppo per il Sud e per la Calabria non è così». (rcz)

I sindacati incontrano Jonicastrade e Anas per lavori della “Variante all’abitato di Palizzi Marina”

Si è discusso dello stato dell’arte e alle prospettive del cantiere per la realizzazione della S.S. 106 – Lavori di costruzione della “Variante all’abitato di Palizzi Marina”, nel corso dell’incontro avvenuto alla Prefettura di Reggio Calabria tra JonicastradeAnas e i sindacati.

Lo ha reso noto Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, ricordando che l’incontro era stato richiesto dalle federazioni sindacali di categoria del “Tavolo di Monitoraggio” previsto dal Protocollo di Legalità».

La discussione si è concentrata sulle problematiche riguardanti le maestranze impegnate sul cantiere e sulle tempistiche dei lavori.

I rappresentanti di categoria delle Organizzazioni Sindacali, preso atto delle attuali tempistiche e in funzione di quanto stabilito dal protocollo sottoscritto ai sensi dell’art.113 del Cnl di settore presso l’Ance di Roma in data 21 giugno 2022, hanno richiesto alla dirigenza della Jonicastrade s.c.ar.l. l’attivazione degli strumenti per garantire e facilitare la presentazione delle candidature dei lavoratori del settore edile che intendono partecipare alle selezioni per i lavori riguardanti la realizzazione della “Variante all’abitato di Palizzi Marina”.

Nell’evidenziare la necessità di mettere a disposizione dei lavoratori opportuni, e soprattutto trasparenti, strumenti per la presentazione delle proprie candidature, le federazioni delle costruzioni hanno richiesto l’attivazione di una casella email dedicata.

L’attivazione di tale casella, come da accordo sottoscritto, è stata già attivata (cv.cantierepalizzi@jonicastrade.com) ed è, quindi, possibile l’invio delle candidature da parte degli interessati, che potranno partecipare alle selezioni con la massima trasparenza.

Come Fillea Cgil Calabria – si legge nella nota – nell’esprimere soddisfazione per aver ottenuto l’istituzione e la piena operatività di questo prezioso strumento da parte della Jonicastrade s.c.ar.l., procederemo a calendarizzare e avviare delle assemblee in tutto il territorio reggino con i lavoratori edili al fine di poter essere da supporto nella procedura di invio delle candidature e  dare inizio alle interlocuzioni necessarie con le parti sociali datoriali per ottenere l’effettivo avvio della Borsa Lavoro Edile (BLEN.IT) tramite apposita convenzione con la Regione Calabria». (rrc)

 

La ProSalus di Palmi: Noi cittadini Piana Gioia Tauro indignati da parole di Celebre

«Simone Celebre chieda scusa e rettifichi, quindi, pubblicamente alle migliaia di cittadini che soffrono e lottano giornalmente per vedersi riconosciuto un mimino di diritto alla salute, che dovrebbe essere paritariamente garantito a tutti». È quanto ha chiesto l’Associazione ProSalus Palmi, a seguito delle dichiarazioni del segretario generale della Fillea Cgil Calabria.

Nei giorni scorsi, infatti, Celebre aveva rivolto un appello al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, affinché si attivasse per realizzare più velocemente gli ospedali della Sibaritide e di Vibo Valentia.

Quello che l’Associazione contesta, è che il sindacalista «abbia omesso di citare il terzo nuovo ospedale, quello della Piana di Gioia Tauro, altrettanto importante ed ugualmente atteso da tempo immemore. Per questo «noi cittadini della Piana di Gioia Tauro esprimiamo tutta la nostra indignazione per questa gravissima omissione, per di più se proveniente da un sindacato che si dichiara da sempre vicino ai bisogni dei cittadini. La Piana di Gioia Tauro è, senza timore di smentita, il territorio calabrese che più di ogni altro sta pagando lo scotto derivante da una sanità disastrata».

«Abbiamo dovuto rammentare, più volte – è stato ribadito – al Presidente Occhiuto, anche con una pubblica manifestazione davanti alla cittadella regionale, che i Nuovi Ospedali da edificare sono 3 e non 2, e nel corso di una riunione il governatore ha corretto il tiro e si è scusato, rilasciando un vero e proprio “impegno d’onore” al riguardo».

«Adesso ci ritroviamo a doverlo fare anche con il segretario generale di un sindacato – conclude la nota dell’Associazione – per il quale sembra che non esista ciò che è stato decretato con “somma urgenza” 15 anni fa, al pari degli altri due, così come non esistono i morti per assoluta assenza di sanità in questo fazzoletto di terra». (rrc)

Celebre (Filla Cgil Calabria): Su bonus edilizi pronti a mobilitazione

Il segretario generale di Fillea Cgil CalabriaSimone Celebre, ha annunciato che il sindacato è pronto «a qualsiasi forma di mobilitazione per arginare la brusca frenata di un settore strategico e la perdita del posto di lavoro per oltre 130 mila lavoratori italiani».

«La Fillea Cgil Calabria –si legge in una nota – reagisce così all’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del dl che blocca l’opzione dello sconto in fattura e la cessione del credito al posto della detrazione per i bonus edilizi. La categoria, guidata dal Segretario Generale Simone Celebre, è pronta anche ad uno sciopero generale di tutto il settore».

«Il compito del governo – ha spiegato Celebre – dovrebbe essere quello di creare lavoro buono e stabile e non precario e a termine con colpi di mano notturni. Dovrebbe essere quello di garantire a chi ha meno possibilità economiche di vivere in una casa sicura e con meno sprechi energetici.  Il blocco delle cessioni dei crediti e dello sconto in fattura metterà a rischio in Calabria circa 4000 lavoratori ed oltre 1000 aziende nel nostro compartimento e renderà i vari bonus roba solo per i ricchi. Solo i benestanti potranno anticipare le somme portandole poi in detrazione con la dichiarazione dei redditi, il ceto medio-basso non avrà questa possibilità e resterà fermo al palo».

«Un provvedimento scellerato – ha aggiunto il segretario – che con il depotenziamento dell’obbligo di applicazione dei contratti edili e la liberalizzazione dei livelli di subappalto nel nuovo codice degli appalti porterà ad una contrazione di tutele e sicurezza per chi ancora potrà lavorare con il settore pubblico, con più lavoro irregolare e meno sicurezza».

Duro il giudizio della Fillea anche per quanto riguarda l’atteggiamento del governo nei confronti dei sindacati: «Ci lascia molta amarezza come si sia arrivati al decreto – commenta Celebre – senza alcun confronto con le parti sociali e con le organizzazioni sindacali, prendendo decisamente sotto gamba quella che rischia di essere la miccia di un tracollo occupazionale». (rcz)

Celebre (Fillea Cgil): Occhiuto si attivi per realizzare ospedali di Vibo e Sibaritide

Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, ha rivolto un appello al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, affinché si attivi affinché gli ospedali di Vibo Valentia e della Sibaritide al più presto.

«La Calabria e i calabresi – ha spiegato Celebre – considerata la drammatica situazione sanitaria che sono costretti a sopportare, certamente non possono accettare che la realizzazione di queste due importanti infrastrutture sanitarie possa continuare a essere rimandata alle calende greche. Dalle notizie in nostro possesso, infatti, sembra che, sia per quanto riguarda la realizzazione dell’ospedale di Vibo e sia per la realizzazione dell’Ospedale della Sibarititide, negli ultimi giorni, siano sorti alcuni problemi che possono allontanare sine die la loro costruzione».

«Per quanto riguarda l’intricata vicenda della realizzazione del nuovo ospedale di Vibo – ha spiegato – sembra che nemmeno l’audizione, richiesta dai consiglieri regionali di minoranza Antonio Lo Schiavo e Raffaele Mammoliti, del commissario dell’Asp di Vibo, Giuseppe Giuliano, e del direttore sanitario Matteo Galletta, in seno alla commissione consiliare regionale “Sanità”, abbia contribuito a fare chiarezza, anzi tutt’altro.  Il nuovo ospedale di Vibo è una struttura che le popolazioni di quella zona aspettano da quasi quattro lustri il cui iter, fino a oggi, come è noto a tutti, è stato caratterizzato da ritardi, sequestri e vicende giudiziarie, finanche da problematiche di natura idrogeologica. Una situazione inquietante e imbarazzante che merita, da parte delle istituzioni competenti (la Regione) una maggiore chiarezza e, soprattutto, trasparenza sui tempi di realizzazione».

«Anche per quanto riguarda la realizzazione dell’ospedale della Sibaritide – ha proseguito – la situazione non è per nulla rosea. Nel corso dell’ultima riunione operativa indetta dal Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, sullo stato d’avanzamento dei lavori del nuovo ospedale della Sibaritide, a cui ha partecipato, tra gli altri, anche il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, è emersa, in tutta la sua gravità, la necessità di rivedere e adeguare i prezzi del progetto».

«Una situazione che ha portato, negli ultimi tempi, a un rallentamento dei lavori da parte dell’azienda aggiudicatrice e che, a breve, potrebbe tramutarsi in un blocco – ha concluso –. Perciò auspichiamo che  gli Uffici regionali e l’azienda appaltatrice dei lavori si incontrino al più presto per individuare le soluzioni possibili al necessario adeguamento dei prezzi del progetto anche alla luce degli aumenti registratisi ultimamente». (rcz)

FenalUil, Filca Cisl e Fillea Cgil, eletti i rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza

Sono stati eletti i rappresentanti territoriali dei lavoratori per la sicurezza della FenalUil CalabriaFilca Cisl CalabriaFillea Cgil Calabria.

La scelta unanime ha visto l’elezione di Maria Antonietta Moricca, Cataldo Vitale e Spasimina Papasidero.

«A loro – si legge in una nota – spetterà il compito, secondo quanto sancito dall’articolo 48 del Decreto legislativo numero 81/08 (Testo unico della sicurezza), di rappresentare direttamente i lavoratori nei confronti dell’impresa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro nell’intera Regione».

«I numeri, purtroppo – continua la nota – ci dicono che gli infortuni sui luoghi di lavoro sono in costante aumento nonostante il settore edile abbia subito, in questi ultimi anni, una sensibile contrazione del dato occupazionale. La lunga crisi del settore, appesantita dalle ricadute economiche della pandemia da Coronavirus, ha portato le imprese a risparmiare sia nella regolarità dei rapporti di lavoro che nella sicurezza, infliggendo un duro colpo ai diritti e alle tutele dei lavoratori».

«In un settore come quello dell’edilizia, poi – prosegue la nota – emerge con più evidenza il rischio di un inquinamento del mercato, di una perdita del senso della legalità; cosa che comporta come problemi accessori il lavoro nero, l’evasione contributiva e fiscale, il mancato rispetto delle norme contrattuali (dumping) e legislative, l’assoluta precarietà delle condizioni di lavoro e di sicurezza, contribuendo ad aprire le porte ad infiltrazioni malavitose che minacciano chi denuncia e pretende legalità».

«In questo quadro – continua ancora la nota – emerge con chiarezza la necessità per i lavoratori di riporre la massima fiducia nell’azione delle Organizzazioni sindacali che li rappresentano e credere nell’impegno costante di coloro che sono stati chiamati a svolgere il delicato compito di Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali. 

«A tal proposito – conclude la nota – nelle prossime settimane, ci confronteremo anche con le controparti di Ance Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e con il sistema degli Artigiani Cna, Lega Coop, Claai per non lasciare nessuno indietro. L’obiettivo da perseguire è quello di raggiungere nel più breve tempo possibile ed in modo unitario il risultato di zero morti sul lavoro». (rcz)

LE INCOMPIUTE DI CALABRIA TRA SPRECHI
E NEGLIGENZE: I LAVORI NON RIPARTONO

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Che il Recovery Fund sia un’occasione imperdibile per la Calabria, per ridurre le distanze con il resto del Paese, a livello di mobilità, è un dato di fatto. Che ci siano tante, troppe opere incompiute, fondamentali per il collegamento e lo sviluppo del territorio, ne è un altro ancora.

Probabilmente, si dovrebbero utilizzare tutti i soldi del Recovery per poter sistemare tutte le infrastrutture della Calabria ma, tuttavia, ce ne sono alcune, come denunciato dalla Fillea Cgil Calabria, che «rappresentano paradigmaticamente il quadro delle tante incompiute in Calabria»: si tratta del Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, la Sibari Sila, la Trasversale delle Serre, l’aviosuperficie di Scalea, la diga sul fiume Melito.

Queste cinque incompiute, infatti, non figurano tra le 130 opere del Decreto Semplificazione, «e non ci saranno altre occasioni per sbloccarle» ha dichiarato Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil all’Agi.

La mappatura della Fillea Cgil parte, quindi, dal palazzo di giustizia di Reggio, opera appaltata nel lontano 2005 per 50 milioni e costellata di ritardi e contenziosi, con la rescissione del contratto per l’impresa inizialmente appaltatrice e altre vicissitudini per quella subentrante.

«Continua – ha detto Celebre all’Agi – a rimanere incompiuta dopo 15 anni dall’inizio dei lavori e gli operai licenziati o in stato di disoccupazione, senza considerare inoltre che sicuramente si dovrà pagare un ulteriore contenzioso all’impresa aggiudicataria. Anche la ditta che ha vinto l’appalto dei parcheggi del palazzo di giustizia, per un valore di 20 milioni di euro a base d’asta, dopo l’inizio dei lavori, si è fermata. Nel 2018 sorgono delle criticità di tipo strutturale e si fa riferimento alla stazione appaltante che tarda a rispondere. La ditta l’ultima diffida l’ha fatta il 28 agosto 2020 e successivamente ha avviato la risoluzione del contratto».

Per quanto riguarda la Sibari-Sila, invece, «doveva essere – ha spiegato Celebre – un’arteria strategica per collegare l’area della Sibaritide, sullo Ionio, alla Sila. L’avvio dei lavori risale al 2010 per un importo pari a 28 milioni di euro. Dopo il ritrovamento del cobalto nelle gallerie sono servite altre risorse per un totale di 48 milioni e tutto questo riguarda solo il primo lotto, mai consegnato. Quello che pesa sono i notevoli contenziosi ed i ritardi nella consegna».

La Scalea-Cosenza, «finanziata per 2.1 milioni di euro del Por/Fesr e e contributo privato di 3 milioni con sistema del project financing, per una concessione di 25 anni – ha spiegato Celebre – viene costruita sul letto del fiume Lao dichiarato ad elevata pericolosità idraulica dall’Autorità di bacino, e costruita non solo nel letto del fiume Lao, ma anche in un’area molto vicino alla zona di protezione speciale della riserva statale Valle del fiume Lao interessata anche da fenomeni di erosione» e doveva già essere fruibile nel 2017. Invece, «a oggi – ha spiegato ancora Celebre – l’opera rimane incompiuta e piena di problemi che sembrano irrisolvibili».

Ma per il segretario Celebre, «la madre di tutte le opere fantasma» è la diga sul fiume Melito, nel Comune di Gimigliano: «Un’opera avviata negli anni ’80 dalla Cassa del Mezzogiorno, ma poi abbandonata a causa di contenziosi e beghe burocratiche. Un vero spreco di oltre 180 milioni di euro per quella che potrebbe essere una delle più grandi dighe italiane. La diga sul fiume Melito, infatti, potrebbe essere un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo e l’occupazione della nostra regione, risolvendo anche gli annosi problemi potabili delle città di Catanzaro e Lamezia Terme e di tanti comuni del Catanzarese».

«Ritengo – ha sostenuto Celebre – oggi sia prioritario avviare il completamento dell’opera, valutando concretamente la possibilità di inserire la diga sul Melito tra le opere strategiche europee così da accedere alle opportunità di finanziamento previste dal Recovery Fund e dal Next generation Eu».

Infine, a chiudere questo ‘viaggio’ tra le incompiute, c’è la Trasversale delle Serre, la «strada di grande collegamento tra lo Jonio e il Tirreno, tra il Catanzarese e il Vibonese» che è considerata «una delle delle incompiute più scandalose d’Europa».

Celebre, infatti, ha ricordato che sono stati investiti 500 milioni di euro per la Trasversale delle Serre, che è «forse il simbolo di quel coacervo di patologie che rallentano il completamento delle opere pubbliche, dall’eccesso di burocrazia ai ritrovamenti archeologici, dalle minacce ai cantieri alle cave abusive e le morti bianche, e che pongono seri problemi di legalità. Se si completasse si darebbe un segnale forte a questa parte del Mezzogiorno, e un segnale di fiducia ai cittadini nello Stato».

Anche il consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro, in merito alla Trasversale delle Serre, ha dichiarato che «sarebbe necessario che, su una delle incompiute più scandalose d’Europa, fondamentale per valorizzare l’imponente patrimonio naturalistico, storico e culturale nel centro-meridionale della Calabria, si facesse  il punto con tutti i soggetti che sull’argomento hanno voce in capitolo, anche a seguito di alcuni segnali poco incoraggianti».

Pitaro, poi, ha sottolineato che «resta preoccupante che nessuna Istituzione abbia finora assicurato che il Recovery plan non discriminerà la Calabria» e che dal Recovery «la Calabria si aspetta che siano colmate le storiche lacune infrastrutturali e rimosso il divario di cittadinanza con il resto del Paese».

«Ma per farlo – ha aggiunto – è fondamentale, come ha ribadito il segretario della Cisl regionale Tonino Russo, che nella ripartizione dei fondi del Recovery sia contemplato il principio dell’addizionalità delle risorse al cui rispetto la Commissione europea ha richiamato l’Italia già nel 2019, sottolineando che le risorse europee devono aggiungersi a quelle nazionali perché si possa conseguire un effettivo riequilibrio territoriale». (ams)

Fillea Cgil Calabria e Reggio-Locri: Chiederemo tavolo ministeriale su costruzione dei nuovi ospedali calabresi

Endrio Minervino, segretario generale Fillea Cgil Reggio-Locri, e Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria, e reggente della Fillea di Gioia Tauro, hanno annunciato che, attraverso la struttura nazionale, «chiederemo un tavolo ministeriale sulla costruzione dei nuovi ospedali calabresi».

I due sindacalisti in una nota riguardante il nuovo Ospedale di Palmi hanno scritto: «Era il 3 ottobre del 2007 quando la conferenza dei Sindaci della Piana approvò un documento, con richiesta alla Regione Calabria della necessità della nascita di un nosocomio per l’intera realtà territoriale. Il presidente della Regione, Agazio Loiero, e la sua Giunta, individuarono nella Città di Palmi la sede idonea da far nascere la struttura Ospedaliera. La somma prevista per il nuovo Ospedale fu di 156 milioni di euro, per 328 posti letto».

«Nel 2011 – continua la nota – il Governatore Giuseppe Scopelliti confermò questa scelta, ma a causa del debito sanitario, approvò un piano per la razionalizzazione delle strutture ospedaliere che di fatto chiuse gli Ospedali, lasciando in vita solo il Santa Maria Ungheresi di Polistena. Giuseppe Scopelliti aveva assicurato che ad ottobre del 2012 si sarebbe aperto il cantiere. Tutto questo non avvenne, e nel frattempo diversi furono gli ostacoli che impedirono la costruzione di questa struttura: la destinazione d’uso del terreno, il pericolo di rischio sismico, l’interdittiva antimafia che interessò l’impresa appaltatrice(Tecnis) e le polemiche tra comuni. Solo a maggio 2018 l’allora presidente Mario Gerardo Oliverio, in visita in città, assicurò che da lì a poco si sarebbe approvato il progetto definito e si sarebbe istituito un tavolo tecnico presso la Regione Calabria».

«A distanza di tanti anni – prosegue la nota – ancora non è stato approvato il progetto esecutivo e la governatrice Jole Santelli, nominò i nuovi commissari straordinari per la costruzione dei nuovi Ospedali. In data 29 settembre, la Fillea ha incontrato il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, per chiedere “il superamento degli ostacoli per far aprire il cantiere per dare risposte in termini occupazionale ai tanti lavoratori edili”».

«Pochi giorni fa – continua ancora la nota – si è finalmente tenuta la Conferenza dei Servizi del Nuovo Ospedale della Piana, che si è conclusa positivamente; resta però il problema della rimozione degli elettrodotti insistenti sul sito. Avevamo chiesto anche attraverso la Cgil regionale un interlocuzione al commissario ad acta Guido Longo, sulla costruzione degli ospedali calabresi senza avere risposte. Crediamo che il commissariamento della sanità in Calabria sia in continuità e con gli stessi problemi di quelli passati».

«È semplicemente scandaloso – continua la nota – che si sia previsto un anno di tempo (dopo i 13 anni sprecati) per la fine delle operazioni. Chiediamo che si vada spediti con la validazione del progetto definitivo, la redazione di quello esecutivo e subito la cantierizzazione. I tanti lavoratori edili disoccupati calabresi non possono più aspettare». (rrm)