di PINO NANO – Il World’s Best Hospitals 2022 del magazine americano Newsweek con Statista Inc., appena pubblicato, vede di nuovo il Policlinico Agostino Gemelli di Roma al primo posto tra gli ospedali italiani e 37esimo al mondo guadagnando otto posizioni. Solo sei sono gli ospedali italiani nella top 100 mondiale, sedici nella top 250.
«È un risultato tanto più importante e in grado di rafforzare il senso di appartenenza di tutta la nostra numerosissima squadra – dichiara il professor Marco Elefanti, Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS – in una fase storica dove tutti stiamo risentendo dell’impegno prolungato nel contrasto al Covid che, purtroppo, salvo brevi tregue, ci ha visto impegnati 7 giorni su 7 negli ultimi 2 anni».
La classifica di Newsweek quest’anno ha preso in esame 2.200 ospedali in 27 nazioni; il ranking tiene conto di una serie di Key Performance Indicators (KPI), dei risultati di decine di migliaia di interviste a medici e professionisti sanitari e di questionari di client satisfaction sull’ospedale compilati da pazienti. Obiettivo di questo studio è fornire il miglior confronto tra ospedali, in termini di performance e reputation, basato su dati.
«La grande sfida della pandemia – commenta il professor Rocco Bellantone, Direttore del Governo Clinico di Fondazione Policlinico Gemelli e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica – ha richiesto enormi capacità di adattamento per affrontare, imparando spesso sul campo, problematiche inedite sul piano organizzativo e assistenziale. Chiudere interi reparti per far posto ai malati Covid, continuando nel frattempo ad assistere al meglio tutti i pazienti non Covid».
«Inoltre – prosegue – abbiamo continuato a fare ricerca di ottimo livello come è nella nostra identità di IRCCS, arrivando tra l’altro ad essere tra i primi tre in Italia, nell’arco di soli tre anni dal riconoscimento di IRCCS. Sono queste solo alcune delle componenti di uno straordinario sforzo collettivo, protratto per tanti mesi, che ha impegnato giorno dopo giorno ogni singola figura dell’ospedale».
«Al primato riportato da Newsweek – conclude Bellantone – hanno insomma dato tutti il loro contributo. Ed è dunque ad ogni singolo protagonista di questa impresa che va il nostro plauso e il nostro ringraziamento e ci sprona a fare sempre meglio».
Per il secondo anno consecutivo il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS è dunque il ‘migliore ospedale del Paese’, secondo la classifica stilata annualmente dal magazine statunitense Newsweek. E non solo. Rispetto allo scorso anno, quando figurava al 45° posto nel ranking mondiale, quest’anno il Gemelli guadagna ben otto posizioni, salendo al 37° di questa prestigiosa classifica dei migliori ospedali al mondo.
«Questo riconoscimento – aggiunge il professor Marco Elefanti – per il secondo anno consecutivo conferma la validità delle scelte di fondo assunte e del sistema di governo volto a coniugare l’attività didattica e di ricerca con quella assistenziale di un Policlinico Universitario. L’analisi di Newsweek si basa su requisiti ben documentati che mirano a fondere e bilanciare l’aspetto gestionale con quello clinico, ampiamente apprezzati dal riconoscimento ottenuto lo scorso anno con l’accreditamento della Joint Commission International (JCI)».
«I conoscitori del mondo dell’assistenza – aggiunge – per acuti in ambito ospedaliero attribuiscono a questo schema di accreditamento un vero benchmark mondiale dei sistemi di verifica e attestazione dei sistemi di miglioramento continuo della qualità professionale verso l’eccellenza. In quella occasione il team di valutatori internazionali riconobbe a tutti noi, collaboratori del Policlinico riuniti e collegati, di ‘aver conosciuto un Ospedale straordinario del quale essere orgogliosi come collaboratori che operano al suo interno, come cittadini di Roma e come occasione di orgoglio per l’intero Paese».
Per il Prof. Marco Elefanti, quello appena trascorso è stato un altro anno difficile per il perdurare dell’emergenza pandemica che ha frenato e imposto un ridimensionamento di tanti nostri progetti.
«Questo non ci ha impedito – aggiunge – di guardare avanti e di disegnare un futuro popolato di iniziative e progetti di rilievo internazionale, come il nuovo centro ‘CUORE’ che sorgerà nei prossimi anni, accanto al centro ‘Brain’ per le patologie neurologiche e al ‘Cancer Center’. Resta il rammarico di essere stati esclusi in quanto privati dalle misure del PNRR rivolte al settore della sanità. Cionondimeno la nostra azione non è stata arrendevole ma volta a rilanciare capacità progettuale nonostante talune scelte di indirizzo politico che francamente riteniamo non meritate».
Gli ospedali di tutto il mondo, compresi quelli top elencati nella classifica dei ‘best 250’ di Newsweek, negli ultimi due anni si sono trovati a fronteggiare un enorme carico di lavoro, legato all’emergenza pandemica, che ha comportato anche ingenti spese (come quelle per la gestione di decine di nuovi posti di terapia intensiva, l’acquisto di nuovi ventilatori, di macchine per ECMO, ecc.), che hanno spesso mandato in rosso i loro budget. Ma quello che ha permesso ai ‘best hospital’ di entrare a far parte di questo ranking – commentano gli esperti che hanno stilato la classifica di Newsweek – è stata la loro capacità, nonostante tutto, di erogare un’assistenza sanitaria di livello superiore e di continuare a fare ricerca e innovazione, anche in mezzo a scenari drammatici.
Quelli elencati nella classifica di Newsweek – e tra questi il Gemelli, al 37° posto del ranking mondiale – sono gli ospedali che hanno davvero fatto la differenza in questa crisi globale. Per il preside Rocco Bellantone è una sfida vinta, ma da vecchio romantico e uomo del Sud, il cattedratico calabrese ripete “Siamo ancora all’inizio”. (pn)