«È necessario ricontrattare il Piano di Rientro, allentare i vincoli assunzionali ancorati alla programmazione e non alla produzione, e superare il vincolo di spesa sul personale». È l’appello lanciato dalla consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, sottolineando come «solo così potremo finalmente affrontare un piano che porti in tempi certi al superamento del commissariamento e al ritorno a una gestione democratica e condivisa della sanità calabrese».
Per la dem, infatti, «le prossime settimane saranno decisive per una inversione di tendenza del Servizio Sanitario Nazionale. Infatti, con l’aggiornamento della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza e, soprattutto, con la legge di bilancio 2025, avremo chiaro il quadro se si intende o meno invertire la tendenza in merito al finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale e avviare una poderosa stagione di riforme».
«Il Partito Democratico, in questi mesi, ha messo il rilancio del servizio sanitario pubblico al centro del dibattito politico, proponendo una specifica proposta di legge, di cui prima firmataria è la segretaria Elly Schlein, con l’obiettivo di potenziare il Servizio Sanitario Nazionale attraverso un finanziamento non inferiore al 7,5% del Pil. A questa richiesta del PD – ha detto Bruni – si sono associati ben cinque consigli regionali, tra cui, tuttavia, non compare quello calabrese, per colpevole responsabilità della maggioranza di centrodestra che ha persino impedito il dibattito. Successivamente, la stessa destra ha affossato la proposta di legge Schlein».
La consigliera Bruni ha sottolineato che, nonostante numerose fonti indipendenti, tra cui la Fondazione Gimbe, la Corte dei Conti e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, abbiano certificato lo stato di sottofinanziamento del Ssn, la situazione non è stata affrontata con la dovuta urgenza.
«Siamo al 16° posto tra i Paesi europei – ha ricordato – e abbondantemente sotto la media Ocse per quanto riguarda le risorse impiegate nella tutela della salute. Finalmente, anche il ministro della Salute ha riconosciuto la necessità di potenziare il finanziamento del SSN. Tuttavia, se il quadro generale è preoccupante, in Calabria diventa ogni giorno più drammatico. Tutti gli indicatori – dalla rete ospedaliera ai servizi territoriali, dall’emergenza urgenza alla prevenzione – ci relegano in fondo a tutte le classifiche».
Riguardo alla gestione commissariale della sanità calabrese, Bruni ha evidenziato il fallimento dell’attuale amministrazione.
«Siamo ormai al terzo anno di gestione commissariale in capo al presidente Occhiuto – ha detto ancora – una scelta che abbiamo sostenuto e condiviso. Tuttavia, i fatti, e solo i fatti, purtroppo certificano il fallimento della sua gestione, nonostante abbia potuto godere di disponibilità da parte di governo e parlamento come mai prima d’ora. Bisogna, allora, che si cambi strategia».
La consigliera Bruni conclude con un appello urgente: «È necessario ricontrattare il Piano di Rientro, allentare i vincoli assunzionali ancorati alla programmazione e non alla produzione, e superare il vincolo di spesa sul personale. Solo così potremo finalmente affrontare un piano che porti in tempi certi al superamento del commissariamento e al ritorno a una gestione democratica e condivisa della sanità calabrese». (rcz)