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Lo chef calabrese Pellegrino all'anteprima della Giornata della Ristorazione di Alma

Lo chef calabrese Pellegrino all’anteprima della Giornata della Ristorazione di Alma

Domani a Colorno si celebra la Giornata della Ristorazione, una grande festa popolare per la cultura dell’ospitalità italiana di Alma – Scuola Internazionale di cucina italiana. Una manifestazione che è stata anticipata da una grande festa, con protagonista il pane.

Davide Rampello, direttore creativo R&P, Roberto Calugi, direttore Generale Fipe, Matteo Musacci, vice presidente Nazionale Fipe e Giacomo Bullo, Communication Manager Alma, assieme al Corpo docenti e ai allievi Alma hanno festeggiato l’avvio della ricorrenza con un vero e proprio viaggio attraverso la varietà dei pani delle regioni italiane.

Sono state preparate oltre 40 pièces: ciabatta, mantovana, michetta, batarò, crescia, pan nociato, cucciddatu, pane cafone, pane di Laterza, puccia, pistoccu, grissini declinati in oltre 5 formati, rubatà… Al centro, una torta monumentale di pane su 3 piani, realizzata dai docenti interamente in pasta di pane che rappresenta la tradizione dell’arte bianca italiana declinata da Nord a Sud. L’intera tavolata è finalizzata ad un consumo interno alla Scuola rispettando quindi anche la dimensione di circolarità e sostenibilità che caratterizza la didattica di Alma.

Giuseppe PellegrinoTra questi spicca la pièce di pane realizzata dallo chef cosentino Giuseppe Pellegrino, che è anche docente al Corso Superiore di Cucina Italiana.

«La cultura gastronomica è riconosciuta internazionalmente – ha spiegato Enzo Malanca, presidente e Ceo di Alma – come una delle grandi eccellenze che contraddistinguono da nord a sud la nostra Penisola. Rappresentare nel mondo la nostra cucina, le sue tradizioni e i suoi prodotti attraverso l’alta formazione è l’impegno che quotidianamente Alma assolve attraverso la propria didattica. Un intento coerente con il ruolo di ambasciatore dell’identità gastronomica e con la mission di promuovere la cultura della nostra eredità agroalimentare, valorizzandone l’applicazione in cucina».

«Essere tra i promotori di questa prima Giornata della Ristorazione Italiana – ha aggiunto – rappresenta prima di tutto una fondamentale occasione sociale per rifondare il senso di comunità del nostro Paese partendo proprio da quegli interpreti, ma ancora prima autentici e verti artigiani del gusto, che tutto il mondo ci invidia e che desidera conoscere».